La pioggia ticchettava sulla corazza di BrightBlade con violenza, quasi volesse trapassarla. Il mantello si stava lacerando sotto le violentissime raffiche di vento.
Un uomo che fosse passato di lì avrebbe visto un guerriero in armatura strapazzato dal vento eppure immobile . Ma nessuno era così folle da avventurarsi in quella tempesta fino alla Muraglia. Era una vera e propria barriera di roccia nera, a picco sull'Oceano Grigio. Si stendeva a perdita d'occhio lungo la costa occidentale, e una leggenda raccontava che il Dio della Guerra avesse abbattuto la sua ascia per tagliare i continenti, e che la Muraglia fosse la prova tangibile dell'intervento divino.
BrightBlade si chinò a terra, raccolse una manciata di terra, poi si sollevò in piedi e aprì la mano. La sabbia nera della Muraglia venne immediatamente dispersa dalla bufera.
Il sole era prossimo al tramonto, e si abbassava ad ovest, sfiorando ormai il mare burrascoso. Il Paladino lo guardò scendere fino ad inabissarsi. Il rituale poteva avere inizio.
L'Atlantide allargò le braccia, puntando i palmi verso il cielo, sussurrando la formula che lui stesso aveva scritto, dieci anni prima. Improvvisamente, attorno al Paladino l'aria si fece calmissima. Un disco di quiete assoluta all'interno della tempesta. E ben presto, arrivarono. Aquile, falchi, cervi, cinghiali e persino lupi accorserò da tutto l'entroterra.
BrightBlade attese con pazienza che gli animali entrassero nella zona di quiete, poi si inginocchiò.
"Madre Atlantide, sommersa dai flutti, eccomi.
Il tuo figlio è venuto al tuo sepolcro.
Perché così comanda la Legge delle Stelle: che si ricordi della storia di Atlantide, e che essa venga in eterno ripetuta".
Il silenzio era assoluto. Gli animali erano perfettamente immobili, e sembrava che persino la tempesta si fosse cristallizzata.
BrightBlade protese la mano destra verso il mare.
"Io ti invoco, Unot'nah, Guardiano dei Flutti, a narrare la Storia di Atlantide secondo il volere delle Stelle".
Per un attimo parve non accadere nulla, poi improvvisamente l'acqua al di sotto della Muraglia si fece incredibilmente tempestosa. Infine, quasi all'improvviso, dall'acqua eruppe la gigantesca testa squamata di un drago marino. Era colossale. Il collo ricoperto di scaglie era così grande e lungo che la testa del mostro si trovava ben oltre quella di BrightBlade, che era per giunta in cima alla Muraglia stessa.
Il Guardiano dei Flutti si erse in tutto il suo potere. La lingua biforcuta sibilava tra i suoi denti affilatissimi.
Unot'nah parlò, la sua voce più potente e profonda del tuono.
"Eccomi! Io sono Unot'nah, Guardiano dei Flutti, Protettore di Atlantide. Dal mio sonno mi risveglio, per evocare i tempi e i fatti, della Caduta di Atlantide!".
E il Guardiano narrò della caduta della più potente nazione che mai fosse stata vista, di fronte al Paladino.
Erano quindici anni che Bright aveva il compito di presiedere a quell'avvenimento, al quale non aveva mai condotto nessun altro.
Tre giorni dopo, il Paladino ritornò al Regno, improvvisamente come era partito.
The End