L'Antro

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Ikarus, priore
00mercoledì 26 gennaio 2005 21:13
L'antro era buio, L'occhio non scorgeva neppure i palmi delle mani tenuti a poca distanza dalla faccia. L'umido, mescolato al perenne gelo che vi regnava, faceva gelare le ossa e procurava fitte come aculei nella carne.
Respirare l'aria gelida era insopportabile. Se si usava il naso, questo, pareva congelare come stretto in una morsa di ghiaccio perenne. Se invece, si usava la bocca, la gola pareva seccarsi e raffreddarsi, regalando un dolore sordo, che impediva di parlare.
Spesso il percorso curvava, saliva o discendeva brusco e irrimediabilmente si andava a sbattere contro una delle pareti.
Le sporgenze e le rocce aguzze, procuravano tagli e contusioni.
L'unica cosa che impediva di urlare doloranti, era appunto il gelo dell'antro, che agiva come un anestetico sulle ferite.
Altro fattore che rendeva ancora più insopportabile il faticoso passaggio era la fame, che attanagliava gli stomaci e dava crampi dolorosi agli intestini. Nulla per giorni, solo il buio, così fitto e denso che quasi poteva essere tagliato.
Ciò che non mancava era l'acqua, che sgorgava in piccole gocce gelate dal soffitto. Alcune volte cadevano lungo la schiena procurando brividi e spaventi.
Già, spaventi, perchè non si era soli in quella caverna maledetta. Altre creature della notte strisciavano e volavano nel buio. Tante erano affamate come chi entrava e non disdegnavano un rapido pasto, offerto dagli ingnari ospiti del cunicolo.
Senza armi era come volersi iscrivere ad un'esecuzione pubblica, si veniva sbranati, dilaniati, sventrati, squartati, masticati o ridotti in brandelli, dalle bestie dell'antro.
Anche con un' arma però, non si doveva avere l'audacia di credersi invincibili. Le creature infatti non si facevano scrupoli ad attaccare anche il più preparato.
Erano questi i momenti in cui non si doveva confondere il coraggio con la follia. Data la voracità delle creature, non vi era il pericolo d'incappare in un cadavere.
Si nutrivano di tutto, anche delle ossa, dei tendini e dei vestiti, nulla rimaneva. Queste creature erano anche abili nel tendere agguati, era quindi bene guardarsi dal soffitto.
In alcuni punti inoltre, la profondità e la distanza dall'esterno, impediva la circolazione dell'aria, si poteva quindi morire soffocati o asfisiati. Una spedizione di molti uomini sarebbe di certo fallita.
Il posto, non era adatto a una moltitudine. Ciò che però, pareva più leso era il morale, lo spirito. L'effetto che l'antro donava dopo un paio di giorni in quelle condizioni, era un misto di, tristezza, amarezza, depressione, torpore, disinteresse e rassegniazione. La speranza svaniva, crollava, s'infrangeva come uno specchio colpito da un martello.
Nessuno pensava di sopravvivere, di uscire, di salvarsi. Rasegnazione e consapevolezza. Certezza e tristezza. Agonia e Apatia. Un miscuglio di sensazioni che rendeva anche il più convinto e motivato, in un uomo senz'anima.
Svuotato di qualsiasi gioia. Privo perfino del dolore, indifferente alla vita. Un morto. Un senz'anima. Un dannato. Nulla, proprio come l'antro, vuoto e freddo.

L'antro nella sua oscurità non poteva regalare altro che morte.



Ot Piccola descrizione di un loco maledetto che mi è venuta in mente verso le undici di ieri sera...l'Antro...
Gabros
00mercoledì 26 gennaio 2005 21:20
Ot Bella... Sarà l'ambientazione di una futura storia? Fammi sapere che sarei interessato a partecipare almeno a una[SM=x92702] . Ot
Aredhel Wind Whisper
00mercoledì 26 gennaio 2005 21:55
wow!
OT mi piace molto questo..."inizio di una possibile storia" se posso definirlo così come Gabros!!! Se intendi continuarla,mi offro volontaria per farti da compagna d'avventure Ikarus!!! [SM=x92702] OT
Otrebmu Ittoram
00giovedì 27 gennaio 2005 04:10
OT--Bella anche troppo mi ha fatto guardare intorno per assicurarmi non ci fossero cose nell'oscurita'[SM=x92713]
Prima di iniziare una storia finite quelle in corso che sono gia 2 [SM=x92702] ve lo dico per esperienza visto che sono nella ricerca dei 2 calici, in quella di Night e continuo a scrivere per ora su carta il continuo della mia l'assedio e sono 3 e tanto perche' sono idiota 3 volte ho anche pensato a scrivere altri 3 racconti tutti legati ai 2 calici e ho le idee in testa per sti 3 racconti e finche' non le metto per iscritto non me li togliero' di testa [SM=x92712] ma non trovo il tempo [SM=x92711] e finisce che divento matto [SM=x92708]--OT
Ikarus, priore
00giovedì 27 gennaio 2005 17:00
OT--- Eh, veramente non era nata come inizio di una storia. Era solo una descrizione di un luogo maledetto. Ma ora che mi ci fate pensare...una storia eh?...hmmmm....mah, si vedrà. Sicuramente è meglio terminare quelle già incominciate, altrimenti come dice il nostro vecchio amico Otrebmu, ci va in pappa il cervello![SM=x92710] [SM=x92705] [SM=x92713] ---Ot
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