Comitato per la Verità Storica - raccolta adesioni

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Sommo Ostri
00giovedì 13 settembre 2007 00:11
Holux ragazzi, come saprete noi di bluedragon.it ci impegnamo da anni e anni nella battaglia sulla verità storica, il sito www.editorialeilgiglio.it ha da poco iniziato una campagna di adesione sul tema, qui di seguito posto l'appello e in fondo il link per aderire.
Holux e... PRO VICTORIA LUCIS ET VERITAS!!!

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Il bicentenario della nascita di Garibaldi:
retorica celebrativa
o occasione per discutere e ricercare?



Il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi ripropone agli studiosi ed all’opinione pubblica un fondamentale dilemma: la storia della quale la figura di Garibaldi costituisce uno snodo epocale per l’Italia deve essere la riproposizione di una ideologia ufficiale o una opportunità di indagine attenta e rigorosa?
La retorica celebrativa occuperà gli spazi della discussione? La risonanza degli eventi oscurerà il lavoro degli studiosi? Il riduttivismo dei mass-media impedirà un accertamento degli eventi e del loro significato?
Ogni autentica memoria storica presuppone un accertamento puntuale di fatti, situazioni, responsabilità. Lo storico, come ogni uomo pensoso della propria umanità, non può non lasciarsi interrogare dalla realtà, indipendentemente da quanto essa risulti consentanea al proprio sentire. Non sovrapponendo ad essa il proprio punto di vista, il che equivarrebbe ad una sostituzione che costituisce una mistificazione, L’esigenza della storia è l’esigenza della verità. La deontologia della ricerca non può che riconoscere la verità come meta e come condizione. L’unica giustizia che si può rendere al passato è l’accertamento ed il riconoscimento della verità della storia.
Celebrare la storia significa trasporla dal piano che le è proprio - quello dell’esperienza e della conoscenza - per collocarla sul versante dell’ideologia. Significa farle perdere di concretezza e di valore umano per farle assumere il senso dei bagliori dell’utopia. Significa prescindere dal particolare che ne disegna la fisionomia e che proprio in quanto tale si offre alla valutazione dell’intelligenza, per farle assumere il rilievo dell’anticipazione autopostulatoria di un futuro preteso ed atteso, di cui gli interpreti sarebbero insieme lo svolgimento e l’inveramento.
In questa prospettiva, pertanto, assumiamo un impegno e lanciamo un appello: l’impegno di contribuire con un’attività intellettuale immune da ogni subalternità alle mode culturali e ideologiche, all’indagine sulle fonti documentarie, confrontando con esse, e solo con esse, le innumerevoli sovrapposizioni mitopoietiche, che mistificano la memoria storica e vanificano quindi il senso di una autentica appartenenza civile.
L’appello che rivolgiamo è che questo bicentenario non sia una retorica celebrazione di eventi sottratti al tempo ed alla discussione e finanziati come riti che rinnovano un mito fondativo, ma un motivo per sollevare ogni cortina fumogena da eventi la cui conoscenza disinteressata e rigorosa può recare un contributo prezioso alla memoria ed all’ identità storica dell’Italia e dell’Europa.
COMITATO PER LA VERITA’ STORICA

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Eruner
00giovedì 13 settembre 2007 09:28
Iscritto. Sebbene la mia famiglia abbia da sempre dato ufficiali al Regno Savoia, credo sia d'obbligo restituire importanza anche agli altri stati dell'epoca. Non penso che da noi fosse un giardino fiorito e dalle altre parti un covo di briganti come tutte le autorità e le scuole vogliono far credere...
BrightBlade
00giovedì 13 settembre 2007 16:25
L'argomento era saltato fuori qualche tempo fa, parlando con Gianlu della storia del nostro paese.
Tra l'altro, quest'anno sono stato a Civitella del Tronto a un convegno sul Regno delle Due Sicilie, per ascoltare un intervento del mio prof. di Storia e Filosofia: se non ricordo male, c'era anche qualche testo dell'editore del link proposto dal Sommo (in particolare, L'Esercito delle Due Sicilie.
In effetti, così come abbiamo un lungo ed interessantissimo articolo sull'Inquisizione, sarebbe bello creare qualcosa di simile per far luce sulla nascita del nostro paese.
Nel frattempo, un buono spunto per chi volesse "spulciare" nella storia d'Italia può essere il libro "L'Inghilterra contro il Regno delle Due Sicilie", che con tono ironico dipinge un quadro abbastanza esaustivo della situazione storica del tempo, smontando uno per uno tutti i "miti" del Risorgimento italiano e facendo chiarezza su quella che fu, a tutti gli effetti, un'autentica guerra di conquista ai danni di due degli stati più evoluti (dal punto di vista economico, sociale e tecnologico) che ci fossero: lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie.
In caso qualcun altro fosse interessato alla realizzazione di un articolo sulla storia d'Italia, la mia disponibilità a collaborare è, come già detto in altre occasioni, assicurata!
()Luce()
00giovedì 13 settembre 2007 17:49
Aderito... Basta con i miti che ci propongono sempre nei libri di scuola. Sempre si dipinge il Risorgimento come un periodo di grande splendore e spesso gli insegnanti lo contrappongono al Medioevo dicendo: "Il Medioevo è un'epoca buia, non si ha identità nazionale, solo con il Risorgimento si avrà finalmente un'Italia unita e ricca". Iniziamo a vedere invece le pecche di uomini tanto celebrati come Garibaldi [SM=x92702]
Ogino-DC
00giovedì 13 settembre 2007 21:27
Ho aderito anche se non ho nemmeno un parente di quella zona.
Basta che vi fate un giretto su Politica Online e vi trovate i monarchici savoiardi che rivendicano la difesa della libertà e della religione da parte dei Savoia.
Invece fu tutto un imbroglio voluto dalla massoneria,non ci sono scuse.Non è un caso che uno dopo l'altro sono caduti gli stati religiosi a vantaggio della nazione italiana.
E' da notare come la delegittimazione sia stata usata dai fautori dello stato italiano.Prima hanno detto che chi si ribellava era un bandito,poi quando hanno capito che da una parte all'altra della penisola la gente NON si capiva,allora ha tirato fuori il fiorentino,ha detto che quello è l'italiano e gli altri sono tutti volgari dialetti delegittimando anche linguisticamente i popoli della penisola.
Anche se sono nostalgico degli Asburgo (meglio uno stato che sa di genere etnicamente eterogeneo e si comporta federalmente di uno che pretende di essere composto dallo stesso popolo) non avrei nulla contro il permanere di uno stato unitario italiano A PATTO che sia un'unione di popoli perchè l'etnia italiana è un'invenzione come quella irachena (quando si parla di italici è un termine geografico).
Alla fine il caso delle Due Sicilie è simile a quello dei baschi in versione leggera perchè lì le differenze non sono così evidenti (i baschi non sono neppure indoeuropei) ma sono notevoli.
Enricus IX
00venerdì 14 settembre 2007 09:37
Re:
Ogino-DC, 13/09/2007 21.27:


Anche se sono nostalgico degli Asburgo



Che bello!! Un altro Asburgico!!! [SM=x92709]


Dondolin
00venerdì 14 settembre 2007 21:27
Re:
()Luce(), 13/09/2007 17.49:

Sempre si dipinge il Risorgimento come un periodo di grande splendore e spesso gli insegnanti lo contrappongono al Medioevo dicendo: "Il Medioevo è un'epoca buia, non si ha identità nazionale, solo con il Risorgimento si avrà finalmente un'Italia unita e ricca".[SM=x92702]



Già, questa storia dei secoli bui è uscita anche con la nostra professoressa di letteratura italiana. Il medioevo è stato proprio visto da tutt'altro punto di vista (errato) da numerosi storici, ma ormai si sa fu un'epoca di grande cultura e che pose certamente le basi a buona parte delle lingue moderne. E poi, perchè parlare di secoli di "nulla" quando abbiamo numerosissimi documenti ottenuti dal lavoro di monaci quali i cistercensi, che hanno raccolto la cultura classica in volumi consultabili tutt'oggi (almeno ciò che ne resta). Quindi penso sia un'iniziativa giusta e da sostenere ;)
Nemesis A
00sabato 15 settembre 2007 10:28
Sono d'accordo con tutti,si deve dire basta alle manipolazioni storiche una volta per sempre.
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