Una triste ricorrenza...

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BrightBlade
00domenica 11 gennaio 2004 23:36
BrightBlade lasciò il Regno di notte, senza dir nulla a nessuno. Soltanto un vecchio, che passeggiava lungo le vie illuminate dal tremulo chiarore delle torce, vide il cavallo bianco del Paladino di Atlantide sfrecciare nella notte. I due Guardman di turno aprirono al Paladino i Cancelli senza fare domande, e lo guardarono dubbiosi cavalcare sfrenatamente fino a scomparire nelle tenebre di quella notte senza luna.
Da quel giorno, nessuno più seppe nulla di lui, la gente cominciava a mormorare della sua sparizione, e persino Cyber Dark sembrava preoccupato. La partenza senza preavviso dell'Atlantideo non faceva presagire certo nulla di buono.
Il Gran Maestro dei Paladini ci mise qualche giorno a prendere la sua decisione, ma alla fine si decise. Si presentò al cospetto dei Sommi di buon mattino e disse:
"Vado a cercarlo"
Il Sommo Ostri lo scrutò attentamente, prima di parlare.
"No, Cyber"
"Sono ormai tre giorni che non si vede. Dev'essergli successo qualcosa di grave. Non posso stare qua senza far nulla!"
"Tutti noi siamo preoccupati, amico mio, ma tu hai delle responsabilità nei confronti del Regno, e Bright non è uno sprovveduto"
"Non preoccuparti Cyber: tornerà" aggiunse il Sommo Palank, dando una pacca sulla spalla del Gran Maestro.

Quella notte, Cyber Dark non chiuse occhio. Era preoccupato. Preoccupato e indeciso. Il Sommo gli aveva detto di restare, e il Paladino sapeva bene che le parole del Sommo erano perfettamente sensate. Eppure, una parte di lui lo spingeva a sellare il destriero e partire. Ma verso dove? Chissà che direzione aveva preso BrightBlade. Chissà dove quella partenza improvvisa lo aveva condotto. No, sarebbe stato più semplice trovare il proverbiale ago nel pagliaio.
Cyber Dark sospirò. Per quella volta, a quanto pareva, avrebbe dovuto attendere.

To be continued



Blue Dragon
00giovedì 15 gennaio 2004 01:18
In bocca al lupo Bright!
Il Sommo sapeva che i sentimenti del Paladino BrightBlade erano puri, come il suo animo. Mai BrightBlade aveva agito contro la giustizia ed aveva piena fiducia del Sommo...
Dunque in bocca al lupo Bright, in ogni cerca c'è sempre bisogno di fortuna e sono sicuro che l'avrai!
Che la Saggezza sia tua compagna!
BrightBlade
00giovedì 15 gennaio 2004 15:05
La pioggia ticchettava sulla corazza di BrightBlade con violenza, quasi volesse trapassarla. Il mantello si stava lacerando sotto le violentissime raffiche di vento.
Un uomo che fosse passato di lì avrebbe visto un guerriero in armatura strapazzato dal vento eppure immobile . Ma nessuno era così folle da avventurarsi in quella tempesta fino alla Muraglia. Era una vera e propria barriera di roccia nera, a picco sull'Oceano Grigio. Si stendeva a perdita d'occhio lungo la costa occidentale, e una leggenda raccontava che il Dio della Guerra avesse abbattuto la sua ascia per tagliare i continenti, e che la Muraglia fosse la prova tangibile dell'intervento divino.
BrightBlade si chinò a terra, raccolse una manciata di terra, poi si sollevò in piedi e aprì la mano. La sabbia nera della Muraglia venne immediatamente dispersa dalla bufera.
Il sole era prossimo al tramonto, e si abbassava ad ovest, sfiorando ormai il mare burrascoso. Il Paladino lo guardò scendere fino ad inabissarsi. Il rituale poteva avere inizio.
L'Atlantide allargò le braccia, puntando i palmi verso il cielo, sussurrando la formula che lui stesso aveva scritto, dieci anni prima. Improvvisamente, attorno al Paladino l'aria si fece calmissima. Un disco di quiete assoluta all'interno della tempesta. E ben presto, arrivarono. Aquile, falchi, cervi, cinghiali e persino lupi accorserò da tutto l'entroterra.
BrightBlade attese con pazienza che gli animali entrassero nella zona di quiete, poi si inginocchiò.
"Madre Atlantide, sommersa dai flutti, eccomi.
Il tuo figlio è venuto al tuo sepolcro.
Perché così comanda la Legge delle Stelle: che si ricordi della storia di Atlantide, e che essa venga in eterno ripetuta"
.
Il silenzio era assoluto. Gli animali erano perfettamente immobili, e sembrava che persino la tempesta si fosse cristallizzata.
BrightBlade protese la mano destra verso il mare.
"Io ti invoco, Unot'nah, Guardiano dei Flutti, a narrare la Storia di Atlantide secondo il volere delle Stelle".
Per un attimo parve non accadere nulla, poi improvvisamente l'acqua al di sotto della Muraglia si fece incredibilmente tempestosa. Infine, quasi all'improvviso, dall'acqua eruppe la gigantesca testa squamata di un drago marino. Era colossale. Il collo ricoperto di scaglie era così grande e lungo che la testa del mostro si trovava ben oltre quella di BrightBlade, che era per giunta in cima alla Muraglia stessa.
Il Guardiano dei Flutti si erse in tutto il suo potere. La lingua biforcuta sibilava tra i suoi denti affilatissimi.
Unot'nah parlò, la sua voce più potente e profonda del tuono.
"Eccomi! Io sono Unot'nah, Guardiano dei Flutti, Protettore di Atlantide. Dal mio sonno mi risveglio, per evocare i tempi e i fatti, della Caduta di Atlantide!".
E il Guardiano narrò della caduta della più potente nazione che mai fosse stata vista, di fronte al Paladino.
Erano quindici anni che Bright aveva il compito di presiedere a quell'avvenimento, al quale non aveva mai condotto nessun altro.
Tre giorni dopo, il Paladino ritornò al Regno, improvvisamente come era partito.

The End
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