00 30/09/2012 20:13
Il combattimento si era dimostrato superiore a ciò che Trekentoff era in grado di poter sostenere. Dopo aver compiuto il suo ultimo sforzo, la stanchezza e il dolore lo avevano sopraffatto ed era caduto, sprofondando nell'abisso del deliquio. Quando rinvenne, lo fece lentamente. Il mondo tornò a dleinerasi confusamente mentre riapriva gli occhi e le memorie di docve si trovava e di cosa doveva fare tornavano a riempirlo. Fu sorpreso dal sentire un profondo silenzio, ma l'urgenza che lo sopraffaceva ebbe in fretta la meglio. Tentò di rialzarsi rapidamente, ma le giunture indolenzite protestarono e si opposero fermamente, permettendogli appena di sollevare la testa per comprendere la situaizone.
Quando lo fece, impietrì.
La battaglia sembrava finita. Kroll'or e Drago erano spariti e Jeckill stava chinato su tutto ciò che restava dell'Apprendista: la sua corazza. Un pallore cinereo dipingeva il volto dell'Aspirante; i suoi occhi erano chiusi.
Trekentoff si sentì invadere da una fredda ondata di disperazione. Drago non si sarebbe mai tolto la corazza e poteva ancor apercepire il potere scatenato appena poco prima. Non c'erano nè dubbi nè speranze. Drago era morto.
Trekentoff chinò la testa nella polvere ed imprecò tra i denti.

Il viaggio di ritorno fu compiuto dai due sopravvissuti a spron battuto. Dopo aver appreso del salvataggio d aaprte di Kraten dei prigionieri della cripta, i due si erano congedati in fretta dal coraggioso capo delle guardie e si erano lanciati in una corsa contro il tempo pe rgiungere al Regno il più velocemente possibile.
Senza rivolgere una parola l'uno all'altro, Jeckiill e Trekentoff avevano superato colline, vallate e pianure senza mai fermarsi. Persino Eoden condivideva la pesantezza dei loro cuori. Il possente lupo non emetteva suono che non fosse il pesante respiro della corsa con cui affiancava il cavallo del suo compagno d'avventure. Il gruppo correva a più non posso per portare la notizia dell'imminente attacco al Regno ed un'altra altrettanto infausta. Correvano e correvano senza mangiare nè bere, senza mai voltarsi indietro ad osservare l'armatura avvolta in una tela e legato sul terzo cavallo.

Il sassolino andò a sbattere contro l'acciottolato e rimbalzò cupamente. Trekentoff lo osservò ndare afermarsi alcuni metri più in là, per poi distogliere lo sguardo, disinteressato. Il sole tramontava ormai sul Regno. Seduto tra due merli della possente cinta murari, l'Aspirante osservava lo svanire del sole fumando la sua pipa, mentre con la mente ripercorreva gli avvenimenti di appena poche ore prima.
Dopo essere giunti al Regno, si erano precipitati ad avvertire il Sommo riguardo l'imminente attacco al Regno e a consegnare l'inafusta notizia della morte di Drago. Non era stato possibile riportare l'Aspirante caduto al Regno. Al suo posto, la corazza e le amri ocn cui aveva affrontato la morte riposavano ora su un letto disposto nella Sala del Trono circondato da dodici candele. Le armi sarebbero state poste tra le reliquie del Regno dopo il funerale, ipronte per essere impugnate ancora una volta per combattere contro il Male, ma per il momento sostituivano il loro padrone.
Purtroppo, avrebbero dovuto aspettare finchè l'attacco non fosse stato respinto o fermato. Le difese del Regno erano, infatti, state messe in moto e ora la città rimbombava del rumore di armature che venivano preparate ed armi che venivano distribuite, del passo dei soldati e dei richiami degli ufficiali. Il Regno era in fermento e nel giro di poco tempo si sarebbe sollevato per difendersi contro qualsiasi nemico avesse avuto l'ardire di attaccare le sue mura.
Da parte sua, Trekentoff, dopo aver atteso per qualche tempo alla salma di Drago, si era congedato per recarsi sulle mura. Lì attendeva, rifletteva e ricordava, soffiando di tanto in tanto qualche nuvoletta di fumo.
Pensava alle sue vecchie avventure, a tutti i compagni con cui aveva combattuto e che aveva visto cadere, alla missione che avevano intrapreso, alla forza e all'abilità di Jeckill. Ed infine pensò all'estremo coraggio di Drago, cosi giovane e pieno di promesse, mentre lui, Trekentoff, inutile relitto di cento battaglie, era ancora lì a trascinarsi dietro i suoi peccati.
Non era giusto.
Aveva visto molti compagni d'arme cadere e sparire, ed ognuno di essi aveva aperto in lui un vuoto incolmabile, un buco colmo di sensi di colpa e rimpianto che mai più si sarebbe richiuso. Avrebbe dovuto aggiungerne uno anche per Drago, dunque?
Non era giusto.
Ma il mondo difficilmente riusciva ad essere giusto. Lui poteva solo sperare che tutti i compagni caduti avessero trovato la felicità lassù, da qualche parte oltre le nuvole, e continuare, laggiù, con tutti i suoi buchi addosso, ad onorare la loro memoria e a ricordare nel cuore il perchè della loro caduta.
Si tolse dalla bocca la pipa e la picchiettò contro uno dei merli, facendo cadere un po' di cenere. Sospirò.
Prese il boccale di birra che aveva preso dalla Taverna e lo versò sulla pietra. Il liquido fluì lungo la muraglia lentamente, per poi cadere a terra.
"Fatevi un ultima bevuta, amico mio" mormorò Trekentoff e tornò a fumare, osservando gli ultimi raggi del sole svanire nell'orizzonte.
"Questa notte pioverà".

-OT- La prima versione era molto più bella [SM=x92703] [SM=x92704] -OT-
[Modificato da Trekentoff 30/09/2012 20:39]




Aspirante Vassallo del Sommo BlueDragon
Scribacchino dilettante
Campione mondiale di salto carpiato sul divano

"Il Regno è ben più di un luogo, ben più di un palazzo, ben più di un castello.
Il Regno è una luce nel buio.
Il Regno è una costruzione più resistente dell'
acciaio e più duratura del tempo.
Il suo architrave sono i Valori, i suoi mattoni sono le persone.
Non serve cercarlo lontano.
Ovunque ci sia uno sguardo che si solleva contro l'ingiustizia, ovunque ci sia un sussurro che combatte la menzogna, ovunque ci sia un cuore che respinge l'Oscurità, là c'è il Regno.
Più solido dell'acciaio, più duraturo del tempo.
Il Regno è nel cuore. La sua Luce è nel cuore.
Pensate di poterlo abbattere?
Oh, io non credo che potrete riuscirci.
Anche nel buio più profondo c'è una scintilla, anche nella luce più fulgida c'è una macchia.
Umana natura.
Dio ci ascolta e piange per le Luci che si spengono, lacrime di amarezza e compassione
A noi sta la scelta, condanna e grande benedizione.
Qualunque essa sia, il Regno è qui."

Piccolo componimento scritto di getto. Non pretendo che vi ci ritroviate.
Io si. O almeno tento, giorno dopo giorno.
Trekentoff, Aspirante Vassallo del Sommo Blueragon

"La vita è un viaggio, perciò a voi tutti auguro:"
Buen camino

Joe Commoner, Vassallo del Sommo Bluedragon

"C'è bisogno sopratutto di uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto"