Grazie Sir Alkor
Ora perdonatemi un istante, anche voi nobile drago, volevo presentarmi solo al covo dei ranger... un mio vecchio desiderio.
Tornerò con un arco al più presto, e un bersaglio visto che non mi parrebbe educato usare gli alberi come bersaglio, tanto più alberi fra cui vi sono Ent. Li sento.
...
Pochi istanti dopo il giovane con un grosso e spesso arco e un cerchio di fieno, con segnato il bersaglio. Una faretra con alcune frecce e un discreto sorriso dipinto sul volto.
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'Bene ha qui inizio la prima presentazione ai rudimenti dell'arco.'
Poi andò a posizionare il bersaglio vicino alle mura.
'Se i colpi andranno a vuoto rimbalzeranno sulle solide mura, lì si frantumeranno come qualsiasi altra arma d'assedio che provasse, stoltamente, ad attaccare il regno.... Ma eccovi il vostro amico'
Presentò alla figura umana del drago il grosso arco.
'Mi è parso fosse il più solido e il più resistente, ma non temete di spezzarlo con la vostra voga. E' costruito per raggiungere la sua massima estensione, quindi impugnandolo e tendendo la fune correttamente lo potrete utilizzare senza alcun problema. Se mai trovaste gusto all'uso dell'arco considerate di acquistare uno di quei fantastici archi in puro mitryll, impossibili da piegare con umane forze. Voi ci riuscireste e il colpo scoccato sarebbe impressionante. Infatti non è il braccio a dar forza all'arco. Ogni arco può essere condotto ad esprimere il massimo della sua forza ed il massimo della sua precisione. L'arco diventa parte del vostro corpo, certo, dovete sentirvi tutt'uno con esso, ma è come usare un organo che non si può allenare. Ah, certo, le vostre braccia e i vostri occhi, la vostra freddezza e la vostra fermezza si possono allenare eccome!'
Detto questo passò alla lezione vera e propria.
'Prima di tutto la freccia va messa così. ovvero incoccata in siffatta maniera' Mostrò un taglio sul fondo della freccia: in quell'incavo essa doveva incastrarsi al centro della corda tesa fra le estremità del legno.
Descrisse anche con cura le piume poste poco sopra, per ben direzionare la freccia. E soprattutto avvertì quale lato dovesse esser preferito in modo da garantire maggiore precisione, e non rovinare la coda stessa della freccia.
Alché passò all'impugnatura del legno.
'Bene, avete una presa ferma e forte, questo è un ottimo inizio. Il polso deve essere dritto, perfetta coninuazione del vostro braccio e della vostra spalla tesi. Il braccio con cui impugnate, quello che per voi è mancino, non deve fare alcun sforzo essendo ben teso. Questo è necessario perché resti perfettamente dritto. Se faceste anche il minimo sforzo allora lasciando la corda con la mano che per voi è destra il legno sfarfallerebbe portando al più classico degli errori: una freccia ben direzionata che con la propria coda viene deviata e storta.'
Prese l'arco con la destra, in modo da non voltare le spalle all'allievo.
'Come vedete lo sforzo per tirare la corda ricade tutto e solo sulla mano che non regge. E basta che la freccia sia appena appoggiata fra due dita in modo che non cada. Due dita di una mano e due dita dell'altra. Scegliete voi quale: abbiate cura di provare con ognuna in modo da diventare perfettamente cosciente dei pro e dei contro. Ogni persona cerca e trova il proprio indirizzo. Portata la freccia al'altezza del vostro occhio. Fate in modo che il lato del legno sia perpendicolare al centro del bersaglio. Non fidatevi della punta della freccia! Ve ne sono di diverse forme e spesso non sono di lunghezza e peso uguale.'
Ne prese tre dalla stessa faretra. Per quanto fuse nello stesso stampo dimostrò come impercettibilmente fossero di diverso peso in punta e di diversa lunghezza.
'Le freccie dovrebbero essere perfettamente equilibrate e perfettamente uguali. Queste freccie sono eccezionali come in fattura ma la vostra attenzione ha mostrato qualche minima, piccola imperfezione. Questa ad esempio ha preso un colpo in punta ed è lievemente scheggiata' mostrò un segno quasi invisibile.
'Infatti il maestro d'arco ha limato appena appena qui sul fondo. Vedete che il legno sembra più chiaro? E così la freccia è tornata ad essere perfettamente equilibrata. Ho capito che mi devo aspettare arcieri straordinari in questo regno! Comunque il diverso peso potrebbe cambiare leggermente l'altezza su cui arriva il colpo dagli ottanta piedi in poi. Ma vi assicuro che avete a disposizione dei materiali eccellenti. Inoltre l'arciere deve provare e conoscere ogni tipo di freccia e ogni tipo di sua equilibratura. Tenendola in mano deve riconoscerne il peso e il suo punto di equilibrio per la gittata. La direzione invece è sempre quella, se la freccia non è storta... per ciò si utilizza legno essiccato, legno il più duro possibile, incapace di flettere. Queste sono in frassino, il legno dell'arco no. Occorrono diversi legni e qui si coglie l'eccellenza della preparazione degli armorieri del ragno.'
Si voltò di scatto scagliando la freccia al centro del bersaglio. Pareva che il suo braccio non si fosse spostato dalla posizione di riposo. Pareva che non si fosse mosso del tutto, semplicemente la freccia era partita, o meglio arrivata.
Ma all'occhio attento del drago non era sfuggito tutto il movimento. Incoccare, tendere il braccio, tendere l'arco, mirare, lasciare.
'Si potrebbero aggiungere altri dettagli ma nulla viene prima della molta pratica. E' l'esperienza a rendere abili, maggiori consigli non fanno altro che confondere la mente.
E ora un tiro a voi, poi devo tornare alle cibarie che ho ordinato... non vorrei si freddassero le portate di carne!'