Fede e scienza

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Claudium
00giovedì 24 aprile 2008 12:59
Pochi giorni fa si è tenuto nella mia classe un dibattito che ha avuto come protagonisti me ed il mio professore di religione e che ha porteto ad esiti interessanti. Tutto nacque con l'inizio della trattazione da parte del mio professore del tema "fede e scienza" dal quale prende il nome questa discussione. Egli iniziò affermando che non sempre i rapporti tra questi due "giganti" sono stati buoni. Il primo esempio che ci presentò (ed anche il più esemplare per l'appunto) fu quello del caso Galilei.

Per chi non lo sapesse Galileo Galilei era stato un brillantissimo scienziato nonchè credente religiosissimo nato nella seconda metà del '500 a cui sono attribuibili importantissime scoperte in campo astronomico e che fu l'introduttore del metodo scientifico. Accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo venne condannato come eretico dalla Chiesa cattolica e costretto all'abiura delle sue concezioni astronomiche. Tuttavia nel corso dei secoli che seguirono la Chiesa modificò la propria posizione nei confronti di Galileo: nel 1734 il Sant'Uffizio concesse l'erezione di un mausoleo in suo onore nella chiesa di Santa Croce in Firenze, Benedetto XIV nel 1757 tolse dall'Indice i libri che insegnavano il moto della Terra, con ciò ufficializzando quanto già di fatto aveva fatto Papa Alessandro VII nel 1664 con il ritiro del Decreto del 1616.

L'evento venne presentato dal mio professore in questo modo: la Chiesa, ritenendo che le sue scoperte contraddicessero la Bibbia, decisero di far abriurare lo scienziato. La cosa fu indubbiamente sbagliata o almeno fatta com mezzi non idonei (minaccia, costrizione, ecc...) ed è da considerarsi uno degli errori della Chiesa. Tuttavia nei secoli seguenti la Chiesa rivalutò questa posizione che diede modo alla stessa di cambiare il suo modo di interpretare la Bibbia. Egli quindi sottolineò che questa fu una conquista raggiunta grazie alla perenne volontà della Chiesa di approfondire la conoscenza del testo biblico. Analoga spiegazione venne data per l'evoluzionismo di Darwin che, dapprima negato, venne poi fatto coincidere con il creazionismo. Arrivato a questo punto non potei più stare zitto ed iniziai a parlare dicendo che a mio parere tutto ciò non era che una trovata politica della Chiesa: essa infatti negò le teorie galileiane e costrinsero lo studioso all'abiurazione, spaventata dalle contraddizioni bibliche che potevano portare ad una crisi del Cristianesimo, in particolare durante il periodo della Controriforma. Poi però nei secoli seguenti la Chiesa capendo di non poter negare ancora l'evidenza e trovandosi in un periodo meno turbolento accettò queste teorie modificando l'interpretazione biblica ed affermando che la Bibbia non voleva essere un testo di valenza scientifica ma religiosa. In sostanza la soluzione per accontentare tutti: la teoria veniva accettata e la Chiesa non ci rimetteva niente. Continuai quindi dicendo che la stessa cosa era avvenuta per l'evoluzionismo: dapprima rinnegato perchè contraddiceva la storia di Adamo ed Eva venne poi accettato affermando che la storia della mela era solo un mito di carattere pedagogico e non un evento realmente accaduto. La discussione a questo punto si protrasse con l'intervento più o meno pertinente di altri miei compagni ed alla fine il risultato fu di sostanziale parità: io non potevo dimostrare la mia ipotesi ed il mio professore non poteva dimostrare la sua, quindi esse rimanevano come due possibili interpretazioni dei fatti.

Se avete avuto la pazienza di seguirmi fino in fondo la cosa che vi vorrei chiedere ora è la seguente: qual è la vostra interpretazione?




Trand
00giovedì 24 aprile 2008 15:04
In "larghe linee" sono daccordo con te diciamo. Per il momento mi fermo qui. Di queste cose ne ho discusso fino alla neusea in molte altre discussioni che potrai trovare nelle pagine precedenti se ti interessa, ma non credo che tu abbia volgia di leggerti decine di pagine di battibbecchi [SM=x92706] . Ne ho voglia io di scrivere un post lungo quanto un libro di quello che credo della chiesa e della sua storia da pima che nascesse ad adesso.
M@jere
00giovedì 24 aprile 2008 16:17
Io penso di essere d'accordo con te: per quanto io sia assolutamente religioso e praticante, la Chiesa commette degli errori. L'errore che commise nel 600-700 fu quello di pensare alla Bibbia come a un testo scientifico, mentre oggi è chiaro a tutti che il suo significato è prettamente religioso, e non vuole dare una cronaca degli eventi realmente accaduti (è così, non è vero?). Il fatto che la Chiesa abbia cambiato la sua posizione è stata, almeno IMHO, una mossa "politica" necessaria, ma anche una revisione di quello che davvero pensava.
BrightBlade
00giovedì 24 aprile 2008 19:21
Precisazioni & Provocazioni
Il problema, secondo me, è che la stragrande maggioranza delle persone che parlano della vicenda storica di Galileo basa le sue opinioni sul film della Cavani o su qualche documentario alla Piero Angela: il risultato è una visione completamente stravolta della storia. A questo va aggiunto che il processo a Galileo è una delle armi preferite degli scientisti (perché di scienziati non si può parlare) e più in generale di gran parte delle persone che avversano la Chiesa di Roma.
Cerchiamo di fare chiarezza, iniziando da un primo aspetto, che non mi stancherò mai di sottolineare: la vera novità di Galileo non è la teoria eliocentrica. Essa era già stata formulata da Keplero, come tutti sanno, che peraltro la aveva anche dimostrata – al contrario, come vedremo in seguito, di Galileo. La grande conquista di Galilei, quella che lo rende senza alcun dubbio il padre della scienza moderna, è il metodo scientifico.
L'eliocentrismo è una teoria che potrebbe tranquillamente dimostrarsi falsa, sebbene fino ad ora tutte le osservazioni scientifiche sembrerebbero provarla: proprio come si è dimostrata inesatta, per esempio, la fisica newtoniana, che fino al secolo scorso non era incappata nella benché minima incongruenza. La stessa cosa vale per qualsiasi altra verità scientifica, per quanto assodata ci possa sembrare. Come ci ha insegnato Galileo, ogni verità scientifica è vera... fino a prova contraria. Sostenere il contrario significa fare atto di fede: “Io credo in Newton...”. Certo, Newton funziona benissimo nel 99% dei casi. Ma, in fin dei conti, Newton ha detto qualcosa di inesatto. In questo, Galileo è “mille miglia meglio”, perché non ha insegnato qualcosa, ma un metodo: anzi, IL metodo. Newton, Einstein, Maxwell, Ampère, Carnot... tutti loro hanno fatto grandi scoperte, utilizzando il metodo scientifico inventato da Galileo Galilei e riconosciuto ancora, dopo quattro secoli di storia, come il requisito indispensabile perché qualsiasi cosa possa chiamarsi scienza.
Insomma, amici miei: altro che teoria eliocentrica! Galileo ha inventato la scienza!
Ma siccome il metodo scientifico non ha fatto scandalo, la Cavani o Super Quark preferiscono sorvolare.
Quanto alla teoria eliocentrica in sé, come scrivevo, essa era già stata formulata da Copernico. Galileo, dal canto suo, sostenne che le orbite dei pianeti fossero esattamente circolari e soprattutto addusse come prova del moto della terra attorno al sole le maree (che invece, come sappiamo, sono provocate dalla luna). In altre parole, la tesi galileiana era inesatta e le prove errate (qualche anno dopo, Keplero avrebbe pubblicato le sue famose Leggi, ancora oggi ritenute valide, che non rispondono affatto al modello galileiano).
Questo non autorizza la Chiesa a sottoporre uno scienziato a processo (ed è qui che, eventualmente, è lecito criticare la Chiesa!), ma bisogna ricordare che Galilei stesso finì per irrigidirsi su posizioni difficilmente difendibili, specialmente se si considera il contesto storico in cui si è svolta la vicenda, che invece tutti tendono ad ignorare.
Quanto alla presunta “arretratezza scientifica” della Chiesa, anche in questo caso la storia è assai più complessa di quanto ho letto fino ad ora. Sebbene nel 1616 la teoria eliocentrica così come formulata da Copernico fu effettivamente messa al bando (vi si poteva fare riferimento solo come “ipotesi matematica”), nel 1582 era stato pubblicato il Calendario Gregoriano (quello ancora in uso, con poche correzioni) che si basava proprio sulle nozioni contenute nei “De Revolutionibus orbium coelestium libri sex” di Copernico. Nel 1646, inoltre, Papa Alessandro VII provvide a ritirare il decreto del 1616: Galileo era morto da due anni, e ne erano trascorsi 13 dal processo. Quanto al decreto stesso, non ho trovato inoltre alcun accenno al testo di Keplero (“Astronomia Nova”, 1609) che, da quel che mi risulta, non fu dunque mai messo all'indice: eppure il libro contiene la Prima e la Seconda Legge di Keplero che tutti studiamo a scuola e che costituiscono l'essenza stessa della teoria eliocentrica.

Quanto all'evoluzionismo, si va dalla padella alla brace. Le teorie formulate da Darwin si sono dimostrare essere sostanzialmente false (secondo il “modello Darwin”, ci sarebbe voluto qualche miliardo di anni in più, nel migliore dei casi, per arrivare dove siamo ora).
Alcune intuizioni di Darwin sono senza dubbio corrette, ma essenzialmente la nostra conoscenza del DNA è talmente misera che la prudenza della Chiesa in questo campo è più che giustificata. Tanto per fare un esempio, fino a qualche anno fa si riteneva che il 90% del DNA fosse inutile (il termine scientifico è “DNA spazzatura”). Negli ultimi anni si sta invece lentamente scoprendo che il DNA spazzatura è tutt'altro che inutile, a tal punto che cellule il cui DNA spazzatura è stato modificato di anche una sola coppia di basi non riesce a riprodursi!
Insomma: i meccanismi dell'ereditarietà sono ancora tutti da studiare. Ho letto diversi testi scientifici in materia e la mia opinione, al momento, è che se l'evoluzionismo nelle sue idee generali mi sembra la teoria che meglio spiega la storia del pianeta, essa è tuttavia a uno stadio talmente iniziale che parlare di evoluzionismo come di un dogma innegabile (come si fa nel 99,99% dei libri di scuola) mi sembra decisamente arrogante... dal punto di vista scientifico.

Più in generale, non esiste prova al mondo che autorizzi a supporre l'esistenza della sola materia. Siccome non abbiamo alcun dato, possiamo stimare preliminarmente che c'è una probabilità del 50% che l'anima esista, e del 50% che invece non esista: cioè c'è una probabilità del 50%, almeno in principio, che tutti i nostri studi scientifici sull'uomo trascurino un dettaglio che non mi sembra trascurabile. Questo approccio statistico mi porta a concludere che, quando si parla dell'uomo, la scienza dovrebbe procedere con cautela, cosa che invece purtroppo non fa.
Scienza e fede dovrebbero, in conclusione, procedere di pari passo. Non esiste alcun motivo ragionevole per buttare via una delle due e supporre che l'altra sia sufficiente a spiegare tutti i fenomeni. E se poi incontriamo qualcosa che non possiamo spiegare, usando solo una o l'altra delle due?
La Chiesa è stata capace di mettere da parte in 50 anni o poco più opinioni che conservava da sedici secoli. Nel peggiore dei casi, il processo a Galileo rappresenta oggettivamente una grave eccezione.
La scienza, dal canto suo, ha sempre fatto fatica a riconoscere e rispettare il campo d'azione della fede: ciò è comprensibile, visto che la prima si occupa esclusivamente di materia e la seconda di ciò che per natura stessa sfugge a qualsiasi indagine materiale. Ma da un secolo a questa parte tali difficoltà si sono acuite a tal punto che molti scienziati di oggi ritengono che la scienza sia l'unica via di accesso alla verità.
Se la Chiesa avesse ragionato in questo modo, il decreto del 1616 sarebbe ancora in vigore.
Il che sarebbe un tragico errore, giusto?
Trand
00giovedì 24 aprile 2008 22:06
.... le precisazioni su Galileo e Darwin sono esatte Bright, ma il resto non centra molto con il discorso in realtà, anzi non in realtà, ma per quello che ho capito io del discorso.
Quanto ai libri di storia, il problema è che la scienza è uguale per tutti , mentre la religione no.
Claudium
00sabato 26 aprile 2008 00:22
Ti ringrazio Bright per le tue esaurientissime (e lunghissime) precisazioni ma temo che tu abbia portato un po’ fuori strada il discorso: hai affermato che le teorie galileiane (formulate già in precedenza da altri studiosi) e quelle darwiniane erano imprecise. Va bene ma non è questo il punto. Questi due scienziati hanno presentato le loro teorie come tutti gli altri ma esse sono state osteggiate dalla Chiesa perchè contrastanti con il testo biblico e ciò è stato sicuramente uno sbaglio fatto a mio parere per paura di possibili ripercussioni a livello politico e non solo. Dopotutto Lutero era stato un semplice fraticello teologo il quale era riuscito però a scatenare un bel putiferio che la Chiesa non voleva di certo che si ripetesse. E' apprezzabile il fatto che tu giustifichi l'operato della Chiesa affermando che essa è stata moderata, almeno nel caso di Darwin, in quanto la sua teoria era sostanzialmente sbagliata (non so cosa tu intenda però perchè, almeno da come me l'hanno insegnata, credevo fosse esatta), eppure prima essa veniva osteggiata mentre ora la insegnano nelle scuole. Di fatto quindi la Chiesa ha sempre cercato di difendere sè stessa rinnegando tutto quello che la danneggia invece di tenere un atteggiamento aperto e corretto verso ogni nuova scoperta ed in sostanza verso tutto ciò che è nuovo come avrebbe dovuto fare. Presentando questi due fatti non dico che la scienza sia migliore della fede, no (ci mancherebbe solo che facessi del fanatismo scientifico come gli ipotetici "Illuminati" nel romanzo "Angeli e demoni" di Dan Brown), però dico che la Chiesa ha sempre agito con qualunque mezzo pur di salvaguardare il suo potere. Ne è una prova la dimostrazione della falsita della "Donazione di Costantino" ad opera del filologo Lorenzo Valla la quale ha dimostrato l'illegittimità del potere temporale del papa sull'Europa, inganno architettato quasi a regola d'arte dalla curia papale. Per fortuna oggi queso atteggiamento mi sembra che si sia attenuato ma non mi sorprenderebbe se in futuro si ripetesse.
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