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La nuova grande tenda ottagonale del principe Rufus, destinata a un’importante riunione tra ufficiali, era incredibilmente affollata, quando nel fortino di Lumix, Enricus, Gianlù e gli altri erano in riunione. Vi si accalcavano in piedi, quasi tutti i sott’ufficiali e gli ufficiali dell’esercito, lasciando a stento lo spazio dedicato al principe e al suo generale. La luce delle braci ardenti proiettava sui teli colorati d’arancio della tenda lungo ombre tremolanti. I volti continuamente illuminati dalle fiamme parevano ancor più duri e ancor più provati dalla campagna militare di Lugonoreum, protratta oltre ogni aspettativa. La riunione era da poco cominciata e come al solito il principe Rufus dava spettacolo delle sue ben note sfuriate. Era arrabbiato, più arrabbiato che mai, non poteva tollerare la perdita di molte unità, ora prigioniere degli uomini di Lumix. Unità cruciali come i quindici DireniaKinght e il loro comandante. Rufus era molto seccato e deluso dai suoi uomini. I suoi occhi di fuoco percorsero per un momento tutti i presenti.
Il Gen. Aetius non tentò minimamente di giustificarsi, sapeva che sarebbe servito a niente, ma volle tentare per un’ultima volta di far ragionare il principe. Esordì dicendo che anche lui non poteva credere che un piano così perfetto si sarebbe rivelato in parte un disastro, particolarmente accentuato dalla perdita di un uomo d’esperienza come ser Galvano. Ammise, della sua incapacità a reagire con criterio a situazioni così imprevedibili, come il crollo dell’entrata del fortino. Il principe Rufus non fece altro che evidenziarlo ancora di più, tanto che le sue parole furono sommesse da un’esplosione di contestazione.
<<Capisco che tutti ce l’hanno con chi dirige gli uomini, capisco che la battaglia ci ha messo tutti a dura prova e che era inaspettata la resistenza del nemico; ma vi invito tutti quanti a riflettere. Per quanto i nostri nemici dureranno senza cibo e ne acqua? Li abbiamo fatti barricare all’interno del fortino>> disse i generale.
<<E con ciò che vorreste dire Gen. Aetius? Non dimenticate che tra di loro c’è un maledetto Vassallo>> intervenne un alto ufficiale.
<<Anche un Vassallo deve mangiare e bere. È pur sempre un uomo>> disse il Gen. Aetius.
<<Ma può sempre attaccarci e sconfiggerci. Anche noi siamo stanchi. Inoltre i rifornimenti sono in ritardo>> disse un altro invitato.
<<Non me lo ricordate. Quell’inetto di Stargard lo farò degradare a pulitore di latrine!>> disse innervosito il principe Rufus seduto sul suo scranno, a tamburellare con le dita della mano destra e a mantenersi il viso col dorso dell’altra.
<<Maestà, miei ufficiali, i rifornimenti arriveranno e saremo tutti in forze. Più di quanto il Vassallo possa reggere, inoltre ho fatto richiesta di aiuto. Arriveranno altri rinforzi e altre armi>> assicurò il generale.
<<Ha ragione il generale, è inutile star qui ad arrabbiarci. Inoltre se conosco bene quegli ambigui cavalieri di Blue Dragon, non giustizieranno i prigionieri, ne tanto meno li faranno morire di sete e di fame. Tanto da prendersene carico, secondo il rispetto della vita e altre simili sciocchezze. Prima o poi faranno un errore che gli costerà caro, la loro sconfitta>> disse il principe a favore del generale.
La riunione era da poco ultimata nella tenda principesca, tutti gli invitati compreso il principe uscirono fuori ancora animati dal discorsi di battaglia, quando sopraggiunse un uomo a cavallo dalla foresta. I soldati di pattuglia lo avevano fatto passare, era un messaggero proveniente da Surad.
Gli ufficiali si scostarono per far passare e rimasero sul luogo incuriositi. Quale messaggio sarebbe arrivato al posto dei rifornimenti. Il principe osservò l’uomo con un viso interrogatorio alquanto pittoresco da uomo grezzo qual’era. Al Gen. Aetius si smorzò la calma precedentemente ritrovata.
<<Maestà, Maestà è arrivato un messaggeri dal forte di Barakwood>> disse un arciere venuto sul luogo.
<<Lo vedo, non sono mica orbo >>
L’arciere abbassò la testa come gesto di scusa e si ritirò senza voltare le spalle.
<<Maestà ho per voi un dispaccio urgente del capitano Goromes!>> disse il messaggero.
Dei soldati si accostarono al cavallo per consentire al messaggero di scendere e consegnare il messaggio.
<<Cosa si tratta? Sapete qualcosa?>> domandò il principe spezzando il sigillo e srotolando la pergamena.
<<Maestà, purtroppo sono cattive notizie, il principe Julius e un grosso numero di cavalieri ha attaccato…>> iniziò a spiegare il messaggero.
<<CHE COSA? Come ha osato quel maledetto!>> sbraitò il principe, avendo appreso letto il dispaccio, prima che il messaggero potesse fargli una sintesi della situazione.
<<Che ne ha fatto di Stargard?>> domandò il Gen. Aetius.
<<Se leggete la terza parte del messaggio, Stargard è stato fatto prigioniero, insieme a molti altri ufficiali dei restanti fortini periferici>> spiegò il messaggero.
<<Quel maledetto! Leggo che ora marcia su Direnia >>
<< Il capitano Goromes è l’unico vostro ufficiale di Surad che non è finito nella trappola di vostro fratello Julius>> aggiunse il messaggero.
<<Chi quel cane? Non è mio fratello, dannato Julius>> disse rabbioso il principe per poi continuare a leggere il messaggio del capitano Goromes.
Un lungo silenzio calò tra gli ufficiali del campo, mentre il principe leggeva con avidità e rabbia il contenuto della pergamena. Sembrava un animale selvaggio calato a consumare il suo pasto.
Il principe spolmonò nell’aria una serie di imprecazioni, una peggio dell’altra.
<<Vuole tagliarmi fuori e schiacciarmi, quel maledetto buffone!>> asserì il principe.
<<Maestà, avrei per voi una soluzione!>> affermò il Gen. Aetius.
Il principe straccio la pergamena e si girò con volto impazzito verso il generale.
<<Julius in questo momento avrà sicuramente impiegato parte del suo esercito per tenere sottoscacco i nostri di Surad, mentre un’altra parte dovrà fare i conti con l’esercito della regina e la guardia reale. Se li attacchiamo proprio durante il loro attacco alla capitale, con i numerosi uomini della regina da una parte e i nostri dall’altra, lo potremmo facilmente chiudere in una morsa ferrea. Il vostro prestigio ne gioverebbe incredibilmente agli occhi del Gran Consiglio, della corte e di tutti i sudditi>> escogitò sul momento il Gen. Aetius, allungando un sorriso machiavellico.
<<Si mi sembra una buona idea, ma dovremmo lasciare il Galandrax, dopo tanta fatica per mettere Metellius alle strette>> lamentò il principe.
<<Con Julius fuori dai giochi, il Gran Consiglio e la nobiltà direna completamente dalla nostra parte e la Regina Flavia nelle nostre mani, Lumix chiederà la resa con i suoi miseri alleati. Poi potrete far giustiziare tutti coloro che vi hanno abbandonato>> suggerì il generale.
Finito di parlare il generale, il principe Rufus incrociò le braccia e come se fosse un indemoniato si scosse avanti e indietro, come per ragionare. Poi si sbraccio e guardo tutti i suoi uomini.
<<UOMINI ABBANDONIAMO IL GALANDRAX, ALL’ALBA SI PARTE PER DIRENIA! Prendete tutto quel che serve, del principe Lumix ce ne occuperemola prossima volta. Andiamo a zittire Julius. Lo sconfiggeremo e lo condanneremo a morte per alto tradimento, avendo attaccato la capitale e la regina>> ordinò fragorosamente il principe Rufus.
In breve tempo tutti gli ufficiali si dispersero per il campo per iniziare i preparativi per il viaggio a Direnia. Il principe entrò poi nella sua tenda. Nell’aria si levò una forte folata di vento, che scosse tende ed uomini dell’accampamento. Era il vento di una catastrofica guerra civile pronta ad abbattersi su tutta Direnia.






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

[SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
[SM=x92726]Cavaliere