-Lieto di ritrovarvi, Claudium!- disse il Cavaliere del Nord, appoggiato ad una delle pareti di roccia, le braccia incrociate sul petto ed avvolto nell'ampio mantello bianco e blu -Penso di poter parlare a nome di tutti noi, dicendo che Voi siete il nostro Comandante! Non siete l'Aspirante Vassallo più potente, tra noi, ma il Conte Clanitia ha chiesto a Voi di intervenire e noi ci siamo solamente offerti di aiutarVi, nessuno di noi, per quanto potente possa essere, può comandare questa missione...Voi siete stato scelto da chi ha chiesto il Vostro aiuto...il Conte Clanitia, dall'alto della sua saggezza, si fida di Voi e, personalmente, non trovo alcun valido motivo per cui noi non dovremmo fare altrettanto, Paladino! Ricordo, come se fosse ieri, la fiamma ardente dell'orgoglio e della fiducia che brillavano nei Vostri occhi il giorno della Vostra investitura nella Gilda dei Paladini...il Gran Maestro ed ognuno dei Paladini del Regno erano schierati davanti a Voi e, guardandoVi credevano in Voi...se non Vi fidate delle mie parole e delle mie impressioni, credete in ciò che pensava Bright Blade e l'intera Gilda!!
Il Cavaliere del Nord si avvicinò al compagno di Gilda e, in segno di pace, tese il braccio destro, porgendo la mano all'amico.
CLaudium rimase stupito dal cambiamento di Jekyll e dall'effetto che le parole del Paladino suscitavano nel suo animo. Dopo un breve istante in cui si limitò a fissare la mano del Cavaliere del Nord, tesa verso di lui, l'afferrò saldamente, ed abbracciò il compagno.
-Grazie, messere!- mormorò.
-Siamo d'accordo con Jekyll, Claudium! Voi e nessun altro comanderà questa missione!- esclamarono Drago ed Albins, avvicinandosi ai due uomini, ancora abbracciati al centro della caverna.
-Lamion ha bisogno di cure, amici!- disse, preoccupato, il Cavaliere del Nord, dopo aver lasciato la mano di Claudium.
-Già...e noi siamo ancora imprigionati qui dentro...-commentò Drago, poi aggiunse -E come se non bastasse, inizia a fare un gran freddo!
-Il freddo...sembra venire dalla Stella dello Zenit!- osservò Albins, fissando il luminoso pendente che Jekyll aveva posato su un macigno, caduto laddove, prima, la sfera rosa di Skull irradiava la sua tenue luce.
-Così è, infatti!- ammise il Cavaliere del Nord -La Stella dello Zenit può penetrare qualunque oscurità, ma la sua luce porta con sè il gelo del Nord...tuttavia, l'abbassamento della temperatura aiuterà Lamion a resistere meglio...
-Potremmo usare questa caratteristica a nostro vantaggio!- esclamò Claudium, finendo di fasciarsi la mano ferita.
Sul volto degli Aspiranti Vassalli comparve un'espressione meravigliata.
-Ora che Skull è lontano il Sigillo che ha posto su di noi è diventato più debole, infatti tale incantesimo aumenta la sua efficacia in rapporto alla distanza. Quindi, nonostante non possa ancora usare al meglio i miei poteri, dovrei comunque riuscire a produrre luce calda...anche molto calda, se serve!- spiegò il Paladino -Le rocce, per quanto resistenti, non possono assecondare eccessivi sbalzi di temperatura...se riuscissimo ad identificare una parete più sottile delle altre, potremmo congelare la pietra e scaldarla in modo estremamente rapido, rompendola!
-Claudium...-Drago avanzò di un passo verso il Paladino, mentre i suoi lineamenti tradivano l'inquietudine che gli riempiva il cuore -Siete sicuro di ciò che dite?
Claudium annuì, l'espressione grave.
-Messere -intervenne il Paladino del Nord - io posso convogliare le energie fredde dell'estremo Nord, attraverso la Stella dello Zenit, ma Voi dovrete usare il Vostro corpo...e produrre tutto quel calore Vi lascerà senza forze!
-Abbiamo, forse, delle alternative, amici miei?- chiese, la voce vibrante, Claudium.
Gli Aspiranti Vassalli rimasero silenziosi, meditando sulla risposta del loro amico.
-Eoden, riconoscendo le differenti intensità degli odori, potrà aiutarci ad identificare il punto migliore!- suggerì il Cavaliere del Nord.
-Allora...non ci resta che tentare! Non vedo altre vie d'uscita!- gli occhi di Claudium brillavano per l'ansia di liberare gli amici e dare alla loro missione una possibilità di continuare.
Jekyll si chinò ed iniziò ad accarezzare l'enorme testa di Eoden, bisbigliando parole incomprensibili nelle grandi, candide orechie, mentre Drago ed Albins iniziarono a perlustrare la loro prigione di roccia. Claudium, in disparte, radunava le sue energie magiche, concentrato come non mai...non poteva sbagliare, non avrebbe avuto un'altra possibilità.
Il grande lupo bianco iniziò ad annusare le pareti di pietra, agitando allegro la coda: il freddo, che sempre più si stava diffondendo all'interno della caverna, gli ricordava le sue terre d'origine e questo portava ad un ulteriore affinamento dei sensi.
Dopo alcuni minuti, lunghi quanto una vita intera, Eoden ululò ed iniziò a grattare con le zampe anteriori la pietra della parete.
Drago ed Albins raggiunsero subito Eoden e, battendo la pietra con la punta delle loro armi, riuscirono a percepire una variazione del suono prodotto.
-Effettivamente qui la parete sembra più sottile...almeno credo!- affermò, incerta, la Guardia Reale.
-Se Eoden ritiene che lì la roccia sia meno spessa, potete star sicuro, amico mio, che è realmente così!- rispose il Cavaliere del Nord, raggiungendo il lupo bianco, mentre un sorriso divertito gli increspava le labbra: nessuno riusciva a capacitarsi delle grandi abilità di Eoden.
Jekyll prese la Stella dello Zenit, la strinse nel pugno sinistro e l'appoggiò alla nuda pietra.
-Io sono pronto, Paladino!- esclamò Jekyll -Quando volete!
-Iniziate, Cavaliere del Nord!- assentì Claudium, senza aprire gli occhi per non perdere la concentrazione: sentiva il cuore martellargli nelle orecchie, il sangue scorreva più veloce ed avvertiva un intenso calore crescere intorno a lui.
Jekyll chiuse gli occhi ed emise un profondo sospiro, svuotando completamente i polmoni.
Per un attimo non sembrò accadere nulla, tanto che Albins fece per proporre di cercare una soluzione alternativa, poi un gelido vento fermò l'Aspirante Vassallo.
-Proviene da Jekyll!- sussurò, stupefatto, Drago, osservando una nuvola di alito condensarsi davanti alla sua bocca.
Rapidamente la temperatura scese di molto ed il vento gelido si intensificò fino a scuotere vivacemente l'ampio mantello blu e bianco del Cavaliere del Nord, la cui armatura d'argento iniziò a brillare di una luce blu, tanto intensa da sembrare quasi viola.
-Se non si fermano, non avranno più forze!- Albins, esterefatto, inidetreggiò, rabbrividendo per il freddo intenso.
-Albins, guardate le pareti della grotta!- esclamò Drago.
Il ninja lasciò vagare lo sguardo sulla pietra ed il suo stupore crebbe ancora: dal punto in cui Jekyll aveva appoggiato la Stella dello Zenit originavano vene di ghiaccio bluastro che, rapidamente, si arrampicavano verso l'alto...verso l'apice della volta.
Il gelido vento che nasceva da Jekyll si intendificò ancora e un leggero strato di brina rivestì rapidamente il pavimento della caverna. Poi l'aria divenne tagliente, Drago ed Albins iniziarono a perdere la sensibilità alle mani, ai piedi, sul viso e, all'improvviso, un sonoro schiocco lacerò l'ambiente, il mantello del Cavaliere del Nord si gonfiò al punto da svelare il retro dell'armatura. La temperatura precipitò di molto e la brina sul suolo divenne ghiaccio.
-Paladino...ora!- gridò il Cavaliere del Nord.
Claudium aprì gli occhi, l'espressione impassibile, come se non vedesse i grandi cambiamenti all'interno della caverna e non sentisse il freddo; il Paladino sollevò il braccio destro ed aprì la mano: al suo interno una sfera di luce rossa.
I due Paladini iniziarono a gridare contemporaneamente: il freddo divenne ancora più intenso, mentre la sfera di Claudium divenne bianca.
Improvvisamente, la sfera di luce venne scagliata contro Jekyll che ebbe appena il tempo di spostarsi: prima che un lampo abbagliasse gli occhi di Drago ed Albins, i due Aspiranti Vassalli ebbero il tempo di vedere il Cavaliere del Nord accasciarsi a terra ed Eoden corrergli incontro. Un rumore, simile ad uno sfrigolio, riempì l'aria, il gelo lasciò rapidamente il posto ad un calore insopportabile e tutto divenne bianco, fino a quando si udì un sonoro "crack".
Drago ed Albins si gettarono a terra: dappertutto iniziaron a piovere pietre.
Quando la luce si spense, Albins sentì la fresca aria profumata della notte accarezzargli la pelle ed aprì gli occhi: sopra di lui, la volta di pietra era ancora al suo posto, attraversata, però, da numerose crepe reticolari.
-Che potenza!- esclamò Drago, mettendosi faticosamente a sedere, poi la voce gli morì in gola: dove poco prima si trovava il Cavaliere del Nord, ora un'ampia apertura lasciava intravvedere l'ambiente esterno, il notturno cielo stellato, gli alberi ed il sentiero che conduceva all'ingresso originario della grotta.
-Dove sono?- chiese il ninja, alzandosi lentamente, mentre i suoi occhi cercavano di abituarsi alla penombra, dopo essere stati abbagliati dalla luce di Claudium.
Ci vollero alcuni istanti, prima che i due Aspiranti Vassalli riuscissero a vedere distintamente.
-Laggiù, guardate!- gridò Drago, indicando un punto poco distante da loro dove Claudium giaceva riverso ed immobile.
-E lì c'è Lamion!- Albins mosse alcuni passi verso la guardia, poi si arrestò e si volse a guardare Drago -Ma Jekyll dov'è? Non lo vedo!
La Guardia Reale si guardò attorno.
-Nemmeno io...non vedo nè lui nè Eoden!- mormorò, crollando, sconfortato, sulle ginocchia.
[Modificato da @Jekyll@ 23/09/2008 15:59]