00 26/01/2017 14:57
Il femminicidio (o feminicidio) consiste in qualsiasi violenza compiuta contro una donna in quanto donna. Una violenza cioè che, nel caso in cui la vittima fosse stata un uomo, non sarebbe stata compiuta. Per tale motivo ogni violenza compiuta in un contesto dove la donna subisce una violenza perchè connessa al suo ruolo o al suo stato di debolezza in quella determinata situazione, è definibile come femminicidio. Ergo, è femminicidio il marito che picchia la moglie per avergli risposto male, in quanto si richiama allo schema patriarcale dove l'uomo è la guida della famiglia ed impone la propria volontà sugli altri membri della famiglia, donne comprese. E' femminicidio l'aborto selettivo cinese, finalizzato ad avere un primogenito maschio che possa portare avanti il nome della famiglia o ancora la mutilazioni genitali femminili volte a togliere alla donna il piacere nel fare l'amore e inciderle sulla pelle l'idea che l'unico fine che il sesso deve avere per lei è la riproduzione.

Non è neolingua, è solo ignoranza.

Come l'ignoranza dei giornalisti che ne storpiano il termine identificandolo come un semplice omicidio di coppia dove l'uomo uccide la donna.

Ovviamente l'uccisione di una donna non è più importante di quella di un uomo, così come non tutti i casi di violenza praticata da un uomo ai danni di una donna si può parlare di femminicidio. Semplicemente, i femminicidi hanno una forte componente di schematicità e di "legittimità culturale", soprattutto in Italia; cosa che gli omicidi ai danni di uomini non hanno o hanno in maniera profondamente diversa.