00 24/09/2009 22:42
Appena Trekentoff mise piede nell’interno delle mura di Otis, uno scalcinato gruppo di soldati male equipaggiati uscì dal piccolo posto di guardia accanto al cancello, andandogli velocemente incontro.
Senza dire una parola, i soldati si schierarono su una linea in modo da bloccargli l’ingresso al villaggio. Indossavano quasi tutti logore cotte di cuoio e brandivano rozze lance e scudi formati da tavole inchiodate di traverso tra loro, solo pochi portavano una spada.
Trekentoff sorrise soddisfatto tra sé. Quegli uomini potevano anche essere male armati, ma erano disciplinati e pronti a tutto per difendere la loro casa e ciò valeva mille volte di più di qualsiasi lancia o spada.
Un guerriero con tutta l’aria di essere il più alto in grado si fece avanti. Era protetto da una leggera armatura di ferro incrostata di terra e fango, una lunga spada avvolta in un fodero logoro gli pendeva al fianco e portava un piccolo scudo rotondo allacciato al braccio.
Arrivato a pochi passi, si tolse l’elmo consunto, rivelando il suo volto. Era un uomo di bell’aspetto, probabilmente poco più che ventenne, giudicò Trekentoff. I suoi capelli erano chiari e gli ricadevano sulle spalle, rischiando a ogni momento di impigliarsi con la cotta, anche se questo non sembrava infastidirlo.
Gli occhi color nocciola scintillavano di determinazione, donando alla sua figura un aspetto autorevole e imponente.
“ Vi do il benvenuto nel nostro umile villaggio, Aspirante Vassallo, il mio nome è Evandar e sono il capitano della guarnigione” si presentò il guerriero con tono affabile “ Scusate per l’accoglienza brusca, ma capirete che questi sono tempi difficili e non ci è consentito abbassare la guardia nemmeno per un istante, ma se desiderate…” La sua voce si fece seria “ …le guardie che vi hanno minacciato saranno punite duramente ”
Trekentoff annuì con decisione, notando nel gruppetto la guardia con cui aveva parlato che tremava come una foglia senza staccargli gli occhi di dosso.
Sospirò tra sé. Non era Aspirante Vassallo neanche da un mese che già cominciavano a guardarlo come una divinità scesa dal cielo.
Che seccatura!
“ Non preoccupatevi, quei soldati hanno fatto solo il loro dovere nell’avermi trattenuto, non ho alcunché da biasimare al loro operato”
Evandar sembrò visibilmente sollevato dalle sue parole e tutta la tensione che si era accumulata sul suo volto si sciolse, lasciando il posto a una espressione di profondo sollievo.
“Vi ringrazio, Messer…?”
“ Trekentoff” rispose laconico l’Aspirante.
“ Allora, messer Trekentoff è un vero onore avervi qui a Otis” L’uomo fece un saluto militare, subito imitato da tutti gli altri.
Trekentoff annuì distrattamente, già stufo di quella conversazione, e quando il capitano gli chiese di attendere qualche istante, colse l’occasione per esaminare le fortificazioni del villaggio.
Da quel che poteva vedere, la robusta palizzata circondava interamente il perimetro del villaggio, formando un largo cerchio che non lasciava scoperto nessun punto. Lo stretto camminamento era costellato da arcieri che facevano la spola da una feritoia all’altra, senza staccare gli occhi vigili dall’orizzonte, pronti a ogni evenienza.
A tratti una torre di legno si innalzava sulla continuità della palizzata e su ognuna di essa almeno quattro balestrieri tenevano appoggiate sul parapetto le loro voluminose armi, i dardi scintillavano sotto la luce del sole, quasi fremendo per l’impazienza di essere scagliati.
Ma la maggior attenzione, Trekentoff la dedicò al cancello, il punto debole per eccellenza di qualsiasi fortezza.
L’unica entrata al villaggio era protetta da un poderoso cancello di legno massiccio, tenuto saldamente chiuso da quattro travi di legno grandi quanto il suo torace e ai suoi lati sorgevano due torri piene di soldati che sorvegliavano quel punto vitale con particolare attenzione.
Apparentemente sembrava inespugnabile, ma Trekentoff non si sentì troppo sicuro.
Ben poche erano le fortezze impossibili da espugnare.
Il filo dei suoi pensieri venne interrotto da un colpetto alla gamba, seguito da un tonfo.
Incuriosito abbassò lo sguardo verso la fonte del rumore.
Vide un bambino di forse dieci anni che, seduto per terra appena sotto di lui, si massaggiava la testa, guardandolo con irritazione.
“ Non te l’hanno mai detto che solo gli stoccafissi si imbambolano in mezzo alla strada?” lo redarguì furioso il ragazzino, mentre sulla fronte si gonfiava lentamente l’inconfondibile sagoma di un bernoccolo.
Trekentoff dedusse che doveva essere stata la testa di quel ragazzino impertinente a sbattergli contro la gamba foderata di ferro.
Strano che non si fosse fatto più male.
“ Che fai, neanche rispondi adesso?” Il bambino si era rialzato e adesso gli puntava contro uno dei suoi piccoli pugni in una comico tentativo di minaccia.
Nel frattempo una piccola folla si era radunata per osservare la scena. Non si vedeva tutti i giorni un bambino che si metteva a bisticciare con un cavaliere armato fino ai denti.
Mormorii di preoccupazione si alternavano ad altri titubanti, tutti temevano per la sorte di quel ragazzino troppo coraggioso e troppo sciocco, ma nessuno osava intervenire per paura della reazione del guerriero.
All’improvviso si sentì un grido spaventato e subito dopo una donna uscì precipitosamente dalla folla.
“ Tanor, ma cosa stai facendo?” urlò quella che doveva essere la madre del bambino, afferrandolo bruscamente per un braccio.
Tanor dette strattonò la presa della donna “ Lasciami stare, mamma, questo tizio mi ha fatto male, devo dargli una lezione” urlò, cercando di divincolarsi.
Proprio in quel momento, forse attratto dal trambusto, Evandar giunse di corsa. Si fermò a poca distanza, sconvolto dalla scena, poi marciò minaccioso verso la donna.
“ Che sta facendo ancora tuo figlio, Sania?” chiese duro.
La donna cercò frettolosamente di scusarsi, ma lo sguardo duro del capitano non accennò ad addolcirsi.
“ Lo sai chi ha insultato tuo figlio, questo rispettabile cavaliere è l’Aspirante Vassallo inviato dal Sommo BlueDragon per aiutarci” disse a voce alta cosi che tutti potessero sentirlo.
Trekentoff sentì il bisogno impellente di dare una testata contro un muro.
Un clamore sorpreso si levò dalla folla e gli sguardi sconvolti di tutti si puntarono sulla donna e il ragazzino.
Sania si voltò, sconvolta verso Trekentoff, e dopo un istante afferrò per la collottola suo figlio e, ignorando le sue proteste lo costrinse ad abbassare la testa insieme a lei.
“ Perdonatemi, Aspirante Vassallo, vi prego, non addossate la colpa a mio figlio, lui è ancora un bambino, non sapeva chi foste” disse, praticamente implorando.
Tutti le voci tacquero di colpo, mentre l’attenzione generale si puntava su Trekentoff, in attesa della sua risposta.
L’Aspirante sospirò e si fece avanti. La tensione divenne quasi palpabile, mentre percorreva la poca distanza. Nel silenzio naturale che si era formato i suoi passi risuonavano come una serie di esplosioni.
Sentì Sania irrigidirsi, quando allungò la mano verso di lei.
Con delicatezza, Trekentoff sollevò il mento della giovane donna, facendola rialzare.
“ Vedere la gente che si inginocchia per una paura infondata è per me motivo di grande irritazione, milady” disse, cercando di essere più rassicurante possibile. Si voltò verso la folla che lo osservava stupito “ Vi prego di ascoltare le mie parole” esordì “ Io sono giunto nel vostro villaggio su ordine del Sommo BlueDragon per offrire il mio aiuto, non per dettare legge o impormi con la forza su di voi” fece una pausa, perché le sue parole venissero assorbite, poi riprese “ La forza degli Aspiranti e di tutti i Vassalli è finalizzata al portare Luce, dovunque ce ne sia bisogno, non dovete vederci come degli esseri soprannaturali da temere, vi posso assicurare che nelLo Regno ci sono semplici uomini e donne come voi, i loro cuori sono votati alla giustizia, ma la loro natura non cambia”
Concluso il suo discorso Trekentoff si inginocchiò davanti al bambino che lo fissò con i suoi occhi chiari.
“ Nel Regno è apprezzato il coraggio, per quanto possa essere temerario e incosciente” disse, per poi rivolgersi alla donna “Vostro figlio ha avuto davvero del fegato a sfidare un Aspirante Vassallo, sono sicuro che potrebbe essere un ottimo Aspirante un giorno”
Tranquillo, si rimise in piedi, sotto lo sguardo incredulo e colmo di gratitudine della donna. Si rivolse al capitano della Guardia.
“ Prima mi avete chiesto se desideravo qualcosa, ebbene io chiedo che non sia tolto un capello a questa donna e a suo figlio, né che si sparli di loro, né che si dica che sono degli insolenti”
Evandar ci mise qualche istante a riscuotersi, mentre mormorii stupefatti si facevano largo tra la folla.
“ Certo, certo” annuì frettolosamente il giovane.
Trekentoff gettò un ultimo occhiata a Tanor. Adesso il suo sguardo non era più rancoroso, ma carico di ammirazione.
L’uomo si rabbuiò per un istante, tristi ricordi del suo passato affiorarono per un attimo a tormentarlo, ma vennero ricacciati subito indietro nell’abisso in cui aveva gettato tutto ciò che voleva dimenticare. Risollevò lo sguardo, incrociandolo con quello ancora timoroso del capitano.
“ Bene, ora che questo spiacevole imprevisto è terminato, potreste portarmi dal capomastro?”

-OT- Salve ragazzi, come andate? E' un po' che non vengo qui nelLo Regno, mi fa piacere risentirvi tutti sempre attivi, a giudicare dagli ottimi lavori fatti negli altri racconti.
Lo ammetto in questo capitolo ho fatto un po' il fanatico con i discorsi, fatemi sapere se ho scritto qualche idiozia e provvederò
-OT-
[Modificato da Trekentoff 25/09/2009 15:06]




Aspirante Vassallo del Sommo BlueDragon
Scribacchino dilettante
Campione mondiale di salto carpiato sul divano

"Il Regno è ben più di un luogo, ben più di un palazzo, ben più di un castello.
Il Regno è una luce nel buio.
Il Regno è una costruzione più resistente dell'
acciaio e più duratura del tempo.
Il suo architrave sono i Valori, i suoi mattoni sono le persone.
Non serve cercarlo lontano.
Ovunque ci sia uno sguardo che si solleva contro l'ingiustizia, ovunque ci sia un sussurro che combatte la menzogna, ovunque ci sia un cuore che respinge l'Oscurità, là c'è il Regno.
Più solido dell'acciaio, più duraturo del tempo.
Il Regno è nel cuore. La sua Luce è nel cuore.
Pensate di poterlo abbattere?
Oh, io non credo che potrete riuscirci.
Anche nel buio più profondo c'è una scintilla, anche nella luce più fulgida c'è una macchia.
Umana natura.
Dio ci ascolta e piange per le Luci che si spengono, lacrime di amarezza e compassione
A noi sta la scelta, condanna e grande benedizione.
Qualunque essa sia, il Regno è qui."

Piccolo componimento scritto di getto. Non pretendo che vi ci ritroviate.
Io si. O almeno tento, giorno dopo giorno.
Trekentoff, Aspirante Vassallo del Sommo Blueragon

"La vita è un viaggio, perciò a voi tutti auguro:"
Buen camino

Joe Commoner, Vassallo del Sommo Bluedragon

"C'è bisogno sopratutto di uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto"