Non ho letto tutto tutto, passo e sono di fretta
però ho già pensato varie volte a queste cose e pongo qui alcuni miei pensieri.
Nel dare o meno il denaro, io vado a "stagioni". Oggi sono in una stagione secca, nel senso che non sgancio. Perché? Per via di alcune esperienze piuttosto sgradevoli.
Primo: se io do dei soldi a un mendicante "puro", che li chiede cioè per sè stesso, mi aspetto che ne faccia uso e cerchi un lavoro. Conosco i mendicanti della mia zona uno a uno e sono lì da anni. Ora, in tre anni un impiego te lo trovi, se lo cerchi - sono in una città in cui la disoccupazione non esiste, se non sei tu a volerla: non per tre - quattro - cinque anni, questo è certo.
Secondo: il mendicante è ingordo. Se do quattro soldi, mi si attaccherà alla gamba e chiederà sei volte tanto. Non è un modo di dire. In realtà, conosco alcuni mendicanti che hanno capacità oratorie tali, da poter generare un numero infinito di argomenti e quindi chiedere una quantità infinita di denaro.
Terzo: un bel numero di mendicanti "puri" in realtà sono proprietà di cartelli che ne rastrellano il denaro. E qui conta il vecchio discorso che faceva un prete: siccome i suoi fedeli erano molto dispiaciuti e impietositi dalla presenza di piccoli mendicanti, disse di non dare loro neppure un soldo, perché di certo avrebbero smesso di mandarli a mendicare. Insomma, i soldi che vengono dati a chi li chiede non fanno automaticamente una buona fine.
Per quello che riguarda gli autofinanziatori, io non offro loro nulla. Non è che io sia cattivo, è che se il suddetto autofinanziatore è troppo abile e preferisce la confusione e l'assalto alla chiarezza ne deduco che in realtà non è altro che un mercenario pagato. Ripeto che io parlo della mia città e che conosco i miei polli.
Un altro piccolo discorso: la gente non è che vede il dare soldi come un gesto di debolezza (almeno, non dopo i 20 anni). È che uno dopo un po' inizia a tenere da conto i propri soldi e vuole che vengano usati come si deve. Se offre soldi a qualcuno, li offre a qualcuno di cui si fida. Con gli scout rastrelliamo sempre parecchio quando mettiamo in piedi qualche iniziativa perché la gente si fida e sa anche che la maggior parte di questo denaro non va a noi, ma a gente che ne ha davvero bisogno.
Inoltre, io penso che chi ha in mano denaro che non gli appartiene non dovrebbe darlo a cuor leggero, ma chiedersi perché gli è stato dato in mano.
Inoltre, come ho già detto, l'uso dei soldi dati non è sempre chiaro; anzi, spesso non lo è affatto. Ci sono i cartelli, ci sono i truffatori, ci sono i perdigiorno. Davvero è nostro dovere dare a chiunque chiede? Secondo me, no. Secondo me, dare con eccessiva fiducia diventa un dare senza riflettere che può fare più male che bene e alimentare strutture di peccato e di violenza terrificanti. Per questo preferisco donare alla Chiesa o a eventuali "facce nuove" che non so già colluse a circoli di sfruttamento.
Aggiungo ancora una cosa, secondo me fondamentale: i soldi valgono fino ad un certo punto. Io vi consiglio di infilarvi voi stessi in una associazione di volontariato e di prestarvi fisicamente a migliorare questo mondo. A questo punto, non avrete più dubbi né riguardo a dove investire il vostro denaro, perché se avrete fiducia nella vostra associazione donerete ad essa, nè riguardo alla bontà del suo utilizzo. Soprattutto però vi renderete conto del fatto che, dove prima davate del superfluo e di qualcosa che tutto sommato non vi interessava (parlo specialmente ai più giovani, che non hanno un lavoro e ottengono i propri soldi dai genitori: ci scommetto che chi lavora e si suda le proprie banconote non le avverte affatto come "non interessanti"), ora darete qualcosa di davvero prezioso, che è il vostro tempo, e che starete davvero sacrificando qualcosa; sacrificio che, io credo, non vi sarà per nulla gravoso, ma piuttosto pieno di gioia.
Ecco, dovevo fare il prete XD