Del Guerriero di Atlantide

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BrightBlade
00domenica 4 settembre 2005 22:45
BrightBlade ed Eruner lasciarono le mura del Regno molto presto quella mattina. Il Guardman assonnato che aprì per loro il cancello li scrutò dirigersi a nord, verso il tunnel che attraversava il Gran Massiccio.
I due cavalcarono in silenzio per quasi tutto il tracciato, Bright in testa ed Eruner qualche metro più indietro. Come al solito, la Muraglia era battuta dalla tempesta. Il Mago dell’Acqua sollevò una mano: avrebbe lanciato un incantesimo e imposto la propria volontà sulla furia degli elementi.
Tuttavia, mentre si accingeva a mettere in pratica tale proposito, notò quasi per caso l’occhiata che l’atlantideo gli lanciò…
“Come non detto” borbottò Eruner, abbassando la mano.
BrightBlade tirò le redini: i due si arrestarono su una piccola altura dalla quale si dominava la Muraglia. Era incredibile come quella piattaforma di roccia assolutamente piatta si ergesse per almeno duecento metri sulla pianura circostante, protendendosi verso il mare incurante della furia degli elementi. Era quasi un gigantesco scalino di roccia proteso verso le nubi che, spinte dalle correnti dell’intero continente, venivano trascinate là a scaricare la loro violenza in quel lembo di terra e roccia.
“Che facciamo?” domandò Eruner, dopo che i due ebbero trascorso dieci minuti immobili sotto la bufera.
“Aspettiamo un amico” rispose calmo BrightBlade.
Il Mago dell’Acqua osservò il Vassallo. Non aveva mai avuto occasione di trovarsi solo con lui all’aria aperta. Bright sembrava meditabondo, lo sguardo perso chissà dove. Chissà cosa aveva spinto il Paladino a giungere nel Regno. Eruner lo aveva visto combattere alcune volte. La precisione e la rapidità con cui l’atlantideo portava a segno i propri colpi erano più che notevoli, e la sua resistenza alle ferite subite era quasi leggendaria. Combattendo come mercenario avrebbe sicuramente conquistato fama mondiale in pochi anni. Chissà, forse avrebbe potuto anche conquistarsi un Regno, fama, gloria e un posto assicurato nelle leggende.
E invece era divenuto un Vassallo, e aveva partecipato per lo più a missioni che sarebbero rimaste sconosciute. Nessun menestrello cantava del Paladino di Atlantide.
“Non era la gloria che cercavo” mormorò BrightBlade, quasi avesse letto nella mente del mago. “Era un posto da amare e per il quale valesse la pena perdere la vita. E posso dire di averlo trovato. Guarda, sta arrivando”.
La mano guantata del Paladino indicò un punto indistinto. La pioggia, d’altronde, limitava di moltissimo il campo visivo dei due cavalieri. Tuttavia, ascoltando attentamente, anche Eruner udì distintamente il rumore di un cavallo al galoppo in lontananza.
Poco dopo, la sagoma scura di un cavaliere in armatura venne rivelata dallo scoppio di un fulmine. Quasi lo avessero accompagnato lungo il tragitto, con Cyber Dark giunse la folgore. Ripetutamente essa colpì il suolo martoriato di quel sasso a picco sull’oceano, precedendo l’avanzare del Paladino attraverso la landa desolata.
Cyber si affiancò ai due che lo attendevano, ed insieme i tre proseguirono verso la Muraglia.
Il sentiero che la scalava era così stretto che i tre dovettero scendere da cavallo e camminare in fila indiana, conducendo i cavalli per le redini. Più di una volta qualche sasso scalzato via dal sentiero precipitò a valle; Eruner ascoltò il ciottolo sobbalzare lungo il precipizio fino a perdersi nella grigia penombra che avvolgeva quel luogo.
“Ma dove stiamo andando?” domandò il mago. Bright sorrise. “A casa”.
L’affermazione, già di per sé sconcertante, lo divenne ancora di più quando i tre si fermarono, alcune ore dopo, in una piccola baia circolare, stranamente risparmiata dalla bufera che imperversava tutto attorno. Non c’era nulla in quel luogo, se non abeti fin quasi al bordo della scogliera a forma di mezzaluna che dava sul mare, tanto meno una casa!
“Eccoci arrivati” annunciò Bright, balzando giù di sella. Un lieve sorriso aleggiava sulle sue labbra.
“La baia della Luna” annunciò poi, accompagnando alle parole un teatrale gesto con la mano.
L’atlantideo si rivolse poi ad Eruner, dicendo: “Hai portato con te gli oggetti?”.
Il Mago dell’Acqua sorrise, estraendo da sotto la tunica due involti. Li consegnò a BrightBlade, il quale li aprì con cura, rivelando una tavola di legno, una daga e una cappa.
Cyber Dark aggrottò un sopracciglio: aveva percepito chiaramente l’aura sacrilega che quegli oggetti emanavano.
“Appartenevano al figlio di NightLord” spiegò Eruner, notando la reazione del Paladino. Quest’ultimo scrollò le spalle, volgendo di nuovo lo sguardo al compagno.
BrightBlade poggiò i manufatti a terra.
“Benissimo, direi che possiamo cominciare: manca ormai meno di un’ora al tramonto”.
Cyber Dark si portò al fianco del Gran Maestro.
“Inginocchiatevi, Eruner, Mago dell’Acqua” ordinò BrightBlade.
Eruner obbedì al comando.
“Sollevate un ginocchio, Cavaliere. Inginocchiatevi in quel modo al cospetto del vostro Dio, e di nessun altro”. Eruner sollevò il ginocchio destro, colpito dal significato che persino quel gesto doveva aver avuto nella cultura di Atlantide.
“Spogliatevi della vostra armatura e delle vostre armi” proseguì con calma il Paladino. Eruner depose a terra le proprie armi, che vennero raccolte da Cyber e messe di lato, quindi guardò dubbioso l’atlantideo: nessuno gli aveva detto di portare un’armatura da togliere in seguito!
Tuttavia, Bright sembrò soddisfatto: evidentemente, quella era soltanto una formula.
Il Gran Maestro si volse verso Cyber e sussurrò qualche parola. Il Paladino porse allora all’atlantideo un fagotto di lino bianco. BrightBlade svoltolò l’involucro, rivelando una spada. La prima cosa che colpì Eruner fu la lunghezza di quell’arma: la lama era grande almeno quanto quella di un ordinario spadone. Eppure, il metallo di cui era fatta aveva una lucentezza diversa dall’acciaio comunemente utilizzato: era qualcosa di misto tra argento e acciaio, leggermente più chiaro e brillante del mithril utilizzato in molte armature del Regno.
L’elsa non era cruciforme: era stata invece forgiata a foggia di testa di drago: nelle fauci spalancate era innestata la splendida lama, sulla cui superficie era stata incisa una serie di rune che il Mago dell’Acqua non seppe tradurre. L’impugnatura ricordava vagamente per forma e dimensioni quella di una katana di NightLord, anche perché il pomolo, di solito presente nelle spade per bilanciarne il peso, era in questo caso del tutto assente.
“Questa è Drath’Kahn, la Signora dei Draghi, Lama di Eruner, Aspirante Paladino di Atlantide. Egli ha superato la Prova, e dimostrato il suo valore. Che egli sia dunque chiamato e riconosciuto da tutti come Accolito Paladino di Atlantide, nonché Membro del Tempio dei Paladini di Atlantide” annunciò BrightBlade.
Cyber fece un passo avanti. “Quale pegno offre Eruner, Aspirante Paladino, per Drath’Kahn?”.
Bright puntò la spada verso i tre oggetti, appartenuti un tempo ad Arsiun, il vampiro figlio di NightLord che Eruner aveva contribuito a sconfiggere. Cyber annuì, mentre BrightBlade proseguiva: “Che sia reso onore ad Eruner, uccisore di Arsiun. Che da oggi egli sia chiamato Guerriero di Atlantide ed Aspirante Paladino, e che riceva gli onori degni di tale rango”. Mentre parlava, il Gran Maestro effettuò il saluto militare con la Lama di Eruner, quindi con un movimento fluido la fece scivolare sul palmo della mano e, afferratala per la lama, la porse al Mago dell’Acqua.
Eruner la impugnò nel momento in cui Bright apriva il palmo. Il giovane notò con stupore numerosi tagli sul guanto dell’atlantideo, e alcune gocce di sangue sul filo di Drath’Kahn.
Bright sorrise leggermente. Evidentemente, pensò Eruner, faceva tutto parte del rituale.
Subito, però, il Gran Maestro tornò serio. Sollevando entrambe le mani, le impose sul capo del Mago dell’Acqua.
“Da oggi, siete al servizio di Atlantide. Che voi possiate vivere saggiamente e morire con valore. Andate là dove riterrete necessario, combattete ovunque i nemici della Luce. Non calcolate la forza dei vostri avversari, non colpite alle spalle o con l’inganno. Affrontateli in campo aperto, in inferiorità e in svantaggio. Risparmiate la vita ai vostri avversari e, se non fosse possibile, implorate il perdono per la loro anima. Non sacrificate mai la vita di un innocente, ma siate pronti a donare la vostra vita per lui in ogni momento.
Aderite a questo Sacro Codice e fatevi Onore, Paladino!”
Cyber fece cenno ad Eruner di alzarsi. Quando fu in piedi (a dir la verità, il suo fu più un balzo di gioia che un degno e misurato movimento), il neo promosso Guerriero di Atlantide effettuò alcuni fendenti con la sua nuova spada. A dispetto dell’apparenza, Drath’Kahn era leggerissima e perfettamente bilanciata. Era una sensazione nuova, alla quale bisognava abituarsi. E, per un attimo, Eruner ebbe come la sensazione che la Lama si sistemasse tra le sue mani. Forse fu un fremito dovuto all’emozione, ma il Mago non poté non abbassare dubbioso lo sguardo su quella spada.
Le sue riflessioni furono però interrotte dalle parole di BrightBlade. Nel frattempo, lui e Cyber si erano voltati verso la scogliera.
“Io vi invoco, Unot'nah, Guardiano dei Flutti!” gridò il Paladino di Atlantide.
All’inizio non accadde nulla, quindi la calma che avvolgeva le acque fu rotta da un fremito. Eruner si sporse appena sul dirupo. Proprio in quel momento, vide una gigantesca macchia nera allargarsi sull’acqua.
Con un grido, il Guerriero di Atlantide balzò indietro, cadendo a terra. Sopra di lui, un collo ricoperto di squame color zaffiro grande molto più del tronco di una quercia era sormontato da una gigantesca testa di drago marino, le cui fauci stracolme di denti affilati come katane dondolavano pressappoco sopra di lui. Le labbra di quel mostro colossale si mossero, mentre una voce più antica delle montagne risaliva quella gola mastodontica:
“Salute a voi, Eruner, Guerriero di Atlantide” disse semplicemente Unot’nah, il Guardiano dei Flutti, il drago la cui dimora altro non erano che le rovine della un tempo gloriosa isola di Atlantide.
“S…salve” mormorò Eruner, più che intimorito da quella creatura mitologica.
Il muso del drago si abbassò fin quasi a sfiorare il Mago dell’Acqua. Le narici si dilatarono, mentre Unot’nah annusava il nuovo venuto. Un vero e proprio turbine avvolse Eruner. Soddisfatto di quell’esame, il drago si rivolse quindi a BrightBlade.
“Salute a voi, BrightBlade, l’Ultimo della Stirpe di Atlantide. Siete pronto per il rituale?”. Nella voce di quella bestia marina echeggiava una saggezza infinita. Bright annuì. Unot’nah si erse allora in tutta la sua statura. Prima di cominciare, tuttavia, il mostro marino volse il proprio sguardo infallibile a Cyber Dark, che fino a quel momento era rimasto in disparte.
“Salute a voi, Cyber Dark, il Maestro”. Il Paladino rispose con un quasi impercettibile cenno del capo. Sul volto del drago comparve quello che ad Eruner sarebbe per sempre sembrato una sorta di sorriso. Molti anni dopo, raccontandolo in taverna, sarebbe stato preso in giro per questo: come può un drago sorridere?
Eppure era un sorriso quello che comparve sul volto di Unot’nah. Il drago parlò.
“Vi dirò una cosa, Cyber Dark. Verrà su di voi il Tempo del Sole, e passerà, e voi sarete ancora là. Verrà su di voi il Tempo della Nebbia, e passerà, e voi sarete ancora là. Verrà su di voi il Tempo della Tempesta, e passerà, e voi sarete ancora là. Verrà su di voi la Fine, e anch’essa passerà, e voi sarete ancora là. Ma…”
Quella lettera suonò all’orecchio dei presenti come il rintocco del destino, un punto fermo e imprescindibile, l’espressione stessa della fatalità.
“… Infine, verrà su di voi il Tempo della Rosa, e passerà, e voi non sarete più.”
Cyber accolse quella sorta di profezia senza batter ciglio.
Il drago tuttavia sembrò non aspettarsi alcuna replica.
E così, al cospetto del Paladino di Atlantide, del suo Maestro e del Guerriero di Atlantide, Unot’nah narrò della caduta di Atlantide ad opera del Distruttore, e per la prima volta BrightBlade non fu il solo ad udirla.

E così, tre giorni dopo, i tre varcarono nuovamente i Cancelli del Regno. Nessuno notò che Eruner portava ora un’altra spada. Per la sua rivelazione, tuttavia, il tempo era assai vicino, come i tre cavalieri avrebbero presto avuto modo di scoprire.
Ma questa è un’altra storia......

[Modificato da BrightBlade 04/09/2005 22.46]

Eruner
00domenica 4 settembre 2005 23:06
Eruner era più che eccitato. L'emozione e la felicità che lo attanagliavano erano quasi al limite dello stordimento. La presenza di Drath’Kahn era nuova, ma allo stesso tempo famigliare, quasi la lama avesse atteso da sempre il... Ancora non ci credeva: Guerriero di Atlantide! Ma un dubbio lo assalì. Lui non era mai stato un Paladino, non sapeva nulla dell'arte dei Guerrieri degli Dei! Immediatamente, si volse verso BrightBlade e gli domandò

-Gran Maestro, io non conosco nulla del modo di combattere dei Paladini. Vi prego, vi prego Fratello, insegnatemi ciò che devo apprendere affinchè non vi deluda!

Lo sguardo del giovane esprimeva meglio delle parole il fiume di sentimeni che gli scorreva dentro
Kyle87
00lunedì 5 settembre 2005 01:46
OT
ottimo scrtto come sempre, riuscite sempre ad appassionarmi Bright!
DragonKnight
00lunedì 5 settembre 2005 12:28
OT
Che bello. Mi piacerebbe tanto partecipare peccato che non posso![SM=x92711]
Cmq molto ben scritto, complimenti!
BrightBlade
00sabato 17 settembre 2005 15:42
"Non temete, Fratello" rispose Cyber, squadrando con un pizzico di compiacimento il neo-promosso Paladino, "BrightBlade non vi lascerà certo con le mani in mano... Temo rimpiangerete il giorno di aver voluto diventare Paladino...".
BrightBlade sorrise leggermente alla battuta del compagno. Sì, si sarebbe occupato personalmente dell'istruzione di Eruner, così come faceva con tutti i giovani membri della Gilda.
Eruner
00sabato 17 settembre 2005 16:16
-EVVIVA!!! EHM... Cioè, volevo dire... Grazie, sono felice che abbiate accettato. Cercherò di non deludervi! Allora, iniziamo subito?

L'entusiasmo del giovane era palpabile, tanto che fece sorridere i due Vassalli. Oramai mancava poco alla Gilda e ben presto Eruner avrebbe iniziato la sua nuova vita come Paladino

Otrebmu Ittoram
00sabato 17 settembre 2005 21:37
OT-- Per Eruner dovrete aspettare per gli insegnamenti di BrightBlade poco dopo che Vi ha investito Paladino di Atlantide e' partito nel racconto minaccia dal futuro [SM=x92702] --OT
Eruner
00domenica 18 settembre 2005 02:46
ot

Otre, è logico che intedo quel giorno faremo qualcosa, poi se deve partire parta! [SM=x92702]
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