00 04/03/2013 19:02
Jekyll incrociò le braccia sul petto e sorrise all'amico.
-Devo ammettere, Claudium, che vi ho sottovalutato! Siete davvero un grande combattente! Questa è la prima volta che mi trovo senza entrambe le mie armi...
-Il lupo ha perso definitivamente le zanne, amico mio! Siete disarmato...vi dichiarate sconfitto?- ghignò il Paladino Bianco, sarcastico.
Le parole di Claudium urtarono profondamente il Cavaliere del Nord.
Siete davvero così ingenuo, Claudium? Il fatto che il mio viso sia tornato calmo, non vuol dire che ciò che avete risvegliato si sia già riaddormentato!
-Quanta fretta avete di finire questo duello!!- sorrise Jekyll, prendendo a passeggiare per l'arena, il capo chino e le braccia ancora incrociate sulla croce di alabastro blu incastonata nel pettorale dell'armatura -Senza zanne, avete detto? Siete un ingenuo, amico mio, se pensate che basti perdere due denti per dichiarare senza zanne un lupo selvaggio!
Il Cavaliere del Nord scoccò un'occhiata tanto selvaggia al compagno che Claudium non potè evitare di trasalire: l'anima feroce di Jekyll era ancora desta!
Poi il Paladino Bianco si rilassò, dopotutto sapeva quale, probabilmente, sarebbe stato l'esito dello scontro tra un animale selvaggio ed uno astuto...fino a quando la natura selvaggia di Jekyll sarebbe rimasta desta, Claudium si sentiva in vantaggio.
-Allora vediamo che forza ha ancora il vostro morso!- lo provocò Claudium, scagliandosi nuovamente sull'amico che spalancò le braccia come per accoglierlo con un abbraccio.
Una nuova rampa di scudi di luce comparve davanti al Paladino Bianco ed ancora una volta egli usò gli scudi come piattaforme. Jekyll sorrise, poi si lanciò contro il compagno.
Mi viene addosso? Cosa vuole fare? pensò Claudium, sgomento.
-Siete folle, Jekyll? Siete disarmato!!!- gridò Claudium, osservando l'espressione feroce che era nuovamente comparsa sul viso dell'amico.
Il Cavaliere del Nord non rispose, ma continuò la sua corsa verso l'avversario.
-Siete sconfitto, Je...- l'urlo si spense nella gola del Paladino Bianco, quando vide il Vassallo d'argento spiccare un balzo in alto e lateralmente rispetto a lui: nelle mani Jekyll stringeva una spessa sbarra di ghiaccio violaceo, comparsa come dal nulla. Poi Claudium capì: a Jekyll era bastato gelare l'aria compressa tra le sue mani, tenendo le braccia ben divaricate per creare quell'arma improvvisata.
-Mi avete stancato, Claudium!- Jekyll sorrise selvaggio e colpì con una violenza inaudita Claudium sulla schiena, scaraventandolo a terra.
Il Paladino Bianco finì a terra, inerte come un fantoccio. Jekyll atterrò, gli occhi fiammeggianti, poco distante da lui: percepiva le energie del Paladino Bianco crescere come una marea.
-Avanti, Claudium!- lo incitò Jekyll.
-Come avete fatto?- il Vassallo si rialzò fatica.
-Tendete a dimenticare che anch'io sono un Paladino, Claudium! Ed usare la medesima tattica contro un Paladino è semplicemente folle!
Claudium annuì, poi si lanciò nuovamente contro Jekyll: ancora comparvero scudi davanti a lui, ma man mano che si avvicinava al compagno percepiva un freddo sempre più profondo.
Il Cavaliere del Nord seguiva la traiettoria di Claudium con lo sguardo, poi si mosse di scatto e scagliò una sfera in direzione dell'amico.
-Troppo basso!- sorrise Claudium.
-Voi dite, Paladino?
Tutto avvenne nuovamente in un attimo: Claudium materializzò uno scudo davanti a sé e, nel momento in cui vi stava per posare il piede d'appoggio, la sfera di ghiaccio colpì lo scudo rivestendolo di ghiaccio vivo proprio nel momento in cui il Paladino poggiava il massimo carico su di esso. Il ghiaccio evaporò quasi subito, ma non prima di aver permesso il completo sbilanciamento di Claudium che cadde rovinosamente a terra un'altra volta.
Questa volta, però, Jekyll non gli lasciò il tempo di rialzarsi, fu su di lui in un attimo. Il gelo che circondava i due combattenti era estremo e la pavimentazione dell'arena si ricoprì di una spessa coltre di ghiaccio dai riflessi blu e viola. I colpi delle mani del Cavaliere del Nord giungevano a ripetizione e con una precisione assoluta, mentre il Paladino Bianco sembrava incapace di reagire.
Possibile che Jekyll possa essere così...feroce? solo questo interrogativo abitava la mente del Paladino Bianco, il cui corpo ormai non sembrava quasi più percepire il dolore inflittogli dall'amico.
L'ultimo colpo raggiunse Claudium all'addome e lo scagliò contro la barriera dei Sommi, poi Jekyll completò la sua tattica, prima che l'amico cadesse a terra.
-Uscite dalle mie fauci, Claudium, voi che avete creduto di avermi privato delle zanne!- tuonò il Cavaliere del Nord scagliando una sfera dal blu elettrico che colpì Claudium in pieno petto: subito tutto divenne ghiaccio spesso ed insidioso, il suolo dell'arena era completamente gelato e, nel mezzo, una statua di ghiaccio spesso e duro come cristallo laddove prima si ergeva il Paladino Bianco.
Jekyll ansimava leggermente: era da quando aveva affrontato NightLord che non usava più quella tecnica, poi si volse ad osservare la Sciabola d'Argento, si concentrò ed allungò una mano. L'arma sfondò lo scudo che la imprigionava, tra la sorpresa dei presenti, e raggiunse il suo padrone.
-Bene, Claudium!- sorrise Jekyll, la voce tornata serena e scoccando un' occhiata malinconica alla Spada di Acciaio Azzurro che ancora giaceva a terra, protetta dallo scudo di Claudium - Se fossimo in uno scontro vero e se disponessi della mia Spada di Acciaio Azzurro, ora la userei e per voi non ci sarebbe niente da fare...tuttavia...-Jekyll ripose la Sciabola d'Argento nel suo fodero - per fortuna questo è solo un allenamento e, comunque, la mia spada è ancora protetta dal vostro scudo! Ciò che importa, invece, è che siete prigioniero del ghiaccio eterno, amico mio, e sarà lui a fare il resto del lavoro...- il Cavaliere del Nord si avvicinò alla statua di ghiaccio che prima era Claudium ed aggiunse, ironico e provocatorio -a meno che voi non decidiate di arrendervi e dichiararvi sconfitto!
Claudium sentiva le parole dell'amico provenire come da una distanza enorme, le sue orecchie ronzavano, il suo corpo sembrava pesante ed un torpore profondo si stava rapidamente impadronendo di lui.
Jekyll mi stuzzica per farmi reagire...sa bene qual'è il potere della sua prigione di ghiaccio...mi sento talmente stanco...ho sonno... i pensieri del Paladino Bianco si facevano sempre più lenti Devo reagire!!!!
Dalla spessa coltre di ghiaccio, iniziò a baluginare una luce bianca, sempre più intensa, sempre più costante: l'energia di Claudium si stava moltiplicando.
Bravo, amico mio! sorrise Jekyll Ma, purtroppo, non vi sarà sufficiente! Jekyll pose una mano sul ghiaccio e si concentrò.
Jekyll sa bene che Claudium romperà la teca di ghiaccio che lo imprigiona e sta cercando di aumentarne lo spessore...ma perchè? pensò BirghtBlade, osservando incuriosito la scena Dovrebbe dargli lo spessore di qualche metro per farlo resistere all'onda di energia che Claudium è in grado di liberare...
La luce che si irradiava dalla statua di ghiaccio era sempre più forte e costante, da una serie di lampi era, ora, diventata continua.
Jekyll staccò la mano dal ghiaccio, poichè ora era perfetto per i suoi scopi ed iniziò ad arretrare lentamente: sapeva quello che sarebbe successo.
Quando il Vassallo del Nord raggiunse l'estremità opposta dell'arena, rispetto a Claudium, l'energia del Paladino Bianco raggiunse il culmine e, con un boato assordante, la coltre di ghiaccio che lo rivestiva esplose in una miriade di schegge affilate come rasoi.
Jekyll si racchiuse in una posizione di guardia pressochè completa, incrociando i suoi due scudi davanti al viso ed inginocchiandosi, mentre un vento ghiacciato e molte schegge di ghiaccio, spesse come un fuso da telaio, lo investivano.
Quando tornò la calma sul campo di combattimento, Jekyll si rialzò, osservò divertito lo strato di brina che rivestiva la sua armatura d'argento, se la scrollò via completamente, poi guardò in direzione dell'avversario.
Claudium si stava faticosamente alzando, non poteva permette che BrightBlade iniziasse a contare!
-Ma...cosa...è...successo?- chiese, ancora stordito.
-L'armatura di Raphael è una delle corazze più resistenti che ci siano nel Regno, forse addirittura indistruttibile...almeno da me, sicuramente! E sono pronto a scommettere che anche molti dei Vassalli più forti farebbero non poca fatica a scalfirla!- spiegò il Vassallo del Nord, poi continuò -Tuttavia, Claudium, esiste una cosa che, invece, la può danneggiare con una certa facilità!- Jekyll puntò l'indice verso l'amico.
-E sarebbe?- chiese il Paladino Bianco, abbassando lo sguardo.
-Se stessa!- rispose asciutto il Cavaliere del Nord.
Lo sgomento travolse Claudium, quando vide una serie fitta di crepe correre per tutta l'armatura ed alcuni zaffiri sembravano essere come esplosi.
Quando rialzò gli occhi dalla sua armatura danneggiata, Cladium vide che Jekyll stava raccogliendo la Spada di Acciaio Azzurro.
-Come avete fatto?- Claudium sentiva l'ira montare nel suo cuore.
-Il mio ghiaccio avrebbe dovuto essere spesso molti metri per impedirvi di romperlo ed io non avevo né il tempo nè le energie per dargli lo spessore adeguato...e comunque questo è uno scontro amichevole e se il ghiaccio fosse stato dello spessore giusto, quest'ora voi sareste probabilmente morto.
-Geniale!- sorrise a mezze labbra il Gran Maestro del Sacro Ordine dei Paladini del Regno che aveva compreso, in quel momento, la strategia del Vassallo dall'armatura d'argento.
Claudium si voltò stupito verso BrightBlade, poi tornò a fissare il compagno.
-Ancora non capisco!- commentò secco.
-Il mio ghiaccio non poteva impedire alla vostra energia di liberarsi, ma, poichè la vostra energia è sostanzialmente luce, il mio ghiaccio ha potuto facilmente rifletterla contro la vostra stessa armatura, almeno fino a quando la vostra potenza non è stata tale da distruggerlo e liberarvi dalla sua morsa!
-Quindi mi avete costretto a rivolgere contro di me, senza che me ne accorgessi, la mia stessa energia per potermi liberare?!- Claudium era senza parole.
Jekyll annuì e ringuainò la Spada di Acciaio Azzurro. Solo in quel momento il Paladino Bianco si accorse che il Cavaliere del Nord aveva recuperato entrambe le sue armi.
-Ed i miei scudi?- chiese con un filo di voce.
-Quello che ha intrappolato la Sciabola d'Argento lo ha frantumato la mia stessa sciabola per tornare da me...mi è bastato richiamare la mia aura! Mentre quello che ha imprigionato la Spada di Acciaio Azzurro è crollato nel momento in cui si è interrotta la connessione tra voi e l'armatura di Raphael...poichè ora siete praticamente entrambi senza energia e la corazza è alquanto danneggiata!
-Non ci credo...non è possibile...
-Vedete, Claudium...-Jekyll si avvicinò all'amico e lo guardò fisso negli occhi -avete sbagliato! Avete pensato che risvegliare in me la parte selvaggia avrebbe fatto pendere lo scontro a vostro vantaggio...avete pensato che sarei diventato una furia cieca, che avrei combattuto senza riflettere?
-Io...-Claudium non sapeva cosa rispondere, forse sì, forse in un angolo della sua mente aveva pensato di essere davvero più astuto di Jekyll, soprattutto una volta destata la sua natura selvaggia.
-Se lo avete fatto, beh, avete sbagliato...e di molto! Il lupo è un animale feroce e selvaggio, è vero, ma non può vivere e dominare gli ostili ambienti che abita da sempre senza essere saggio ed astuto ad un tempo...semplicemente, morirebbe di fame!- poi aggiunse, abbassando la voce ad una sorta di ringhio, sordo e feroce -Ed io sono un lupo, Claudium!
Quando ebbe finito di parlare, Jekyll si riportò al centro dell'arena, incrociò le braccia sul petto ed attese il prossimo attacco dell'amico.





Jekyll, Cavaliere del Nord

Vassallo del Sommo Blue Dragon

Membro del Sacro Ordine dei Paladini del Regno

Membro dell'Ordine dei Templari Sin Fein



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