Raccontino

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Antonidas Dragonstorm
00lunedì 22 dicembre 2003 22:25
"Ma dove sono finito?" si chiedeva un ragazzo mentre correva a perdifiato lungo un corridoio buio. "Non devo farmi prendere!"
Dopo alcuni minuti scorse un portone.
Su esso erano inscritte varie rune gelide al tatto ma dal colore incandescente.
"Ma come si apre?" continuava il giovane.
Il pendente al suo collo iniziò a illuminarsi. Era una luce fioca, d'un colore gelido ma dall'intensità di dieci soli.
Il ragazzo si stupì, era la prima volta che il pendente della nonna faceva così.
In un attimo un raggio luminoso colpì il portale sulla grande runa centrale.
Il portone aprì uno spraglio.
"Devo sbrigarmi".
"E ora? Che posto è questo?"
Il portone si richiuse senza il minimo rumore.
Il ragazzo si guardò intorno, era una specie di tempio, con una statua enorme al centro. Raffigurava un elfo. Il ragazzo si avvicinò.L'unica fonte di luce veniva dalle torce del soffitto.
"Cosa ci fai quì, ragazzo!" tuonò una voce.
"C-Chi sei?" chiese tremando il ragazzo.
"Sono Vaad, uno degli ultimi Spiriti Guardiani. E tu?"
"D- dove sei?" chiese il ragazzo non badando alla domanda.
"... Sono proprio davanti a te, non dirmi che non mi vedi, soprattutto per la mia grandezza" rispose la voce.
"Sei questa statua?"
"No, sono nella statua, comunque tu chi sei?.... quel pendaglio.... l'ho già visto.... Dove l'hai preso?"
Solo allora il ragazzo si accorse che il pendaglio stava cercando di avvicinarsi alla statua, come se attirato da una strana forza.
"Me l'ha regalato mia nonna".
"Se tu riesci ad indossarlo senza subirne gli effetti.... Avvicinati!"
Il giovane s'avvicinò lentalment, quasi preparandosi per una fuga.
"Mmmmm.... Ora capisco.... Sì.... hai proprio i suoi occhi....
Ma che strano.... pure il suo sangue scorre nelle tue vene...."
"D-Di chi stai parlando?"
"Di Raphael Dragonstorm, naturalmente"
"Conoscevi mio Padre?"
"Ma naturalmente, è stato il mio pilota, se si può definire così, nella battaglia che ha portato alla distruzione di Valmarien, il nostro pianeta natale" rispose la statua.
"Val...che?" disse sconcertato il ragazzo.
"Val-Ma-Rien, ma non ti hanno detto niente?"
No, non mi hanno detto niente di questo Valdarmien.... Valmirien.... Insomma di quel pianeta!"
"Valmarien era un pianeta lussureggiante tra la costellazzione del lupo e quella di Zeus. Ma circa duecento anni fa scoppiò su esso una guerra. In quella guerra i più grandi maghi ci costruirono, uno per ogniuno. Poi qualcosa andò storto, io ed altri non potevamo essere controllati dai nostri costruttori, così scappammo, fu due giorni dopo la fuga che incontrai Raphael"
"Ma..." interruppe il ragazzo.
"So che ti stai chiedendo come tuo padre possa avere tutti questi anni, te lo dirò dopo; comunque, io e tuo padre facemmo il Patto di Sangue, ovvero lui prese una delle Pietre Energetiche e ci versò su una goccia del suo sangue. Quando me la donò il Patto fu compiuto e nessuno potè più separarci. Finita la guerra però, il pianeta era sull'orlo del collasso."dopo aver fatto una lunga pausa continò:"Tuo padre ed io arrivammo qua in Criostasi, così non ci successe niente col passare del tempo. Poi arrivò lei, tua madre, ella lo risvegliò, poi da allora non seppi più nulla"
------------------
TO BE CONTINUEd
chi ha capito chi è il ragazzo? (non pigliate proprio tutto sul serio (sennò l'avrei messo su nono fantasy, no?)
Antonidas Dragonstorm
00martedì 23 dicembre 2003 08:25
"N-Non è possibile! N-Non posso credere a quello che dici!" rispose atterrito il giovincello.
"No! Tu non Vuoi crederci! Prova a guardare nel tuo cuore! Li si nasconde la verità!"
Ci fu una lunga pausa, poi lo Spirito riprese:"Se vuoi puoi andare a pensarci da un'altra parte, non c'è più nessuno nel corridoio e quello che ti cercava se n'è andato."
"V-Va bene, tornerò domani per.... discuterne ancora" e scappò fuori dal tempio.
"So che sei li dietro, vieni avanti!"Tuonò la statua
"Ne sei sicuro? Voglio dire: Sei assolutamente sicuro che sia il figlio di Raphael?" disse uno strano essere avvolto nell'ombra.
"Si, ne sono sicuro, quel medaglione.... i suoi occhi.... E' propio lui!"
"Allora sarà lui il nuovo Guardiano della Luce di Valmarien?"
"Non saprei.... forse è troppo giovane...."
"Non dire sciocchezze! Avrà quindici anni ma rimane sempre l'unico figlio di Raphael non passato alle tenebre!" rispose l'essere.
"Lo so, ma non pensi che sia giusto dirgli che ha un fratello gemello? Almeno questo, sai, tanto per fargli sapere chi combatterà...."
"No! Non possiamo dirglielo o potrebbe non combattere più per la salvezza della Luce!"
"Va bene.... Prometto di non dirglielo"
"Ora devo andare. devo controllare pure gli altri Spiriti Guardiani". Detto questo l'essere se ne andò.
-----------
TO BE CONTINUED

[Modificato da Antonidas Dragonstorm 23/12/2003 8.27]

Cyber Dark
00martedì 23 dicembre 2003 15:57
per ora va alla grande
ti suggerirei di intercalare ai dialoghi anche delle parti riflessive in cui analizzare meglio le sensazioni e la psicologia dei tuoi personaggi.
ti potrebbe essere utile, oltre a questo, anche l'utilizzo del discorso indiretto: anzichè utilizzare la voce della stuatua per spiegare cose lunghe come la caduta del tuo mondo natale, prova con un

...e la statua prese a raccontargli di come il suo pianeta fosse caduto. Gli parlò di come i maghi avessero dato vita a quelle splendide creature, i Guardiani, e...

oki[SM=x92709] ?
Antonidas Dragonstorm
00martedì 23 dicembre 2003 18:55
Re: per ora va alla grande

Scritto da: Cyber Dark 23/12/2003 15.57
ti suggerirei di intercalare ai dialoghi anche delle parti riflessive in cui analizzare meglio le sensazioni e la psicologia dei tuoi personaggi.
ti potrebbe essere utile, oltre a questo, anche l'utilizzo del discorso indiretto: anzichè utilizzare la voce della stuatua per spiegare cose lunghe come la caduta del tuo mondo natale, prova con un

...e la statua prese a raccontargli di come il suo pianeta fosse caduto. Gli parlò di come i maghi avessero dato vita a quelle splendide creature, i Guardiani, e...

oki[SM=x92709] ?



Grazie, grazie mille è un'idea che non mi sarebbe mai venuta così presto.
Antonidas Dragonstorm
00giovedì 25 dicembre 2003 00:25
Il ragazzo continuava a pensare al discorso del Guardiano, era inutile, più ci pensava più gli pareva assurdo. Era quasi a casa. Aveva così tanti dubbi che pensò di chiedere tutto a proposito del padre all'unica nonna rimastagli, Emilia Lagrange. Entrò nella casa della nonna. Era molto buia anche se con grandi finestre. "E'questa l'atmosfera giusta per i miei incantesimi" la nonna gli diceva sempre. Lui detestava il buio, lo metteva in ansia, la stessa ansia che si prova quando si è senza certezze. Così le sue incertezze e l'oscurità di quella casa si fondevano in tuttuno. La nonna entrò. Era molto anziana, dava già sui 75 anni. Com'ella vide il nipote si domandò cosa ci facesse lì. La risposta arrivò immediatamete: "Nonna, cosa si dirmi di mio padre oltre a quello che mi racconta mia madre?" Allora lei tirò un respiro profondo e disse: "Va bene, so che tua madre non vuole, ma è giunta l'ora che tu sappia" La nonna iniziò a raccontare di Raphael, del suo pianeta natale, dell'amuleto che le regalò(lo stesso che regalò al ragazzo), di come il padre del ragazzo conobbe la madre e infine gli disse della morte del Vamariano.
Il ragazzo era confuso. Ora capiva come mai aveva un'affinità enorme con la magia e la tecnologia, solitamente opposte su questo piano, ma non gli bastava. Voleva sapere tutto, ma la nonna non volle continuare.Era ora di tornare a casa da sua madre. La notte stava arrivando quando arrivò a metà strada. Arrivato, salì subito in camera sua, e continuò a meditare sull'accaduto per ore, prima di addormentarsi sfinito.
Cyber Dark
00giovedì 25 dicembre 2003 03:43
noto 1 certo miglioramento
ora xò arriva la parte + critica: il tuo ultimo testo sembra quasi 1 elenco infinito di azioni.
antonidas entra in casa
va in bagno
si lava i denti
pensa a quanto sono bianchi
mette giù lo spazzolino
riflette su quanto sia diventato bravo a lavarsi i denti
si sdraia sul letto
muore.
ho reso l'idea[SM=x92710] ? il tuo prossimo obbiettivo dovrebbe essere rendere un po' più organico lo scritto. la lettura non deve interrompersi alla fine di ogni punto, ma deve essere un susseguirsi di fatti, riflessioni, descrizioni, dialoghi ed eventi[SM=x92702] !
ad esempio: ti sei mai soffermato a pensare quante cose succedono in una frase che possiamo sintetizzare in un "antonidas va in bagno". rifletti: durante il tragitto puoi pensare alla ragazza ke ti piace, colpire inavvertitamente lo stipite della porta con la mano, massaggiarti il collo, sbadigliare...tutte cose apparentemente insignificanti, ma che secondo me ti aiuterebbero a rendere il tuo bel racconto meno un elenco e più un discorso fluido[SM=x92702]
continua cosììììììì!

[Modificato da Cyber Dark 25/12/2003 3.43]

Antonidas Dragonstorm
00giovedì 25 dicembre 2003 07:10
Re: noto 1 certo miglioramento

Scritto da: Cyber Dark 25/12/2003 3.43
ora xò arriva la parte + critica: il tuo ultimo testo sembra quasi 1 elenco infinito di azioni.
antonidas entra in casa
va in bagno
si lava i denti
pensa a quanto sono bianchi
mette giù lo spazzolino
riflette su quanto sia diventato bravo a lavarsi i denti
si sdraia sul letto
muore.
ho reso l'idea[SM=x92710] ? il tuo prossimo obbiettivo dovrebbe essere rendere un po' più organico lo scritto. la lettura non deve interrompersi alla fine di ogni punto, ma deve essere un susseguirsi di fatti, riflessioni, descrizioni, dialoghi ed eventi[SM=x92702] !
ad esempio: ti sei mai soffermato a pensare quante cose succedono in una frase che possiamo sintetizzare in un "antonidas va in bagno". rifletti: durante il tragitto puoi pensare alla ragazza ke ti piace, colpire inavvertitamente lo stipite della porta con la mano, massaggiarti il collo, sbadigliare...tutte cose apparentemente insignificanti, ma che secondo me ti aiuterebbero a rendere il tuo bel racconto meno un elenco e più un discorso fluido[SM=x92702]
continua cosììììììì!

[Modificato da Cyber Dark 25/12/2003 3.43]




Ok la viaa di mezzo.
BrightBlade
00sabato 27 dicembre 2003 23:38
Vai Antonidas!
E' bellissimo, se poi diventi bravo a scrivere come Cyber potrete scrivere insieme un best seller!!!
[SM=x92702] [SM=x92710]
Cyber Dark
00domenica 28 dicembre 2003 00:18
eh, uffa, finito di adularmi[SM=x92710] ? adulati 1 po' da solo[SM=x92702] !
Green Knight
00domenica 28 dicembre 2003 11:22
?adulati da solo?
LOL [SM=x92710] [SM=x92710] [SM=x92710]

Bello cmq il racconto, vai così! [SM=x92702]
Antonidas Dragonstorm
00lunedì 29 dicembre 2003 09:06
La mattina si preannunciava magnifica, almeno per gli altri, poichè come al solito gli altri ragazzi lo allontanavano, visto che lui era un "profano" ovvero non era nè un puro tecnico nè un puro mago.
Era il giorno del suo compleanno, ma a quanto pare solo lui se lo ricordava. Sua madre era partita per un congresso alla Conglave d'Alchimia e lo aveva lasciato da solo.
"Che pizza! Oggi è il mio compleanno e neanche un amico che mi faccia gli auguri!" sbottò. Poi si ricordò di dover andare da Vaad e allora si incamminò.
"Ora capisco cosa doveva aver provato mio padre davanti a tutti i maghi e i tecnici che lo odiavano per aver guidato lo Spirito Guardiano" pensò.
Era quasi arrivato quando sentì una voce femminile chiamarlo.
"Antonidas! Antonidas, dove vai?"
"A trovare un amico, Ether, perchè sei qui? Non dovresti essere insieme alle tue amiche a preparare qualche maledizione contro di me?" rispose bruscamente.
E lei arrabbiata disse: "Che maleducato! E io che volevo farti gli auuri di compleanno! Solo perchè una mia amica voleva farti uno scherzo non vuol dire che io sia come lei!"
E lui con tono di scusa: " Scusa, è solo che ormai sono così abituato a vostri scherzi che..." ecco lo stava per fare di nuovo, stava per mostrare la sua debolezza, la paura nei confronti delle sue emozioni, quando la ragazza l'interruppe:
"Non importa, lo so che ti abbiamo ferito, ma io... bhè, non volevo, sono... stata costretta dai miei genitori, sai, non vedono di buon grado i tecnici e di conseguenza i tecnomaghi come te... è per questo che volevo chiederti scusa..."
E lui, accorgendosi dell'apertura che si stava creando tra loro, disse: "Ma se ti scoprono a parlare con me, cosa farai? Non ti metterai mica contro i tuoi genitori... voglio dire, sono così potenti che..." Stava per finire la frase quando un fulmine gli passò di striscio sul viso.
"Ecco, cosa ti avevo detto?" Era il padre di Ether. Era furioso.
"Ether, ti avevo avvertito! Ora la pagherete entrambi!" Si preparava a scagliare un altro fulmine.
"Ether, stai dietro di me!" Gli disse Antonidas prendendola per un braccio e mettendola dietro la sua schiena.
Ormai era troppo tardi per tornare indietro, Antonidas rivelò una parte del suo vero potere: col solo parare una mano in avanti assorbì il fulmine.
"Ora basta! Antonidas! Ti sfido ad un duello mentale!" tuonò il padre di Ether.
Antonidas si ricordava perfettamente il torneo dell'anno precedente, nelle finali era possibile uccidere il proprio avversario, e lì il genitore di Ether aveva superato e portato alla pazzia Elèna Cranos, una delle maghe più potenti al mondo!
"Accetto, Teodoro! Ma se vinco lascerete stare almeno Ether?" rispose Antonidas.
"Lo prometto sul mio onore di mago!" rispose, e la sfida cominciò.
Teodoro e Antonidassi inchinarono e si fissarono negli occhi, come per scrutare l'animo dell'avversario.
Un flebile raggio di luce purpurea partì dalla fronte di Teodoro. Il raggio venne raggiunto dal bagliore verde speranza partito dal cuore di Antonidas.
Al centro del campo di battaglia si era creato una nuvola oscura al cui interno si potevano vedere i corpi astrali dei due.
Antonidas era in svantaggio, nel piano astrale non poteva usare i suoi congegni e senza essi lui sarebbe stato sconfitto!
Il duello s'interruppe.
Tutti e due si guardarono intorno per vadere cosa fosse successo.
Ether era passata tra i due raggi ed era in fin di vita! "Ether! Ether! Resta sveglia Ether!" continuò ad ansimare Antonidas avendo messo la ragazza sulle sue ginocchia.
"An... toni... das... Sono riuscita.. a salvarti..." Disse la morente Ether.
"Ma perchè l'hai fatto! Non dovevi! Non me lo perdonerò mai di aver accettato la sfida! Ora però devo pensare a guarirti" disse.
"Non c'è cura per chi passa attraverso una battaglia astrale, è destiata a morire!" disse freddamente il padre "e poi è stata una sua scelta!".
"Ma che padre sei! Anzi, definirti padre sarebbe come infangare il nome di tutti i padri! Neanche una Chimera lascerebbe un figlio morente a terra senza neanche cercare di guarirlo!" tuonò Antonidas.
C'era una strana luce nei suoi occhi, un misto di rabbia e odio. Questa luce si placò subito e tornò a prendersi cura di Ether. Da una tasca tirò fuori delle pastiglie trasparenti. Tutti si stavano domandando cosa fosse.
"Non preoccupatevi, è lacrima di un Santo Guaritore con radice di Ginka e del gambo di kadura, il tutto potenziato con l'incantesimo di resurrezzione"
Prese la pastiglia e la mise in bocca alla ragazza ormai fredda.
La ragazza rimase immobile, tuttavia le sue gote si stavano arrossendo.
"Forza Ether, se mi senti, ce la puoi fare!" disse il ragazzo.
Non accadde nulla, sempre le gote rosse e calde ma nulla!
"Ether, devi farcela! Ora ho capito ciò che volevi dirmi! Non tutti nel mondo mi odiano, ci sarà sempre almeno una persona che mi ama, e una di queste eri tu, ora so perchè vivo, per difendere le persono come te. Ether, non morire, ti prego."
Stava piangendo.
Ormai tutti se ne erano andati.
Li avevano lasciati soli.
Continuava a piangere.
Improvvisamente si ricordò di quell'apertura momentanea tra i loro cuori.
"Ether, qualunque cosa accada ti terrò sempre con me, perchè ho capito di amarti. Quindi ti prego, resisti!"
Una lacrima cadde lentamente.
Lentamente.
Lentamente sulle labbra della ragazza.
La ragazza venne alzata per aria. Una luce blu la illuminò.
"Antonidas... Mio Antonidas... Un giorno ti reincontrerò e allora potremo coronare il nostro amore" disse la ragazza.
La ragazza si stava trasformando. Le apparvero le ali e poi si trasformò in cristallo.
Antonidas era scosso. Non era mai accaduto niente del genere in tutto il mondo.
La statua scomparve lasciando cadere un piccolo cristallo.
Antonidas lo prese e si alzò.
"Ti ritroverò, lo prometto, anche se dovessi cercare in tutti i mondi dell'universo!"
Poi, ancora triste per la scomparsa di Ether, riprese il cammino verso il tempio di Vaad.

[Modificato da Antonidas Dragonstorm 29/12/2003 9.16]

Antonidas Dragonstorm
00sabato 10 gennaio 2004 16:43
Ancora scosso Antonidas entrò nel Naos.
"Allora ragazz..." la statua si interruppe alla vista del volto lacrimante. "Ma cosa ti è successo???"
Antonidas taque.
"...C'è qualcuno qui dentro o sto parlando da solo? Antonidas vuoi deciderti a raccontarmi cosa ti è accaduto o vuoi che te lo cavi dal cervello?"
Antonidas aprì la bocca per raccontare della ragazza quando iniziò un terremoto.
"Ma cosa… Judy Lancaster! Cosa ti avevo detto? Non dovevi entrare usando il Guardiano della Terra! "
Una ragazza uscì da una buca.
Era la ragazza più strana mai vista da Antonidas! Era bassa, grassoccia ed era vestita di viola e verde, il tutto era cronato da strani occhiali molto sottili e dalle lenti bianche, non trasparenti.
Judy, minimamente turbata dal rimprovero iniziò a parlare con voce acuta: "Non immagineresti mai cos’è successo! E’ stato terribile, ma eccitante soprattutto la conclusione!”
“Judy… Calmati e racconta cos’è successo” rispose la statua.
“Ma quante volte ti devo dire di chiamarmi Esperance?” replicò la ragazza.
“Ora basta Esperance! Dimmi cos’è successo!” A quanto pare la statua si stava surriscaldando.
“Ok, Ok… Riprendendo, è successo tutto a pochi chilometri da qui. Un ragazzo e un mago stavano combattendo sul piano astrale, quando una ragazza si buttò tra i due raggi. E’ stato terribile! La ragazza si accasciò a terra. Tutti sembrevano scossi tranne il mago…”. Antonidas si schiari la voce: “Ehm, Ehm”. Lei lo fissò e poi disse: “Eccolo il ragazzo della battaglia”. L’espressione triste di Antonidas si trasformò in furente. “Riprendendo, la battaglia cessò e tutti se n’andarono, tutti tranne lui. Lui rimase col corpo della ragazza sulle ginocchia e cercava inutilmente di farla rinvenire.”. Sembrava che si fosse accorta della tristezza riapparsa in maniera massiccia sul volto di Antonidas.
Dopo un po’ riprese e raccontò di quello che era accaduto al corpo della ragazza.
Antonidas era distrutto. Non sapeva che qualcuno l’avesse visto, ne che costei fosse così eccitata per la morte di qualcuno.

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Vi ricordo di non prendere sul serio il racconto (oltretutto non l'avrei messo sul giullare no?[SM=x92702]
Cyber Dark
00sabato 10 gennaio 2004 21:02
geniale. ti faccio notare però che quello che tu hai descritto in una trentina di righe io l'avrei allargato ad almeno tre pagine.
odi una tipa, ad un tratto ti ci affezioni, poi muore e poi la ami, tutto in 30 righe!!!
ci sono tante tante cose da dire, non è così veloce innamorarsi[SM=x92710]
tantomeno crepare[SM=x92705]
suggerimento: riscrivilo con più calma analizzando a fondo i sentimenti del tuo personaggio (se è 1 esperienza autobiografica -fino a un certo punto[SM=x92702]- tanto meglio) e vedrai ke viene 1 bella cosa. hai usato un paio di battute che non sono niente male, basta solo spiegarle meglio[SM=x92702]!
Antonidas Dragonstorm
00domenica 11 gennaio 2004 00:36
Che ne dite...
se provo a creare un video/cartone animato su questo?
Vabbo' io ci provo, intanto grazie al Windows Movie Maker dovrei farcela no?
Antonidas Dragonstorm
00lunedì 12 gennaio 2004 22:48
Vado a studiare Freud e poi continuo va'...
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