Era notte. La pioggia scendeva fitta sul Regno. Una sagoma scura si stagliava ai cancelli, le guardie riconobbero le sue insegne di Vassallo. "Chi siete?" disse il più giovane di loro. L'uomo si mostrò alla luce di una torcia; era Enricus IX, il bardo. "Ah, siete voi!" disse la seconda guardia, "come mai in giro a quest'ora?"
"Parto..." fu la risposta del bardo. "Ho sentito che al nord ci sarà un raduno di bardi e non intendo mancarvi! Tra l'altro il viaggio mi potrebbe essere d'ispirazione per nuove opere... ormai è parecchio che non intraprendo nuove avventure!"
"Ma andate via senza avvisare nessuno?" chiese il più giovane. "Non proprio," disse il bardo con un sorriso, "ho lasciato un cartello all'ingresso dell'anfiteatro e un foglio attaccato sul portone di casa! Ma ora vi debbo salutare... sapete il tempo stringe e il viaggio è lungo! Orsù, apritemi i cancelli!"
I cancelli si aprirono senza far troppo rumore, mossi dalle abili mani delle guardie e Enricus riprese il suo cammino, scomparendo verso il lontano nord.
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Signori, vi lascio per una settimana. Vado a Dijon, in Francia, a suonare (devo suonare, tra l'altro, anche un brano della messa in si minore di Bach, da solo, nella cattedrale gotica della città). Tornerò il 6... e l'8 sarò di nuovo in partenza per un concorso bandistico in Val d'Aosta, però questo sarà più breve (mi sembra che il rientro sia previsto per il 12
)
Ciao a tutti!
E non fate tacere la musica in mia assenza!