00 23/08/2010 11:02
Cammino di Santiago (2010)

Queste poche righe sono scaturite dall’esperienza del cammino:

“Ti ringrazio perché quest’anno mi hai fatto condividere questa esperienza con le persone a me più care.
Ti ringrazio per avermi fatto patire la sete, affinché il mio cuore esultasse di gioia nel vedere una fonte e potessi gustare ogni sorso d’acqua.
Ti ringrazio per avermi fatto patire la fame, affinché riuscissi a comprendere cosa sia la mortificazione dei sensi.
Ti ringrazio per avermi fatto patire il caldo, affinché apprezzassi la frescura dell’ombra degli alberi.
Ti ringrazio per non avermi fatto dormire la notte, affinché comprendessi l’importanza del riposo.
Ti ringrazio per le sofferenze fisiche patite, affinché potessi comprendere il miracolo dello star bene.
Ti ringrazio per non avermi fatto trovare posto negli alloggi, affinché potessi mortificarmi e continuare il viaggio.
Ti ringrazio per avermi fatto perdere di vista una persona cara, affinché comprendessi la sua mancanza per poterla riabbracciare dopo averla trovata.
Ti ringrazio per avermi fatto incontrare una persona con più di tremila chilometri percorsi, affinché comprendessi la piccolezza dei miei sacrifici.
Ti ringrazio per tutto ciò che mi hai fatto comprendere.
Grazie Papà.”

Questo è il cammino! La meta non è altro che il cammino stesso e se lo perdete, non preoccupatevi! E’ facile ritrovarlo: basta seguire le frecce del proprio cuore, che vi condurranno verso i vostri sogni.
Joe




Non si insegna quello che si sa o quello che si crede di sapere, si insegna e si può insegnare solo quello che si è. (Jean Jourès)
Se Dio ci permettesse di vivere la nostra esistenza senza incontrare nessun ostacolo, saremmo limitati. Non potremmo essere così forti come siamo. Non potremmo mai volare.


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Blue Sky e l'ingannevole mondo dell'apparenza



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