00 16/02/2009 17:15
ot Chiedo scusa, ma il mio 28 doveva essere guadagnato studiando, eheheh [SM=x92705] ot

Eruner e Claudium stavano vagando per Katai già da diverso tempo, ma sembrava che la mente del Guerriero di Atlantide fosse occupata da altri problemi. Era da quando avevano varcato il portale del
Palazzo che sapeva di essere seguito, ma ancora non ne aveva avuto le prove certe, cosa che si premuniva di trovare a breve.
Concentrandosi su Claudium, che camminava in silenzio al suo fianco (ancora non gli riusciva di trattare apertamente con il Paladino elfo), gli lanciò un messaggio telepatico breve ed enigmatico.
- Ci seguono. Ora sentirete freddo.
Il giovane umano non aveva ancora ben compreso le parole dell'altro Aspirante quando si sentì attanagliato da un gelo terrificante, come attaccato alla sua pelle, che ora iniziava a bruciare con una forza inaudita, come stesse andando a fuoco su un crogiolo infernale. Prima che potesse urlare, Eruner lo afferrò per un arto, trescinandolo, o meglio lanciandolo, in un vicolo oscuro ala loro destra, mentre mormorava parole arcane in una lingua sconosciuta. Pochi istanti dopo il gelo artico era sparito, lasciando l'umano, boccheggiante e sconvolto, a fissare il viso inespressivo e sfregiato del compagno.
"Chiedo scusa, ma non avevo molte altre idee. Inoltre, la mia magia ci ha permesso di sparire in un istante ed essere rimpiazzati da alcuni cloni d'ombra. Non dureranno per molto tempo, ma ci sarà tempo sufficiente a scoprire chi ci sta inseguendo. Avanti, smettetela di guardarmi come un pesce lesso e preparatevi: arriva qualcuno."
Claudium ebbe la fortissima tentazione di sferrare un sonoro pugno sul viso pallido dell'elfo, ma decise che gli avrebbe fatto presente che lo stava per uccidere in seguito.
Intanto, Eruner attendeva paziente il passaggio della presenza che aveva avvertito pochi istanti prima. Deciso a non lasciarsi sfuggire l'unica occasione a loro disposizione, spiegò un piano rapido e conciso a Claudium (per la verità composto dalle sole parole "Aprite le braccia e cercate di non cadere"), il quale si preparò alla mossa del Paladino. Non appena la scura figura ammantata entrò nel suo campo visivo, Eruner balzò con tutta la sua agilità verso l'individuo, afferrandolo, e lanciandolo verso il compagno, che lo strinse in una poderoso morsa. L'avversario si dibatteva con tenacia, ma la prestanza fisica dell'umano era ben superiore alla sua, quindi presto finì di muoversi e decise di acquietarsi.
Intanto, il Guerriero di Atlantide era tornato e ora osservava la figura incappucciata con freddezza snervante.
"Bene, ora che possiamo parlare, gradiremmo alcune spiegazioni..."
La voce del paladino era gentile, ma allo stesso tempo aveva un che di inquietante. Togliendo il cappuccio che ne celava il viso, l'individuo apparve come un ragazzino poco più che adolescente, molto magro e certamente non un avversario degno di nota. Con una voce mista di pianto e terrore, spiegò di essere stato mandato da uno dei Daymio per "tenere sotto controllo le mosse dei gaijin". Esterefatto dalle parole del piccolo uomo, Claudium allentò la presa e quello ne approfittò per fuggire alla massima velocità che le sue corte gambe gli permettevano.
"Non lo inseguite, Sir Eruner?"
"Non sono Sir Eruner... No, direi che non è di alcuna minaccia alla missione. Solo un servo di qualche impomatato signorotto di corte. Come se non bastassero gli assalti dei Sawamura... Andiamo, dobbiamo dare un senso a questa giornata trovando informazioni utili. Ora comincio a ricordare cosa detestavo di questo paese..."
"Siete già stato in Katai, Si... Eruner?"
"Lasciate perdere, è una storia vecchia e noiosa."
Claudium aveva il sospetto che non lo fosse affatto, ma il tono del paladino lasciava intendere che non sarebbe andato oltre, quindi si limitò a seguirlo.