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Passò un altro giorno a Lugonoreum, vi furono brevi schermaglie tra arcieri. Un discreto numero di soldati di Rufus tentò di scavalcare invano le macerie che ostruivano l’entrata. Vi furono pochi feriti, tra i quali il giovane Thor, colpito da un sasso vagante. Alcuni prigionieri avevano tentato la fuga. In breve, passò una giornata stressante e la stanchezza fisica alimentò ulteriormente lo sconforto che aleggiava nel fortino.
Si era fatta notte, molte fiaccole vennero accese sulle mura perimetrali e la guardia dell’entrata crollata fu triplicata più del normale. Quando in prossimità del bastione sud-est quattro figure incappucciate si fecero scorgere intenzionalmente da una delle guardie delle mura. Uno di questi avvisò all’uomo in armi di non urlare e dare l’allarme, ma di avvisare i capi del fortino, perché erano tornati “gli uomini della spedizione di Bathav”. Questi che parlò prese anche una gomitata da un altro incappucciato e dovette correggersi, dicendo che vi era anche “la donna della spedizione di Bathav”. Le raccomandazioni furono vane, la guardia diede lo stesso l’allarme, creando nel fortino un putiferio. Arrivato sul luogo, Gianlù riconobbe i suoi compagni nelle quattro figure incappucciate e gli lanciò una corda. Erano Enricus, Ikarus, Mariuccia e Otrebmu, furono issati sulle mura. I nemici per fortuna non si accorsero di nulla, erano anche loro molto provati dall’assedio.
Venne tenuta una riunione straordinaria nel palazzo di Lumix, tra gli ufficiali del fortino, i Vassalli e gli Aspiranti Vassallo.
<<Come mai avete impiegato tutto questo tempo?>> domandò Gianlù visibilmente teso.
<<Purtroppo abbiamo dovuto aggirare parecchi ostacoli e il percorso si è allungato più del necessario. Poi se contiamo la presenza di creature mostruose e l’improvvisa apparizione di principi con tanto di eserciti, risulta un ritardo del tutto naturale>> rispose Enricus comodamente seduto al tavolo.
<<Principi?eserciti? Cosa sta accadendo nelle terre a nord?>> interrogò Gianlù.
<<A parte il piccolo e quasi piacevole incontro con la principessa Lucrezia, purtroppo è apparso il principe Julius con un numero spropositato di uomini e aiutanti di ogni sorta>> rispose il bardo.
<<Amico mio, temo che sia lui il pericoloso erede degli Auron cui ser Madhead e il maestro Logum si riferivano. Julius ha già conquistato Surad. Rufus non lo sa, forse lo saprà stasera, visto che abbiamo intravisto un suo messaggero>> spiegò Ikarus seduto al lato opposto del tavolo con le braccia conserte.
<<Perbacco, quindi Rufus è solo un povero folle!>> esclamò Black Drake in piedi vicino alla finestra.
<<Non capisco, cosa dobbiamo temere dal principe Julius?>> domandò il comandante Metellius.
<<Che diventi il nuovo re di Direnia. Vi assicuro che un tipo del genere non si fermerà, vorrà sempre di più. Più di quanto voglia lo stesso Rufus>> rispose il priore.
<<Mio fratello Julius… Mi ha sempre visto come una minaccia, nonostante io, come il defunto fratellone Rhupert, non ci tengo al trono>> disse Lumix seduto al centro del tavolo, ma con un carattere timido che lo rendeva poco visibile.
Il giovane principe abbassò lo sguardo, un ombra di delusione gli passò sul suo volto. Probabilmente qualche ricordo di Re Rhuper lo rattristiva. Si sentiva umiliato, sapendo che non aveva abbastanza forza ed esperienza per poter aiutare gli altri a risolvere la sua particolare situazione familiare.
<<Non so voi, ma credo che temeva già un nostro intervento, e, come è stato, il nostro supporto al fratello minore più incline alla pace. In altre parole teme l’intervento di noi Vassalli, così come Auron IV temette la Fenice Blu>> intervenne Otrebmu, poggiato sullo schienale della sedia dove era seduta Mariuccia.
<<Come facciamo con Rufus? Come potremmo avvisare in tempo gli uomini della Regina e proteggere Direnia?>> domandò ser Tancredi.
<<Come vi ho detto anche il principe Rufus saprà di ciò che sta accadendo. Sono pienamente sicuro, che appena saprà della conquista di Surad, cesserà di assediarci per intervenire a Direnia. È l’unica possibilità per lui di poter evitare di trovarsi tagliato fuori dalle proprie terre, con un esercito stanco per l’assedio e la mancanza di rifornimenti e viveri, che sicuramente mancheranno>> spiegò Enricus.
<<E cosa dovremmo fare? Io non sopporto di rimanere sempre estraneo a tutto e soprattutto sempre protetto dalle mie guardie. Sono stanco di essere inutile>> domandò Lumix scattando in piedi.
<<… Organizzate un esercito di volontari ben in salute. Tenteremo di unirci ai cinquemila uomini della regina. Là ci sarà ad attenderci la nostra Lady Rowena>> rispose ser Gianlù.
<<Sarà una corsa contro il tempo. Appena il nemico la fuori toglierà il disturbo, noi dovremmo muoverci>> chiarì il bardo.
<<Meno male che non siamo nuovi a queste cose!>> esclamò Alkor rivolgendo un sorriso al resto della compagnia.
Enricus spiegò ciò che era accaduto a Bathav nei minimi dettagli. Quella che fu l’ultima riunione del palazzo di Lumix terminò a notte inoltrata. Tutti furono d’accordo sul mobilitare un esercito di resistenza, unendo le poche forze disponibili di Lugonoreum, la forza degli uomini di Blue Dragon e la guardia reale a Direnia. Non sarebbe stato facile, il principe Julius avrebbe fatto di tutto pur di impedire una qualsiasi forma di resistenza al suo regno. La difficoltà maggiore stava nel radunare la guardia reale, in una capitale probabilmente già conquistata dal principe Julius. E come se non bastasse, a Direnia vi era nascosto lo Spartito Obliato, che se caduto in mani nemiche tutto si sarebbe tramutato in una totale disfatta; e la fine della pace dell’intero continente.






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

[SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
[SM=x92726]Cavaliere