Soliloquio
Cyber proseguì la sua passeggiata. Era ormai sera inoltrata. Nel castello, beatamente assorto in una pace che sembrava trascendere la realtà, si sentiva solo ogni tanto il grido di qualche guardia o la cantilena allegra proveniente dalle profondità del castello, dalla locanda.
Con un violento colpo di bicipiti, il paladino spalancò le porte della gerusia.
La stanza era quasi completamente immersa nel buio. Le grosse finestre poste sui lati lasciavano penetrare la luce della luna, alta, luminosa e splendida nel cielo. Le ombre si allungavano prudenti sul pavimento di pietra levigata, mentre una fiaccola, in un angolo della stanza, riluceva talmente poco da illuminare meno di un metro.
Cyber si fermò un attimo e si pulì una delle maniche della sua veste blu, ricamata di un tessuto dorato. La polvere presente sulla porta gli era scivolata addosso, nell'aprirla.
Poi riprese ad avanzare. Scivolò vicino al tavolo, raggiunse i due troni, finemente lavorati, passò una mano nei loro intarsi, sulle spalline, sul morbido tessuto che ne costituiva lo schienale.
Tossì per una nuvoletta di polvere che si era alzata. Il rumore risuonò un paio di volte in quell'atmosfera irreale.
"A quanto pare non sono l'unico ad essermi accorto della mancanza dei sommi. Heh, sfido a non accorgersene, in effetti."
Sospirò appoggiandosi al tavolo. Alzò lo sguardo fino ad incontrare un arazzo, appeso alla parete, un condottiero che, con sguardo fiero e nobile, contemplava con altera superiorità il resto della sala.
"Ma temo che la situazione stia fuggendo di mano. I sommi sono lontani, è vero, ma in cuor mio so che si tratta solo di una situazione di passaggio...e invece ho come l'impressione che molti abbiano franteso la loro assenza. Non vorrei che avvenissero disguidi per questo."
Si grattò un orecchio con la mano destra, e la fece scivolare lungo il collo, la collana, la spilla dell'ambasciatore. Si fermò ad accarezzare in ogni sua fessura quel piccolo oggetto metallico appeso alla sua veste.
"E' anche mio impegno evitare che questo accada. Benché non sappia nemmeno io cosa sia successo e perchè i sommi siano rimasti per così tanto tempo lontani dalla loro patria, è mio dovere informare tutti che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Il potere di BlueDragon è qualcosa che trascende la semplice presenza, è un'entità omnipresente tra le mura di questo castello, una forza invisibile che tutto afferra e circonda."
Scattò in posizione eretta e fissò un punto non ben distinto nel vuoto. Con un'ultima fiammata, la fiaccola si spense, facendo piombare nel buoi la statua che la reggeva, nel suo piccolo angolo dimenticato.
"Mi chiedo solo quando qualcun altro metterà piede in questa stanza."
Voltò le spalle all'arazzo e iniziò a camminare con calma verso la porta.
"Spero solo che qualcuno venga a fare le pulizie, per il cielo: mi sono sporcato la mia veste più pregiata!"
E, con un sorrisetto, chiuse le porte che, con un fragore, annunciarono la fine di quella serata.
[Modificato da Sir Cyber Dark 22/10/2003 21.32]