00 04/12/2011 11:31
Kraten camminò per lungo tempo in un luogo piuttosto spazioso ma al tempo stesso tetro ed oscuro. Grazie alla sua utilissima torcia impregnata del prodigio alchemico che aveva usato poc’anzi, potè squadrare molto bene il luogo in cui si trovava a passare, illuminando così buona parte dell'oscurità e rendendo più agevole il cammino. Dopo un po’intravidero alcune torce qua e là appese alle pareti. Ad un certo punto però, Eoden si bloccò innanzi a due porte sbarrate, una a sinistra ed una a destra, ed incominciò a ringhiare vistosamente verso una di esse. Infatti il lupo albino si era piazzato innanzi alla porta destra... probabilmente i guai li aspettavano oltre quella soglia. L’ufficiale comandante della VIMA avvicinandosi udì dei rumori di passi provenire proprio da lì.
<<Prepariamoci buon lupo, credo avremo ben presto dei guai>>.
Detto questo Kraten sfoderò la sua grande alabarda ed il suo scudo.
Eoden come se avesse compreso le parole del grosso uomo si mise in posizione d’attacco poco distante.
La porta si aprì. Come c’era da aspettarsi uscirono fuori due accoliti che non ebbero nemmeno il tempo di rendersi conto di chi avessero davanti. Vennero travolti dalla furia di un grosso uomo avvolto in armatura e da un lupo dal pelo bianco. Poco dopo entrambi i nemici erano crollati a terra sfiniti dalle sferzate dell’arma di Kraten e dalle fauci mortali di Eoden. Finito il combattimento, ad un accolito, mentre rovinava a terra, gli era scappata una chiave d’osso di mano. Il comandante della VIMA di Griferia la notò e dopo aver esplorato la piccola sala da dove erano usciti, ed essersi assicurato che non vi era anima viva né un’uscita tornò indietro ed usò la chiave sulla porta di destra.
Aprendo la porta cigolò vistosamente, facendo non poco rumore. Kraten ed il lupo entrarono, senza l’ausilio della torcia stavolta onde non dare nell’occhio. La sala era illuminata da alcuni strani cristalli viola appesi in ogni dove ed al centro di essa vi era una sorta di grande fuoco magico a mo’ di portone.
E innanzi a questo fuoco magico vi era anche una persona avvolta in una tunica rossastra con il cappuccio calato che li attendeva.
<<Avete eliminato i miei uomini, ma con me non avrete vita facile>> disse l’uomo avvolto nella tunica rossa.
<<Voi siete tutti uguali, vi assomigliate per la vostra tremenda crudeltà e malignità, per me non fa alcuna differenza!>> inveì Kraten suscitando la reazione del nemico.
<<Ma bene vedo che avete del fegato ma sappiate che se io vado al creatore non potrete mai passare oltre questa soglia magica!>> disse l’uomo nascondendo un sorriso famelico.
<<Non pensavo che foste così vili e infami a tal punto… povere donnicciole avete una gran paura che sareste capaci di escogitare giochetti di qualsiasi tipo muhaha!>> berciò Kraten cercando di ottenere l’effetto sperato dal suo opposto interlocutore.
<<Grr voi esseri del bene… siete così insolenti! E va bene starò al vostro gioco, facciamo che io apro il portone magico, se riuscirete a passare indenne potrete liberarli oppure sarà la vostra tomba o la mia, ma in quest’ultimo caso non passerete ugualmente! Muhahaha!>> infierì la tunica rossa.
<<Con piacere>> rispose Kraten.
Un ringhio di assenso venne anche dal grande lupo albino.
E così ingaggiarono battaglia. L’accolito antico sfoggiò poderosi colpi magici verso il suo nemico, che nonostante la sua imponenza riuscì ad evitare anche se a fatica e ogni tanto anche a parare con lo scudo. Il lupo dal suo canto era agilissimo e riusciva ad evitare quei colpi con facilità. D’un tratto, sfruttando l’ausilio dello scudo Kraten cercava di avvicinarsi sempre più al nemico cercando di colpirlo con l’alabarda, ma fu tutto inutile perché lo scudo dopo un ultimo colpo di magia nera venne distrutto causandogli non poco dolore al braccio sinistro.
<<Siete spacciato!>> inveì l’accolito antico in preda alla foga di uccidere, non facendo più caso al lupo.
Il nemico si preparò così per un tremendo colpo, quando il lupo saettò verso di lui e lo morse alla gamba. In preda al dolore l’accolito antico perse la concentrazione per lanciare il suo attacco, ma non appena si riprese diede un tremendo calcio alla fiera scrollandosela di dosso. Fu troppo tardi.
E’ il momento pensò Kraten fulmineo. E così ricordando che se fosse morto il suo nemico, lasciò l’alabarda e più veloce che potè di diresse contro l’accolito scagliando un poderoso montante con il suo grosso braccio destro, sotto il mento dell’ avversario, facendolo caracollare verso un muro. L’accolito antico perse i sensi nell'impatto.
<<Beh se non altro siete vivo ed è più di quanto vi meritiate>> disse Kraten osservando quell’uomo ormai privo di sensi, poi rivolgendosi al lupo continuò <<Eoden se mi capite aspettatemi qua, non vorrei si destasse>>.
Dopo di che si diresse oltre la soglia magica e scomparì per poi apparire in un salone male illuminato impregnato di morte. Vide ossa sparse qua e là ed un paio di persone denutrite e spaurite.
<<Che atrocità… seguitemi, da oggi siete liberi!>> disse Kraten cercando di trattenere la rabbia nei confronti di quegli essere che avevano rinchiuso della gente per bene e che forse avevano anche giustiziato per i loro malevoli scopi. Molti di loro erano incatenati, il comandante li liberò. In tutto due donne, due bambini ed un vecchio. Venne ringraziato più volte ma rimandò la felicità di quel momento a più tardi.
Caricatosi in spalla l’anziano, il comandante uscì e ricomparvero tutti di nuovo nel salone in cui l’accolito antico era ancora svenuto ed il lupo che lo sorvegliava.
<<Ben presto rivedrete la luce ve lo prometto>> disse Kraten infine.
Si incamminarono così verso l'uscita ripercorrendo il cammino a ritroso.
Mi dispiace ragazzi dovrete cavarvela da soli, queste persone sono più importanti delle nostre stesse vite pensò Kraten mentre scortava quelle povere persone verso la libertà.
[Modificato da Drago.89 04/12/2011 21:16]