L'Amore

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Claudium
00martedì 16 marzo 2010 09:17
E' da un po' di tempo che mi chiedo cosa sia, cosa stia alla base e quale sia il fine dell'amore, inteso come sentimento che lega un uomo ed una donna (ma, visti i tempi, anche tra uomo e uomo o donna e donna) e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi.

In genere quando si iniziano discussioni del genere è buona abitudine chi le apra dica per primo la propria idea ma al riguardo ho un po' le idee confuse, e perciò preferirei farmi prima un'opinione sulla base di ciò che dite.
@Jekyll@
00martedì 16 marzo 2010 10:47
A voler essere cinici e piatti, alla base dell'amore non c'è nient'altro che un processo fisiologico basato sugli ormoni, per cui quando un uomo ed una donna raggiungono la maturità fisica (e diventano quindi in grado di procreare) si instaura un sistema di scambio ormonale che crea la così detta attrazione. Per noi esseri umani le cose diventano più complicate, dal momento che siamo animali dotati di un'intelligenza superiore alle altre forme di vita e di consapevolezza di noi...gli esseri umani allegano a questo processo assolutamente fisiologico una serie di considerazioni a livello più "filosofico" per cui, al di là dell'attrazione fisica (tipicamente umana), l'amore viene caricato di una serie di implicazioni a livello più cerebrale che arricchiscono l'esperienza e la rendono più complessa! Quanto al suo fine...beh, siamo animali sociali e, come tutti i mammiferi, di istinto siamo portati a creare dei gruppi che noi chiamiamo famiglie...ma il vero ultimo fine, dal momento che dobbiamo sottostare a Madre Natura ed alle sue regole, è fare cuccioli...possiamo raccontarci quello che vogliamo, ma siamo animali tanto quanto gli altri, con i nostri istinti e le nostre necessità, solo che siamo consapevoli di noi e dell'ambiente che ci circonda e, poichè più intelligenti delle altre bestie, abbiamo impareato ad adeguarci! La stessa fisiologia umana dice che siamo animali e che dobbiamo rispondere alle necessità di questa condizione...e solo grazie alla nostra intelligenza ed alla capacità di ragionare, siamo riusciti a raggiungere le condizioni di vita attuali...che sono assolutamente contro natura...l'uomo è fatto per vivere non più di 40-50 anni...ma siamo riusciti a "gabbare" Madre Natura grazie al nostro cervello, pagando, però. un prezzo esorbitante...contenti noi... [SM=x92706]
Forse la mia risposta ti deprimerà un po', amico mio, ma tant'è...tutte le "moine" relative all'amore non sono altro che condizionamenti sociali ed intellettuali che servono a spiegare, o meglio a giustificare, tutto quello che proviamo quando siamo innamorati...nonostante tutto, l'amore credo che sia una delle forze naturali più potenti e prodigiose che esitano al mondo e quando la necessità di completarsi viene soddisfatta hai la sensazione di poter spaccare il mondo a mani nude, quando vedi la tua famiglia formarsi, crescere e prcedere nella vita ti senti completo e realizzato e ti rendi conto che l'arrivismo lavorativo e la competitività sociale non sono altro che cose di secondaria importanza! Parola di uomo sposato...
Sommo Ostri
00martedì 16 marzo 2010 16:01
Invece secondo me cercare di spiegare l'amore in termini chimici è come cercare di spiegare l'anima in termini di fisica energetica: un'impresa tanto patetica quanto inutile. [SM=x92706]
@Jekyll@
00martedì 16 marzo 2010 16:26
Infatti...ciò che lo rende definibile come Amore è un costrutto dato dalla nostra superiorità...che è, per l'appunto, inspiegabile in modo razionale...e si finisce nella filosofia...la base è l'isitnto animale che ci è proprio, ma quello che lo rende Amore è certamente qualcosa di più profondamente legato al nostro essere consapevoli e coscienti di noi e di ciò che ci circonda...una tensione verso qualcosa di più...
Claudium
00mercoledì 17 marzo 2010 13:15
Hai centrato in pieno il fulcro del problema Jekyll ed infatti mettendomi a ragionare ed a osservare le persone intorno a me ho raggiunto le tue stesse conclusioni.

Ma questa è solo una delle due teorie principali a cui ho pensato. La seconda invece (e questa penso che la comprendano tutti perchè è la teoria che sta alla base delle fiabe e dei film d'amore) è che l'Amore sia un legame indissolubile che viene a crearsi tra due persone, una cosa che trascende in nostro aspetto esteriore e forse addirittura quello intellettuale e per cui i due amanti sentono di raggiungere la loro compiutezza, la felicità, la completezza, solo quando stanno insieme; e questo a tal punto che una loro eventuale separazione può portare l'altro ad una profonda crisi, perfino a desiderare la morte.

Ora, dal mio punto di vista queste due teorie non possono essere compatibili, perchè il carattere di trascendenza della seconda contraddice il carattere di rapposto basato sul sistema ormonale della prima.

A questo punto quello che io mi chiedo è: qual è allora la teoria giusta?
Secondo me chiunque si metta una attimo a rifletterci e sia onesto con se stesso direbbe la prima.

Ma se ciò fosse vero io mi chiedo: che senso avrebbe condividere un rapporto basato esclusivamente sulle pulsioni, sul bisogno di affetto e sulla finalità riproduttiva?

Secondo me nessuno, perchè un rapporto del genere non è solo falso e cinico, ma anche indegno da parte di un essere umano.
@Jekyll@
00mercoledì 17 marzo 2010 14:02
Seconde me, sbagli! Dal momento che un rapporto basato sull'istinto, sul bisogno di affetto (o sulla necessità fisiologica, se preferisci) e sul fine riproduttivo non è una cosa sbagliata, poichè è scritta nei nostri geni...è assolutamente naturale. Il problema viene da quelle sovrastrutture che condizionano il pensiero umano e che nascono perchè il nostro intelletto è talmente sviluppato da aver raffinato gli aspetti meno materiali del sentimento, che in forme decisamente più primitive è proprio anche di altre specie animali! Quel legame indissolubile di cui parli è un qualcosa che esiste anche in molti animali (gli albatri, per esempio, se non ricordo male, sono assolutamente monogami e così i pinguini ed è descritta la morte di uno dei due poco dopo la morte del partner...proprio come succede anche noi in alcuni casi!). Il problema è che noi siamo in grado di prendere coscienza di questo fenomeno, di pensarci, di porci domande...è questa consapevolezza che ci rende superiori agli altri animali e ci crea tanti "problemi"...questo è il dono divino, la nostra peculiarità, quel qualcosa di trascendentale che in noi è talmente sviluppato da ricoprire, spesso, la parte principale e che, però, non si può spiegare! Noi possiamo sempre e comunque scegliere, pensando e non seguendo l'istinto e, anche quando lo seguiamo, spesso lo facciamo dopo averci ragionato...ed è una cosa solo umana e proprio per questo degna dell'Uomo! I nostri condizinamenti sono tali da crearci un senso di repulsione all'idea che noi si sia degli animali, tanto quanto le altre forme di vita, ma questa è la verità...però, siamo una forma di vita a cui è stato fatto un dono, alla quale è stata data un'illuminazione, un quid in più che ci ha portati anche a superare molti dei limiti che Madre Natura ci impone...a cominciare dalla durata della vita! Tutto è finalizzato agli scopi della Natura ed il più importante è la procreazione...per esempio, le donne sono protette fisiologicamente da una vasta serie di malattie (compresi tumori, problemi di cuore, colesterolo, ipertensione e tanti altri malanni gravissimi) solo fino a quando sono fertili, cioè fino a quando hanno un ciclo mestruale, ma poi, quando tra i 45 ed i 50 anni vanno in menopausa il rischio di incidenza di queste malattie diventa identico a quello dei maschi se non maggiore. Loro vivono tendenzialmente di più proprio perchè per la Natura il loro unico scopo sarebbe quello di fare figli, il che richiede diversi mesi per figlio, come si sa, e quindi il loro organismo è protetto più a lungo da tante cose, ma quando vanno in menopausa (e quindi per Madre Natura smettono di essere "utili"...spero che le dame non se la prendano per la scelta di parole, ma mi sembra quella che rende meglio l'idea) il loro fisico è esposto al deterioramento tanto quanto quello del maschio (solo che essendo cominciato più tardi, partono, a parità di età, da una condizione migliore e quindi tendono a morire più tardi). Per i maschi le cose sono diverse, sono fertili molto prima e più a lungo delle donne (ben oltre i 50 anni...anche se con difficoltà crescenti man mano che si va avanti negli anni) perchè devono essere in grado di procreare ad ogni atto sessuale (dal momento che la monogamia non è una direttiva imprescindibile della Natura) e, proprio per questo, non necessitano di una protezione dall'inizio...semplicemente potrebbero iniziare ad espletare la loro funzione naturale molto prima (e con meno impegno....dal momento che non devono far crescere una nuova vita dentro di sè).
Ok, mi sono lasciato prendere la mano dalla libido docendi...ma la mia intenzione era quella di spiegarti che per Madre Natura, anche nel caso dell'essere umano, la procreazione è il fine ultimo, poichè ogni specie ha come imperativo la propria continuazione!
E' da quel qualcosa in più che abbiamo soltanto noi che scaturiscono tutte le altre considerazioni inspiegabili e che, spesso, ci fanno soffrire così tanto, ma che, alla fine, quando ci guardiamo indietro ci fanno capire che, comunque, la vita vale la pena di essere vissuta.
@Jekyll@
00mercoledì 17 marzo 2010 14:59
A pensarci bene, Claudium, io credo che delle due teorie, ognuno possa scegliere quella che più si confà al proprio modo di essere, quella che lo convince maggiormente perchè sono ugualmente valide, dal momento che dicono entrambe la stessa identica cosa...solo che lo dicono in modo diverso! Nè più nè meno... [SM=x92702]
Claudium
00mercoledì 17 marzo 2010 15:53
In effetti, Jekyll, la cosa può essere vista anche secondo questo aspetto, l'unico forse che può dare un senso al tutto, però ritengo molto triste che i sentimenti più belli che prova l'uomo nascano solo da spinte ormonali il cui fine ultimo è la riproduzione.

Naturalmente poi ognuno può decidere di vedere e vivere l'amore come preferisce però è anche bene evitare di illudersi credendo a ciò in cui ci piace credere piuttosto che a ciò che è.
@Jekyll@
00mercoledì 17 marzo 2010 19:57
Non per essere pignolo, amico mio, ma credo che tu sia un po' pessimista...i sentimenti più belli che prova l'uomo sono tali proprio perchè è un uomo a provarli, altrimenti sarebbero solo istinto...il fine ultimo è la riproduzione è vero, ma solo l'uomo riesce a rivestire questa spinta naturale con la ricchezza propria di un sentimento! Non c'è niente di male, anzi! Prova a vederla così...proprio perchè siamo uomini possiamo vivere dei sentimenti così intensi!
Claudium
00mercoledì 17 marzo 2010 20:18
Tranquillo, niente pignoleria [SM=x92702]
forse la cosa ti sorprenderà ma conosco persone anche più pessimiste di me [SM=x92710]
Per il resto proverò a pensarla come dici te.
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