Holux ragazzi, come saprete noi di bluedragon.it ci impegnamo da anni e anni nella battaglia sulla verità storica, il sito
www.editorialeilgiglio.it ha da poco iniziato una campagna di adesione sul tema, qui di seguito posto l'appello e in fondo il link per aderire.
Holux e... PRO VICTORIA LUCIS ET VERITAS!!!
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Il bicentenario della nascita di Garibaldi:
retorica celebrativa
o occasione per discutere e ricercare?
Il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi ripropone agli studiosi ed all’opinione pubblica un fondamentale dilemma: la storia della quale la figura di Garibaldi costituisce uno snodo epocale per l’Italia deve essere la riproposizione di una ideologia ufficiale o una opportunità di indagine attenta e rigorosa?
La retorica celebrativa occuperà gli spazi della discussione? La risonanza degli eventi oscurerà il lavoro degli studiosi? Il riduttivismo dei mass-media impedirà un accertamento degli eventi e del loro significato?
Ogni autentica memoria storica presuppone un accertamento puntuale di fatti, situazioni, responsabilità. Lo storico, come ogni uomo pensoso della propria umanità, non può non lasciarsi interrogare dalla realtà, indipendentemente da quanto essa risulti consentanea al proprio sentire. Non sovrapponendo ad essa il proprio punto di vista, il che equivarrebbe ad una sostituzione che costituisce una mistificazione, L’esigenza della storia è l’esigenza della verità. La deontologia della ricerca non può che riconoscere la verità come meta e come condizione. L’unica giustizia che si può rendere al passato è l’accertamento ed il riconoscimento della verità della storia.
Celebrare la storia significa trasporla dal piano che le è proprio - quello dell’esperienza e della conoscenza - per collocarla sul versante dell’ideologia. Significa farle perdere di concretezza e di valore umano per farle assumere il senso dei bagliori dell’utopia. Significa prescindere dal particolare che ne disegna la fisionomia e che proprio in quanto tale si offre alla valutazione dell’intelligenza, per farle assumere il rilievo dell’anticipazione autopostulatoria di un futuro preteso ed atteso, di cui gli interpreti sarebbero insieme lo svolgimento e l’inveramento.
In questa prospettiva, pertanto, assumiamo un impegno e lanciamo un appello: l’impegno di contribuire con un’attività intellettuale immune da ogni subalternità alle mode culturali e ideologiche, all’indagine sulle fonti documentarie, confrontando con esse, e solo con esse, le innumerevoli sovrapposizioni mitopoietiche, che mistificano la memoria storica e vanificano quindi il senso di una autentica appartenenza civile.
L’appello che rivolgiamo è che questo bicentenario non sia una retorica celebrazione di eventi sottratti al tempo ed alla discussione e finanziati come riti che rinnovano un mito fondativo, ma un motivo per sollevare ogni cortina fumogena da eventi la cui conoscenza disinteressata e rigorosa può recare un contributo prezioso alla memoria ed all’ identità storica dell’Italia e dell’Europa.
COMITATO PER LA VERITA’ STORICA
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