00 11/09/2010 19:10
Sotto il sole cocente del pomeriggio ormai inoltrato, Trekentoff se ne stava seduto a gambe incrociate in un angolo defilato della grande piazza centrale del Regno.
Le voci concitate della folla gli arrivavano lontane ed ovattate, insieme a qualsiasi altro rumore.
Teneva gli occhi chiusi e la fronte leggermente aggrottata, mentre allenava la mente nell'estraniarsi da ciò che lo circondava. I suoi pensieri si espandevano lentamente, serpeggiando sinuosi nel marasma del caos cittadino; ogni movimento teso per affinare la percepizione e il riconoscimento di ogni singola presenza.
Ad un tratto la sua sonda mentale incontrò un'entità diversa dalle altre. Era molto fievole e svanì un istante prima che Trekentoff riuscisse a capire a chi appartenesse.
Trekentoff aggrottò la fronte.
Chi nascondeva la propria aura nel bel mezzo del Regno?
Si concentrò maggiormente e approfondì la sua ricerca, districandosi nel bandolo caotico formato dal viavai di persone che invadeva la piazza.
Niente. Trekentoff estese al massimo il suo raggio di ricerca. Una goccia di sudore gli imperlò la fronte, ma i suoi tentativi si rivelarono vani.
La presenza era svanita, scomparsa, come assorbita dall'aria.
Stava per alzarsi ed andare a cercarla di persona, quando ricomparve all'improvviso, chiara e luminosa, proprio davanti a lui.
Lentamente Trekentoff aprì gli occhi e quale non fu il suo stupore di trovarsi davanti un giovane che lo guardava con incuriosito.
"Salve, messer Trekentoff" lo salutò educato il ragazzo.
Trekentoff lo squadrò per un attimo, perplesso, poi capì di chi si trattava e accennò un sorriso.
"Salve a voi, messer Throneshield"
Throneshield mantenne un espressione neutra, la sua aura si manteneva statica, come un cavallo tenuto a freno.
Trekentoff rimaneva ogni volta sbalordito dalle capacità di quel ragazzo cosi giovane. Superavano di gran lunga quelle di tutti gli altri Aspiranti anche più grandi e con più esperienza di lui. Addirittura, il Sommo Ostri aveva preso, durante un colloquio con il ragazzo, la decisione senza precedenti di inviarlo in missione assieme ad alcuni compagni per decidere se promuoverlo o no alla carica di Vassallo.
Trekentoff era rimasto sorpreso all'apprendere la notizia e ne era stato lieto, il ragazzo ne era forse degno più di qualunque altro, ma come ogni decisione importante aveva portato nel suo cuore una serie di dubbi.
Temeva che la nuova carica, unita alle sue incredibili capacità, avrebbe portato il giovane a sopravvalutarsi e a cadere nell'arroganza, anche se sperava con tutto il cuore che ciò non succedesse.
Il rispetto che Throneshield nutriva verso i Sommi era immenso, ma Trekentoff si chiedeva cosa quel ragazzo nutrisse verso i suoi confratelli. Era vero che riusciva a farsi amare da chiunque conoscesse, ma chi poteva capire quali fossero i suoi reali pensieri sugli altri?
Forse un Vassallo avrebbe potuto capirlo, ma Trekentoff non ne era in grado.
"Cosa vi porta qui, fratello?" chiese il vecchio guerriero, cercando di apparire cordiale. Il ramo colloquiale non era il suo forte.
Throneshield sorrise.
"Nulla di particolare, vi ho visto qui seduto e mi chiedevo cosa steste facendo"
"Ah, capisco" Trekentoff stiracchiò le braccia indolenzite dalla lunga immobilità "Beh, cercavo di migliorare la mia capacità di percezione delle presenze, anche se devo dire che non è arrivata a un livello sufficiente per trovare voi" disse, rimettendosi eretto e ritornando a fissare il suo interlocutore.
"Oh, voi mi lusingate" si schermì il giovane "In fondo siete un veterano, il fatto che non mi abbiate trovato deve essersi trattato di una semplice coincidenza"
"Oh, andiamo, Throneshield, lo sapete anche voi che probabilmente questo vecchio veterano non può neanche contemplare la possibilità di competere con voi" rise Trekentoff , stappando una fischetta che portava alla cintura. Bevve un sorso e riprese: "A proposito, ho sentito della decisione del Sommo riguardo la vostra possibile promozione ad Aspirante"
Lo sguardo di Throneshield si fece serio.
"Si, il Sommo mi ha concesso la possibilità di provare se sono degno di diventare Vassallo" disse semplicemente, senza che la sua voce lasciasse trapelare una sola emozione.
"Sarete felice, immagino" disse Trekentoff, piegando leggermente il capo.
Throneshield accennò appena con la testa.
"Si, se il Sommo vorrà e i miei compagni di viaggio sceglieranno di darmi fiducia, sarò pronto a servire il Regno come Vassallo"
Trekentoff lo squadrò in silenzio per un istante, riflettendo.
Aveva saputo che in quel occasione, Throneshield era arrivato addirittura a dichiarare di essere pronto a rinnegare le proprie origini, se fosse servito ad accrescere la fiducia del sommo verso di lui. Cosi, allo stesso modo, aveva affermato che il suo sogno era di morire per il Regno.
La decisione ferrea che traspariva da queste decisioni stupiva Trekentoff e lo preoccupava.
Sapeva che sia da aspiranti che dai Vassalli si richiedeva il totale impegno alla causa del Bene, ma un uomo che aveva rinnegato tutto per quella causa, sarebbe poi stato in grado di riconoscersi ancora o avrebbe perso la sua umanità?
La fedeltà di Throneshield verso il Regno sembrava indistruttibile, il suo animo puro e sfolgorante di luce, addirittura al punto di rinnegare se stesso e chi lo aveva generato per il proprio dovere.
Ma cosa avrebbe fatto di fronte al male che affliggeva il mondo? Come avrebbe reagito la sua anima che appariva cosi ricolma di candore?
Trekentoff sarebbe stato felice nel vedere quel ragazzo cosi promettente coronare i suoi sogni. Sarebbe stato felice, se fosse dieventato Vassallo, perchè avrebbe significato che un altra Luce illuminava il mondo.
Ma sarebbe stata una fiamma ardente o una fioca candela?
Domande, tante domande che solo il tempo e le azioni di Throneshield avrebbero potuto dar risposta.
Un sorriso affiorò sul volto legnoso di Trekentoff.
"Bene, messere, allora non vi dispaicerà se mi unirò anche io alla vostra compagnia?"
"Se lo farete, sarò pronto ad accettare il vostro giudizio" rispose il ragazzo, senza scomporsi. "Ed ora se volete scusarmi, devo andare" E senza aggiungere altro si allontanò.
Trekentoff lo seguì con lo sguardo, finchè non svanì tra la folla. A quel punto sollevò lo sguardo verso la statua di BlueDragon che riempiva il centro della piazza.
Ogni dubbio venne messo a tacere dalla consapevolezza della bontà del giudizio del Sommo.
Sperava solo che tale bontà non venisse delusa.
Si alzò e, raccolte le armi, si diresse verso il palazzo del Sommo per avanzare la sua richiesta.

-OT- Mi sa è venuto fuori un po' complicato, ma spero di essere riuscito a far capire il mio punto di vista [SM=x92706] -OT-

[Modificato da Trekentoff 12/09/2010 12:47]




Aspirante Vassallo del Sommo BlueDragon
Scribacchino dilettante
Campione mondiale di salto carpiato sul divano

"Il Regno è ben più di un luogo, ben più di un palazzo, ben più di un castello.
Il Regno è una luce nel buio.
Il Regno è una costruzione più resistente dell'
acciaio e più duratura del tempo.
Il suo architrave sono i Valori, i suoi mattoni sono le persone.
Non serve cercarlo lontano.
Ovunque ci sia uno sguardo che si solleva contro l'ingiustizia, ovunque ci sia un sussurro che combatte la menzogna, ovunque ci sia un cuore che respinge l'Oscurità, là c'è il Regno.
Più solido dell'acciaio, più duraturo del tempo.
Il Regno è nel cuore. La sua Luce è nel cuore.
Pensate di poterlo abbattere?
Oh, io non credo che potrete riuscirci.
Anche nel buio più profondo c'è una scintilla, anche nella luce più fulgida c'è una macchia.
Umana natura.
Dio ci ascolta e piange per le Luci che si spengono, lacrime di amarezza e compassione
A noi sta la scelta, condanna e grande benedizione.
Qualunque essa sia, il Regno è qui."

Piccolo componimento scritto di getto. Non pretendo che vi ci ritroviate.
Io si. O almeno tento, giorno dopo giorno.
Trekentoff, Aspirante Vassallo del Sommo Blueragon

"La vita è un viaggio, perciò a voi tutti auguro:"
Buen camino

Joe Commoner, Vassallo del Sommo Bluedragon

"C'è bisogno sopratutto di uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto"