Aria di cambiamenti
Il Sommo Ostri si avvicinò alla figura del paladino, portandosi al suo fianco ed appoggiando le braccia al cornicione, come il suo suddito.
Cyber Dark si scostò una ciocca di capelli biondi dalla fronte, sospinti dal vento, e sorrise lievemente.
"Non festeggi..?" domandò Ostri.
"Ho festeggiato...alzato il calice in onore dei miei compagni e del Regno...ma stavolta, non è la mia festa." replicò il Gran Maestro, con un lieve sorriso sulle labbra.
Si voltò ancora a guardare il Gran Massiccio, su un lato del castello.
"Davvero Cyber Dark sta rifiutando l'offerta del Sommo di brindare con lui?" chiese retoricamente Ostri, facendo comparire, chissà come, due boccali colmi di idromele.
Cyber ridacchiò voltandosi, chiedendosi se fosse magia o semplicemente l'abilità del sovrano nel nascondere boccali e farli passare inosservati.
Alzando il calice, Ostri chiese: "A cosa brindiamo, mio giovane amico?"
Dopo un attimo di esitazione, Cyber lo emulò, replicando "Al Regno. E ad un giovane atlantideo audace e promettente."
Ridendo, Ostri e Cyber tracannarono d'un fiato il contenuto del bicchiere, come se avessero avuto una gran sete, e lo riabbassarono con un sonoro sospiro.
Dopo qualche attimo di pausa, la conversazione riprese.
"Ti ha raccontato, immagino, come sono andate le cose." sorrise lievemente il paladino.
"Si."
Seguì un altro attimo di riflessione.
"Cyber," riprese il Sommo, "C'è una cosa che non capisco. Hai fatto ricerche sul Diadema per tutta la vita, tu sapevi dei suoi effetti. Eppure hai lasciato che ti dominassero. Perchè?"
Il Gran Maestro si voltò a guardarlo, con un mezzo sorriso sul volto in penombra.
"Perchè la gente cambia. Io sono cambiato. E i motivi che mi spingevano ad avere quell'oggetto, in passato, non sono più i motivi che mi hanno spinto a recuperarlo ora."
"E tuttavia," continuò Ostri, seguendo il suo ragionamento, "avrei sempre immaginato di veder tornare Cyber Dark adorno del Diadema, quando questi l'avesse trovato."
Cyber sorrise all'idea, pur senza rispondere. Cambiò invece argomento.
"BrightBlade è stato particolarmente abile durante questo combattimento. I suoi poteri sono notevolmente cresciuti."
"Lo percepiamo," rispose Ostri, utilizzando il plurale come segno per mostrare che ogni manifestazione di BlueDragon poteva percepirlo.
"Mai avrei immaginato che un suo tocco sarebbe stato in grado di distruggere un lich indenne...significa che la benevolenza degli dei e di BlueDragon nei suoi confronti si è notevolmente accresciuta."
Cyber guardò il suo sovrano con un sorriso beffardo e soddisfatto.
"Ora che ne sarà del Diadema, mio buon compagno?" chiese Ostri, in tono piatto.
"Non spetterà a me portare questo artefatto." replicò Cyber, con tono altrettanto calmo.
"Cyber...tu conosci la natura del Diadema. Esso è un oggetto senziente, e non è buono. La sua natura dominante deve essere tenuta a bada da qualcuno con il cuore puro e la benevolenza degli dei sufficiente a porre un freno agli istinti catastrofici di esso."
Cyber lo guardò negli occhi, per la prima volta da quando aveva messo piede sulla camminata.
"...appunto." sorrise sinceramente.
E Ostri cominciò a capire.
"Hai sempre detto," proseguì il sovrano, distendendosi lievemente, "che quell'oggetto avrebbe aiutato la Gilda ed il Regno tutto nella sua lotta contro il Male. Non è più forse così?"
"Oh, lo è, e così sarà. Il Diadema aiuterà la Gilda ed il Regno...ma non me."
Cyber sorrise sinceramente al suo compagno, ammutolendosi.
Allora Ostri prese la parola, avendo finalmente compreso.
"Vuoi che sia BrightBlade a portarlo."
Cyber Dark si limitò ad annuire, guardando lontano, ben lungi dalla serie di mura che delimitavano il Regno.
"E vuoi che sia lui il nuovo Gran Maestro della Gilda dei Paladini."
Cyber si voltò a guardarlo, lasciando spazio ad un profondo, ampio e sincero sorriso. Si concesse l'ardore di battere sulla spalla del Sommo, un gesto che lui apprezzò con un sorriso, ed una ricambiata pacca sulla spalla.
"Diverrà il portatore del Diadema..." sorrise Cyber, "...e il nuovo, osannato Gran Maestro. I tempi sono maturi per entrambi...per me...e, soprattutto, per lui."
Gli occhi dell'ex Gran Maestro scintillarono, nel guardare quelli del suo sovrano. Poi, portando una mano alla tasca, Cyber estrasse un fagotto blu che ben conosceva, e lo porse ad Ostri.
"Fa' che ne faccia buon uso...amico mio." sorrise piano il paladino.
Ostri annuì, osservando quel piccolo fagotto, così apparentemente minuscolo nelle sue mani.
E quando alzò gli occhi, fece appena in tempo a notare il fugace inchino rivoltogli dal compagno, prima che scomparisse nell'oscurità dei corridoi del castello, lasciandolo solo.