"Ma bene..."
"E così sei proprio deciso..."
Sir Cyber comparve da un angolo buio, era sera, e si avvicinò al giovane paladino.
"E così finalmente hai deciso che è giunto il momento di compiere il grande passo. Sei pronto?"
Xaytar annuì. reggeva ancora tra le mani l'armatura, e le spade pendevano dalla sua cintura. Cyber stranamente non portava la sua corazza, ma una veste ricamata guarnita da un granmantello blu.
"Per potersi considerare un Paladino non serve solo forza di volontà. Serve bravura, talento, capacità! Serve esperienza, pratica, arte della spada e purezza di spirito. E se al Guerriero della Luce mancano tutte queste capacità, è con l'esperienza che le DEVE guadagnare."
Mentre parlava si slacciò la spilla che reggeva il grande mantello, e lo gettò completamente in terra. Melkador e Crossbane fecero capolino ai fianchi di sir Cyber.
"Non è con la semplice convinzione" continuò Cyber "che si raggiungono gli obbiettivi. Serve preparazione ed esame di coscienza!"
E ad un tratto sguainò le spade, e indicò con un cenno di lasciar cadere la sua armatura.
"In guardia!"
Xaytar ebbe appena un attimo per sguainare una delle sue lame e parare un violento colpo del Gran Maestro. Nell'istante che seguì, il giovane liberò anche la sua seconda lama e, ripresosi dallo shock del primo colpo, si mise in posizione difensiva.
"Credi davvero di poter sostenere una vita simile? Credi davvero di riuscire a sopravvivere?"
Un veloce e calcolato fendente si mosse in direzione di Xaytar che, fulmineo, seppur confuso, scansò con facilità.
"Non è da tutti potersi chiamare Paladini. Con quale diritto ti arroghi tale titolo?"
Xaytar sussultò. Come faceva Cyber a conoscere tutto questo?
"...E non guardarmi con quella faccia. L'ho capito da uno sguardo." si affrettò ad aggiungere il Paladino.
Iniziò una serie di attacchi veloci e precisi. Xaytar si accorse che c'era qualcosa di diverso. Cyber non stava combattendo come sempre, con calma e pacatezza, ma stava attaccando con velocità e grinta, come se fosse in una vera battaglia. Se Xaytar non si fosse concentrato, probabilmente sir Cyber non avrebbe avuto pietà di lui.
"Ricorda: il vero Guerriero della Luce sa sfruttare anche la forza dell'avversario. Quando inizia il duello, tutto ciò che possiede è il ricordo del suo addestramento e l'entusiasmo della vittoria. Ma ciò è insufficiente! E' necessaria esperienza. Allora il vero Paladino apre il suo cuore al mondo e al Cielo, prega e innalza lodi, affinchè ogni colpo, parata e nemico sia una lezione di difesa per lui."
Un attacco combinato spiazzò Xaytar che, perdendo l'equilibrio, scivolò di qualche passo indietro, abbassò la guardia per un attimo e Cyber, cogliendo il momento, con un preciso fendente lo colpì nel mezzo della guancia, provocando un taglio che iniziò subito a perdere sangue.
"CONCENTRATI, XAYTAR!!!" Si era fatto ad un tratto molto severo. Xaytar eraquasi spaventato, non sapeva che pensare. Ma ben presto si rese conto che era il momento di fare sul serio. Riacquistò l'equilibrio e diede i primi colpi d'attacco.
"Ricorda, ragazzo: senza ispirazione divina ed esperienza in campo NON ESISTE vittoria! Apri la tua anima all'universo, lascia che la concentrazione e la determinazione siano in te!"
Cyber parò egregiamente tutti gli attacchi di Xaytar, finchè questi si allontanò da lui di qualche passo, senza abbassare la guardia ma iniziando a respirare pesantemente.
"Un Guerriero della Luce" riprese, puntando Melkador nella sua direzione "si chiede SEMPRE, prima di una qualsiasi battaglia o decisione, fino a che punto ha sviluppato la sua abilità nella Spada e la sua purezza nell'Animo. Spesso un Paladino viene ingannato, perde il proprio tempo cercando obbiettivi fasulli, combatte per vanità. Ma un Paladino NON è stupido! La forza del Santo Guerriero sta nel vagliare le sue priorità, i suoi sentimenti."
Xaytar dovette ben presto tornare sulla difensiva. La furia di sir Cyber Dark sembrava non finire mai. Iniziò a dubitare, a chiedersi se non fosse tutto sbagliato, se quello che si era ripromesso appena pochi minuti prima non fossero semplici parole portate via dal dolce vento di primavera.
"Un Paladino, infatti, non ripete mai lo stesso errore. Perciò grazie all'esperienza sa SEMPRE per quali Valori è giusto combattere. Tu, Xaytar, conosci questi Valori?"
Allora, finalmente, Xaytar abbandonò ogni ombra di dubbio e iniziò a meditare. Cyber poté avvertire la forza della Luce aumentare in lui, dopo aver per così tanto tempo vacillato.
Allora Xaytar strinse l'elsa delle sue lame, e partì alla carica. Cyber accettò la reazione con serietà e determinazione, senza togliere gli occhi di dosso dal giovane guerriero che stava combattendo.
"Ricorda una cosa, giovane Paladino, e cioè che un Guerriero della Luce spesso deve sapersi comportare come acqua. Spesso si trova davanti ad ostacoli insormontabili, e allora si adatta alle circostanze, fluendo attraverso le rocce. In questo, infatti, sta la forza dell'acqua: non sarà mai spezzata da una Spada o da un coltello. Ciononostante, l'acqua non dimentica mai il suo fine ultimo: il Mare. E così, l'animo di un nobile guerriero, alla sorgente è umile e fiacco, ma pian piano, attraverso gli ostacoli e le vicissitudini, acquista forza dagli altri fiumi che si gettano nel suo Animo. E, quando arriva al mare, la sua potenza è TOTALE."
"Ed ora, Xaytar, concentrati! Sii un vero Guerriero della Luce! Combatti per i tuoi Valori, non farti battere da questi ostacoli! ATTACCA E VINCI!"
Fu allora che Xaytar comprese. Comprese il senso della sua vita, la maniera in cui si sarebbe comportato, anche il perchè di quell'attacco così violento del suo Gran Maestro. Aprì il suo animo all'Universo e fu ispirato dal Cielo.
Solo allora, con la forza della Luce nel cuore e la determinazione del Paladino nei suoi movimenti, riuscì a fare un affondo così preciso e fulmineo che attraversò la fittissima guardia di sir Cyber e posò la lama sulla sua gola, non protetta dalla corazza.
Allora il Gran Maestro sorrise. Abbassò da prima le lame e, quando Xaytar ritirò la sua, rinfoderò Melkador e Crossbane.
"Ricorda, Guerriero della Luce: ci sono momenti in cui è necessario agire, altri in cui bisogna meditare e accettare la situazione. La forza del Paladino sta nel saper distinguere questi due momenti, e nell'uscire vittorioso in entrambi, senza bisogno di usare la Spada. E ora và, sir Xaytar, e prosegui il tuo sentiero verso la porta del Destino."
E detto questo, prese il mantello, s'inchinò e si allontanò dalla radura.