00 02/10/2004 12:13
Pericolo!
Enzucc stava camminando da ormai molto tempo.
La stanchezza cominciava a farsi sentire, ma il suo animo era tutt'altro che esausto: l'immensa curiosità e la voglia di avventura gli davano la forza e il coraggio necessari.
"Dewlana... che posto misterioso deve essere!" pensò.
"Così piccolo da non aver nemmeno trovato posto sulla mappa del mondo! Certo allora non sarà facile trovarlo... ma avrò pazienza!"

Dopo aver errato a lungo credette fosse arrivato il momento di riposarsi un pò.
Si sedette ai piedi di un albero.
Prese la pietra dal mantello.
Il suo calore e la sua lucentezza erano ancora ben vivi.
Guardò la natura attorno a sè:
alberi splendidi e maestosi si ergevano per metri e metri, arbusti odorosi e piante selvatiche eran poi secondi solo per altezza, ma non di certo per profumi e colori.
Il silenzio era totale.
Nemmeno il verso di un animale a sfidare quel religioso silenzio.
La serenità che gli trasmeteva quell'angolo di paradiso, gli diede modo di dar libero sfogo ai suoi pensieri:
Dewlana, il mistero che si nascondeva dietro quella tribù.
E inevitabilmente ancora una volta la battaglia con l'animale, l'incontro coi bambini...
Poi focalizzò di più la sua attenzione sull'aspetto della belva. In particolare gli occhi avevano attirato la sua attenzione: prima rubicondi, poi in punto di morte azzurri e lucenti... quasi umani.
Poi pensò alla bambina... "Wejkala, signore! Wejkala!"... e pensò al suo volto... non riusciva bene a metterlo a fuoco... non riusciva a disegnarne i lineamenti.
Si sforzò di pensare ai suoi capelli, agli occhi, ma niente gli tornava in mente...

I suoi pensieri si interruppero però bruscamente quando d'un tratto la pietra cominciò nuovamente ad emettere i suoi scuotenti gelidi segnali.
Enzucc restò immobile e vide la natura intorno a sè cambiar rapidamente forma.
Gli alberi attorno presero ad agitare i loro robusti rami; l'erba prese a crescere a dismisura;
il suo udito fu scosso dal rumore di un fortissimo vento che celermente aumentò di intensità fin quasi a sradicare gli arbusti.
I maestosi alberi che prima gli avevano offerto riparo sembrò che adesso volessero quasi accerchiarlo.
L'erba che prima gli aveva offerto giaciglio, crebbe fin quasi a volerlo soffocare.
Enzucc, impotente nel verbo, quanto nell'azione, si ritrovò come quasi inghiottito da quell'improvviso momento di violenza della natura.










"Chi teme di soffrire, già soffre per quel che teme."

Enzucc
Vassallo del Sommo Blue Dragon
Mago del Regno
Membro della Congrega delle Arti Magiche et Alchemiche
Pelo di Barba d'Oro Primo Torneo di FF4 Barba d'Ostri