Lamion si arrestò: del sangue iniziò a colare dal suo corpo mentre un ignoto guerriero estraeva un lungo spadone dal fianco della Guardia.
<<Voi invece verrete ricordato come un traditore e nulla più>> disse l’ignoto.
Lamion lasciò cadere la spada e si accasciò a terra in un mare di sangue; in quello stesso istante il guerriero misterioso finì con la sua arma il Capitano delle Guardie Reali di Clanitia.
Il guerriero era un ragazzo giovane e biondo, che indossava semplici abiti da ranger.
<<Chi siete voi?>> domandò contento ma stupito Claudium.
<<Io? Sono la vostra salvezza, ma voi potete chiamarmi Neirot>>.
Il nuovo arrivato slegò immediatamente Claudium che, senza nemmeno porsi il problema delle sue intenzioni, sguainò Arkea e si diresse deciso verso la carrozza di Oslaf. Dopo averne quasi scardinato la porta, il Paladino afferrò Oslaf per i capelli e, incurante delle urla che l’attore lanciava, lo trascinò per parecchi metri.
Mentre il nuovo arrivato si dava da fare per slegare gli altri Aspiranti, questi osservavano la scena.
Dopo aver trascinato l’uomo fino al fuoco del bivacco, Claudium allungò il braccio e sospese Arkea sopra al fuoco; dopo aver pronunciato sottovoce alcune frasi latine, le fiamme che formavano il fuoco iniziarono a vorticare ed a avvolgere la lama della spada.
A questo punto Claudium afferrò il finto testimone per il colletto e puntò la spada abbastanza vicino al suo viso da far sentire all’uomo tutto il calore emanato dalle lama.
<<Chi siete voi in realtà?>> domandò il Paladino.
<<S-sono… Ser Oslaf… i-illustre notabile… d-della città di Omar>> disse balbettando l’attore.
<<BUGIARDO!>> urlò Claudium mentre le fiamme aumentavano la loro intensità.
<<Ditemi chi siete veramente o vi giuro che la mia faccia sarà l’ultima cosa che vedrete in questo mondo>> gli intimò Claudium al colmo dell’ira.
<<V-va bene, mi chiamo Dorcado e sono un paggio pagato dal Conte Clanitia per fingere di essere Ser Oslaf>>.
All’udire quelle parole Claudium lanciò un urlo di rabbia; i suoi compagni temettero il peggio ma il Paladino sfogò la sua ira semplicemente piantando la spada a terra.
<<Oggi ho deciso di risparmiarvi la vita… andatevene subito prima che cambi idea…>>
Dorcado obbedì, scappando a gambe levate verso la foresta.
Dopo che gli Aspiranti si furono ripresi dalla tremenda rivelazione fatta da Lamion, Jekyll trovò la forza per rompere il silenzio che si era creato:
<<Parlo a nome di tutti dicendo che vi siamo grati per aver salvato la nostra vita, straniero, ma ora potreste dirci esattamente chi siete e perché avete agito in nostra difesa?>>
<<Mi spiace ma non ne abbiamo tempo. Il falco di Lamion aveva l’ordine di tornare da Clanitia se il suo padrone fosse stato ucciso ed è quindi solo questione di tempo prima che il nostro nemico venga a conoscenza dei fatti avvenuti stanotte.
Dobbiamo perciò raggiungere il prima possibile l’esercito.
<<Esercito? Quale esercito?>> domandò Albins.
<<Vi spiegherò tutto strada facendo>> disse Neirot poco prima di unire le dita e fischiare; improvvisamente, un andaluso nero sbucò dalla foresta e il guerriero vi montò sopra.
<<Aspettate, non possiamo lasciare insepolti i corpi di queste guardie, non meritano di diventare pasto di cagne ed augelli>> esclamò Drago.
Neirot afferrò le redini della sua cavalcatura e disse <<Le vostre parole sono giuste, Guardia Reale, ma renderemmo disonore alla loro memoria se non ci adoperassimo il più possibile per salvare la patria per la quale essi si sono sacrificati. Appena saremo arrivati a destinazione invierò alcuni uomini per far raccogliere i corpi e recuperare i cavalli>>.
Gli Aspiranti decisero per il momento di fidarsi del nuovo venuto e così lo seguirono; dopotutto aveva appena salvato loro la vita.
Mentre il gruppo marciava verso sud con un’andatura sostenuta, Albins si affiancò a Neirot, che guidava il gruppo:
<<E’ giunto il momento: io ed i miei compagni vorremmo sapere dove ci state portando>>.
Neirot chinò il capo in cenno di assenso ed alzò la voce in modo che le sue parole potessero superare lo scalpitare degli zoccoli dei cavalli:
<<Al pari del traditore il cui cadavere giace ora accanto ai corpi di quegli stessi fratelli che egli ha osato uccidere, io sono uno dei Capitani delle Guardie Reali dei Conti, e precisamente delle guardie di Necroiec.
So che Lamion vi ha già raccontato dell’inganno che vi è stato teso e perciò risparmierò tempo, raccontandovi solo la parte di cui siete allo scuro.
Il mio Signore, il Conte Necroiec, che spero ora abbiate compreso non essere quel freddo manipolatore che pensavate, è venuto a conoscenza alcuni mesi fa del piano organizzato da Clanitia per impossessarsi di Omar.
Da quel momento, il Conte ha cercato in tutti i modi di opporsi a questo pazzo progetto ma, purtroppo, il piano escogitato da Clanitia era in una fase troppo avanzata per poter essere fermato.
Tra l’altro, come vi è stato detto, esso prevedeva anche l’arruolamento di alcuni Aspiranti Vassalli da affiancare alla scorta, così che questa azione apparisse, almeno agli occhi della gente, come una sorta di impresa sacra per la difesa di quei valori e di quegli ideali di cui Clanitia si ergeva difensore.
In tal contesto, purtroppo, Necroiec, seppur conscio che voi Aspiranti eravate all’oscuro dei veri piani del Conte, non aveva modo di convincervi che ciò che vi avesse raccontato Clanitia fosse una menzogna.
Ma Necroeic sapeva anche che ad un certo punto del piano voi Aspiranti sareste divenuti inutili - se non addirittura pericolosi - per gli intenti di Clanitia e perciò egli avrebbe fatto in modo di sbarazzarsi di voi.
Per questo motivo il mio Signore mi ha ordinato di vegliare su di voi durante il vostro viaggio e di proteggervi qualora le vere intenzioni di Lamion si fossero palesate.
A tal riguardo devo ammettere che non è stato affatto facile nascondermi agli occhi del vostro ninja, né evitare le sue trappole…>> e nel dir il ciò Neirot mostrò sul fianco le cicatrici prodotte dalle trappole di Albins <<…ma nonostante questo sono riuscito a celare a voi ed a Lamion la mia presenza fino ad ora.
Ci sono state molte occasioni in cui ero stato tentato di agire, ma alla fine siete riusciti sempre a tirarvi fuori dai guai prima che io potessi intervenire.
Almeno fino a stanotte.
Mi spiace di non essere intervenuto prima; mi ero assentato solo un attimo per nascondere la mia cavalcatura, e quando sono tornato alla mia postazione i soldati erano già stati uccisi. Quando poi ero sul punto di intervenire ho sentito Lamion raccontarvi tutta la storia. A quel punto ho deciso di aspettare la fine del suo racconto prima di intervenire; era l’unico modo per farvi capire come stessero davvero le cose e quali fossero le mie vere intenzioni>>.
Gli Aspiranti rimasero in silenzio, pensarono che effettivamente non avrebbero mai creduto alle parole di Neirot se non avessero ascoltato prima i dettagli del delirante piano di Clanitia per bocca di Lamion.
Dopo qualche attimo Claudium prese quindi la parola:
<<Sono certo di parlare a nome di tutti dicendo che vi ringraziamo nuovamente per aver vegliato su di noi durante queste settimane e comprendiamo che è colpa delle circostanze se non avete potuto agire diversamente. Tuttavia, non ci avete ancora detto cosa vogliate da noi di chi sia l’esercito da cui ci state portando>>.
<<A questo posso rispondervi subito: vedete Claudium, Clanitia SA che non può impadronirsi della città limitandosi a fomentare la folla: i Generali dei Falchi e dei Leoni, i capi supremi delle due fazioni di soldati in cui è diviso il nostro esercito, non avrebbero mai permesso che ciò avvenisse.
Ecco così che Clanitia si è dato da far per portarli dalla sua parte e convincerli a sostenerlo nel suo piano.
Ed infatti ci è riuscito, almeno con Heclial, il generale dei Falchi. Dopotutto Clanitia, da giovane, aveva ricoperto anch’egli tale carica e perciò godeva della più completa stima della quasi totalità dei Falchi.
Fortunatamente, però, Clanitia non è riuscito a convincere il generale dei Leoni, Retoet, il quale, alcune ore fa, ha abbandonato la città alla testa delle sue truppe, deciso a lanciare una controffensiva contro i Falchi per costringere Clanitia a capitolare>>.
<<L’inizio di una guerra civile…>> esclamò cupo Jekyll.
<<Purtroppo sì. Ma questo attacco è necessario ora come non mai.
La vostra sopravvivenza infatti costituisce una seria minaccia per Clanitia, poiché se raccontaste ai Conti quali sono le sue vere intenzioni egli sarebbe finito.
Per questo motivo non oso pensare a cosa potrebbe fare non appena apprenderà della dipartita di Lamion. Potrebbe addirittura arrivare a forzare la mano agli eventi ed a prendere il comando della città con la forza, facendo trucidare seduta stante i Conti.
E per questo motivo, a nome di Necroiec e di tutti gli abitanti di Omar vi chiedo di completare la vostra missione aiutandoci a sventare la vera congiura>>.
Gli Aspiranti si guardarono tra di loro; un'occhiata fu più che sufficiente per intendersi e tutti e quattro abbassarono il capo in cenno di assenso.
Nello stesso istante in cui Neirot concluse il suo discorso, il gruppo arrivò in vista dell’accampamento; era molto grande: ci saranno stati almeno 300 uomini tra fanti, arcieri e cavalieri.
Appena scesi dai cavalli Neirot condusse il gruppo di fronte alla tenda del Generale Retoet. Ad attenderli davanti alla tenda stava un giovane uomo vestito con una tunica blu:
<<Piacere di conoscervi Messeri. Io sono il Conte Necroiec. Scusate se salto le vostre presentazioni, ma immagino che Neirot vi abbia già messo al corrente dell’attuale situazione e capirete perciò che la tempestività è tutto per noi. Siete arrivati giusto in tempo: io, il Generale e gli altri Comandanti stavamo per decidere i piani d’attacco per domani; la nostra intenzione è quella di attaccare il prima possibile la città, forse addirittura all’alba. Vorremmo quindi che partecipaste anche voi alla riunione>>.
Detto questo Necroiec condusse gli Aspiranti dentro alla tenda.
Purtroppo Eoden fu costretto a rimanere fuori: dopotutto vedere entrare un lupo di tali dimensioni avrebbe scosso non poco i presenti.
All’interno della tenda vi erano cinque uomini completamente bardati nelle loro armature bianche, seduti intorno ad un tavolo ed intenti ad osservare un’ampia carta; l’uomo al centro sembrava il più vecchio e portava al fianco una spada di cristallo bianco, l’arma che contraddistingueva i Generali di Omar: quello era senza ombra di dubbio Retoet.
Il Generale, non appena gli Aspiranti furono entrati, si alzò in piedi e li ricevette:
<<Salve Aspiranti di Blue Dragon, io sono il Generale dei Leoni e quelli che vedete al mio fianco sono i miei quattro Comandanti; avevamo appena iniziato a discutere sui piani dell’attacco e ci interesserebbe sentire anche il vostro parere>>.
Così gli Aspiranti si sedettero ai loro posti insieme a Neirot ed al Conte Necroiec e iniziarono a discutere con i presenti sulla strategia da seguire durante l’attacco.
OT- Ecco qua, è venuto il momento di tirar fuori lo stratega che è in voi. Tenete solo da conto che noi abbiamo tanti uomini quanto gli altri, ma non abbiamo macchine d'assedio, mentre loro hanno mura di cristallo bianco, perciò resistenti come oricalco (mithril), e Omar è avvolta perennemente da un camp anti-magia.
In ultimo ho da dirvi ancora una cosa: grazie.
Grazie per essere ancora tutti qui nonostante sia passato ormai un anno dall'inizio della nostra avventura e grazie di avermi aiutato a creare uno dei racconti più avvincenti del forum.
Ora è giunto il momento di concludere il tutto come solo noi di Blue Dragon sappiamo fare e quindi DIAMOCI DENTRO!
-OT
[Modificato da Claudium 12/10/2009 17:38]