00 10/05/2016 12:04
Furono lanciate frecce, dardi e pali appuntiti. Avanzando veloce verso il nemico, Gianlù udiva sempre più intensamente lo sfrecciare dei massi nel cielo che puntavano la fortificazione di Lugonoreum. Il Vassallo saettò da una parte all’altra del terreno, compiendo grossi zig zag, che disorientarono il nemico e lo aiutarono a rimanere illeso. Attraversò i resti della palizzata e si imbatté nel fossato. Lo saltò e si ritrovò faccia a faccia con migliaia di soldati terribilmente armati. Intanto le frecce incendiarie dei difensori di Lugonoreum non cessavano di arrivare addosso ai trabucchi, con la speranza di danneggiarli. Galvanizzati dalle gesta eroiche del comandante dei “mercenari”, gli arcieri lavoravano a pieno regime, riuscendo a mitigare la paura di finire spiaccicati da qualche enorme masso o trapassati dai dardi delle baliste. Nel frattempo Kreit, Thor e un manipolo di uomini si precipitarono a soccorrere i feriti.
I soldati nemici in un baleno gli furono addosso, Gianlù si batteva con il furore di un leone. Menava colpi con la spada Sin Fein e ne parava altri, innumerevoli, con la Spada Julia, avanzando e sbalzando i soldati nemici. Prima a decine, poi a centinaia, i soldati di Rufus si lanciavano in attacco. Ser Gianlù ne sbaragliò parecchi e ne ferì altrettanto con le sue spade. Il Vassallo avanzava ostinato verso il primo trabucco, uno dei due centrali.
<<MA COME E’ POSSIBILE!? COME PUO’ UN MISERO UOMO SBARAGLIARE I MIEI SOLDATI>> sbraitò il principe.
<<QUALCUNO FERMI QUELL’UOMO! SER GALVANO ACCORRETE PRESTO>> chiese a squarcia voce il Gen. Aetius.
<<UOMINI, CARICA>> ordinò il comandante dei DireniaKnight.
Tra l’incrociarsi dei colpi nello sballottio generale, ser Gianlù riuscì ad arrivare vicino al primo trabucco, venne aggredito dai genieri e dai macchinisti, ma il Vassallo li sistemò con pochi colpi. Poi sferrò un tremendo fendente che spezzò il fulcro. La macchina d’assedio si accasciò su se stessa, alzando un gran polverone. Gianlù approfittò della gran nuvola di polvere e si rese irriconoscibile, prendendo mantello ed elmo di un ufficiale da poco tramortito col manico della Spada Sin Fein.
Diradato il polverone, i soldati di Rufus scoprirono ben presto di aver perso di vista il nemico, il quale si aggirava tra gli schieramenti in cerca del prossimo obiettivo.
<<Dove è finito?>> si domandò il Gen. Aetius.
<<Cercate quel maledetto>> ordinò furente il principe Rufus.
Ser Galvano e i suoi DireniaKnight non ebbero nemmeno il tempo di individuare il misterioso avversario, che delle urla a sud degli schieramenti anticiparono un altro disastro.
Una delle torri venne colpita ad una trave portante, questa cadde per il lungo coinvolgendo il trabucco sul lato destro. Fu un schianto spaventoso che portò alla distruzione di più macchine d’assedio in un sol colpo, oltre a mettere fuori gioco innumerevoli soldati. Ser Gianlù venne riconosciuto.
<<RALLENTATELO>> urlò ser Galvano.
Il Vassallo iniziò a correre verso un altro trabucco, passando attraverso gli alabardieri, che protendevano le armi fremendo e digrignando i denti, in un crescendo di sconfitte ripetute.
I DireniaKnight, mollarono i cavalli alle altre unità e accorsero a piedi sguainando le loro spade di ordinanza. Ser Gianlù in un batter d’occhio si trovò circondato dai temutissimi cavalieri. Il cerchio dei DireniaKnight e di altri soldati volenterosi si stringeva inesorabile. A poco a poco la massa ondeggiante degli uomini dell’Aquila Trionfante, nella quale il numero delle unità cresceva sempre di più grazie all’arrivo di nuovi rinforzi, si addossò sul Vassallo.
Ser Gianlù era in serie difficoltà non aveva a che fare con avversari stupidi, ma con rivali intelligenti e ben coordinati. Il Vassallo incrociò le spade e parò un fendente frontale, rapido calciò all’addome dell’avventore, per poi rispondere all’attacco di un altro con una gomitata. Si abbassò e falciò con un calcio tre DireniaKnight. Sopraggiunse ser Galvano e la situazione in poco tempo divenne insostenibile. Il comandante dei DireniaKnight attaccò l’impavido e solitario avversario, venne sconfitto in tre mosse, e capendo di non poterlo sopraffare da solo, coordinò i suoi uomini in attacco. Ser Gianlù si trovò a fronteggiare più attacchi contemporanei.
L’attacco del Vassallo, intanto, consentì agli arcieri del fortino di poter colpire molti soldati che distratti avevano rotto le righe ed erano finiti nel raggio d’azione degli archi.
Non potendo nulla contro simile avversario, tra le unità di Rufus si alzarono alcune voci nel campo, che iniziarono a lamentare la presenza di un probabile Vassallo di Blue Dragon.
<<È un maledetto Vassallo non può essere altrimenti, dite agli arcieri di darsi da fare, che prendano i dardi avvelenati. Muovetevi! Dannato Lumix, vi siete scelto bene l’alleato>> disse furente il principe Rufus, nascosto dietro alcune file di cavalieri ordinari.
Il Gen. Aetius diede ordine agli arcieri di colpire il Vassallo a tutti i costi, anche se di mezzo passavano i propri uomini. Un ufficiale con l’arco si rifiutò di eseguire l’ordine e il generale lo punì sul posto trapassandolo con la propria spada.
<<Imbecilli! Attaccate! Abbiamo l’antidoto>> disse il generale Aetius.
<<Ma non è sufficiente signor generale>> rispose un altro ufficiale.
<<Volete discutere i miei ordini?!>> disse rabbioso il generale.
<<No, signor generale>> disse rassegnato l’ufficiale.
Ser Gianlù si difendeva accanitamente con un’energia inesauribile dovendo attraversare la marea di uomini e allo stesso tempo parare, deviare e rispondere ai colpi nemici. Perse l’equilibrio nello schivare un’alabarda e una spada piombatigli addosso simultaneamente. Si rotolò a terra falciando col piatto della spada soldati e cavalieri. Poi si rimise in piedi. Era a pochi passi dal terzo trabucco e tentò di raggiungerlo con un balzo, ma venne colpito da una freccia al di sotto del pettorale, all’altezza dell’addome sul lato destro.
Ser Gianlù non si perse d’animo ed evocò alcuni globi di energia con i quali colpì i soldati che lo dividevano dalla macchina d’assedio. Il Vassallo distrusse con un solo colpo il terzo trabucco, ma camminando cominciò a inciampicare. Sentì di perdere le forze, la vista iniziò a calare e i colpi nemici, soprattutto dei DireniaKnight, sembravano essere vibrati con maggior forza. Arrivarono altre frecce, ser Gianlù capì che lo volevano avvelenare, ma soprattutto capì che il veleno era molto potente.
Si fermò a metà strada tra il trabucco distrutto e l’altro operativo. Alcuni DireniaKnight iniziarono a mettere a segno i loro colpi. Sul corpo del Vassallo comparvero le prime ferite da taglio.
Eruner corse a perdifiato, conscio che l’amico si stava sacrificando per salvare la vita di tutte le persone del fortino. Sotto lo sguardo meravigliato dei compagni e di tutti gli altri presenti, l’elfo passo tra le file nemiche puntando direttamente il trabucco.
Per via dell’aria secca e povera di umidità, Eruner non poté avvalersi dell’Idromanzia e della Brinomanzia, ma a buttar giù l’ultima macchina d’assedio pesante, Eruner vi saltò sopra e sguainando la spada Sin Fein sferrò la potente magia Croce dell’Oblio. Il colpo fu tale da distruggere il trabucco e far cadere a terra genieri, macchinisti e altri soldati.
<<GRRRR AMMAZZATE QUEL ELFO!>> sbraito il principe Rufus.
Gli arcieri rivolsero le loro frecce a Eruner. L’elfo aveva attirato su di se gran parte dell’attenzione e senza perdere tempo si tolse rapidamente dalla traiettoria dei nemici. Intanto Gianlù non poteva credere che un Sin Fein del suo calibro fosse tanto sensibile al veleno delle frecce. Il Vassallo sbaragliò molti nemici fino a portarsi nei pressi del fossato. Vi si gettò dentro e arrancando fino allo sfinimento si portò sul bordo opposto, sotto la protezione degli arcieri del fortino. Ser Galvano lo seguì e anch’egli si porto sull’altro lato saltando il fossato. Insieme al comandante avanzarono anche sette DireniaKnight. A quel punto Gianlù decise di reagire, si voltò e sferrò un tremendo calcio a uno dei suoi assalitori, facendolo finire addosso a un altro DireniaKnight e finire nel fossato.
Poi il Vassallo ingaggiò un breve duello con ser Galvano. I due si equivalevano, il primo perché indebolito dal potente veleno dei dardi, il secondo perché poteva contare sulla propria piena salute.
Stavano per intervenire gli altri DireniaKnight, ma il loro comandante gli diede l’ordine di farsi da parte, ora che il duello era alla pari.
Dal fortino scesero in battaglia Black Drake, Arkan, DragonKnight, Kreit e i tre maestri cavaliere del fortino, con l’obiettivo di respingere gli altri cinque DireniaKnight e aiutare ser Gianlù nella ritirata, prima che ne giungessero altri. Però la forza dei cinque nemici era ben superiore ai sei soccorritori, e in poco tempo si trovarono in difficoltà. Fu allora che giunse il Balor Argenteo, che si piazzo tra i nemici e i compagni. Nonostante fosse indebolito dalle vecchie ferite ancora da rimarginare, l’ibrido riuscì con alcuni colpi di magia a disorientare gli avversari, afferrare ser Gianlù e spiccare il volo nel fortino dopo un enorme balzo.
Black Drake, Arkan, DragonKnight, Kreit e i tre maestri cavaliere retrocedettero a suon di fendenti fino al portone, dove trenta balestrieri li soccorsero, mettendo i pochi nemici in fuga. Ser Galvano aveva quasi agguantato Kreit, ma venne attaccato dalle unità da tiro di Lugonoreum. Il comandante dei DireniaKnight dovette scappare per non finire colpito a morte da verrettoni e dalle frecce.
Eruner, lontano dai DireniaKnight e più veloce del resto dei soldati si svincolò dalla calca per salvarsi nel fortino, ma non prima di aver colpito con una sfera oscura il Gen. Aetius, facendolo cadere addosso al principe Rufus.
Fu una vittoria sudata e meritata. Ser Gianlù era riuscito, grazie anche all’aiuto inaspettato di Eruner e dei compagni, a distruggere tutte le macchine d’assedio pesanti del principe Rufus; ma a seguito delle ferite provocate dalle armi avvelenate, il Vassallo era rimasto indebolito oltremodo.
Nello stesso momento, invece, l’esercito dell’Aquila Trionfante era pieno di feriti e del tutto demoralizzato alla notizia di dover combattere contro un potente Vassallo. Oramai ser Gianlù fu riconosciuto per quello che era. Il Gen. Aetius tentò di riprendere la situazione sotto controllo, sapeva che ora il Vassallo era fuori combattimento col veleno destinato al Balor Argenteo. Lo scaltro generale ora avrebbe tentato il tutto per tutto pur di conquistare Lugonoreum.
[Modificato da SolarKnight 11/05/2016 23:00]






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

[SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
[SM=x92726]Cavaliere