Pensioni statali, torna il limite dei 40 anni di contributi!

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Drago.89
00giovedì 8 luglio 2010 11:11
Mi limito a dire poche parole. E poi si lamentano che molti di noi vogliono emigrare all'estero...ci credo qui si rischia di morire senza poter godere della propria pensione, che è un sacrosanto diritto! Mentre a chi è in politica bastano sei mesi per una pensione minima e pochi anni per una bella pensione...sono amareggiato e schifato ancor di più. [SM=x92704]
Caspita e che bell'Italia, richiedere ancor più sacrifici ai lavoratori vi sembra giusto secondo voi?
@Jekyll@
00venerdì 9 luglio 2010 10:47
In questo periodo storico decisamente sì! E' ora di finirla con la storia dei diritti dei lavoratori! Il nostro paese è l'unico del mondo moderno ed industrializzato in cui le donne vanno in pensione a 60 anni, in cui le baby pensioni sono considerato un diritto delle persone!! E per che cosa? Per vedere pensionati a 40 anni che vegetano per il resto della loro vita (sempre più lunga grazie ai vantaggi del mondo moderno) senza produrre reddito, gravando sulle spalle delle persone che ancora lavorano?!? Vogliamo fare la fine della Grecia o temere il destino che avranno Spagna e Portogallo?Questo è il vero scandalo! E' scandaloso che l'Italia protesti con cortei in piazza (strumento sempre più utilizzato e strumentalizzato...sembra quasi che in Italia si sia bravi solo a fare manifestazioni di piazza e scioperi!!!!) per l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne quando in tutta Europa questa è da tempo fissata a 65 anni!! Se ci pensi le donne (e da poco tempo anche gli uomini) godono di periodi retribuiti di astensione del lavoro, per esempio le maternità, che sono conteggiate comunque come anni di contributi, ma nei quali queste persone non producono reddito: anche se dal punto di vista fiscale sono considerati come anni di lavoro nella pratica non lo sono...una donna può restare fuori dal posto di lavoro, mantenendolo (cosa che è nel suo pieno diritto, intendiamoci bene) fino a circa due anni per figlio...ne metti al mondo due e per quattro anni non lavori...dov'è lo scandalo di lavorare cinque anni in più! Io mi dico ma se agli italiani non piace stare in Europa, usciamo, torniamo con la nostra vecchia lira che non vale una cicca e lasciamoci scivolare dolcemente verso il terzo mondo, perchè gli altri andranno avanti!
In questo frangente storico di innegabile difficoltà economica generale dobbiamo rimboccarci le maniche e darci da fare, non protestare perchè si vuole andare in pensione prima: così si smette di produrre ricchezza e si grava sulle spalle di chi rimane a lavorare...e i solidi continueranno ad essere sempre meno! Smettere di lavorare prima vuol dire smettere di fare prima sacrifici e lasciarne di più da fare agli altri! Non è diminuendo l'età pensionabile o il numero di anni di contributi che si può sperare di risolvere i problemi!! Guarda gli operai di Pomigliano...6 mesi fa erano a protestare perchè MArchionne voleva chiudere il loro stabilimento, ora protestano perchè le regole per farlo rimanere aperto non gli vanno bene! Ma stiamo scherzando?! Avere la botte piena e la moglie ubriaca succede solo nel paese della cuccagna che non è quello reale!!!
Al contrario concordo con te che sia uno scandalo la questione della pensione dei parlamentari che, comunque, non gli spetta se il governo cade prima della metà + 1 giorno del suo mandato (che comunque è un periodo decisamente breve per pensare di avere una pensione vitalizia d'oro, soprattutto considerando gli stipendi fantasmagorici che si prendono oltre a tutte le indennità ecc. ecc.)...in quel caso, tornando a votare, tutti gli eletti in precedenza perdono il diritto alla pensione di parlamentare.
Drago.89
00venerdì 9 luglio 2010 11:32
Carissimo Jekyll io concordo su quanto hai detto fin ora...ma se vedi ho fatto un paragone con chi si fà ogni santo giorno il mazzo ed il contromazzo per poter arrivare un giorno alla pensione (ad una certa età c'è anche chi non ce la fà più a lavorare, mica siamo tutti dei Terminator?) e chi invece è in politica e gli basta poco per non far nulla una vita intera. Non so'se mi sono spiegato bene. Non dico che non bisogna lavorare fino ad un tot. ma richiedere più sacrificio su chi già ne ha fatti tanti è davvero troppo.
@Jekyll@
00venerdì 9 luglio 2010 20:22
Infatti, amico! Il problema è che gran parte dell'opinione pubblica si è sollevata contro il tetto dei 40 anni...che, invece, io credo sia più che lecito se vogliamo rimanere al passo con gli altri...non piacerà, ma è necessario.
Purtroppo decurtare gli stipendi ai parlamentari e le loro pensioni non basta a migliorare le condizioni economiche del paese e della gente...al massimo avrebbe un valore simbolico!
Piuttosto, a io concorderei con quanto si faceva nell'antica Roma, dove consoli e senatori non erano pagati, escludendo un appannaggio decisamente modesto...certo non ne avevano bisogno, venendo tutti da famiglie patrizie straricche, ma se ci pensi fare il politico non è una professione è una scelta...allora io dico, se uno vuole fare il politico di carriera, smetta di fare il suo lavoro (avvocato, medico, notaio, imprenditore, ecc.) e si dedichi alla politica a tempo pieno con un adeguato stipendio statale e certi benefit che sono dovuti ai compiti di rappresentanza che devono essere rivestiti da alcuni (NON DA TUTTI!!!), mentre invece se uno vuole fare politica continuando a mantenere la propria attività di cittadino, che non venga pagato come parlamentare...gli siano riconosciuti unicamente alcuni rimborsi e certe spese oltre ad un gettone di presenza alle sedute parlamentari, proprio come avviene nelle Giunte Comunali e nei Consigli di Zona! Vedi come cambierebbero le cose...le Camere si svuoterebbero e finalmente avremmo un numero di parlamentari decisamente inferiore, tutti presenti alle riunioni e le spese dello Stato si ridurrebbero in modo considerevole!
Ma ai lavoratori va chiesto uno sforzo in più, soprattutto oggi...questo temo sia inevitabile e te lo dico io che sono un medico libero professionista che pago una caterva di tasse, verso ogni anno almeno il 12.5% al fondo previdenziale dell'Ordine oltre ad un 2% su ogni visita ambulatoriale pubblica (bada bene, non pazienti solventi ma gente che arriva con l'impegnativa del Curante) al medesimo fondo il tutto per avere una pensione che non sarà certamente d'oro (ammesso che ci siano ancora le pensioni quando toccherà a me!!) e devo pagare ogni anno 3000 euro di Assicurazione di Responsabilità Civile obbligatoria per lavorare che non posso nemmeno detrarre dalle tasse!!! [SM=x92706] [SM=x92707]
BrightBlade
00sabato 10 luglio 2010 12:46
Dalle statistiche che ho letto, in realtà gli Italiani non lavorano né più né meno degli altri europei, tipo i Tedeschi.
Leggevo l'altro giorno che, nel 2009, le ore medie all'anno di lavoro per occupato sono state in Italia 1773, più di Giappone (1714) e USA (1768)...
[SM=x92708]

Chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori, da come la vedo io, è l'ennesimo affronto.
Stiamo vivendo una crisi provocata dalle folli speculazioni delle banche e dall'irrefrenabile vizio del debito facile di 60 anni di comparto politico (al contrario di quanto si creda, non è affatto un vizio esclusivo degli italiani!).
Ed ecco che i banchieri spericolati, che in altri tempi sarebbero stati acciuffati ed impiccati sulla pubblica piazza, non solo vengono salvati con il denaro pubblico in quanto "le banche sono utili" (per carità, chi lo nega), ma pretendono ed ottengono che non venga imposta neanche la minima regola per impedire che si ripetano le megaspeculazioni che hanno praticato per un ventennio e che hanno messo in ginocchio l'economia del pianeta (il recente G20 sull'argomento si è concluso con una bella foto di gruppo e zero decisioni prese), mostrando l'arroganza che hanno solo quelli sicuri di tenere in mano tutte le leve del potere.
Nel frattempo, non appena Tremonti (probabilmente l'unico Politico con la P maiuscola e cioè un uomo dotato di un minimo di buon senso economico e un progetto a lungo termine per il paese) tenta flebilmente di ridurre la pubblica spesa, viene assalito da una rivoluzione di massa dei clientes pronti a difendere a spada tratta il loro status di sanguisughe istituzionalizzate. Leggevo ieri che Arnold Schwarzenegger ha rinunciato al suo stipendio di governatore (175mila $) dichiarando che di soldi ne ha già abbastanza: trovatemi un Roberto Formigoni o un Vasco Errani che facciano altrettanto. Ah già, loro non dovrebbero neanche essere lì, essendo rispettivamente al 4° e al 3° mandato (il limite di legge è 2). E questi, gli stessi che si fanno apertamente beffe della legge (dov'è lo sdegno di Di Pietro? Dove lo sciopero della fame di Pannella?) e godono di ogni privilegio neanche fossero Scià Persiani, questi chiedono sacrifici alla gente onesta che, come dice Drago, si fa mazzo e contro mazzo?
Noi siamo Italiani e difficilmente arriveremo alle rivoluzioni di piazza come farebbero i francesi o gli inglesi, né probabilmente si otterrebbe granché. Ma una cosa è certa: se la situazione non cambia radicalmente e entro breve, abbiamo i giorni contati, e i sacrifici degli onesti avranno l'unico risultato di dissanguarli prima.
Ogino-DC
00lunedì 2 agosto 2010 19:15
Ci si poteva permettere di andare in pensione a 35 anni di contributi se non fosse che bisogna pagare per quelli che in pensione ci sono andati dopo 15 anni di contributi.
L'unico che toccò veramente le pensioni fu Dini perchè il suo era un governo tecnico e quindi non doveva preoccuparsi degli elettori.
Non è che andare comunque a 70-75 anni piuttosto che a 65 come il resto d'Europa ci farebbe andare meglio degli altri: sono manovre per dare ossigeno a un sistema malato.
Il fatto che Tremonti abbia dato ragione a Visco è preoccupante: una delle poche qualità di Berlusconi era che pur mantenendo la tipica economia che ti aspetti da un monopolista cercava di mantenere uno stato leggero, ora pure il centrodestra vampirizza pubblicamente. Invece di cercare boccate d'ossigeno avrebbe molto più senso smantellare le grandi imprese, quelle che investono in tutta Italia con fondi governativi (tipo la Fiat) producendo degli stabilimenti che servono solo per questioni clientelari dei politici che danno agli imprenditori i nostri soldi per farli vegetare: la cosa triste è che molti probabilmente non vogliono vegetare ma mentre le grosse imprese sono intoccabili da certe parti le piccole imprese hanno grossi problemi.
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