00 21/11/2016 22:43
Dismessi ora i panni di Claudium "commentatore imparziale" mi appresto ad indossare quelli del Claudium "Vassallo parziale", ossia a dire la mia opinione sul quesito del referendum. Secondo me a questo referendum bisogna votare e farlo assolutamente. Nonostante il parere di molti sia contrario, io ritengo infatti che le riforme portate avanti da Renzi negli ultimi anni siano positive. Si può mettere sicuramente il dubbio alcuni dettagli di esse e criticare anche il fatto che non fossero le migliori possibili, ma a mio parere esse sono positive per l'Italia. Certo, mi si può dire che il voto che si dà al referendum è un voto che riguarda esclusivamente il decreto, non la fiducia in Renzi, ma la verità è che gli italiani il 4 non andranno tanto a votare per dire sì o no alla riforma ma a dire sì o no al governo Renzi. Questo è dovuto soprattutto al fatto che Renzi ha fatto l'errore di caricare il risultato del referendum sulla sua persona, rimangiandosi l'affermazione che si sarebbe dimesso in caso di vittoria del no, e lui stesso ne ha preso atto; ed io, per quanto mi riguarda, da un lato confermo che ha fatto una cavolata, ma dopo 8 anni che ascolto politica in tv è un piacere sentire un politico che ammette con onestà di aver fatto una c****ta.

Ma torniamo al testo del quesito. In molti hanno sostenuto che la formulazione del quesito sia leggermente sbilanciata sul sì, in quanto presenta tutti come positivi i punti della riforma. Anche io ho la stessa opinione, credo che sia stata una mossa molto furba da parte del Premier, ma non credo che leda alcun principio, a meno che non partiamo dal presupposto che gli italiani siano stupidi. Se infatti qualcuno mi venisse a dire che va a votare in cabina, non solo senza aver letto per intero il testo del decreto ma che nel prendere la sua decisione si lascia influenzare esclusivamente da come gli è fatta la domanda, a quella persona risponderei: "Caro ragazzo/a, per essere così stolto da votare alla cieca, non meriti di lamentarti della politica: ti meriti il governo e la riforma che trovi perché sei troppo sciocco per sceglierne uno". Ecco perchè secondo me chi ha proposto ricorso al TAR è come se avesse dato dello stupido a tutti gli italiani, cosa che io invece non penso affatto. Credo che ognuno a suo modo prima di votare si informi su cosa sia meglio fare.

Sulla riforma in sè io ho letto tutti i punti e nonostante sia in disaccordo su alcuni singoli dettagli, trovo il tutto sensato e conforme. Viene criticata l'eccessiva maggioranza che emergerebbe dal combinato disposto di Italicum e Decreto Boschi ma secondo me invece quella è esattamente la maggioranza che serve per dare stabilità ad un governo. Non dimentichiamo infatti che in 70 anni abbiamo avuto 63 governi, ossia praticamente uno all'anno e che durante le elezioni del Presidente della Repubblica si era arrivati ad uno stallo tale che per la prima volta nella storia repubblicana il presidente uscente ha dovuto farsi rieleggere al fine di sbloccare la situazione. Chi parla poi di deriva autoritaria non sa cosa voglia dire autoritarismo, visto che io di gruppi di squadristi, di nemici politici mandati al confino o di giornalisti incarcerati non ne vedo neanche uno.

Bisogna ammettere che il ping-pong tra senato e camera non viene eliminato ma viene ridotto grandemente, perchè viene escluso dalla procedura delle leggi ordinarie, le quali sono le leggi canoniche e maggioritarie che passano in Parlamento. Esso infatti verrà mantenuto per alcune leggi particolarmente importanti così come era nello spirito iniziale dei padri costituenti.

Su chi dice che i sindaci e i consiglieri non avranno il tempo di andare una volta al mese o poco più a Roma faccio una pernacchia: ci sono manager che viaggiano tutti i giorni, c'è Renzi che era sindaco di Firenze ed andava una volta alla settimana a Roma, fanno lo stesso in Francia e Germania e da noi non trovano il tempo? Ma per favore!

Sul fatto che i senatori vengano ridotti poi questo è positivo assolutamente per il risparmio a livello di stipendi, in quanto si passerebbe da 315 x 5.000 = 1.575.000 € a 100 x 5000 = 500.000 € al mese. Cavolata assurda poi la cosa dell'immunità estesa a questi sindaci nuovi senatori, in quanto il decreto la prevedrà esclusivamente per i deputati.

Sulle cose poi tipo complicazione per la creazione di più procedimenti a me poi sembra più uno spauracchio che altro: una volta confermato il decreto i procedimenti si creeranno con calma.

Sull'abolizione del CNEL si discute se alla fine darà un risparmio così grosso o no ma è innegabile che un risparmio, anche piccolo, ce lo darà comunque. Quindi non capisco perchè non abolirlo, soprattutto considerando che ha un'utilità che dire minima suona come un eufemismo.

Sulla riforma del titolo V poi io trovo positivo che si delineino finalmente con precisione alcune materie e sono contento di vedere che settori come la sanità gestiti da cani dalle regioni tornano in seno allo Stato.

Sull'aumento delle firme per le leggi di iniziativa popolare, non sono molto d'accordo sull'aumento da 50.000 a 150.000 ma immagino che sia stato fatto per far presentare progetti seri e diminuire il carico del parlamento. Del resto se si raccolgono 500.000 firme su 80 milioni di abitanti per i referendum non penso che trovarne 150.000 invece che 50.000 sia tanto difficile, se la legge è voluta veramente.

Sul confronto riforma 2006 targata Berlusconi e Riforma 2016 Renzi, pur restando vero che esse rimangono molto simili per via della semplificazione del Parlamento, della riforma del titolo V e sull'assetto maggioritario, cose che erano già state proposte in passato, mancano di dire il dato fondamentale: a differenza del 2006, dove al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si sarebbero dati poteri immensi, tra cui quello di sciogliere le Camere (ecco, quella poteva essere una deriva autoritaria), con la riforma del 2016 il Premier non cambia in nessun modo.

Sulla legittimità del Parlamento la legge è chiara: niente principio di retroattività. Questo Parlamento resta in piedi nonostante il Porcellum sia stato finalmente definito ufficialmente come una porcata. Chiediamoci piuttosto come mai la Corte Costituzionale ci ha messo così tanti anni ad accorgersi dell'incostituzionalità della legge elettorale.

Sullo Statuto delle Opposizioni è ovvio che a decidere è la maggioranza. Considerando soprattutto che al momento è maggioranza quella ma che in futuro potrebbe diventare opposizione lei stessa, ergo a tutto l'interesse a scrivere uno statuto giusto.

Sulle prese di posizioni da parte di Travaglio e Zagrebelsky stendiamo poi un velo pietoso:

Nel primo caso Travaglio va a dire che i nuovi articoli sono scritti in ostrogoto quando io li ho letti benissimo in 10 minuti e potrei spiegargli ad un bambino di 10 anni. Tra l'altro ho notato che nell'art. 55 non si è cancellato il testo precedente, il quale continuerà ad esistere, ma sono state fatte precisazioni ed introdotti dettagli; un po' come a dire: non cancelliamo quello che hanno fatto i padri costituenti, ci aggiungiamo solo del nostro. Per non parlare poi del fatto che dalle colonne del suo giornale spara cavolate a dire che i senatori avranno l'immunità quando invece essa è stata appositamente esclusa. Mi chiedo se i Decreti li legga veramente o se li faccia leggere da altri.

Su Zagrebelsky poi io, come giurista, mi sono vergognato. Dopo Rodotà è probabilmente il migliore costituzionalista italiano e mi fa in diretta su una trasmissione senza parlare di nemmeno un articolo della costituzione, semplicemente parlando di politica senza essere preparato o leggendo gli articoli scritti dagli altri, non quelli che ha studiato e per cui è famoso. Vergognoso. Così come vergognoso è l'atteggiamento da classico professore di diritto che invece di partecipare ad un dibattito tiene la lezione dall'alto e bacchetta l'interlocutore come uno studente che deve per forza seguire il suo ragionamento. Con lui sono d'accordo se non altro sul fatto che questa riforma poteva essere fatta meglio, ma considerando il Parlamento da cui è uscita è un miracolo che sia uscita così bene. Purtroppo infatti ci si illude a pensare che si possano ricreare le condizioni dell'Assemblea Costituente che ha creato la Costituzione. Per creare quella ci è voluta una guerra lunga per l'Italia 5 anni, che ha fisicamente spaccato a metà il paese e creato milioni di morti. Mi auguro quindi che quelle condizioni non si verifichino più.

Sorriso d'affetto per Rodotà che, seppur parteggiando per il No in quanto, pensa che l'Italia abbia più possibilità in quel senso, dimostra di farlo nel rispetto degli altri, fornendo un'opinione e non facendo calare dall'altro la sua leggendaria esperienza.

Quello che dovevo dire lo ho detto ragazzi. Questa è la mia opinione, giusta o sbagliata che sia. Vi aspetto per discutere, confrontarsi e cercare di fare insieme la scelta migliore.
[Modificato da Claudium 21/11/2016 22:44]