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Erano passati tre giorni dal ritorno di Gianlù e gli altri dalla missione delle Mura Rosse, gli Aspiranti Vassallo rimasti e il resto degli uomini di Lumix avevano avuto il tempo di preparare al meglio il fortino per l’imminente assedio dell’Aquila Trionfante di Rufus.
Nell’area circostante il fortino venne realizzata una cinta secondaria composta da palizzate e palanche ben appuntite, circondata a sua volta da un lungo fossato pieno di rovi e travetti conficcati nel terreno. Per accedere al fortino bisognava far estendere, dove le palizzate s’interrompevano, dall’entrata principale un’enorme passerella di legno che poggiava da un bordo all’altro del fossato. La difesa perimetrale esterna era stata predisposta in modo tale da evitare attacchi massivi di forte impatto per le mura perimetrali.
L’enorme squarcio del torrione era stato ben riparato e rinforzato da travi di contenimento e blocchi di pietra.
Inoltre, grazie ad un idea di Alcor, il piccolo villaggio di Lugonoreum a Nord-Est del fortino era stato completamente sgomberato dagli abitanti e da ogni sua possibile risorsa; per essere accolti nel fortino, occupandone la zona più sicura, il palazzo.
Era passato mezzogiorno, quando Gianlù, Eruner, DragonKnight e il comandante Metellius si erano recati sul muro di cinta owest per esaminare il lavoro svolto nei giorni precedenti.
<<Ottimo lavoro ragazzi, non potevate fare di meglio… a proposito, quanti viveri abbiamo?>> domando Gianlù rivolgendosi ai due Aspiranti Vassallo.
<<Abbiamo moltissimi viveri, un quantitativo sufficiente a sfamare ogni uomo di Lugonoreum per una settimana, senza che pervenga alcun rifornimento>> rispose DragonKnight.
<<Una settimana? Mmm penso che sia sufficiente, perché il mio piano si dovrebbe attuare in meno di due giorni!>> affermò il Vassallo.
<<Speriamo bene, che si possa ripetere l’impresa di Crelia del Giovane della Leggenda>> si augurò DragonKnight affiancato dal comandante del fortino.
<<Se becchiamo Rufus, non ci saranno problemi, credetemi. Un tale vigliacco che attacca il fratello minore, non può mai avere la spina dorsale di tentare un confronto diretto, una volta catturato ordinerà subito la resa ai suoi uomini>> sostenne Gianlù senza mezzi termini.
<<Si, avete perfettamente ragione>> concordò il comandante Metellius.
<<A proposito di vigliacchi, avete notizie al riguardo, da parte di Kreit?>> domandò Gianlù.
<<Si, con gli occhi del suo falco ha potuto stabilire, che fra meno di un ora l’esercito di Rufus coprirà l’orizzonte e in altrettanto tempo si avvicinerà al fortino per l’assedio>> rispose questa volta Eruner.
<<Allora non perdiamo tempo, comandante Metellius vi conviene far disporre gli arcieri sui camminamenti e dietro ogni feritoia>> suggerì il Vassallo.
<<Va bene, provvederò immediatamente>> rispose positivo il comandante.
<<Eruner, DragonKnight, giù nel cortile, prepariamoci ad accogliere gli invasori!>> disse Gianlù.
Gianlù e tutti gli Aspiranti Vassallo rimasti con lui si incontrarono davanti alla fucina con il principe Lumix e i suoi ufficiali, per stabilire in modo definitivo i piani di difesa e di attacco.
Appena Gianlù delineò i rispettivi ruoli a tutti i presenti, gli ufficiali di Lugonoreum lasciarono il piccolo spiazzale per unirsi ai propri comparti e con tutta la celerità consentita misero in pratica i nuovi ordini. Poi il Vassallo rivolse la sua attenzione un’ultima volta ai compagni delLo Regno e concluso il discorso insieme incrociarono le spade; si divisero per le loro strade per coprire i rispettivi posti.
A quanto pareva, però, Rufus non era intenzionato ad adoperarsi di elaborate strategie; il principe maggiore si era portato un numero di uomini di poco superiore all’esercito assediato, mentre il consistente numero di macchine d’assedio facevano ben intuire una strategia grezza volta ad una rapida distruzione dell’avversario e la sua immediata resa. Del resto per Gianlù era inutile sorprendersene, dal momento che, seguendo la logica comune, presso le Mura Rosse avrebbe dovuto distruggere le catapulte al posto di coprire la fuga degli uomini di ser Romualdo. Gianlù non se ne dava pace, anche se avrebbe sempre tenuto presente, che non bisogna mai dimenticare che un Vassallo è una garanzia per i deboli e gli indifesi. Una fonte umana di luce per tutti. E in quel momento gli uomini mandati in esplorazione ne avevano disperato bisogno. Un Vassallo ha a cuore la vita di ogni essere umano, anche di coloro che stanno dalla parte opposta. Sembrerebbe una battaglia assurda, ma chi riceve il dono di Blue Dragon ha la responsabilità anche nei confronti dei nemici. Dare la possibilità di salvezza a coloro che sbagliano strada è sempre stato un dovere primario per un Vassallo. Che merito avrebbe un combattente della Luce se si prodigasse solo per proteggere chi è già dalla giusta parte? Non vi è maggior gloria nella salvezza di chi ha smarrito la via del Bene?
Gianlù non pensava ad altro, eppure era combattuto da una ragione più terrena, la quale lo assillava, imponendo di usare strategie più rapidi e cruenti. La sera prima Gianlù ebbe molto da discutere con i suoi compagni, alcuni di loro tra cui Eruner, Kreit e Thor avrebbero preferito piazzare innumerevoli trappole mortali nei dintorni del fortino, anziché seguire i piani complicati del Vassallo. Così volendo fare, i tre Aspiranti Vassallo avrebbero assicurato la vittoria al principe Lumix e un innumerevole tappeto di cadaveri nell’area prossima di Lugonoreum. Invece, Gianlù non trovava giusto massacrare un esercito per via della follia del suo principe; in un mondo ancora ferito dalla passata Battaglia dei Draghi. Nondimeno con i suoi piani ugualmente rischiava, a morire sarebbero potuti essere gli uomini di Lumix, sotto un incessante pioggia di dardi, frecce e massi. Il Vassallo pensò molto prima di delineare il suo piano.
Era passata un’ora e all’orizzonte spuntò finalmente l’esercito di Rufus. Dunque, Gianlù avrebbe avuto modo di verificare se gli uomini di Lumix avevano tratto profitto dai severi addestramenti di Dragonknight, cui furono sottoposti in meno di un mese.
Aspettando gli ordini, i tre maestri cavalieri di Lugonoreum percorrevano le file dei cavalieri inquieti per l’imminenza del combattimento, si mostravano imperturbabili e camminavano quasi in sincronia.
Black Drake si trovò a passare accanto a ser Tancredi, gli sorrise ammiccando e gli disse: <<Andrà tutto bene, bisogna essere fiduciosi nelle capacità del nostro capo e del comandante del fortino>>
<<Gli assedi e i campi di battaglia ci rendono nervosi>> disse ser Tobias.
<<Vorrei spaccare tutto e finire subito la battaglia, ho sempre odiato l’attesa>> disse ser Tancredi.
<<Calma signori, vedrete che andrà tutto per il meglio>> assicurò Black Drake.
<<Staremo a vedere>> sbuffò il maestro cavaliere del reparto cavalieri corazzati.
<<Black Drake, sappiate che io e il mio reparto siamo pronti a tutto, non abbiamo dimenticato il gesto eroico del vostro comandante>> affermò ser Romualdo.
<<Siamo come una famiglia, non abbandoniamo mai nessuno>> dichiarò l’Aspirante Vassallo.
Black Drake si congedò per andare a unirsi agli arcieri delle mura.






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

[SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
[SM=x92726]Cavaliere