King Arthur

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Sommo Ostri
00mercoledì 2 giugno 2004 23:03


Uscirà tra qualche mese questo nuovo film della saga dei Cavalieri della Tavola Rotonda ma stavolta la storia pare sia meno fantastica e più vicina alla verità storica del Re più famoso di tutti i tempi (insieme a BD[SM=x92713])

[Modificato da Sommo Ostri 02/06/2004 23.13]

urborg
00giovedì 3 giugno 2004 11:37
Bello...dalla presentazione sembra carino
Sir Attila
00giovedì 3 giugno 2004 12:10
speriamo bene!
su re artù i registi si sn scatenati.... Excalibur che è molto fantasioso (ma poi perchè ginevra è così brutta?), ricordo titoli più recenti come il 1 cavaliere con Sean Connery e Richarde Gere...nella trama è stato tolto tutto il fantastico lasciando tutto in una dimensione umana (Artù che ripete costantemente il valori del suo Sogno..CAMELOT...ahh troppe emozioni per un cavaliere...) a volte però va via dalla leggenda....un altro è il recente MERLINO che mi è piaciuto anche se qui la leggenda viene rispettata poco e ci sono personaggi Shakespiriani... (La dea Mab ed il suo folletto....)


Ma cmq il nome artù e talmente evocativo che mi basta sentirlo per emozionarmi....


P.S.Speriamo che prima o poi facciano un film dalla saga di romanzi "le cornache di Camelot" di Jack Whyte....
BrightBlade
00giovedì 3 giugno 2004 18:50
Ho visto il trailer al cinema
Che dire, a parte la bella Keira Knightley che si diverte a fare Ginevra versione "capo-dei-barbari-mezza-nuda-tatuata-che-urla-e-sventola-ascia" (non batterà mai Nafai, ma è pur sempre un bello stimolo [SM=x92702]), l'idea di un Artù "romanizzato" e quindi, in un certo senso, più "storico", vale sicuramente il prezzo del biglietto.
Tra l'altro, esiste una versione "romanzata" di Artù-generale romano, di Jack Whyte ("La pietra del cielo", "La spada che canta", "La stirpe dell'aquila" sono i primi tre volumi della serie, che si chiama "Cronache di Camelot").
Gryps
00domenica 13 giugno 2004 17:24
Non so voi...
... ma la saga di White non mi attrae un granché. Preferisco di gran lunga i cinque libri de "Il Romanzo di Excalibur" di Cornwell.
Sommo Ostri
00domenica 13 giugno 2004 22:27
Su Re Artù si sono scritti molti romanzi ultimamente (e per ultimamente intendo negli ultimi anni), versioni molto diffetrenti di vedere la figura del grande Re, alcune belle, altre a dir poco idiote che ai conoscitori delle leggende originarie non possono che far sorridere...
A buon intenditor...
BrightBlade
00lunedì 14 giugno 2004 21:39
Non so che dire di White, io non li ho letti
Comunque a mio fratello piacciono moltissimo...
[SM=x92708]
Sommo Ostri
00lunedì 14 giugno 2004 23:57
Infatti mi riferivo alle porcherie di Cornwell...
Gryps
00martedì 15 giugno 2004 18:00
Le hai mai lette, Ostri?
Quelle "porcherie" a me sono piaciute. Le ho trovate assai equilibrate, vive, mai stancanti. Se poi vogliamo confrontare i libri alla leggenda, beh, i libri di White non sono poi tanto meglio. Ma potrei sbagliarmi, sempre se Ostri ha letto entrambe le serie e quindi il suo giudizio ha pari valore del mio. E, se lo ha fatto, non so perché definire "porcheria" un così bel libro... a meno che non c'entri la condotta di un certo Sansum.
Lord Rhydderch
00martedì 15 giugno 2004 19:04
Anch'io ho letto "Excalibur" di Cornwell e posso affermare che, oltre ad essere un libro avvincente e carico di emotività le quali portano ad una certo coinvolgimento da parte del lettore, non manca neanche di effettuare una obiettiva e fedele panoramica storica del periodo e del luogo che, ogni persona con una discreta cultura di entrambe, non può non riconoscere come vere e calzanti.
Il quadro storico ricostruito è particolarmente appropriato e non manca di documentazione, è palese ricordare che la Britannia in quel periodo è davvero dilaniata da lotte intestine tra Sassoni e Bretoni (destinati a soccombere), il tutto contornato dal progressivo abbandono dei Romani dell'Isola i quali ritiravano le truppe al fine di portarle a proteggere la madrepatria messa in periocolo dalle invasioni barbariche.
Il contesto di Cornwell è anche quello religioso ed, ancora una volta, veritiero. In molti sono gli storici e scrittori del tempo che affermano delle lotte tra cristiani e pagani e di come i secondi, lentamente, siano destinati a soccombere o ad integrarsi. L'Artù dello scrittore inglese è un uomo per cui conta solo la pace, non la religione che si professa (un concetto decisamente troppo "moderno" per l'epoca) e forse credo che questa sia la massiam espressione della tolleranza e, nel contempo ed in un certo senso, dei valori cristiani... le guerre di religione, prima di tutte le altre guerre, sono sbagliate e da combattere e nel libro Artù, nonostante il suo semi-ateismo sembra più cristiano di molti altri cristiani vedendo negli altri non cristiani o pagani, ma fratelli e "conterranei" con i quali lavorare sodo assieme per la sopravvivenza del paese.
L'Artù di Cornwell è un'innovazione rispetto alle precedenti versioni, è un uomo che nonostante la sua incredibile abilità nell'ars bellandi rifiuta ogni forma di combattimento e predilige nient'altro che una proficua alleanza tra le popolazioni della Britannia...

Quasi scherzosamente Gryps parla di Sansum... beh, è inutile dirlo, elementi del genere sono vissuti e vivono tutt'oggi, perfino tra le schiere ecclesiastiche...

Il punto è questo... ad una lettura altamente superficiale, disattenta e priva di analisi il romanzo in 5 libri di Cornwell sembra essere una mina vagante contro il Cristianesimo ma non è così... come lui stesso afferma in una frase che lascia riflettere "il cristianesimo di allora è un cristianesimo che noi oggi stenteremo a riconoscere"... Nulla di più vero.
Le guerre e le uccisioni in nome di Dio, in nome DEL NOSTRO DIO sono a parer mio le più grandi blasfemie che esistano... In quel luogo e in quel contesto dove regnava una forte confusione a livello religioso (non dimentichiamo mai degli scontri tra le varie culture religiose) certo i prinicpi del crisitanesimo, i nostri principi, tendevano a venir meno e, come sia Ostri stesso che Gryps ricorderenno dalla lettura del libro, Galad da cristiano è il primo a criticare la condotta di molti suoi confratelli...
Sulla religiosità di Artù c'è poi molto da dire... rimanendo sempre nel contesto del dove e quando è assai improbabile che Artù fosse cristiano perchè, rifacendoci a quel poco di attendibile che abbiamo, era difficile, molto difficile, (estremamente direi...) che un capo tribù (...attenzione... re è un tantino esagerato) bretone si fosse lasciato convertire... e signori, qui parlano la storia ed i fatti, non le fantasiose teorie di uno scrittore... la Britannia è stata tra le più restie colonie romane a piegarsi al credo e alla cultura dei proprio dominatori (e anche qui parlano le carte)... un significativo processo di conversione si ebbe solo dopo il 505 c.a D.C.

E qui chiudo, ma mi riprometto di rispondere ai vostri commenti dato che l'argomento mi vede particolarmente coinvolto...
Solo una domanda ad Ostri... con quali argomentazioni affermi che lo scritto di Cornwell è una porcheria? Dal punto di vista contenutistico-narrativo (anch'io sarei d'accordo su questo punto dati alcuni voli pindarici come il ruolo di lancillotto che non può non averti colpito)? Da quello storico (diamine non credo, una persona con un minimo di conoscenze storiche sulla Britannia dell'epoca -e a te non mancano, quindi escludo- troverebbe in Cornwell numerosi riscontri)? O ancora quello religioso (anche qui c'è da dire che la realtà ritratta dallo scrittore è abbastanza fedele...)?



P.S. (sempre x Ostri) Come tu stesso hai parlato di leggenda io ti ricordo che quest'ultima non rappresenta mai nulla di certo e torno a dire che l'intento di Cornwell non è quello di rispecchiare alla perfezione il mito (l'hanno fatto anche in troppi) ma quanto quello innovativo di fornire un altro punto di vista, di rendere un'altra idea e di cambiare un attimo scenario, alterando un attimo le parti, eliminando la staticità che ha segnato le narrazioni arturiane fino ad ora... E poi... definire un libro come "idiota" mi sembra un tantino fuori luogo, non trovi? Voglio dire... non si cala molto nello spirito critico che bisognerebbe assumere andando ad analizzare uno scritto... perquanto mediocre possa essere....

[Modificato da Lord Rhydderch 15/06/2004 19.12]

Sommo Ostri
00mercoledì 16 giugno 2004 00:11
Chiedo scusa per essermi lasciato andare, ma il dispiacere di vedere i miei eroi (fin da quando ero bambino) rovinati dalla penna di un certo Cornwell non è stata una cosa simpatica [SM=x92713]

Capisco che si rifaccia ad una ricostruzione storica dell'epoca ineccepibile, ma secondo me rimangono pur sempre fonti indirette, su Re Artù non abbiamo testimonianze scritte, ma verbali tramandate di generazione in generazione...
E queste fonti, per quanto il tramandarle oralmente le abbia ingigantite o mitizzate, sono quelle che preferisco, ricostruzione storica minuziosa o no, sempre di leggenda stiamo parlando, e dunque perchè distruggere questi miti attribuendo loro doti o idee che storicamente sarebbero più verosimili?

Vi dico quello che mi ha più dato fastidio dei romanzi (che comunque ho letto moltissimo tempo fa):
Lancillotto ridotto a un ipocrita, uno che paga i bardi per spargere le voci della sua imbattibilità e del suo valore... Mah... Questa se la poteva risparmiare...
Dai, allora distruggiamo una saga che era un bijoux! [SM=x92702]
Allora smontiamo la leggenda dei Paladini di Carlo Magno e della spada Durlindana, diciamo che era una spada arrugginita che appena viene sbattuta su un masso si spezza... [SM=x92713] Questo filerebbe di più dal lato storico, no?

Ragazzi, sarò un sognatore ma preferisco il mitico Re Artù ed il mitico Lancillotto e la mitica Ricerca piuttosto che una tribù di bretoni che si prendono a randellate! Hahahah dai scherzo [SM=x92709]
BrightBlade
00giovedì 17 giugno 2004 11:43
A questo proposito...
Mi colpisce molto, non mi riferisco però ai libri di Cromwell e White (non avendoli letti, non posso pronunciarmi), la tendenza dei tempi moderni al ricondurre tutto alla storia.
Faccio riferimento in particolare a due film: Troy e King Arthur, e a una montagna di libri che vedo giornalmente comparire negli scaffali delle librerie.
Tutti tentativi di ricondurre leggende a fatti storici. Troy, per esempio, vuole essere anche questo. Mostra con assoluta precisione come erano fatte le corazze, come si combatteva, eccetera. King Arthur ci mostrerà la Britannia del IV-V secolo, abbandonata dai Romani e piombata nel Caos. D'accordo, mi sta bene, ma un conto è la storia, un conto è la leggenda.
Ogni leggenda si basa su fatti storici realmente accaduti, ma poi aggiunge elementi che con la storia non c'entrano nulla.
Di conseguenza, essere meticolosi nel ricostruire il contesto storico della Guerra di Troia fino allo studiare la fattura di ogni fibbia dell'armatura quando poi gli attaccanti vincono nascondendosi dentro un grande cavallo di legno, trasportato dai difensori all'interno della città, non ha molto senso. Insomma, storicamente mi sembra altamente improbabile che la guerra sia finita così!
Non capisco, in generale, perché stiamo diventando dei maniaci della storia solo quando parliamo di leggende. Quando invece facciamo un vero film storico, vengono fuori così tante discrepanze da far inorridire persino uno scolaro della II elementare.
Guardi "Troy" e vedi uno sfondo che rappresenta perfettamente il contesto storico, guardi "Augusto" e dopo 15 minuti, anche se hai fatto (come me) lo scientifico, ti accorgi che quello che stai vedendo non ha nulla a che vedere con la storia, c'entra più con Beautiful che con la Roma del I secolo a.C.!!!
E allora mi chiedo: ha senso questo sforzo di ricostruire la storia applicato a una leggenda che, seppure trae origine da fatti storici, se ne distacca sempre in maniera lampante?
Non era meglio far restare leggenda ciò che è leggenda, lasciare che Re Artù sia un Re e non un capo-tribù, che Lancillotto abbia un'armatura da torneo del 1400 e che Ginevra indossi eleganti abiti rinascimentali, invece di andare in giro mezza nuda, dipinta di blu, con un arco in mano (tra l'altro, parlando da arciere, quell'arco è troppo basso, i britanni usavano archi molto più alti, quello è al massimo un arco italico come quello che ha mio padre!)?

[Modificato da BrightBlade 17/06/2004 11.45]

ThunderBlade
00venerdì 18 giugno 2004 12:52
Io ho letto solo i libri di White, riguardo a re Artù e mi sono piaciuti moltissimo, tranne per le numerevoli differenze con la leggenda che conoscevo io (Mi ha deluso molto la storia della vita di Merlino, raccontata ne "la stirpe dell'aquila", sopratutto per Uther che viene visto come se fosse un mostro senza sentimenti...)e non mi è piaciuto quando racconta il perchè del nome Excalibur (nel libro dice che proviene da Ex-Qualibr = Uscita da una forma...[SM=x92712] ), per il resto a me è sembrato un bel ciclo di libri...[SM=x92713]

[Modificato da ThunderBlade 18/06/2004 12.53]

Sommo Ostri
00sabato 19 giugno 2004 15:09
Abbè, in ogni caso, comunque sia...
De gustibus non est disputandum [SM=x92702]
Gryps
00sabato 19 giugno 2004 17:05
Bah...
Una piccola cosa: se avessero fuso insieme i costumi e alcuni attori di "Troy" con la trama di "Helen of Troy", beh, ne avrebbero tratto un capolavoro. Basti questo. E comunque, Ostri, con questi eroi diffamati... Non ti sembra di esagerare?
Alkor
00martedì 22 giugno 2004 16:40
Personalmente sono d'accordo con Bright, le leggende per quanto si rifanno a fatti storici veramente accaduti, se ne svincolano, è per questo che sono così affascinanti.
Ricondurle tutte alla semplice realtà le sminuisce e fa perdere loro tutto quello che di bello avevano![SM=x92711]
Gryps
00martedì 29 giugno 2004 09:21
Ehm...
Posso sapere da dove è stata presa l'immagine iniziale?
Gianlu79
00martedì 29 giugno 2004 13:35
Ma nessuno ha letto "L'Ultima Legione"?
BrightBlade
00martedì 29 giugno 2004 14:42
Re: Ehm...

Scritto da: Gryps 29/06/2004 9.21
Posso sapere da dove è stata presa l'immagine iniziale?


In che senso?
L'immagine in se stessa credo provenga dal sito ufficiale, ma non so se è questo che intendi...
Non so perché l'abbiano fatta così, comunque credo sia un "artwork" moderno e non abbia molte relazioni con incisioni antiche...

[Modificato da BrightBlade 29/06/2004 14.44]

Sir Attila
00martedì 29 giugno 2004 16:42
Re: A questo proposito...

Scritto da: BrightBlade 17/06/2004 11.43
....... Ginevra indossi eleganti abiti rinascimentali, invece di andare in giro mezza nuda, dipinta di blu, con un arco in mano (tra l'altro, parlando da arciere, quell'arco è troppo basso, i britanni usavano archi molto più alti, quello è al massimo un arco italico come quello che ha mio padre!)?

[Modificato da BrightBlade 17/06/2004 11.45]






Riguardo alla ginevra storica ed agli archi...

Ad essere pignoli (e perdonatemi per questo) riguardo alla ginevra storica non è tanto improbabile che avesse un arco semplice.... infatti secondo alcune teorie recenti ginevra (Gwenyfar o Guinevere) apparteneva al popolo dei PITTI.
Non ho visto nulla di king arthur ma il fatto che tu abbia detto che è raffigurata dipinta di blu sembra confermare questa ipotesi...i pitti cmq nn erano noti per usare archi lunghi invenzione britannica....
Eruner Mago dell'Acqua
00martedì 21 settembre 2004 18:58
Signori siccome ho lette entrambe le serie di libri ritengo che se ad uno piace la storia inventata si può leggere White, ma ritengo che la migliore sia quella di Cornwell... De gustibus...[SM=x92703]
Enricus IX
00martedì 21 settembre 2004 19:09
Re: Re: A questo proposito...

Scritto da: Sir Attila 29/06/2004 16.42




Riguardo alla ginevra storica ed agli archi...

Ad essere pignoli (e perdonatemi per questo) riguardo alla ginevra storica non è tanto improbabile che avesse un arco semplice.... infatti secondo alcune teorie recenti ginevra (Gwenyfar o Guinevere) apparteneva al popolo dei PITTI.
Non ho visto nulla di king arthur ma il fatto che tu abbia detto che è raffigurata dipinta di blu sembra confermare questa ipotesi...i pitti cmq nn erano noti per usare archi lunghi invenzione britannica....



Ha ragione Attila, il Long Bow è un'invenzione Gallese del (se non vado errato) XII - XIII secolo. Un'arma micidiale per l'epoca! [SM=x92701]
Apocal
00venerdì 1 ottobre 2004 00:21
finalmente l'ho visto!
come diceva la pubblicità? qualcosa come "la vera storia dietro la leggenda" mavalà! forse non conoscono il significato della parola "storia"! il film è nient'altro che una visione alternativa della leggenda! [SM=x92712] [SM=x92713]
Il narratore Kratos
00venerdì 1 ottobre 2004 07:22
Re:

Scritto da: Apocal 01/10/2004 0.21
finalmente l'ho visto!
come diceva la pubblicità? qualcosa come "la vera storia dietro la leggenda" mavalà! forse non conoscono il significato della parola "storia"! il film è nient'altro che una visione alternativa della leggenda! [SM=x92712] [SM=x92713]


Lo immaginavo...infatti non credo che andrò a vederlo[SM=x92712] [SM=x92712] Cmq ho letto ank'io entrambe le saghe e mi sono piaciute molto, però quella che mi ha colpito di più è stata quella di Cornwell
Enricus IX
00sabato 9 ottobre 2004 18:25
Visto la settimana scorsa. Come film è bellino, ma veramente non c'entra niente con la saga epica arturiana... piuttosto... Tristano è diventato il mio mito! [SM=x92710] [SM=x92710]
Kyle87
00sabato 9 ottobre 2004 19:02
dovevo andare lunedì
ma mi sono ammalato.
dovevo andare oggi,
ma mi sono ritrovato da solo -.-
aspetto sul satellite, me ne hanno parlato tutti male e ci sono tanti bei fimini da vedere, Garfield in primis [SM=x92710]
Eruner
00sabato 9 ottobre 2004 19:28
Io lo vado a vedere domani, e a me piace proprio per il fatto che differisce dai soliti film sulla saga del re britannico. Ci presenta la storia sotto un punto di vista del tutto nuovo e innovativo, da non scartare immediatamente. Bisogna vederlo senza fare paragoni con la solita storia su re Artù e i Cavalieri, che ormai è stata sfruttata fino allo sfinimento da Hollywood, e che damdo tutto ciò che poteva dare.

[Modificato da Eruner 09/10/2004 19.29]

LadySyrius
00sabato 9 ottobre 2004 19:50
io l'ho visto...non mi è parso nulla di che a confronto di altri film su di lui... ma devo dire che non so perché ho avuto le lacrime agli occhi dall'inizio alla fine...[SM=x92712]
Sommo Palank
00domenica 10 ottobre 2004 17:24
Com'era ovvio differisce molto dalla leggenda, ma era stato ampiamente detto, per cui... tutto sommato un bel film, ma che c'entra poco con Artù.

Però mi è piaciuto molto personaggio e attore di Artù, bellissimo nella scena in cui compare sul cavallo sopra la collina con lo stendardo ed in perfetta uniforme romana! Un'immagine d'orgoglio di una civiltà in declino.

Hola!
Sommo Palank
00domenica 10 ottobre 2004 17:28
Ah dimenticavo...
non ho capito bene i discorsi di Artorius sulla schiavitù, cioè... Roma ha sempre fatto schiavi, nelle ville romane c'erano schiavi e la schiavitù era legalissima e "normale" da secoli. Artorius avrebbe dovuto vederla come un fatto "normale" quindi... a meno che non avesse una mente molto, ma molto all'avanguardia e una visione del mondo al di sopra delle righe.

Ari-Hola!
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