00 10/02/2005 01:37
Quella mattina ogni abitante del Regno di Blue Dragon, al risveglio, trovò sull'uscio della propria casa l'invito. Verso la metà del mattino, la sala del Triplice Trono era gremita da Aspiranti e Vassalli che si chiedevano quale fosse lo straordinario motivo di tale invito.
Palank e Ostri erano seduti sui rispettivi troni, silenti e seri. Era ben evidente il trono laterale vuoto, ma oramai ogni abitante del Regno non vi prestava più caso. Le prime ipotesi sulla convocazione iniziavano ad aleggiare tra gli Aspiranti. Qualcuno pensava che i Sommi volessero annunciare il ritorno di Gex, altri ipotizzavano l'incoronazione di un nuovo terzo Sommo, ma tutti i presenti avevano oramai capito che doveva trattarsi di una questione Regale. L'attesa iniziava a farsi snervante, i Sommi non volevano trattenere oltre gli eroici seguaci di Blue Dragon.
Palank si voltò verso il suo pari ed attese una risposta, Ostri fece un cenno affermativo con il capo, come se volesse confermare qualcosa all'antico fratello. L'espressione del volto dei Diarchi era tesa e grave, specialmente quella del Sommo Palank. Neppure i più antichi Vassalli rammentavano una simile serietà sui volti dei loro Re in tempi di pace.
Ostri infine si alzò lentamente dal Trono, scese il primo scalino e da lì iniziò a parlare.
"Fratelli, amici e seguaci dei dodici Valori, siete stati convocati per un evento senza precedenti.
Come sapete, noi Sommi siamo seguaci dei Dodici Valori e rappresentiamo il Regno. E non sarebbe giusto se il Regno non si rispecchiasse nei suoi Re, ovvero se i suoi Re non rispecchiassero i Dodici Valori.
Vi dico questo perchè è da tempo che persone esterne al Regno accusano me in particolare di non seguire i Valori che rappresento.
Aspiranti Vassalli di Blue Dragon, Vassalli di Blue Dragon, siete voi il Regno di Blue Dragon, non questo castello, non questa città!
E' per questo che ora metto nelle vostre mani la mia metà della Corona Blu.
Per il bene del Regno sono disposto a tutto, anche a dare la vita. Ma dubito fortemente che Palank, l'unico in grado di uccidermi, sarebbe disposto a farlo. Pertanto l'unica alternativa che mi resta è di abdicare.
Fratelli, pensateci bene! Poichè avrete questa occasione e questa soltanto per scegliere!
Non posso sfilarmi la corona perchè i Sommi non portano corone, ma immaginate che l'abbia fatto e che ora la porga a voi.
Mi ero ripromesso di non pronunziare un discorso d'addio per non influenzarvi, ed invito voi tutti a fare altrettanto, limitatevi a proferire la vostra preferenza senza aggiungere altro, avremo tutti ampio modo di parlare a votazione conclusa."

Dette queste parole, Ostri stette immobile, in attesa di ascoltare il volere dei seguaci di Blue Dragon.


-OT-
Non è un racconto, sono realmente deciso a lasciare per sempre lo status di Re qualora la maggioranza dei votanti lo decidesse!
Lo sto facendo per risolvere una volta per tutte una questione di cui spesso alcune persone esterne al Regno mi accusano, e cioè di non essere adeguato a fare lo Re e di non seguire i Valori. Secondo me queste sono accuse che dovrebbero essere confermate dalle persone adeguate e cioè dagli Aspiranti e dai Vassalli. Si pensa che gli iscritti al sito abbiano paura di confermare tali accuse per timore di essere sbattuti fuori, bene, quale miglior occasione per accertarsene una volta per tutte?
State sicuri che sarò di parola! Quindi votate e se la maggior parte degli Aspiranti e Vassalli non mi dovesse reputare idoneo alla carica sarò io il primo ad andarmene, perchè potrete non crederci, ma preferisco limitarmi a fare il webmaster del sito e lasciare la mia carica di Re ad un altro piuttosto che creare malcontenti interni (e sottolineo interni).
Quindi ecco l'unica regola del sondaggio: gli unici voti validi sono quelli appartenenti a Vassalli e ad Aspiranti Vassalli, tutti i voti degli altri utenti saranno ignorati ai fini della votazione.
Avete una settimana di tempo per votare a partire da ora, dopodichè le "urne" saranno chiuse.




"Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d'estate." (G.K. Chesterton)