00 01/01/2011 03:06
Mentre il Paladino di Atlantide parlava, giunsero gli ultimi ritardatari. In breve tempo, la prima fila fu occupata dai Paladini del Regno: quasi ubbidendo ad un ordine silenzioso, Claudium, Drago, Eruner, Jekyll e gli altri si fecero avanti contemporaneamente. Subito dopo, un mormorio di stupore accompagnò l’entrata nella piazza di Valer: il ritorno dell’antico Vassallo aveva destato molto scalpore e molti erano ansiosi di vedere con i propri occhi quella specie di leggenda vivente. L’elfo, intanto, aveva raggiunto Jekyll e gli aveva stretto la mano, dando le spalle alla folla. Visto che il brusio non cessava, l’Eclettico si voltò di scatto e scoccò una burbera occhiata ai presenti. Non servì altro: immediatamente, il silenzio regnò sovrano, e i più vicini al vecchio Vassallo riuscirono persino a udire un suo commento appena bisbigliato sui giovani troppo irrequieti.
Accanto all’elfo, si erano timidamente avvicinati anche un giovane artigiano e quella che doveva essere sua moglie; la ragazza era evidentemente incinta e più bella che mai. Il giovanotto aveva gli occhi incollati sull’elfo alla sua sinistra e se ne teneva un po’ discosto, quasi avesse timore di importunarlo con la sua vicinanza, finché quello non si voltò, prendendolo sotto braccio e tirandoselo vicino con un sorriso divertito.
Dopo che tutti si furono sistemati, BrightBlade si avvicinò e abbracciò uno per uno tutti i Paladini presenti alla cerimonia, quindi si fermò davanti all’elfo e lo salutò allo stesso modo, continuando poi con il giovane artigiano e sua moglie, con la quale ebbe anche un rapido scambio di battute. Fatto ciò, tornò a rivolgersi ai presenti:
«Bene, direi che possiamo cominciare. Jekyll, a voi l’onore!»
Il Cavaliere del Nord arrossì un poco, quindi si decise e avanzò verso la grande struttura coperta, fermandosi a pochi passi dal candido telo.
Gli occhi di tutto il Regno erano fissi sul Cavaliere e nessuno osava fiatare. Jekyll rimase immobile per qualche istante, immerso in chissà quali pensieri. Poi, senza alcun preavviso, sguainò la spada e colpì il telo con un possente fendente. La folla si ritrasse, mentre una vampa d’aria gelida sollevò i mantelli e spazzò i cappelli a tesa larga. Sotto lo sguardo dei presenti, il grande telo iniziò a coprirsi di una sottile trama iridescente, simile a una ragnatela di cristallo. Il fenomeno proseguì per quasi un minuto, fino a quando tutto il telo non fu avvolto in quel ricamo sfolgorante.
Subito dopo, si udì un boato provenire da poco lontano. La gente si voltò allarmata e i bambini si strinsero alle gonne delle madri. Poi, una voce iniziò a diffondersi fra la gente:
«La Gilda dei Paladini è crollata!»
La folla iniziò a disperdersi, ma ecco che un nuovo prodigio fece ammutolire di nuovo tutti quanti. Dalla direzione del palazzo della Gilda si alzò in cielo una sfera luminosa, simile a un gigantesco globo fiammeggiante, sebbene non producesse alcun rumore. L’astro si alzò fino a oscurare persino il sole con la sua lucentezza, eppure guardarlo non dava alcun fastidio. Raggiunto il suo apogeo, la sfera iniziò una lenta discesa verso la piazza. Dopo essere planata sopra le teste dei presenti, andò a sfiorare la tela iridescente. Nel punto di contatto, i fili di cristallo presero ad accendersi come micce sfavillanti, e in un attimo l’intero telo prese a brillare come il sole, mentre la sfera scompariva in pochi istanti.
Vi fu un potente lampo di luce e questa volta tutti dovettero ripararsi gli occhi. Quando li riaprirono, il telo e l’impalcatura che lo sosteneva erano scomparsi. Al suo posto, sorgeva una grande fortezza di pietra, le cui mura possenti brillavano ancora debolmente.
Il castello era a pianta quadrata e comprendeva un grande cortile; su due lati si estendevano altrettanti grandi edifici e nell’angolo fra i due si innalzava una grande torre merlata, sormontata da un tetto spiovente.
Proprio di fronte a Jekyll, le mura della fortezza si aprivano in un grande portone sormontato da una trifora: dalla finestra pendevano tre lunghi stendardi, sui quali campeggiava uno stemma che alcuni riconobbero come quello della Gilda dei Paladini, mentre altri sostenevano che fosse diverso. Nell’arcata vi era anche un’iscrizione: «Honor Virtusque In Omnibus Rebus».
Tutti erano così presi dall’osservare la fortezza che nessuno all’inizio si accorse dell’arrivo di un’altra persona, finché questa non raggiunse il Paladino di Atlantide e il Cavaliere del Nord. I due Vassalli si inginocchiarono, imitati da tutti i Paladini, e fu allora che tutti videro che il Sommo Ostri in persona era arrivato. Lo Re restò in silenzio, mentre lentamente tutti si inginocchiavano. Ancora una volta, fu BrightBlade a prendere la parola:
«Questa è la Rocca della Fenice, sorta dalle ceneri della Gilda dei Paladini. E questi – proseguì indicando i suoi compagni – sono i Sacri Paladini di Blue Dragon, riuniti in un nuovo Ordine per la difesa del Regno e del Sommo Blue Dragon. Insieme abbiamo lavorato a lungo per rinnovare la nostra Fratellanza e insieme offriamo al Sommo e a tutto il Regno il frutto del nostro lavoro. Che questa Rocca possa essere rifugio per i bisognosi, riparo per i poveri e baluardo per gli innocenti!»
Il Sommo Ostri sorrise, facendo cenno ai presenti di rialzarsi.
«Ed ora, amici, – proseguì il Paladino di Atlantide – entrate e visitate la fortezza: più tardi, vi invito a raggiungerci nella Sala dell’Adunanza, dove continueremo questa cerimonia».
Non appena il Vassallo ebbe smesso di parlare, le porte della fortezza si spalancarono, rivelando il grande cortile alle loro spalle, e lentamente la folla varcò i grandi cancelli, addentrandosi nella rocca.

OT:
per visitare la Rocca della Fenice, seguite questo link oppure entrate nel sito dell'Ordine direttamente dalla pagina delle Gilde del sito del Regno!
[Modificato da BrightBlade 01/01/2011 03:11]





BrightBlade
Vassallo e Ambasciatore del Regno di Blue Dragon
Gran Maestro della Gilda dei Paladini di Blue Dragon
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I Giardini di Atlantide