Un'Ombra del Passato

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Legenda:
<< parlato >>
<< cantato >>
<< pensato >>
<< pensato tradotto >>

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Indice:
Prologo

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<< Grath kireth umba shui... >>
Troppo tempo passato in mezzo ai Goblin per riuscire a pensare strettamente in lingua Umana.
<< Notte tempestosa qua fuori... E' necessario pensare più di un secondo per tradurre i pensieri dal goblin alla lingua comune. Senza contare che essa è una lingua imprecisa. Se si dovesse tradurre letteralmente significherebbe "Cielo catastrofe me viaggio"! Chissà perché... La vita riserba stranezze. >>
L'Aspirante Vassallo ripensò alla sua vecchia famiglia Goblin, desiderava tanto rivederla. Giornate passate alla fame, ma felici. Assieme a Ruck, Rick, Pit, Mie, Les, Zsack, Jij, Qury, Hiss, Froj, Nnumi il padre e Gurumba la madre.
<< Non ci ho mai pensato prima, effettivamente sono dei nomi strani... >>

La pioggia si abbatteva sul Regno di Blue Dragon ove Kalk risiedeva aspettando. Nemmeno egli sapeva cosa aspettare, forse un segno, forse un amico. Sentiva un vuoto incolmabile dentro di se. Gli mancava la sua famiglia, certo, ma non riusciva bene a comprendere se fosse quello il motivo del suo castigo. Era come avere una parola sulla punta della lingua non riuscendo a pronunciarla. Quasi una tortura, quella era.

Kalk decise di alzarsi dal suolo sul quale era seduto, di fianco la Gilda dei Paladini. Quel luogo gli rimembrava qualcosa della sua vecchia vita, sapeva di essere stato un Paladino in passato, ma era una bella sensazione stare li accanto a prescindere da esso. Gli dava una leggera sensazione di Pace interiore.



<< Non sempre, purtroppo... >> Decise quindi di andare a bere un boccale in Taverna. L'avrebbe tirato su di morale.

<< AAAAAAH! >> Un urlo di donna fece scattare lo sguardo dell'Uomo dagli occhi ambrati verso il buio attorno a lui, ma nulla vide.
<< DONZELLA, DOVE SIETE?! >> gridò Kalk correndo per le strade.
<< Messere, state forse cercando la Vostra compagna? Siamo dentro al Regno, è al sicuro, non c'è motivo d'allarmarsi tanto... >> Un Uomo rassicurò l'eroico Aspirante.
<< Ho sentito una donzella gridare... >> spiegò.
<< Se una donzella avesse gridato l'avrei di certo udito a quest'ora della notte. TranquillizzateVi, tornate pure a casa. Sarete sicuramente stanco. >> rispose l'Uomo camminando avanti.
<< Magari avete ragione... Ma io vi ho sentita... >> E si rimise in marcia verso la Taverna, preoccupato di non star facendo un errore.
<< Se una donzella avesse urlato le guardie del Regno sarebbero corse in soccorso, per certo! >>

E rassicurato arrivò alla Taverna de lo Regno e vi entrò.

<< Non ha importanza l'orario quando vai in Taverna, c'è sempre della vita! >> Pensò il giovine aprendo la porta, ed effettivamente non aveva tutti i torti!
Quel luogo, affollato di gente ubriaca, era ideale per farsi quattro risate. Gente che cadeva in preda all'ebrezza del vino, un Artista che suonava il suo strumento e urla e risate erano la norma dentro quelle mura.
<< Una pinta di Birra, grazie! >> Disse, ponendo tre Kion sul bancone dopo averla ricevuta. Non vedendo nessuna faccia nota si sedette vicino all'Artista del giorno ad ascoltare la sua canzone.

<< ... I prodi, a Direnia, lesti marciaron
Contro la brutalità del Nemico
Vele spiegate, armi alla mano
Ora tal storia vi narro, mio Amico... >>

Non ci fu tempo per lui. Un ubriaco lo prese di forza.
<< A-AIUTO! >> Gridò il giovine Bardo, ma nessuno gli diede aiuto. Ridendo un altro ubriacone lo prese di forza. Un cenno al proprio compagno, aprirono la porta della Taverna e... SPLASH! Lo cacciarono fuori.
<< Faceva veramente schifo! >> dissero gli ubriachi ridendo, tornando a bere.
<< AH! AH! AH! >> Kalk non riuscì a non ridere, nonostante la sfortuna capitata al giovinuomo. La bontà nel suo cuore gli impose comunque di aiutarlo.



L'Artista, sdraiato nel corridoio del Castello de lo Regno, si rialzò da terra e si scrollò la polvere di dosso. Kalk prese il tamburo del Bardo da terra e glielo porse.
<< Prendete >> Disse il Guerriero << E' un gran bello strumento. >> Il tamburo presentava una redorta verde tutt'intorno lo scheletro ed i sonagli erano anch'essi di colore verdi. Un oggetto di alta qualità.
<< Grazie mille messere... La gente non comprende la mia arte e faccio questa fine spesso. >> Rispose il Bardo, quasi piangente. Aveva occhi color ghiaccio, pelle liscia, lucida e rosea. Capelli castani, ricci e lunghi. Alto circa un metro e mezzo.
<< Suvvia, prendetela con filosofia, la vostra arte è unica e inimitabile! >> Kalk sorrise.
<< Forse... >> l'Artista era spaesato. << Andrò ai miei alloggi, grazie comunque messere. >> Disse facendo un inchino ed allontanandosi.

Il Guerriero quindi tornò in taverna, sovrappensiero. Ordinò un'altra pinta, la bevve e tornò ai suoi alloggi pensando alla sfortuna del messere incontrato poc'anzi.
<< Effettivamente non era proprio gradevole... povero lui. >> Pensò sorridendo.