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Kentan ebberagione ancora una volta: la vista dei viali del Regno di BlueDragon mentre li percorreva era maestosa esattamente come se l'era aspettata nel momento in cui aveva intravisto gli alti pinnacoli stagliarsi al cielo, racchiusi nell'immensità del Gran Massiccio che li sovrastava.
Notò subito che l'urbanistica della città seguiva una disposizione ben precisa: le mura erano disposte in modo da ricordare una sorta di circonferenza, di cui il castello, chiaramente, era collocato lungo uno dei diametri; si trovava infatti più addossato ai piedi della montagna, in modo che tra di essi vi potesse passare un'unica strada e la cinta di mura, più sottile in quel punto. Nel centro dell'ipotetica figura geometrica, dove si incrociavano le due vie principali, a mo' di cardo e decumano, perfettamente perpendicolari tra loro, sorgeva una piccola piazza di forma allungata, al cui centro sorgeva una statua difficile da non notare: una sorta di guerriero, chinato un poco su di sé, nello strenuo tentativo di sollevare e brandire una spada decisamente grossa.
Gli edifici a più piani erano esclusivamente addossati a queste due vie; da esse sorgevano infinite diramazioni che portavano ai quartieri più periferici della città.

Kentan passeggiò a lungo, palesando un profondo disinteresse per le occhiate sferzanti e intimidite dei popolani e delle guardie che di tanto in tanto incrociava. L'architettura lo affascinava; adorava fermarsi per parecchi istanti a contemplare questa o quella colonna, od osservare attento i particolari delle costruzioni che incontrava svoltando in straducole secondarie.

La zona est della città conteneva il maggior numero di case che potevano essere definite "modeste". La maggior parte dei popolani, lì, erano contadini, raccolti per lo più in quel distretto per via della vicinanza ai campi di lavoro e alle minuscole botteghe artigiane che sovente si facevano spazio tra le basse casette di mattoni e pietre. Non vi erano particolari segni di riconoscimento, su di esse: Kentan se ne accorse subito. Le abitazioni erano estremamente simili tra loro, costruite con lo stesso materiale, e con schemi architettonici mediamente semplici, ma piuttosto stabili.
Proseguendo lungo un viale parallelo al primo, dirigendosi verso nord, il guerriero notò un fine cambiamento nella disposizione delle case. Alcune erano munite di un piccolo appezzamento di terra sul retro, ed arricchite da una serie di piccoli particolari che, pur trattandosi di case umili, le facevano risaltare in maniera quasi più raffinata.
Notò infine che su una di esse vi era appeso una sorta di drappo, tra la piccola finestrella anteriore e la porta d’ingresso, raffigurante un drago azzurro sapientemente dipinto su di uno sfondo più scuro. Kentan era sicuro di aver visto quel simbolo su bandiere lungo i viali principali della città, penzolanti, di tanto in tanto, dagli alti lampioni a fiaccola in ferro battuto. Si avvicinò piano al blasone, osservandolo meglio. Era piuttosto nuovo, o forse trattato con estrema diligenza dal proprietario; non presentava nemmeno segni di piegatura. Il disegno che raffigurava aveva per Kentan un qualcosa di intrigante: stette ad osservare a lungo i particolari delle scaglie, le pozze dorate degli occhi, il roteare immoto della coda. Doveva essere uno stemma decisamente importante, ed il guerriero capì subito (e già poteva immaginarlo) che si trattava dell’emblema del Regno.

"Posso aiutarvi, ser..?"

Una voce distolse bruscamente Kentan dai suoi pensieri. Nessuno aveva osato rivolgergli la parola, né incrociare il suo sguardo, da quando i guardmen dell’ingresso avevano permesso il suo ingresso nel Regno. Girò lo sguardo verso la fonte della voce, per realizzare che proveniva da un uomo, probabilmente il padrone di casa, appoggiato allo stipite della porta, e vestito con una veste scura, prevalentemente nera e blu, che pareva donargli una sorta di aria decorosa.
Cyber Dark accennò un debole, mezzo sorriso, nell’incrociare lo sguardo di Kentan.

Dal canto suo, il guerriero si limitò a scuotere lievemente il capo.

"Perdonate..il vostro araldo mi aveva incuriosito."
"Non sono molti ad essere in grado di spingersi sino a questo quartiere," riprese il paladino, "senza notare che essi si trovano all’ingresso e lungo il viale del Gran Massiccio."

Kentan socchiuse lievemente gli occhi, riportando il proprio sguardo in quello dell’uomo, dopo averlo scostato nuovamente sull’interessante disegno. Cyber Dark pareva non temere né il suo sguardo, né tantomeno il suo abbigliamento, cosa che ebbe il potere di tranquillizzarlo, per certi versi. Sorrise piano a questi pensieri.

"Li avevo notati, in realtà..anche se desidererei porvi un interrogativo, ora.."

Cyber Dark annuì piano, scostandosi dallo stipite della porta, ed avvicinandosi di un passo al combattente.

"Siete l’unico a portare questo simbolo sulle mura della vostra abitazione..a parte coloro che abitano lungo il viale da voi menzionato. Perché?"
"L’unico..? No, credo di no.." sorrise piano l’altro, "O forse il solo a farlo in questo piccolo distretto. Contraddistingue l’abitazione di un Vassallo del Drago Blu."

Non c’era bisogno di chiedere spiegazioni: il forestiero sapeva esattamente a cosa si stesse riferendo. Come in una sorta di gerarchia social-militare, i Sovrani del Regno avevano eletto alcuni guerrieri, santi, maghi, dai poteri, a quanto dicevano, fenomenali, in grado di diffondere il giusto Verbo di BlueDragon in tutto il mondo. Spesso venivano utilizzati anche in battaglia come reparto speciale, od in missioni particolari, compiute ovviamente in onore ed in nome del Re Drago. Esistevano poi dei loro sottoposti, anche se il più delle volte si rivelava un aspetto prettamente formale, chiamati Aspiranti Vassalli. Kentan ricordò che erano contraddistinti dallo stesso blasone, solo di dimensioni molto più ridotte. Spesso era anche possibile riconoscerli per particolari dei loro vestiti o delle loro armature..ognuno, almeno in un punto di essi, aveva ritratto l’effigie del Sacro Sovrano.
Quando Kentan tornò a focalizzare la propria attenzione su Cyber Dark, capì che quest’ultimo doveva averlo osservato a lungo, mentre i pensieri correvano alla sua mente.

"..io sono Cyber Dark, d’ogni modo. Lieto di conoscervi."
"..Kentan. Kentan, onore mio. Siete un Vassallo di BlueDragon, dunque.."

Il paladino annuì di nuovo, ma in maniera più pronunciata.

"E’ così. Avete bisogno di aiuto, Kentan..? Credo sia la prima volta che passeggiate per queste strade."
"No, vi ringrazio..ditemi di voi, piuttosto..in cosa risiede la vostra abilità?"

Cyber Dark lo osservò per alcuni istanti, celando la perplessità che per un attimo si era impadronita dei suoi pensieri. Non gli capitava ormai da tempo di dover fornire spiegazioni del genere ad una persona, ma nonostante ciò la domanda postagli ebbe la facoltà di renderlo più interessato riguardo alla persona che gli si parava innanzi. Qualcosa gli suggeriva che, forse, quell’incontro avrebbe abbattuto alcuni tra i pregiudizi più confutati e assodati della società che lo circondava, e a cui lui tentava di non soggiacere. Passarono ancora alcuni secondi, prima che Kentan ottenesse la sua risposta.

[Modificato da Cyber Dark 28/07/2005 0.31]