Ragof
Sceso dalla nave, iniziò a girare per taverne e locali alla ricerca di informazioni. A differenza di Khinels però, stavolta non sapeva cosa cercare. Là, bastava farsi un giro al porto per trovare una nave diretta a Thule, qua invece, da quel che sapeva, erano anni che non partiva una spedizione verso l’interno.
E di fatti, ovunque andasse, la risposta era sempre quella, l’ultimo grande esploratore delle Hialami era perito dieci anni prima e da allora nessuno aveva osato sfidare le impenetrabili montagne. Eppure, ogni volta, aveva la sensazione che gli venisse nascosto qualcosa, sembrava che osti ed avventurieri volessero aggiungere altro, ma tacevano per un qualche motivo misterioso. Tale sensazione aleggiava intorno a lui ed in ogni luogo la avvertiva sempre presente.
Per tutto il dì, camminò, entrando e uscendo dalle osterie, finchè al calar della sera giunse alla Taverna della Luna Crescente, che a quanto pareva, offriva anche i servigi di una locanda, con tanto di camere per i viaggiatori.
Entrò e si avvicinò al bancone, dando un occhiata al locale, flebilmente illuminato dalle lampade, mentre ai tavoli, gli avventori, piuttosto numerosi, quasi tutti marinai in licenza a terra dai rispettivi bastimenti, mangiavano, bevevano e giocavano anche, tanto per passar il tempo.
Quando fu al banco, chiese da bere, ed anche qui domandò dove potesse trovare una guida per le Hialami, ottenendo dall’oste, la stessa risposta “Le Hialami? Nessuno ci và da oltre dieci anni, dalla morte dell’ultimo loro esploratore, anche se……”
Anche se………, un labile tentennamento, una parola di troppo, uno spiraglio che finalmente gettava luce su quella strana inquietudine che aveva avvertito per tutto il giorno……
“Anche se….cosa?” domandò Gianlù all’uomo che gli stava di fronte.
“No, nulla, era una parola senza senso” tentò di mascherare il fin troppo loquace oste.
“Anche se…..COSA?” Domandò ancora una volta, con tono irato il Vassallo.
“Beh….ecco…..c’è ancora un esploratore” balbettò l’oste, “ma non ve lo consiglio”
“Perché? “
“Lo potrete vedere con i propri occhi se vi voltate” e gli indicò un tavolo in un angolo.
Un uomo vi sedeva, lo sguardo vacuo perso nel vuoto, avvolto nelle nebbie dell’alcol, un viso paonazzo che faceva ben capire che quella non era una condizione momentanea ma permanente.
“Chi è?” chiese il Vassallo al taverniere e costui cominciò a raccontare: “Si chiama Ragof, ed una volta era uno dei nostri esploratori più in gamba, ma 5 anni fa commise un errore che l’ha segnato per sempre”
Come saprete, a causa di risacche, forti mareggiate, gorghi improvvisi e venti contrari, le coste del continente non sono circumnavigabili, mentre le Hialami, vanno da costa a costa impedendo qualunque traversata a piedi.
Al loro centro si erge il Monte Hysterion, la vetta più alta della catena.
Tale catena, mostra due diverse tipologie di crinali, andando dall’Hysterion verso est, vi sono montagne con molte rocce affioranti e sporgenti, sentieri e altre piattaforme che ne rendono la scalata più facile, almeno fino a metà percorso, mentre andando verso ovest, pareti a strapiombo, lisce come specchi senza alcun straccio di appiglio e strati di ghiaccio sdrucciolevoli.
Cinque anni fa, dopo anni di esplorazioni, Ragof, insieme a suo fratello Ulag decisero di tentare un impresa senza precedenti: Viste le caratteristiche morfologiche, tutte le spedizioni si recavano ad est, loro tentarono la scalta ad ovest.
Tentarono a lungo di dissuaderli, ma non ci fu verso e partirono. Non si seppe più nulla di loro, finche dopo molti giorni, Ragof fu ritrovato che vagava in stato di shok a pochi km dalla città, di suo fratello nessuna traccia. Le poche cose che riuscì a balbettare erano qualcosa tipo una maledizione su di un tunnel. Ci vollero mesi perché si riprendesse e finalmente raccontò che erano arrivati quasi in cima al crinale ovest, dove avevano trovato un tunnel misterioso. L’avevano appena imboccato, quando accadde qualcosa, dei fantasmi uscirono dall’oscurità e li aggredirono. Ragof non sa cosa accadde al fratello e di fatto non ricorda nulla da quel momento al suo ritrovamento!”
E qui l’oste si fermò un attimo.
“E come ha fatto a ridursi così?” Incalzò il Vassallo “Beh” riprese l’oste “dopo essersi rimesso, tentò di organizzare un'altra spedizione per ritrovare Ulag, ma nessuno gli prestò ascolto. La convinzione generale e che ad un certo punto della scalata, siano stati sorpresi da una bufera talmente violenta, e vista la ripidità e la difficoltà del crinale, Fogar sia fuggito abbandonando il fratello lassù senza aiuto, e da allora non è stato più ingaggiato da nessuno ed è rimasto abbandonato al suo destino.”
Gianlù rimase qualche minuto meditando, poi disse all’oste “Voglio una camera per stanotte e la voglio doppia!”
“Ma perché doppia?”
“Perché devo mettere qualcuno a nanna” fu la risposta dell’Errante.
Poi alzandosi, si recò al tavolo di Rogaf e prima che l’uomo potesse capire qualcosa, gli assestò un pugno che lo spedì nel mondo dei sogni, e caricandoselo sulle spalle, lo portò nella camera che il taverniere gli indicava.
Messo l’esploratore a letto, si sdraiò sul giaciglio vicino ed attese l’arrivo dell’alba.
Quando questa infine giunse, scese a far colazione e dopo essersi fatto dare un secchio pieno di acqua gelida, ritornò su e diede la sveglia all’avventuriero.
Ragof balzò dal letto, intrizzito dal freddo e dopo essersi ripreso ed aver messo a fuoco il luogo in cui si trovava, guardando con sguardo sospettoso lo straniero che gli stava di fronte, domandò “E voi chi diavolo siete?”
“Uno che vuol parlare con te dopo che ti sarai rivestito………” fu la laconica risposta del guerriero
[Modificato da Gianlu79 04/09/2005 13.18]