00 21/01/2016 19:33
Ikarus pareva in balia del braccio che lo comandava, Enricus e gli altri amici si stavano preparando ad ogni eventualità quando Ikarus riaprì gli occhi.
<<Ikarus!>> esclamò Mariuccia vedendolo nuovamente in se.
Quando il priore vide il braccio gli comparve in volto un espressione di rassegnazione, ma anche di contentezza, quindi, prima che i suoi amici tentassero di fare qualcosa disse: <<E' inutile che vi affanniate, questa cosa non andrà più da nessuna parte, so cosa mi ha fatto quel damerino e vi posso assicurare che è andata bene>>.
Tutti si quietarono e Rowena disse: <<Cosa intendete dire?>>
Muovendo l'orrendo braccio, Ikarus continuò: <<beh...ha usato un pozzo di anime per abbassare le mie difese ed infine si è tolto la vita scagliando una maledizione. Una maledizione scagliata alla morte, non può più essere eliminato. Grazie a Dio, sono riuscito a fermarlo almeno in parte, o adesso non sarei qui a discutere con voi>>.
Quindi Enricus facendo sparire l'organo affermò:<<Proprio adesso che mi ero calato nella parte. Dannazione! Ora vi sarà l'eterno pericolo che quella cosa si impossessi di voi!>>
Ikarus allora serrò lo sguardo e disse: <<Dubitate così tanto dei miei poteri? No, no amico mio, non accadrà, non è riuscito ad ottenere il controllo come voleva, gli unici problemi sono, questi occhi e queste fauci che non controllo ancora ed una lieve vocina che mi parla in alcune occasioni>>.
Enricus non pareva del tutto convinto, come del resto, neppure gli altri. Vedendo i loro volti Ikarus si affrettò a ripetere: <<Non accadrà, fidatevi, conosco questi anatemi>>
Quindi Ikarus protese il bastone verso Black Drake e gli risistemò il naso. L'aura maligna che fino a poco prima permeava la zona era svanita del tutto con grande stupore di Eruner.
<<Mi fido di voi Priore, fermo restante che secondo il mio modesto parere, sarebbe opportuno che torniate indietro e farvi purificare dal Sommo Ostri>> disse Gianlù
<<Sarebbe una perdita di tempo per la missione, ora che riesco a tenere sotto controllo questa piccola mostruosità>> disse Ikarus.
<<Ma... Alkor dov'è finito? Qualcuno l'ha visto?>> domandò il bambino, guardandosi attorno, mentre la sua lepre lo raggiungeva chiedendo una carezza dietro l'orecchio.
Enricus riprese il suo solito aspetto, poi disse: <<Ikarus, amico mio, mi avete fatto prendere un colpo. Ero già pronto a catalizzare ogni forza contro la vostra appendice maledetta! Ciò non toglie, comunque, che potrebbe essere pericoloso. Col vostro permesso proverò a documentarmi un po' durante il viaggio sugli effetti di quest'anatema, però sarà necessario tenervi sotto sorveglianza, soprattutto la notte e durante le battaglie. Spero che non vi dispiaccia ma son misure necessarie...>>
Mariuccia posò la sua borsa di cuoio a terra e cominciò a frugarvi dentro dicendo qualcosa agli altri: <<Già, potrebbe anche essere pericoloso, per quanto io mi fidi delle capacità di Ikarus... sarebbe meglio tenerlo sotto controllo, cercando di non fermare per questo il viaggio, ovvio>>.
Finito di dire questo smise di frugare nella borsa e ne trasse un vecchio e ingiallito libro dalla copertina di cuoio rilegata con cura. Mariuccia aprì il libro e cominciò a sbirciare velocemente tra le pagine, cercando informazioni sul fenomeno che aveva colpito Ikarus, e fece segno al bardo e gli altri di avvicinarsi. Quando Ikarus vide il libro, un'aria di sufficienza gli comparve in volto.
<<Di queste cose ho studiato per quasi tutta la mia vita, vi assicuro che non è pericoloso, lo sarebbe stato solo se l'intera anima di quel disgraziato fosse entrata in me. Ad ogni modo, fate bene a tenere un occhio volto a me, dopo tutto, potrebbero sempre insorgere degli imprevisti. Per quanto concerne il fatto di rimuoverlo anche se non pericoloso...beh, avrei da ridire...>> disse Ikarus dopo aver detto le ultime parole tutti trasalirono, quindi il priore si affrettò ad aggiungere: <<Non pensate male, ma in fondo, questo può essere un buon modo per studiare la cosa in modo più tecnico. Senza basarsi solo su antichi racconti o dicerie. Avendo su me stesso parte degli effetti, potrò di certo impadronirmi di una conoscenza maggiore. Pertanto, fin quando non rincontrerò Sua Maestà beh...preferirei non eliminarla, almeno fino a quando non avrò appurato ogni suo aspetto>>
I suoi compagni parvero abbastanza soddisfatti del progetto del priore, ma Mariuccia ed Enricus iniziarono comunque a studiare il libro.
Quindi Ikarus guardò Kyle e gli disse: <<Non avete tutti i torti, Alkor è sparito! E neppure si vedono Eruner ed Otrebmu, forse dovremmo iniziare a cercarli>>
Il chierico iniziò ad ispezionare il suo nuovo "braccio". Un occhio stava sulla spalla e iniettato di sangue, guardava il mondo circostante, sul bicipite una larga bocca si stendeva, priva di labbra e cosparsa di una miriade di denti aguzzi serrati in un riso di malvagità. Sull'avambraccio due occhi stavano rispettivamente da un lato all'altro. La pelle dalla spalla alle dita era di un rosso-nerastro cadaverico, cosparso di piccoli spuntoni ossei neri. La mano aveva nel palmo la seconda bocca e le unghie erano lunghe e nere. Insomma non era un grande spettacolo alla vista, e se non si fosse coperto con qualcosa, lo avrebbero sicuramente trascurato. Quindi Ikarus mosse dei passi al cavallo aprì la bisaccia ed estrasse una coperta blu ed una corda. Si gettò la lunga coperta al braccio cosicché lo coprisse del tutto e poi lo legò stretto alla spalla con la corda. Poi si mise il guanto d'arme dei Sin Fein per coprire ulteriormente. Naturalmente era una via provvisoria, ed aveva in mente di fare qualcosa di meglio il prima possibile. Ma almeno per ora, il suo ospite era nascosto. Mentre Ikarus si copriva il braccio nel miglior modo, Rowena fece un sospiro di sollievo che fu percepito dal priore.
<<Non é molto bello da vedere, eh? Anzi direi faticoso, ma ci si può abituare col tempo...anche se in tutta onestà avete fatto proprio bene a renderlo invisibile, almeno per ora!>> disse la cavallerizza che rimase seria per qualche secondo. Poi quando vide le labbra di Ikarus piegarsi all’insù, scoppiarono insieme in una fragorosa risata.
<<Avete ragione. Per adesso é meglio che rimanga invisibile, almeno molti saranno più sereni!>> aggiunse il prelato.
Rowena assentì con un leggero cenno del capo.
<<Affrettiamoci alla ricerca di Alkor e anche di Eruner e Otrebmu...anche se più di tutti, chi mi fa pensare é l'amico Eruner!>> dichiarò la ragazza sprondo Zoltan, seguita da Ikarus.
Gianlù, ridacchiava, poi rivolto a tutti disse: <<Ok, se Ikarus riesce a tenere il braccio sotto controllo, poi la soluzione è semplice, quando torneremo nel Regno, se non troviamo uno dei Sommi, basterà la Reliquia di Heiran, e voglio vedere se quella cosa se resisterà ancora>>.
Il gruppo stava per partire alla ricerca dei compagni, quando gli arbusti davanti a loro iniziarono a muoversi freneticamente tutti sguainarono le armi pronto a un nuovo scontro. Dagli arbusti sbucò Eruner seguito a poco distanza da Otrebmu, i due raccontarono il perché si erano allontanati e il perché erano tornati di corsa.
Gianlù informò i due templari di cosa era successo a Ikarus, poi recuperati i cavalli tutti iniziarono a cercare Alkor, presto però per la fitta vegetazione dovettero scendere dai cavalli e condurli per le briglie. La strada percorsa era tantissima, ma Alkor non si faceva vivo!
<<Compagni, dobbiamo fermarci, purtroppo io ed il mio cavallo siamo sfiniti>> disse Black Drake, per poi sedersi a terra ed esortare: <<Sperando che Alkor si faccia vivo, riposiamoci un pò...ve ne prego>>
Ormai la notte stava giungendo al termine e dei compagni di Alkor non vi era traccia. Il cielo stava già cominciando a schiarire ad oriente e con la luce del nuovo giorno le speranze di vedere i suoi compagni vacillavano sempre più. Nel suo inconscio Alkor sapeva che quel luogo sarebbe scomparso al sorgere del sole. In qualche modo quel posto era legato alla sua essenza, come lui era legato all'astro notturno e alla notte più in generale. Allo svanire di uno anche l'altro sarebbe scomparso. In quello stesso momento, come riprendendo vita da un sonno eterno la dama dello stagno rialzò il capo e, galleggiando nell'aria, si diresse verso il Cavaliere.
<<Non vi crucciate Cavaliere. I vostri compagni stanno bene...più o meno! Ma non sembrano in grado di scoprire questo luogo e il tempo a loro disposizione è giunto al termine>> disse la dama seguita da un attimo di silenzio che pervase l'ambiente, poi riprese: <<Forse al nostro prossimo incontro ce la faranno!>> <<Arrivederci Cavaliere e ricordate la vostra missione!>> detto questo la dama, lo stagno e tutto quello che stava intorno iniziò a ondeggiare e sparire lentamente. Pochi istanti dopo tutto era scomparso, lasciando Alkor e Rethar nel bel mezzo di una fitta boscaglia, ancora pensierosi sul destino che attendeva loro. L'alba era finalmente giunta.
La richiesta di Black Drake di fermarsi, non venne accolta bene da Ikarus. Secondo lui, non avevano cavalcato per nulla. Alkor poteva essere nei guai e fermarsi gli sembrava l'ultima cosa da fare. Gli si avvicinò con il cavallo e disse: <<Black, alzatevi da terra, non abbiamo percorso che poche ore in questo sottobosco, e voi già siete seduto. Alzatevi, tornate al cavallo e confidate nell'Onnipotente. E vedrete che pregando lui, ne stanchezza ne dolore vi impediranno di continuare>>
Detto ciò che aveva da dire Ikarus spronò la cavalcatura e passò oltre. Quando però si accorse del sorgere del sole, gli venne in mente una frase di suo padre. Un uomo alla carica può poco, se non ha più la forza di correre. Quindi si volse e disse: <<Forse però non avete tutti i torti, se saremo stanchi al momento del bisogno, le nostre forze si ridimensionerebbero sensibilmente. Dunque, la decisione spetta a tutti, proseguiamo ignorando la stanchezza, o riposiamo e temiamo per Alkor?>>
<<Sir Ikarus! Il tempo che abbiamo a disposizione è poco. Ricordate la missione principale. Dobbiamo essere molto svelti... inoltre se Alkor si trovasse in difficoltà e arrivassimo in ritardo per esserci riposati non me lo perdonerei mai. Se proprio qualcuno ha bisogno di riposare che resti pure. Ma vorrei che almeno un piccolo gruppetto venga con me. Io continuerò a cercare Alkor, per sicurezza. Chi resterà dovrà aspettare che passiamo a riprenderlo>> esordì Enricus con decisione.
Come il Bardo finì di parlare, Rowena si accorse che il ciondolo portato al collo, cominciò a brillare! Che stava succedendo? Questo era il ricordo che le era rimasto di sua sorella Gillian, l'unica cosa per ricordarla. La luce che esso emanava stava diventando sempre più forte, mentre una forza irresistibile la portava verso il fitto bosco. Doveva andare là! Enricus e gli altri che si trovavano vicino, videro lo strano fenomeno aspettando spiegazioni.
<<Rowena avete uno strano oggetto che pende dal vostro bel collo!>> disse Enricus mentre si avvicinava per vederlo meglio.
<<Questo pendente si chiama goccia di rugiada , fu di mia sorella...ed ora che ci penso ser Alkor ne possiede un'altro uguale...! Forse riusciremo a trovarlo con il suo aiuto, credo che ci sta indicando la via! Venite, il cavaliere ci sta aspettando!>> disse la Vassalla.
<<sono con voi due!>> sussurrò il bambino alla ragazza.
<<Vi seguo...ma ci si può fidare di questo aggeggio?>> chiese il Black Drake vedendo meglio il ciondolo.
<<Credo proprio di si, amico mio!>> disse Enricus a Black Drake. Poi si girò verso i suoi compagni dicendo: <<Nessun altro si aggiunge? Solo noi quattro? E sia... attendeteci, allora. Per noi è già tardi!>>
Mariuccia corse verso il bardo, che era seguito da Eruner, dicendo frettolosamente: <<Hei hei aspettatemi! Vengo anche io con voi!>> Poi la ragazza prese da sotto un braccio Eruner, lo affiancò e con una mano lo spettinò e facendolo indispettire.
Ikarus si accodò senza dire nulla. Dalla risposta che aveva dato a Black Drake pareva chiaro che non aveva intenzione di attendere. Finalmente vi conosco Ikarus! Il priore si voltò alla sua destra dove credeva di aver udito una voce, ma non vide nessuno. Non sono la, sono qui, in voi hah. All'improvviso Ikarus capì che quello che gli parlava era il giovane di prima, nella sua mente. Siete davvero un dannato bastardo, come Mordeous mi aveva detto. A causa vostra ora, sarò imprigionato in voi, senza poter fare nulla... Ikarus si concentrò e gli rispose: Mi pare il minimo piccolo inetto, ringraziate colui che ci ha creati, che non vi abbia cancellato del tutto. La voce insistente disse nella mente: Hahahaha, ma che scempiaggini come potevate solo pensare di distruggere un anima immortale? Comunque mi sono riformato da capo, tanto per essere pignoli! Ad ogni modo, ora mi avrete con voi sempre mio caro Priore, impareremo a conoscerci meglio. La conversazione finì li. E nessuno parve accorgersi di nulla.
DragonKnight, quando gli altri partirono, prese a seguirli. Non poteva lasciare il Cavaliere del Drago a lui così amico, e così si mise a correre furtivamente per non destare sospetti in caso di altri nemici. Dopo un po' raggiunse gli altri che continuavano a camminare per ritrovare Alkor. Solo Gianlù si attardò un attimo, a scrutare la zona circostante per sincerarsi che non vi fossero pericoli in agguato, dopodiché, si riunì al gruppo, tenendosi però in retroguardia. Anche Otrebmu camminava in retroguardia insieme a Ser Gianlù, i due osservavano accuratamente ciò che li circondava, pronti a ogni evenienza, le mani erano sulle spade per estrarle fulmineamente. I mastini di Arkan cominciarono a guardarlo in un modo strano, e lui fece lo stesso con loro. Senza che nessuno lo vide si avvicinò al priore parlando sotto voce.
<<Ikarus, ditemi cosa c'è che vi turba, la vostra espressioni non è delle più pacate di sempre>> disse Arkan.
Ikarus guardò Arkan e cercò di assumere un'aria più tranquilla e rispose:<<Nulla non preoccupatevi, solo dei...pensieri, nulla d'importante>> Quindi sorrise e tornò a guardare avanti.
Dopo un breve tragitto tranquillo nel bosco il gruppetto arrivò casualmente ad una piccola radura. Il gruppo raggiunse Alkor nella boscaglia e questi raccontò loro dell'incontro mostrando la gemma. Tutti si rammaricarono di non essere giunti li prima, ancor più Eruner e Otrebmu che si erano spinti più avanti degli altri nella boscaglia, prima che il mago dell'acqua decidesse di tornare indietro. Il gruppo uscì dalla boscaglia dirigendosi verso nord, i successivi giorni passarono tranquilli, si fermarono a riposare a Vetoio per poi dirigersi di nuovo verso la casa di Logum, che raggiunsero 5 giorni dopo essere partiti dal Regno di Blue Dragon.

Appunti di un soldato direno, parte 1: Una giornata fuori dall’ordinario

Oggi è terminata una giornata pazzesca, quasi non credevo ai miei occhi e soprattutto a quello che ho fatto. Eravamo in esercitazione… ovvero i cavalieri erano in esercitazione, io, Merck, Lorex e qualche altri sfigato avevamo l’entusiasmante compito di trasportare armi, armature, accessori, cibarie, bevande e quant’altro richiesto… sul momento! Senza dimenticare che dovevamo spazzare il campo dai “profumatissimi” regalini dei destrieri. Tralasciando queste cose noiose… i cavalieri dovevano dimostrare i risultati raggiunti, con gli incessanti allenamenti svolti quest’anno per compiacere il principe Rufus, che sembrava più pretenzioso del solito. Secondo me, tutto stava andando veramente bene, i cavalieri stavano dando delle prestazioni a dir poco eccezionali, che io e i miei amici stallieri e scudieri ci possiamo sognare. Ma all’improvviso è apparsa un ombra sfrecciare sulle teste dei presenti, poi un urlo mostruoso. Io ricordo che sentivo un baccano incredibile, rumori di armature, nitriti di cavalli imbizzarriti, urla di ogni genere; ma in particolare ricordo il principe che furioso dava dell’incapace ai cavalieri. Subito mi sono precipitato a vedere e la prima cosa che ho detto, “ma da dove cavolo è uscito quel coso enorme?”. I miei compagni in preda alla paura mi hanno espressamente incitato a darmela a gambe, ma non me la sentivo, non dopo aver visto il mio mentore sbattuto addosso ai suoi cavalieri. La viverna era più grande del normale, di almeno quattro volte! Ogni dubbio fu fugato, quando ho sentito dire, “Correte! Andate ai ripari! Il mostro dell’abisso! La Viverna Abisso è furibonda”. Secondo i racconti di taverna, dalle parti dell’antro di Red Dragon si sarebbe annidata da molto tempo una viverna colossale, alla pari di un drago; e che ogni tanto risaliva uno dei tanti abissi, che si trovano nella regione sud-est dell’antro, per arrivare a valle, catturare uno dei grossi animali da fattoria e sparire. Ma non è mai successo che attaccasse le guarnigioni di sua Maesta Re Rhupert. Sul campo delle esercitazioni c’era l’inferno, ho abbandonato i miei compagni in fuga e mi sono recato nel deposito vicino, per procurarmi qualcosa di sufficientemente potente ad abbattere il mostro. Una volta dentro, come l’ho vista mi si sono illuminati gli occhi. Era li di fronte a me, una magnifica ballista leggera, dotata di doppia torsione, rinforzata in acciaio e con collo girevole. L’ho presa, ma anche se è una versione ridotta della ballista tradizionale, pesa lo stesso, nonostante fosse montata su un carro… senza cavalli. Nel frattempo l’enorme mostro sanguinario, aveva distrutto tutto l’accampamento e ferito centinaia di uomini. Quando sono arrivato a posizionare la balista, vedevo i tre maestri cavalieri grondanti di sudore ancora che si battevano a spada tratta, mentre sua maestà il principe non faceva altro che urlare ordini e imprecazioni. Mantenendo il sangue freddo, ho iniziato a sparare i primi dardi, inastati su lunghi paletti di legno. Il secondo dardo per poco non uccideva uno dei cavalieri! Quella maledetta non stava un attimo ferma! Quando uno dei cavalli, che aveva disarcionato il proprio cavaliere, ha urtato il carro e ha fatto in modo di farmi scoccare sulla giusta traiettoria il quarto dardo, prendendo in pieno la viverna. Nessuno sa che è stato il cavallo! Comunque la Viverna Abisso ha spiccato dapprima un volo perpendicolare al suolo per poi stramazzare altrettanto perpendicolare al suolo, per poi ritrovarsi finalmente orizzontale! Come tutti volevano… o quasi. Alcuni cavalieri hanno tratto un sospiro di sollievo, altri mi sono venuti addosso per congratularmi, altri semplicemente si lasciavano cadere a terra stremati. Ser Romualdo, il mio maestro cavaliere, mi ha stretto la mano e ringraziato, mi ha presentato al principe dicendo:”questo è il ragazzo che ha ucciso la bestia, maestà propongo lui per il titolo di cavaliere, se lo merita”. Non posso negare che per la contentezza mi stavo per lasciarmi andare, per dire quanto sono fantastico e figo; finalmente mi vedevo investito a cavaliere. Se se, è andata proprio così… per la verità l’unica cosa che mi ha investito è lo sguardo schifato e collerico del principe, che furioso ha iniziato a spolmonare che tutti noi facciamo schifo, che una guarnigione di cavalieri non è stata in grado di abbattere una singola viverna, che anche una bambina bendata sarebbe stata in grado di usare una balista di nuova concezione, ecc. Il principe la metteva in termini di paragone, secondo lui per abbattere quella viverna sarebbe bastato un solo Vassallo di Blue Dragon sferrando un singolo fendente o in alternativa quattro Aspiranti Vassallo, del sopraccitato, ben allenati e dopo uno scontro di medio tempo. Ma stiamo scherzando? Bastava un povero disgraziato come me, con una balista e un cavallo pazzo! Ma dai! non credo a quel che ha detto, secondo me non esiste nessun uomo così potente da fare un azione del genere. Comunque sia, il putiferio è terminato con molti cavalieri feriti, alcuni anche gravemente, un principe insoddisfatto, i maestri cavalieri distrutti, il campo distrutto, e ancor più distrutto io e i miei compagni a sistemare il macello e ad aiutare i feriti. Inoltre il principe per “premiarmi” mi ha ordinato di togliere di mezzo l’enorme corpo della bestia… da solo! Molto umano da parte sua, dopo aver salvato il fondoschiena di tutti! Ma le novità non finiscono qui, quando ho iniziato a togliere di mezzo la viverna, qualcosa mi impediva di caricarla sul carro. Una lancia da cavalleria conficcata nella sua schiena! Ma non era una lancia di quelle usate dai cavalieri. L’ho estratta e fatta vedere al mio maestro in compagnia del principe. Nemmeno il tempo di capire da dove fosse uscita, che sua altezza mi ha sbraitato contro di buttarla, dicendo:”Stupido garzone! Gettate via quell’affare maledetto! Non lo voglio vedere”. Io senza disobbedire, l’ho gettata, sotto il mio letto! Però una cosa non mi torna, mi è sembrato che sapesse qualcosa di quella lancia. Beh era un peccato buttarla è davvero bella, dopo che l’ho lavata. Che giornata!
[Modificato da SolarKnight 21/01/2016 19:35]






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

[SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
[SM=x92726]Cavaliere