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Frammenti di storia: Le prove degne di un re –Prima parte-

La notizia dell’abdicazione di Re Rhupert passò di casa in casa, di villaggio in villaggio, di porto in porto, fino a giungere negli angoli più remoti dei tre continenti. Per settimane a Direnia vacue voci di palazzo non fecero che alimentare le infinite chiacchiere di paese, imperniate in gran parte sul discorso poco felice di chi fra i principi minori fosse il degno sostituto del mite e saggio Re Rhupert.
Il re dimissionario aveva deciso che il trono di Direnia non sarebbe stato ereditato alla vecchia maniera, ma secondo gli antichi rituali di iniziazione. Essi consistevano in una serie di prove cui gli aventi diritto al trono, gli altri principi, sarebbero stati presto sottoposti. Le voci furono sempre presenti, fino al giorno delle prove nell’arena della capitale, mentre esse si incrociavano, dapprima sommesse, poi sempre più vive e rimbombanti, i quattro principi erano nei corridoi dell’arena a prepararsi per l’evento. Dovevano dar prova di grande coraggio, di grande abilità fisiche e di comando sotto gli occhi di tutta Direnia.
Essi erano accompagnati dai loro più fidati servitori.
Nei corridoi entrò il capo della guardia reale e il ciambellano di corte, entrambi erano muniti di penna e pergamena. Al loro arrivo i presenti si voltarono, terminando qualsiasi attività ricreativa.
<<Signori, seguiteci. Uno ad uno entrerete nella stanza sulla destra>> disse il dignitario di corte.
I due una volta entrati presero posto a uno dei tavoli abitualmente riservati a domatori, giocolieri e gladiatori.
<<Per una questione di rispetto e ordine di anzianità, il primo ad entrare è sua maestà il principe Rufus>> dichiarò la guardia reale.
<<Tsk. Se mio fratello avesse avuto lo stesso rispetto a quest’ora sarei il re di Direnia>> lamentò il principe entrando sempre con i suoi modi poco garbati.
<<Prima di iniziare con sua maestà, vorrei che ascoltaste anche voi che siete rimasti fuori>> aggiunse il ciambellano.
Tutti quelli rimasti fuori si accostarono all’uscio della stanza, la quale porta era rimasta appositamente aperta. Tra essi vi erano, oltre ai restanti principi, anche gli alti ufficiali Aetius e Stargard, i cavalieri ser Romualdo e ser Tobias accompagnati da alcuni soldati di Surad; poi vi erano un alto ufficiale lanciere, un maestro cavaliere e una alabardiera;a seguire un gladiatore, un piccolo gruppetto di soldati semplici e delle ancelle; e infine un maestro cavaliere e una guardia reale, ma con i simboli della regina.
<<Sfogliando i gli antichi manoscritti, il principe Rhupert ha deciso a quali prove sarete chiamati ad affrontare negli Antichi Cimenti Direni. Esse sono in tutto nove, tre per il coraggio, tre per l’abilità personali e tre per le doti di comando. Inoltre in tutte le prove potete avvalervi di massimo tre collaboratori. Sappiate che meno aiuti avete, soprattutto nelle prime sei, più verrete considerati buoni candidati al trono agli occhi di sua maestà Re Rhupert;che la saggezza non gli manchi mai>> spiegò il ciambellano, iniziando a stendere la pergamena sul tavolo.
<<Per questo mi avvarrò solo di due collaboratori!>> esclamò il principe Rufus.
<<Prego mio signore, ditemi chi volete al vostro fianco>> chiese gentilmente il ciambellano.
<<Allora con me vengono il capitano Aetius e il comandante Stargard>> diede risposta il principe.
Il ciambellano iniziò a scrivere, mentre il capo della guardia reale fece la sua domanda: <<Volete lasciare qualche vostro oggetto in custodia? La domanda è rivolta anche ai collaboratori>>
<<No, io non ho niente da lasciare>> disse brusco Rufus.
<<Ehm nemmeno noi>> dissero i collaboratori del principe.
<<Bene, allora lasciamo accomodare dentro sua grazia, la principessa Lucrezia>> esortò il ciambellano.
Il principe Rufus si alzò con tutta la comodità del mondo, facendosi apposta attendere dagli altri.
La principessa prese ad entrare, passando di fianco al principe.
<<Umpf ah ah. Credevo che vi limitaste solo a guardare noi uomini a gareggiare, una donna non ha speranza in questo genere di cose>> disse denigratorio il principe Rufus rivolto alla sorellastra.
<<Oh e pensare che io invece credevo che i vecchietti si limitassero a dondolarsi nei loro scranni, visto che non possono competere con i più giovani, ovvio. Per lo meno Re Rhupert ha fatto la cosa giusta>> ribatté la principessa sventagliandosi.
<<Lo vedremo piccola arpia, lo vedremo>> rinviò il principe burbero.
Uscendo ci fu un breve momento in cui gli sguardi del principe Rufus e del principe Julius si incrociarono minacciosi, caricando l’aria di una forte tensione psicologica.
<<Mio fedele ciambellano, io mi avvalgo di Manlius, il mio gladiatore personale, e di due guardie. Re Rhupert terrà conto che non posso sporcare il mio bel vestito da campionessa>> disse la principessa.
Finito di registrare ciò che doveva essere registrato, la principessa uscì fuori e segui il principe Julius.
<<Dite sua altezza>> chiese il ciambellano.
<<Non voglio nessun collaboratore>> rispose il principe Julius.
Il ciambellano si interruppe nello scrivere.
<<Che spaccone, voglio proprio vedere che cosa è capace di fare>> obiettò il principe Rufus, mentre la principessa ghignava e il resto rimaneva senza parole.
<<Maestà, un collaboratore è quasi d’obbligo, per le ultime tre prove. Voi potete avvalervi o non avvalervi nelle prime sei prove>> ribadì il dignitario di corte.
<<Se è così mi basta ser Probus per le ultime tre>> si corresse il principe Julius.
Al turno successivo, il giovanissimo principe Lumix scelse di essere aiutato da ser Tancredi e fece depositare alcuni capi d’indumento.
Tutti vennero indirizzati alla fine del corridoio, il quale terminava con un grosso cancello a sollevamento.
Le urla della folla in visibilio per il grande e raro avvenimento si fecero più consistenti, al punto da impedire un qualsiasi dialogo tra i partecipanti.
Dopo essere trascorso un po’ di tempo, la griglia d’acciaio venne sollevata e i partecipanti con tutto il loro seguito poterono entrare. Le antiche prove direne poterono avere inizio.






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

[SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
[SM=x92726]Cavaliere