00 13/03/2013 22:13
Claudium si sentì sprofondare negli abissi della sua mente. Il suo corpo era diventato leggero e vuoto. Nessuna sensazione a turbare quella pace. Nè dolore nè piacere a rompere l'incanto di quell'equilibrio. L'unica cosa presente era la strana impressione di andare alla deriva in mezzo al vuoto. Il Vassallo Bianco non seppe dire se ciò che provava fosse reale o frutto di un sogno, ma in fondo non gli importava e poteva benissimo fare a meno di scoprirlo.
Quando il senso di pace che lo aveva invasato stava per raggiungere il suo culmine ecco però che il Paladino sentì echeggiare nella sua mente una voce femminile, tenue ma potente allo stesso tempo:
<<Claudium... mio paladino... che cosa state facendo?>>
Il Paladino provò a parlare ma non ci riuscì. Tuttavia gli bastò pensare la risposta perchè questa riecheggiasse attraverso il suo corpo nel mezzo del vuoto:
<<Sto riposando... Sapete, oggi ho combattuto contro Jekyll, il mio migliore amico... E' stato un avversario difficile... per combatterlo ho dovuto dar fondo a tutte le mie energie... però non è bastato... e adesso mi sento stanco... molto stanco... vi prego, lasciatemi riposare...>>
La voce sorrise. Il Paladino non seppe dire come ciò fosse possibile ma il suo spirito lo avvertì chiaramente:
<<Siete sicuro di quello che dite?... io vedo chiaramente che in voi c'è ancora dell'energia latente... risplende tenue ma comunque esiste...>>
Claudium non diede risposta. La voce allora continuò:
<<Osservate, mio guerriero...>>
In mezzo al vuoto comparve improvvisamente l'immagine di Jekyll; il Cavaliere del Nord appariva in ginocchio, ansimante per gli sforzi compiuti. Gli occhi di Claudium erano chiusi ma il Paladino riusciva a vederne comunque l'immagine. Poi la voce riprese:
<<Il vostro avversario, lui sì, ha dato davvero tutto ciò che aveva: la sua armatura, le sue spade, il suo amuleto, la sua carne, il suo sangue, il suo spirito, il suo cuore... Ciò che rimane a sostenerlo è solo il profondo rispetto che nutre verso di voi e che lo spinge a resistere all'oblio della stanchezza esclusivamente per non fare un torto alla vostra persona... E voi vorreste forse mancare di rispetto ad un tale avversario rinunciando a dare anche quell'ultima scintilla di energia che ancora vi rimane?... Di certo questo non è un agire degno dei miei Paladini...>>
<<Ma voi chi siete?... Qual è il vostro nome, mia Signora?...>> domandò Claudium.
La voce sorrise nuovamente:
<<Ma come?... Non mi riconoscete?... Mi avete pregato più di una volta, durante le notti tempestose, nel Tempio dei Paladini... Ho protetto la vostra persona in più di un'occasione, frapponendomi come unica protezione fra la vostra anima e la morte... Ho combattuto al vostro fianco durante ogni battaglia che avete sostenuto fino ad oggi... Ditemi, mio paladino: mi riconoscete ora?...>>
Claudium si sentì come scosso da un tremito: <<Mia Signora... voi siete... la Luce...>>
La voce sorrise ancora:
<<In realtà porto molti nomi... tanti quante sono le stelle del cielo... Luce è uno dei tanti ed è quello che potrete continuare ad usare durante il nostro prossimo incontro...>>
<<No aspettate, ho così tante domande da farvi, rimanete ancora con me...>>
<<Non è ho il tempo e non lo avete nemmeno voi... Rialzatevi ora e onorate gli sforzi compiuti dal vostro avversario... Lui è ancora là che vi aspetta...>>
Non appena la voce cessò fu subito silenzio e Claudium si sentì cadere come da una grande altezza per finire infine ad urtare contro il suolo...

Claudium rinvenne di colpo; era sdraiato a terra, sanguinante, e sentiva un dolore tremendo in diverse parti del corpo; Jekyll lo osservava ansimante, in ginocchio di fronte a lui; BrightBlade intanto aveva appena iniziato il conteggio:

<<UNO!...>>
<<Avete combattuto bene Claudium. Ora state a terra: tra poco sarà tutto finito>> esclamò Jekyll.

<<DUE!...>>
<<Mi spiace deludervi Jekyll ma lo scontro non si è ancora concluso: dite che il mio errore durante questo scontro è stato considerarmi più furbo di voi, è esatto? Ebbene, e se invece avessi capito addirittura prima dell'inizio del nostro duello che non sarei mai riuscito a battervi in astuzia? E se avessi compreso che l'unico modo che avevo per sconfiggervi fosse quello di mettervi alle corde, spingervi ad utilizzare anche l'ultima briciola della vostra energia, finchè non ne foste rimasto privo? E se avessi tenuto in serbo il mio ultimo, il più potente, asso nella manica proprio per questa occasione?>>

<<SEI!>>
<<A quel punto direi che avete fatto male i vostri conti: le energie le avete finite prima voi...>>

<<SETTE!...>>
<<Forse... oppure ho conservato le più potenti fino ad adesso e nascondendole proprio di fronte a tutti...>>
Claudium raccolse le ultima forze che gli rimanevano ed iniziò a strisciare verso il limite dell'arena.

<<OTTO!...>>
Jekyll venne colto da un brivido; il Cavaliere del Nord provò ad inseguire il Paladino ma appena tentò di mettersi in piedi la sua gamba cedette: il suo fisico era ormai allo stremo. Intanto Claudium continuava ad avanzare gomitata dopo gomitata, strisciata dopo strisciata.

<<NOVE!...>>
Claudium allungò la mano. Bastavano pochi centimetri e finalmente avrebbe raggiunto la barriera del Sommo.

<<Die...>>

BrightBlade fu costretto ad interrompere il conteggio perchè quando Claudium toccò la barriera un'incontrollabile onda di luce azzurra esplose in tutta la sala. Tra i bagliori comparve un immenso drago blu che, ripiegandosi su se stesso, si trasformò in una stupenda aquila bianca. Quando la luce si dissolse la barriera del Sommo era scomparsa. In compenso un rinato Claudium si ergeva al limite dell'arena; la sua armatura risplendeva di un'accecante luce blu. Il Paladino avanzò di qualche passo tra gli sguardi sbigottiti di BrightBlade e degli altri astanti per poi fermarsi di fronte al Cavaliere del Nord.
<<Come fate a tenervi in piedi dopo tutte le ferite che avete subito?>> domandò un Jekyll stupefatto.
Claudium sorrise: <<Non è il mio corpo a muoversi, ma la mia armatura. In questo momento sono un semplice fantoccio al suo interno>>.
<<Ma avevate detto di aver finito le energie... dove ne avete trovate di nuove?>>
<<Dall'unica fonte disponibile,...>> disse Claudium indicando il limite dell'arena <<...dalla Barriera del Sommo>>.
<<Non è possibile. Persino BrightBlade non riuscirebbe a fare una cosa del genere. Nessun Vassallo potrebbe...>>
Claudium sorrise di nuovo: <<Avete ragione... ma l'energia di Blue Dragon è sempre l'energia di Blue Dragon. Si è lasciata domare facilmente dopo aver capito cosa volessi fare con essa...>>
<<Ebbene lo riconosco, Claudium: sono inerme. Ma non mi arrenderò: preferisco andare al tappeto con un calcio. In questo modo non si potrà dire che non ho resistito...>>
Claudium allungò la mano in direzione del Vassallo:
<<E' vero Jekyll, se io lo volessi potrei atterrarvi con un semplice movimento di mano. Però, quando anche io sono rimasto inerme di fronte al potere del vostro ghiaccio, voi mi avete risparmiato. Ora sono qui per restituirvi il favore...>>
Claudium si inginocchiò e dopo aver preso Jekyll sotto braccio lo aiutò a mettersi in piedi. Poi prese la parola di fronte a tutti gli astanti:
<<Io, Claudium da Baros, Paladino Bianco del Regno di Blue Dragon e il qui presente Jekyll del Nord, Cavaliere dei Ghiacci del Regno di Blue Dragon ci dichiariamo sconfitti. Sconfitti ambedue dal valore dimostrato dal nostro avversario, dal quale siamo rimasti inevitabilmente sopraffatti. Nessuno di noi due aveva speranza di vincere in questo duello perchè nessuno dei due era così forte da poter sopraffare l'altro...>> <<...eppure siamo entrambi vincitori...>> continuò Jekyll <<...perchè entrambi abbiamo dato non solo il meglio ma tutto ciò che c'era in noi stessi, senza mai lasciare che fatica, dolore o paura ci arrestassero. E questo indubbiamente non merita nulla di meno di una vittoria!>> ed a quel punto Jekyll prese il braccio del Paladino e lo alzò insieme al suo verso l'alto in segno di trionfo.
Di fronte allo straordinario esempio di lealtà dato dai due Vassalli, gli astanti scoppiarono in uno scroscio di applausi che durò almeno mezzora. Poi BrightBlade si avvicinò ai due e rubò loro la parola: <<Come deciso dai due contendenti accolgo la loro dichiarazione di sconfitta decretandone perciò la reciproca vittoria. Il duello è concluso>>.
Jekyll e Claudium sorrisero. Finalmente quell'estenuante scontro era giunto al termine.
<<Complimenti Claudium, siete stato davvero straordinario>> disse soddisfatto Jekyll, rivolgendosi al Vassallo Bianco. Claudium sorrise di rimando:
<<Lo siete stato anche voi, Jekyll; ora però, se volete scusarmi, mi sento svenire...>>

Un istante dopo Claudium perse i sensi e piombò pesantemente a terra insieme al Cavaliere del Nord. Il buio, quello vero, avvolse finalmente i suoi pensieri.

OT- Eh eh, ebbene sì: siamo così banali da concludere tutto con un pareggio. Bugie però non ne ho dette: avevo detto che uno dei due avrebbe vinto... solo che ha vinto pure l'altro [SM=x92706] -OT