Ormai l'alba si avvicinava, anche se fuori il buoi era totale, rotto solo dalla pallida luce lunare e dal flebile chiarore delle stelle.
La Gilda dei Paladini era immersa nel silenzio piu totale, solo i guardmen di turno vegliavano nelle ampie sale e alla porta d'ingresso, benchè, anche quella notte come tante altre, non vi erano certo pericoli, là, nel cuore del Regno di Blue Dragon.
Eppure, le sentinelle, non erano le uniche ad esser sveglie a quell'ora, un altra figura, si aggirava con passo tranquillo, un armatura lucente indosso a cui faceva da contrasto un vecchio mantello logoro ed anonimo, senza stemmi, dall'aria di aver visto molte battaglie.
Sotto il braccio dell'uomo, si notava un fagotto, accuratamente ripiegato, mentre sulla spalla destra, una semplice sacca.
Lentamente scese le scale che portavano al tempio dei Templari Sin Fein e le guardie lo lasciarono passare, avendo riconosciuto in lui, quello che ormai da alcune ore, era l'ex Vassallo Gianlu di Casahirta.
Giunto che fù nella sala principale del tempio, sull'altare principlae, depose ciò, che ora non gli era piu consentito avere:
La Spada dei Sin Fein, il Mantello ed il Guanto.
Rimase un attimo a guardarli, poi uscì ed imbocccò il corridoio principlae, fino alla porta della Gilda, l'attraversò e si ritrovò all'esterno, due cavalli, uno montato dal suo fido consgliere, Tancredi, giunto apposta da lontano per accompagnare il suo signore.
Gianlù salì a cavallo, senza proferire parola, non aveva altri bagagli al di fuori della semplice sacca, come del resto erano avezzi i cavalieri erranti, a viaggiare senza comodità ed altri pesi inutili.
"E il momento di chiudere il cerchio"...mormorò mentre si apprestavano a percorrere la strada principale che portava alle Sacre Mura.
Il cerchio, quel cerchio che era stato iniziato dieci anni prima, un alba di sangue, nel villaggio di Kell, quando il giovane Gianlù, da poco inesperto comandante della guarnigione di Casahirta, aveva commesso un tragico errore di valutazione.
Quel cerchio che lo aveva portato, per espiare le sue colpe, ad abbandonare la sua casa ed intraprendere l'erranza, che lo aveva portato fino al Regno di Blue Dragon e di là, poi piu lontano, convintyo da Eruner, fino a Theniyen al servizio della regina Aleeyssia.
E proprio a Theniyen, alla corte di Alaemos, una notte di orrore e di morte, il Cavaliere Errante, aveva riscattato il suo debito col destino, placando i fantasmi che sempre lo avevano tormentato e chiudendo una volta per tutte, quel tragico capitolo del suo passato, lasciando a ricordo di ciò, una cicatrice mai sanata, sul suo ventre.
Ed ora, si chiudeva anche il cerchio, ormai, lui, vecchio rottame di un epoca passata, si faceva da parte, la seconda era del Regno di Blue Dragon, si era conclusa da tempo e non c'era spazio per lui nella Terza Era e Casahirta, la sua patria lontana ed agognata, lo attendeva, per esser ciò a cui era stato destinato dalla nascita:
Signore e Comandante della Rocca!
Avanzavano lenti i cavalli, passando davanti la cattedrale, da dove un giorno lontano di primavera, il Priore Ikarus era uscito, dando il via a quella che sarebbe poi diventata la ricerca della Reliquia di Heiran; Passarono davanti la casa di Lord Alkor e Dama Aleena, finalmente ricongiunti dopo essersi ritrovati in un altra grande ricerca; Rivide la casa, ormai abbandonata di Night Lord, da cui erano stati spediti a RedKnife, ora ribattezzata Nova Pax, nella più terribile e difficile missione che mai avesse affrontato.
Tanti luoghi ttraversarono, ognuno dei quali, gli ricordava un avvenimento, un episodio, un incontro particolare, fino alla locanda dei cancelli, il primo luogo ove i viaggiatori arrivavano, e dove lui e tanti altri, avevano trascorso tante serate scanzonate.
Un sorriso, dolce e amaro allo stesso tempo, gli si dipinse sulle labbra, mentre i Guardman ai cancelli li salutavano e lie vedevano imboccare la pista del sud.
Proprio in quel momento, le ultime stelle tramontavano, mentre i primi raggi del sole, facevano capolino da est.
Gianlù fermò il cavallo, si voltò un ultima volta verso il Regno, prese una fiaschetta e apertela, rovesciò tutto il contentuto a terra, dopo averla prima alzata verso il Castello, quasi un ultimo tributo a Colui che era stato per tanto tempo il suo sovrano.
"E così giunge il momento dell'addio" mormorò Tancredi in disparte.
Il Cavaliere fece un sorriso, senza distogliere lo sguardo alla Reggia, a quelle parole e poi disse "Si dice addio solo quando si muore amico mio e forse neppure allora..."
Poi si voltò verso il suo compagno e aggiunse
"Andiamo, si torna a casa!"
Capitano dei ValorianAmazons di 4Story, server Xhadra
Settima Gilda di Valorian al Torneo Luglio 2010
Quinta Gilda Valorian al Torneo Dicembre 2010