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Le Radici del Male

Ultimo Aggiornamento: 19/10/2012 18:55
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08/09/2010 19:43
 
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Una caverna oscura, lunghi corridoi sotterranei angusti che trasudavano morte. Solo una torcia ogni sei metri permettevano un minimo di visione in posti come quello. Ogni corridoio portava in un posto più lugubre del precedente e come se non bastasse si poteva incappare in trappole di ogni genere, porte chiuse magicamente e cosa ben peggiore gli accoliti antichi. Jamak era nato nel Continente Orientale, precisamente nella splendida e misteriosa Katai. Era un assassino di corte in missione, ma non avrebbe mai pensato di ritrovarsi lì in quel momento…un portentoso guerriero ombra come lui in balia del Male più profondo? Ebbene sì Jamak era abile ma forse non abbastanza ed in quel momento si trovava prigioniero insieme ad altri in un ampio stanzone scuro di pietra grigio-nera. Qualcuno potrebbe pensare che sarebbe stato facile scappare…beh se per lo meno ci fosse stata una serratura, purtroppo non era così, vi era una porta immaginaria chiusa tramite la magia oscura, la quale li costringeva in balia di quel luogo illuminato solo da un piccolo fuoco magico al centro dello stanzone. Alcuni bambini si lamentavano o meglio mocciosi, come era solito chiamarli l’assassino, che avrebbe preferito eliminare se avesse avuto le proprie armi…invece si ritrovava in quel lugubre posto senza nessun equipaggiamento utile allo scopo. Non riusciva più a ricordare da quanto tempo erano rinchiusi lì dentro, ma più il tempo passava e più il suo animo si corrodeva e si rabboniva, i bambini iniziavano quasi a fargli tenerezza. Cosa ben più grave era il giorno in cui venivano gli accoliti per prelevare qualcuno che non faceva più ritorno.
<<Scignole tolneremo a casa plima o poi? Voglio la mamma…>> si lamentò un bambino che aveva la faccia tumefatta.
<<Ma cosa vogliono da noi…cosa…almeno i bambini…>> una donna piangeva disperata sperando in qualcosa che forse non sarebbe mai accaduto, un miracolo.
Jamak aveva imparato a distinguere tutti coloro che almeno per il momento si trovavano nella sua stessa situazione, vi era un uomo robusto ma stranamente taciturno, una donna e due bambini. Non sapevano cosa mai potesse succedere in quell’infinità di sotterranei ma l’Assassino aveva il sospetto che ci fosse una manifestazione maligna in atto. Non può continuare così, la prossima volta che verranno dovrò inventarmi qualcosa…forse sarà il momento di riscattare tutta la mia vita di omicidi e cose ben peggiori… mentre pensava questo l’Assassino parlò al bambino:
<<Non preoccupatevi, fosse l’ultima cosa che faccio su questa terra ma tornerete a casa piccolo!>>
<<Evviva, blavo scignole!>> gioì improvvisamente il bambino.
Non molto distante vi era una sala rettangolare, sorretta da sei pilastri con bassorilievi raffiguranti demoni ed ogni cosa che dissacrava la giustizia di nostro Signore. Alcuni arazzi di popoli antichi facevano da contorno alla macabra sala. Al centro di tale salone si ergeva un’altare sacrificale in pietra nera. Oscure iscrizioni adornavano l’intero luogo. L’unica luce in quel mesto loco erano le torce vicine all’altare. Molti accoliti antichi discutevano con una figura seduta su di uno scranno fatto interamente di ossa umane, il quale era posto all’estremità del salone. Uno fra i tanti accoliti che recitavano strani versi vicino all’altare discuteva con colui che sedeva sullo scranno. Era l’accolito supremo, distinguibile dagli altri per una tiara nero-violacea che portava sulla nuca, coperta dal mantello rossiccio.
<<Altissimo Ozakon…abbiamo saputo della morte di Mardrakan nei presso del Regno dei Sommi di Blue Dragon…pare che il figlio di Torondor lo abbia eliminato e con lui vi erano un Vassallo ed altri due Aspiranti…>> disse l’accolito supremo con voce silenziosa e tremula.
La figura sullo scranno era immersa dall’oscurità. Dopo aver ascoltato il suo servo due occhi rossi si manifestarono. Passarono all’incirca cinque secondi, improvvisamente una voce terrificante d’oltretomba fece tremare il servo innanzi a quegl’occhi:
<<Muhamuhaha…ma bene il figlio di quel capitano…Torondor, come potrei mai dimenticarlo…colui che riuscì ad uccidermi…venne mandato da Ostri e Palank che ancora oggi osano mettermi i bastoni tra le ruote! Ma capiranno ben presto dell’enorme sbaglio che hanno commesso…i nostri confratelli si stanno radicando un po’ovunque…Katai…Direnia...Crelia…e perfino vicino al Regno! Mardrakan era solo l’inizio di quanto dovrà accadere! La pace al Regno durerà ancora per poco…muhahaha…uccidete la fanciulla e dopo sacrificate anche gli altri! E’venuta l’ora di evocare gli Antichi Demoni che solcavano questo suolo molto…molto tempo fa!>>
<<..m…mio Signore quali dovremmo risvegliare per primi?>> domandò turbato l’accolito supremo.
<<Per adesso basteranno Moloch…ed Asmodai! Non fallite il vostro compito, SERVO!>> disse colui che veniva chiamato Ozakon.
<<C-come vuole l’Altissimo!>> fu la risposta, poi l’accolito supremo si voltò verso gli altri accoliti, i quali tempo prima avevano sacrificato una donna, e continuò <<ACCOLITI! E’GIUNTO IL FATIDICO MOMENTO, PRELEVATE I I RESTANTI PRIGIONIERI, STANOTTE SARANNO SACRIFICATI!>>
Gli allarmanti cori di risposta dei mantelli rossi non tardarono ad arrivare:
<<OZAKON! OZAKON! OZAKON!>> E con questa litania alcuni di loro si allontanarono verso la propria meta, mentre altri rimanevano ad esaltare il loro Padrone.

Intanto…

Nella prigione Jamak, forse per mera fortuna o forse per un segno del destino, aveva trovato due piccoli coltelli che portava sempre nascosti nelle scarpe da viaggio. Non appena entreranno dovranno aprire la porta con la magia…ed a quel punto i miei andujar mi saranno di grande aiuto…Dio datemi la possibilità di redimermi pensò l’Assassino. Tutti i prigionieri erano stati condotti in quel mero loco bendati, ma gli accoliti antichi ignoravano alcune qualità latenti che aveva l’Assassino. Infatti Jamak ricordava tempo prima di essere andato in cerca di un suo obiettivo non molto lontano a sud-est di Griferia, verso la base delle Montagne…ma non appena arrivò a scorgere una caverna venne colto alla sprovvista dalle tuniche rosse. Una piccola sfera di magia nera non gli diede il tempo di contrattaccare e venne messo fuori combattimento…ma nonostante le bende agli occhi ed il tremendo colpo subito era riuscito a riprendersi, appena in tempo per schematizzarsi il cammino quando veniva trasportato, per poi essere disarmato e rinchiuso. Gli accoliti erano arrivati quasi a destinazione mentre qualcuno pensava a come salvarsi. Ad un tratto la porta magica venne aperta e quattro accoliti antichi entrarono, ma non avrebbero mai immaginato cosa sarebbe successo. Jamak concentrò le sue energie e partì all’attacco impugnando i suoi andujar, fece molta attenzione al recidere esattamente alcune vene nella gola dei malcapitati. Rapido come un felino saettò fra gli accoliti che sbalorditi non ebbero il tempo di parlare. Tutti caddero al suolo zampillando sangue.
<<Ora seguitemi, se volete vivere!>> pronunziò l’Assassino. L’uomo taciturno si caricò sulle spalle la bambina, mentre Jamak si caricò il bambino e la donna proseguiva da sola. E così uscirono, seppur con difficoltà, ma riuscirono nel loro intento. Durante il cammino il bambino che portava l’Assassino sulle spalle parlò al suo salvatore:
<<Scignole…ce la faremo?>>
<<Se Dio lo vorrà ce la farete…>> si limitò a rispondere Jamak ma nei suoi pensieri l’antifona era diversa, io sono pronto a pagare per il male che ho commesso, ma spero di riuscire salvarvi prima della fine. Attraversarono cunicoli angusti, stretti e talvolta con luce fioca, quasi al limite della visibilità, ma nonostante le varie trappole collocate, riuscirono a superarle grazie al giusto sentiero che Jamak aveva appreso, durante la sua semi-incoscienza. Alchè riuscirono finalmente a raggiungere l’uscita…tutti si fiondarono verso la luce che risultò estranea ai loro occhi, solo Jamak fu l’ultimo che uscì e proprio nell’istante in cui usciva venne colpito alle spalle da una sfera nera…per sua fortuna il bambino che aveva trasportato fin lì non si trovava sulle sue spalle ma con i fuggitivi. L’Assassino volò per terra…sputò sangue…ma riuscì a parlare a coloro che avevano condiviso la sua prigionia:
<<COFF…SCAPPATE! Addio piccolo…coff>> L’uomo taciturno caricò entrambi i bambini in spalla e fuggì insieme alla donna, piangendo e ringraziando in cuor suo quell’anima benigna del proprio salvatore. Jamak era riverso a terra, riuscì ad alzare il viso con fatica per vedere finalmente al sicuro coloro che aveva salvato. L’accolito supremo guardò con disprezzo l’Assassino morente e parlò alle sue orecchi prima che spirasse:
<<Credete davvero di averli salvati? Seppur fossero al sicuro ora, vi ricordo che noi possiamo arrivare ovunque, stupid…AaaH!>>
Con un ultimo sforzo, l'Assassino ebbe la forza di infilzare il suo uccisore alle gambe prima di arrendersi al buio eterno. Molti altri accoliti accorsero all’uscita sentendo le grida dell’accolito supremo Kroll’or.
<<Aaah…infimo Assassino…siete comunque riuscito a ferirmi, ma avete perso lo stesso la vita…accoliti! Ritorniamo dal padrone e portate questa carcassa umana…ci servirà..>>
Le tuniche rosse obbedirono senza alcun indugio.

Continente Centrale, Regno di Blue Dragon, Biblioteca.

La Biblioteca delLO Regno era una delle più fornite dell’intero continente ed era la più frequentata da Maghi, Arcimaghi, Veggenti e…curiosamente anche una Guardia Reale che voleva informarsi su di un’armatura leggendaria. La sacra armatura del Bastione. Vi era un libro che intitolava “Caratteristiche e pezzi dell’armatura del Bastione” scritto da un menestrello itinerante di cui non vi era menzionato il nome. In particolar modo una parte del libro che affascinò il giovane guardiano recitava:

“L’armatura in questione la vidi indosso ad un Cavaliere dai grandi principi e valori morali. Incuteva paura a molti, soprattutto alle creature maligne..sì con loro era spietato. La sua armatura era mastodontica, forse troppo, ma ogni parte dell’armatura sembrava come in sintonia con quell’uomo…elmo, spallacci, gorgiera, pettorale, guanti, gambali, schiniere e stivali, il tutto realizzate con un raro metallo e…di sicuro anche la magia, sì quell’uomo non subì nessun danno dalle frecce...alcuni assassini gli tesero un agguato, ma le frecce si infransero cadendo ai suoi piedi, persino una mazza ferrata non riuscì a fargli un graffio e chissà quale altra caratteristica avesse, fatto sta’che io preferì non saperlo…e fuggire, sì fuggire a gambe levate. Queste cose è meglio che restino segrete, io sono solo un povero menestrello errante e preferisco vivere ancora…ora che mi è possibile”.

Inoltre secondo alcuni antichi manoscritti, risalenti addirittura al tempo di Re Ulthur, Drago era venuto a conoscenza dell’ubicazione remota di questa famigerata armatura indossata da antichi eroi del passato. Molta fu la sorpresa della Guardia Reale quando vide addirittura quel nome. Non puo’esistere un’armatura del genere…eppure questi testi accertano la sua esistenza…chissà se addirittura l’abbia indossata lo stesso Ulthur? Naah forse sto fantasticando troppo…dovrò parlarne con il Sommo, sempre se sarà disponibile e se vorrà ascoltarmi.. pensò Drago mentre leggeva. Si diceva inoltre che fosse imponente e maestosa come non mai, realizzata con un materiale durevole nel tempo e leggero come gomma piuma…ma resistente a qualsiasi colpo di spada, mazza, lancia o freccia, aveva perfino una protezione magica per la magia nera, solo incantamenti di fuoco, di acqua, di aria, di terra e di elettricità potevano scalfire o ferire lievemente colui che la indossava…ma vi era una nota semi-visibile che recitava:
“Se colui che indossa codesta sacra armatura non è un puro di cuore o si abbandona al Male verrà rifiutato”.
L’ultimo ad indossarla fu un Cavaliere errante che aveva salvato centinaia di persone, finchè un bel giorno venne corrotto dal Male…l’ultima ubicazione conosciuta per questa grandiosa armatura era un punto imprecisato a sud-est di Griferia…alla base delle Montagne.

OT- Questo racconto lo avevo in cantiere già da un bel po'come contiguo de "Una Giornata Qualunque" ma prima di incominciare l'avventura stiamo provvedendo alla Biblioteca Arcana. Chiedo pertanto ai Guardiani di rimanerlo aperto. Grazie. Qualora non andasse bene qualcosa sentitevi liberi di dirlo. [SM=x92705] Ho dovuto inserire alcuni pezzi che ho sbadatamente mancato. Cortesemente Otrebmu quando puoi cancella il tuo post, ed io eliminerò il mio, grazie. [SM=x92702] -OT
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09/09/2010 21:59
 
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Dopo aver letto tutto ciò che riguardava la sacra e leggendaria armatura del Bastione era mattino inoltrato…la Guardia Reale aveva passato una notte intera su manoscritti, fogli e libri che riguardavano quell’armatura. Un boccale di idromele svuotato giaceva sul tavolo adibito alla lettura. Probabilmente non si era staccato da lì nemmeno per mangiar qualcosa. E così dopo essersi stiracchiato a dovere, si alzò dalla sedia dell’angolo lettura e si apprestò a riportare gli antichi manoscritti, i libri e le pergamene sottratte momentaneamente alla Biblioteca. Un uomo anziano che aveva il compito di custodire la Biblioteca in ordine, si calmò non appena vide arrivare Drago con il materiale, antichissimo e soprattutto fragile! Non appena il giovane fu innanzi all’uomo venne rimproverato.
<<Vi ho detto tante di quelle volte che dovete stare attento con questi antichi testi! Non dovreste metterci le vostre manacce sopra! Ah..non so perché, ma finisce sempre per succedere qualcosa quando ci siete voi!>> Esordì stizzito l’uomo.
<<Suvvia..ho dato solo una piccola occhiata e poi è tutto in perfetto ordine! Come sempr..ops!>> Rispose la Guardia Reale, ma purtroppo per lui alcuni fogli riposti alla rinfusa in un libro caddero, lentamente scivolarono vicino ad una candela accesa.
<<Aargh! Ma cosa diamine fate! Via, via, via! Siete un putiferio vivente, posate tutto sulla mia scrivania, prima di distruggere qualcosa!>> Inveì il Custode, che aveva afferrato in tempo i fogli, ed ora invitava la Guardia Reale a tornare ai propri doveri.
<<P..perdonatemi! Non volevo farlo..d’accordo me ne andrò subito!>> Così dicendo la Guardia Reale si dileguò in breve tempo dalla Biblioteca delLO Regno e mentre si allontanava, giurava di sentire ancora il povero uomo imprecare e maledicendo il suo stesso nome per aver consentito a Drago di metter mano a quegli antichi manoscritti. Si avviò verso la Sala del Trono sperando di trovare il Sommo Ostri o il Sommo Palank, doveva parlare loro assolutamente. Inoltre voleva saperne di più su Torondor, suo padre, cosa che Ostri gli aveva promesso. Camminò lungo il salone degli arazzi, pian piano lo superò, deviò per corridoi, salì scale, durante il cammino incontrò alcune guardie reali che come lui facevano la guardia in alcune aree del Castello e che non mancò di salutare e discutere sui turni. Dopo un po’di tempo arrivò nei pressi della Sala del Trono, luogo in cui, raramente era presente per le sue guardie diurne ed anche notturne, fuori della Sala però, dentro non vi poteva esser presente, eccetto in remote occasioni. Intravide il famigerato tappeto rosso. Ormai era arrivato. Come al solito indossava la sua solita armatura completa di Oricalco color verde acqua..ormai scheggiata e graffiata in più punti. Le due spade erano sempre nei foderi sul retro dell’armatura. Entrò con cautela nella Sala e sull’uscio potè notare entrambe le sagome sui due troni..non riusciva a crederci..Palank ed Ostri insieme, rarissimamente rimanevano entrambi nel Regno. Forse qualcosa non quadrava..infatti Drago si affacciò meglio sull’uscio chiedendo umilmente il permesso di parlare ai Sommi e riuscì a scorgere un’altra persona che discuteva con loro. Dagli abiti che calzava l’uomo sembrava un messo del Katai, magnifica città che vide Drago reduce da una difficile missione dei tempi passati.
<<Scusate l’intromissione! So che siete impegnati..ma è possibile ugualmente parlarvi oh Sommo!>> Menzionò la Guardia Reale ad alta voce. Il Sommo Palank lo riconobbe e gli fece cenno di avvicinarsi dicendo:
<<Ahh siete voi Drago, entrate pure, prechè rimanete ancora sull’uscio>>.
Solo dopo aver avuto il consenso, il giovane entrò nella magnifica Sala del Trono e si avvicinò ai Sommi ed all’uomo con cui parlavano. Aveva fatto centro, era un messo del Katai. Ma proprio quando arrivò al loro cospetto finirono di parlare e congedarono l’uomo. Il Sommo Ostri lo salutò e disse:
<<Fermatevi pure alla Locanda, partirete l’indomani..>>
<<Holux Sommo Ostri e Sommo Palank! E’una rarità vedervi entrambe alLO Regno..non sarà successo qualcosa di grave?>> Chiese umilmente la Guardia Reale.
<<Holux Drago!>> Rispose il Sommo Palank.
<<Holux Drago! Non preoccupatevi, nulla che il Sommo non possa risolvere..ma tornando a voi, cosa vi ha portato sin qui?>> Esordì il Sommo Ostri. Il giovane tranquillizzato dalle parole del Sommo si apprestò a chiedere maggiori informazioni sul padre e ad esporre quanto aveva scoperto ad entrambi. Inoltre dichiarò di voler partire per Griferia per poi dirigersi nel loco in cui sembrava vi fosse questa famigerata armatura. Sentendo tutto quello che Drago aveva da dire i Sommi si scambiarono un’occhiata.
<<Forse è arrivato il momento di mettervi al corrente su vostro padre…Torondor…vedete Drago, voi sapevate che egli era un capitano della sede VIMA di Vetoio…ma in realtà lui per il Regno era ben più di quanto voleva far credere…era un’Arci-Vassallo..e la sua morte è stata causata da un veleno che usò Mardrakan quando attaccò il vostro villaggio..non furono le sue creature non-morte ad eliminarlo..ai tempi avrei voluto evitare di dirvi questo ma ora come ora..dovevate esserne messo assolutamente al corrente>>. Era stato Ostri a parlare ed al contrario di quanto si aspettasse la reazione del giovane non fu così traumatica. Alcune gocce d’acqua solcarono il viso della Guardia Reale che si asciugò con il dorso delle mani..dopodichè cominciò a parlare.
<<P..perchè non me lo avete detto subito Sommo..perchè proprio ora!>> Inveì Drago non curante di chi aveva di fronte.
Palank decise di continuare il discorso iniziato precedentemente da Ostri, spiegando per filo e per segno come stavano realmente le cose.
<<Certamente non avete tutti i torti…ma quello che vi è stato detto, vi è stato detto perché le circostanze lo richiedevano ora. Sappiate che in quella zona in cui voi vorreste dirigervi vi è una tremenda aura negativa che farebbe accapponare la pelle persino ai migliori Vassalli dell’intero Regno…ed è anche questo il motivo per cui mi trovo anche io qui. Comprendo bene il vostro sfogo, ma in atto ci sono delle forze che voi nemmeno immaginate. Torondor, vostro padre, tempo addietro riuscì a sgominare senza l’aiuto di nessuno un’intera ed antica setta satanica, al cui comando vi era uno Stregone estremamente potente..Ozakon era il nome dell’essere malvagio…ma a quanto pare è stato visto di nuovo in vita ed il messo che avete visto prima ci ha portato questa terribile notizia, Ostri preferiva non dirvelo onde evitarvi un’ulteriore shock emotivo. Inoltre, come se non bastasse, quello che voi, il Ninja Albins, il Paladino Claudium ed il Cavaliere del Nord Jekyll avete fatto a Mardrakan e la sua setta non è passato inosservato..>> finì di spiegare Palank con tono greve.
<<Io…io non so’davvero che cosa dire…non sapevo che dietro Mardrakan vi fosse tutto questo..chiedo umilmente venìa per il mio scatto d’ira di poco fa, oh Sommo…>> disse Drago tristemente, come destatosi da un incubo appena fatto.
<<Non fatevene un cruccio, il Sommo conosce bene come sia duro il momento che state passando e comprende il vostro stato d’animo>> rispose Ostri. Per un po’regnò il silenzio nella Sala del Trono, come se si fosse in attesa di qualcosa. Dopodichè il Paladino decise di rompere questo silenzio che sembrava quasi assurdo.
<<Ho deciso! Sommo, nonostante le ingenti avversità e l’immane pericolo che incombe, vi potrà sembrare strano o forse pazzesco o addirittura ai limiti dell’impensabile ma io da solo voglio comunque dirigermi a Griferia, dopodiché muoverò a sud-est delle montagne!>> Esordì improvvisamente Drago.
Mai, nemmeno ora i Sommi si sarebbero aspettati tale risposta da un’Aspirante Vassallo, almeno non dopo aver avuto tali informazioni…ma il giovane, probabilmente mostrava una forza interiore che era fuori del comune. Non vi era alcun dubbio, Drago era la perfetta copia di Torondor, ostinato e coraggioso.
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14/09/2010 01:12
 
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La Sala del Triplice Trono risplendeva di un'aura benigna mai vista prima. Ma i Sommi in quel momento erano un po' sbigottiti, era sicuro Drago colui che aveva pronunziato tali parole? Ebbene sì, lo shock improvviso, la rabbia e la paura non avevano sortito granchè effetto sul giovane Guardiano Reale.
<<E sia Drago, ma vogliamo avvertirvi che sino a Griferia potrete anche procedere da solo...inutile dire che prima di avventurarvi a sud-est del villaggio dovrete avere man forte e comunque rischierete grosso...siete sicuro della vostra scelta?>> Menzionò il Sommo Ostri, mettendo ancora una volta alla prova l'audacia del giovane.
Il Paladino ancora una volta mostrò il valore delle sue parole.
<<Non potrei esser più sicuro in vita mia, oh Sommo; so bene che forse in questo viaggio potrò rischiare la morte e so bene che potrei non riuscire nel mio intento...ma nonostante tutto un'Aspirante Vassallo non si tira mai indietro e poi è il mio animo a chiedermi questo, non sarebbe da me lasciar stare un simil compito. L'aiuto sarà ben accetto ma sino a Griferia devo arrivarci da solo>>.
Sia Palank che Ostri si convinsero che forse...forse una remota possibilità di riuscita v'era, inoltre ancora una volta nelle parole della Guardia Reale non traspariva nè indugio nè debolezza.
<<Allora che la Luce illumini il vostro cammino!>> Esordì Palank.
<<E che il Padre creatore guidi i vostri passi e di chi vi starà al fianco!>> Disse Ostri subito dopo.
<<Che la Luce prevalga sempre su ogni male, oh Sommo!>> Seguì Drago. Poi la Guardia Reale prese congedo e si diresse fuori dal Castello, verso la Locanda. Era mattino inoltrato, il sole rischiarava LO Regno in tutto il suo splendore. Il giovane arrivò in poco tempo alla Locanda, ma prima di dirigersi nelle sue stanze parlò all'Oste e chiese alcune vettovaglie per il viaggio, dopodichè si dirsse alle stanze e si apprestò ad armarsi e prepararsi di tutto punto. Armatura d'Oricalco, seppur scheggiata e graffiata in più punti, ancora utile allo scopo. Alba e Tramonto sempre allo stesso posto, dietro lo schienale dell’armatura, pronte ad esser usate; questa volta però decise di portare anche lo scudo che teneva riposto in un baule. Nulla di speciale, un semplice scudo di Oricalco, ma molto resistente. Dopo essersi preparato a dovere scese dalle scale, con non poche difficoltà, percorse il corridoio che portava al salone principale e prelevò, ringraziando l’Oste con una manciata di kion, le sue vettovaglie. Si diresse fuori dalla Locanda e fece rotta per le Stalle del Regno. Per il tragitto incontrava spesso persone che lo salutavano e lo conoscevano ormai da molto, inoltre gli faceva piacere scambiare qualche chiacchiera di tanto in tanto, ma ora come ora non aveva tempo libero da sprecare. Superò il viale principale che portava ai Cancelli, superò abitazioni e lussureggianti prati, finchè arrivò alle Stalle. Salutò come di consueto lo stalliere e gli chiese di strigliargli il solito cavallo, si era affezionato ad un palafreno purosangue dal colore ambrato.
<<Holux, Camlost! Potreste strigliarmi il solito cavallo, ho urgenza di partire e la ringrazio in anticipo!>> Esordì Drago con dovuta cortesia, a suo dire nessuno, persino un contadino era inferiore alla sua persona, infatti come base un’Aspirante non deve mai riconoscersi superiore a nessuno. Lo Stalliere del Regno, Camlost, veniva definito spesso Camlost Mano Vuota..per il suo brutto vizio del gioco aveva spesso le mani bucate nel vero senso della parola.
<<Holux, Drago! Ah il solito palafreno…non mi dite che vi siete affezionato?>> Lo Stalliere vide la Guardia Reale accarezzare il cavallo e parlargli all’orecchio addirittura, poi continuò <<Ahh lo immaginavo è un ottimo cavallo…anche se il suo precedente proprietario non ha fatto una bella fine!>> Lo ammonì Camlost, facendogli segno di spostarsi per preparare il tutto.
<<N-non voglio nemmeno saperlo Camlost..anche se credo che mi stiate prendend..>> disse semi-stizzito il giovane guardiano reale.
<<Era uno scherzo innocuo, nulla più Drago!>> Si discolpò lo Stalliere.
Passarono un paio di minuti, fra discorsi e preparazione, finchè fu tutto pronto.
<<Allora arrivederci a presto Drago!>> Disse Camlost salutandolo.
La Guardia Reale rispose al saluto con un cenno della mano, mentre pensava Forse non tanto presto..e se riuscirò a tornare. Poi montò a cavallo e partì al galoppo, si diresse verso i Cancelli, lì lo attendeva il Vassallo Otrebmu a cui doveva chiedere delle informazioni sulla durata del viaggio. Il Vassallo che ben conosceva l’intero Continente, grazie all’ausilio di mappe e tanta esperienza pregressa, consigliò all’Aspirante il percorso migliore onde evitare la maggior parte dei pericoli. La Guardia Reale uscì dai Cancelli, alcune ore dopo, decise di girarsi un’ultima volta verso il Regno di Blue Dragon, che, seppur poco visibile, si intravedeva in lontananza. Dopo un lungo sguardo al suo amato Regno, si voltò definitivamente e si avviò verso la sua meta, ancora molto lontana. Intanto con l’ausilio di Otrebmu si era fatto due conti, sino al ponte distrutto di Griferia ci sarebbero voluti all’incirca otto giorni di cavallo, poi sino a Griferia altri quattro. I giorni passarono veloci, ma non furono alquanto tranquilli, dopotutto il pericolo era sempre in agguato. Il primo giorno lo passò insonne e rischiò persino di cadere da cavallo il mattino dopo. Consumava giornalmente pasti frugali a base di pane raffermo, formaggio, scorta di birra e un po’di biada messa da parte per il cavallo. Ma quando fu’in prossimità del ponte distrutto, l’ottavo giorno, mentre dormiva, fu svegliato dal suo palafreno che lo tastava con gli zoccoli e nitriva sguaiatamente. Talvolta gli animali capiscono più degli uomini…il pericolo incombente. Il giovane che si era adagiato vicino ad un grosso albero si destò, ma solo grazie al cavallo. Era notte fonda ed aveva rimasto il fuoco acceso per spaventare le belve o le fiere del posto. Sentiva degli ululati pazzeschi e rumori di ogni genere..ma la cosa che più lo preoccupava era l’apparizione poco distante dal fuoco. Era una figura con un mantello nero-violaceo ed un vestito in tela con un cappuccio che gli copriva l’intero viso, sempre dello stesso colore. La figura puntò un dito ossuto verso di lui e sentenziò con una voce d’oltretomba, da far accapponare la pelle:
<<Noooon proooseeguuiiteee oooltreee…laaa vostraaa fineee si avviciiinaaa!>> Detto questo la figura si precipitò verso il giovane che si preparò all’attacco, ma svanì non appena gli fu vicino.
<<Ma..cosa..iniziamo bene, qualcosa mi dice che sono già osservato da qualcuno>> menzionò Drago, dopodichè alzò la voce infuriato, come per farsi sentire da qualcuno <<NON PENSATE DI SPAVENTARMI CON QUESTI INSULSI GIOCHETTI ILLUSORI, IO NON DEMORDERO’MA CONTINUERO’IMPERTERRITO IL MIO CAMMINO! MI AVETE SENTITOO!>>
Quella notte non riuscì a prendere sonno, la rabbia predominava nel suo cuore. L’indomani avrebbe pensato al da farsi.

OT- Ho inserito un PNG stalliere, se non va bene non mancate di avvisarmi e provvederò subito ad eliminare. [SM=x92702] -OT
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14/09/2010 20:37
 
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Il mattino seguente non tardò ad arrivare. Drago senza accorgersene si era appisolato lo stesso vicino all’animale. Si destò quando le nubi solcavano il cielo…forse avrebbe piovuto o forse no. Il fuoco che aveva acceso si era spento, forse per il vento, forse per altro. Mangiò l’ultima fetta di pane rimastagli e riempì il bricco con acqua fiumana. Abbeverò il palafreno e dopo un paio di minuti si rimise in viaggio, questa volta non si sarebbe fermato nemmeno la notte, onde abbreviare il tempo di arrivo al villaggio…le vettovaglie infatti si erano quasi esaurite. Unico intoppo era il ponte crollato chissà quanti anni prima. Fortunatamente, grazie anche alle dritte che gli aveva spiegato il Vassallo, riuscì a superare il ponte senza alcun tipo di problema. Utilizzò una corda alla cui estremità vi era legato un gancio di ferro, dapprima Drago si legò insieme al cavallo, dopodiché lanciò l’estremità col gancio verso l’altra sponda. Lo lanciò più forte che potè, finchè non si impigliò in alcune rocce. Riuscì, con non poche difficoltà, ad attraversare il fiume con il suo cavallo, entrambi assicurati ad una corda ben salda e tesa. Tutto filò liscio, anche se, arrivati all’altra sponda, incominciò a piovere dapprima debolmente, poi dopo quattro ore di cammino la pioggia si fece incessante, ma la Guardia Reale non si fermò e continuò imperterrito il cammino, galoppando al limite possibile. Coperto com’era dall’armatura la pioggia non gli diede un minimo di fastidio, ma rallentava non poco l’andatura del cavallo perché il terreno iniziava a divenire fangoso. Passarono i giorni e proprio quando era in vista del villaggio ultimò le scorte di cibo, birra esaurita e biada altrettanto. Mancava ormai poco all’arrivo quando una voce si fece sentire nella sua testa.

Figlio mio...state attento, ma soprattutto ascoltate il Sommo, non siate ostinato nel proseguire da solo...

Forse i fumi dell’alcool o il suo io interiore ma gli era parso di sentire la voce del padre nella sua mente. Non aveva altre lacrime da versare, ma seppur fosse stato una sorta di intervento divino, c’è da dire che il giovane credeva molto in queste cose, per cui si limitò a ringraziare silenziosamente Torondor.
<<Dite la verità...vegliate su di me da lassù…sì, so che è così…non sono ancora ubriaco>> mugugnò il giovane tra sé e sé. Il villaggio non era lontano. Finalmente arrivò in vista del portone dell’agognato villaggio quando il sole iniziava a calare...era molto più grande di quanto si aspettasse…e rispetto a quanto credeva avevano delle vere e proprie protezioni in muratura. Era visibilmente stanco, non mangiava un pasto caldo da giorni e come se non bastasse il suo stomaco brontolava…dopotutto non mangiava da circa dieci ore. Si avvicinò cautamente e non appena fu abbastanza vicino alle torce poste in alcuni incavi, vicino al portone, le sentinelle gli intimarono di fermarsi. In particolare una guardia in cima al portone principale notò l’uomo coperto dall’armatura e con le armi ben in vista, allorchè esordì:
<<Fermatevi forestiero! Presentatevi e dichiarate il motivo della vostra visita!>> La guardia era protetta interamente da cuoio bollito, solo l’elmo era in ferro, ma la cosa più ostile era la balestra che puntava in direzione dell’Aspirante.
Sentendo ancora silenzio, una seconda guardia, che diversamente dalle altre era l’unico ad avere un’armatura pesante, sentenziò:
<<Forestiero! Badate di affermare il vero o vi farò trucidare all’istante! Conosco molto bene i malfattori ed i piantagrane!>>
Le spie del nemico sono ovunque..farò bene a stare attento a cosa dico, non mi conviene affermare di essere un’Aspirante Vassallo, attirerei troppo l’attenzione e poi l’apparizione al ponte…meglio mentire, visto che non so’ancor bene di chi mi posso fidare riflettè Drago, in pochi minuti, prima di prender parola.
<<Salve a voi! Non temete, sono un Cavaliere Errante di passaggio e siccome ho esaurito le scorte durante il viaggio, pensavo di recarmi qui per rifocillarmi e poi ripartire!>> Mentì alfine Drago…sperando che la guardia se la bevesse, purtroppo non poteva sapere se vi erano problemi a Griferia quindi preferì affermare il falso ond’evitare scontri o peggio. Ci fu un attimo di esitazione da parte delle sentinelle che confabulavano con colui che portava l’armatura pesante. Il giovane per un breve istante pensò di non aver convinto pienamente le sentinelle…sudò freddo, fremendo per la risposta. Non passò molto, quando gli vennero aperte le porte per il villaggio. Così Drago tirò un sospiro di sollievo e varcò la soglia del portone, ma subito dopo venne fermato dall’uomo con l’armatura pesante. Non calzava l’elmo, quindi il viso era ben visibile. Era un uomo alto e massiccio, aveva una faccia dai lineamenti spigolosi, i baffi folti ed arruffati di coloro giallo-rossastro..ed i capelli corvini dal color dell’ambra.
<<Aspettate un momento, il mio nome è Valorian e sono il Guardiano delle mura, il mio compito e di mantenere l’ordine di questi scansafatiche>> ed indicò con la mano in direzione delle sentinelle, i quali ognuno faceva i propri comodi, poi continuò <<dovete perdonarci se siamo stati così fiscali, ma ultimamente abbiamo avuto non pochi problemi…ma lasciamo stare, godetevi pure quello che ha da offrire la nostra città, se vorrete vi indicherò personalmente la strada>> disse l’uomo in armatura pesante, o meglio Valorian.
<<E’un grande piacere per me, Valorian, il mio nome è Drago, vi ringrazio dell’offerta ma se non vi spiace vorrei esplorare da solo, mi basta solo sapere dov’è la locanda>> menzionò la Guardia Reale.
<<Ah! Non troverete di meglio della locanda ai tre luppoli, ora vi indico la strada da seguire>> Valorian gli indicò la strada, dopodiché si salutarono e l’uno tornò al posto di guardia, mentre il giovane si avviò verso la locanda. La cittadina appariva alquanto lugubre..forse era dovuto alla vicinanza col cimitero oppure alle case in stile gotico, ma al giovane guardiano non piaceva minimamente né l’atmosfera né il posto. Superò la piazza del posto e si avviò alla locanda ai tre luppoli.


OT-Questo è il momento buono per chi si volesse unire all'avventura.
Avvertenza per chiunque si unisse: mi raccomando, non mancate di spiegare il come ed il perchè arrivate lì.-OT
[Modificato da Drago.89 15/09/2010 09:09]
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Gran Maestro
19/09/2010 10:45
 
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OT-Il prossimo passo sarà: cercare una persona fidata, raccogliere informazioni a Griferia riguardanti il luogo da raggiungere. Una volta arrivati come entrarvi. Sarà molto difficile che qualcuno/a parli di quel loco...per la paura di essere trucidati o peggio...sacrificati! [SM=x92703]
P.s. Se è entrata in vigore la regola dell'ubiquità posso anche continuarlo da solo![SM=x92702]Se qualcuno puo'e vuole unirsi, ora puo'farlo. Se sì mandatemi una FFZ, e vi spiegherò un paio di cose. Detto questo, holux a tutti!-OT
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19/09/2010 16:09
 
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OT-Ti ho risposto Trekentoff alla tua FFZ. Attento però, hai dimenticato l'OT, non credo che il tuo pg conosca la mail, perdonami se te l'ho ricordato, ma qui parla il PG.[SM=x92705][SM=x92713]-OT
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Paladino Lord
19/09/2010 19:50
 
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OT-Ti ho risposto Trekentoff alla tua FFZ. Attento però, hai dimenticato l'OT, non credo che il tuo pg conosca la mail, perdonami se te l'ho ricordato, ma qui parla il PG.-OT



-OT- Questo perchè il mio PG guarda al futuro [SM=x92710] Appena posso posto e cancello i miei messaggi -OT-




Aspirante Vassallo del Sommo BlueDragon
Scribacchino dilettante
Campione mondiale di salto carpiato sul divano

"Il Regno è ben più di un luogo, ben più di un palazzo, ben più di un castello.
Il Regno è una luce nel buio.
Il Regno è una costruzione più resistente dell'
acciaio e più duratura del tempo.
Il suo architrave sono i Valori, i suoi mattoni sono le persone.
Non serve cercarlo lontano.
Ovunque ci sia uno sguardo che si solleva contro l'ingiustizia, ovunque ci sia un sussurro che combatte la menzogna, ovunque ci sia un cuore che respinge l'Oscurità, là c'è il Regno.
Più solido dell'acciaio, più duraturo del tempo.
Il Regno è nel cuore. La sua Luce è nel cuore.
Pensate di poterlo abbattere?
Oh, io non credo che potrete riuscirci.
Anche nel buio più profondo c'è una scintilla, anche nella luce più fulgida c'è una macchia.
Umana natura.
Dio ci ascolta e piange per le Luci che si spengono, lacrime di amarezza e compassione
A noi sta la scelta, condanna e grande benedizione.
Qualunque essa sia, il Regno è qui."

Piccolo componimento scritto di getto. Non pretendo che vi ci ritroviate.
Io si. O almeno tento, giorno dopo giorno.
Trekentoff, Aspirante Vassallo del Sommo Blueragon

"La vita è un viaggio, perciò a voi tutti auguro:"
Buen camino

Joe Commoner, Vassallo del Sommo Bluedragon

"C'è bisogno sopratutto di uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto"
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Paladino Lord
19/09/2010 22:31
 
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Era l'ora di pranzo nel Regno e Trekentoff camminava a passo spedito lungo uno dei corridoi del Castello, diretto alla Taverna per consumare un pasto prima di riprendere il suo giro di perlustrazione.
Aveva sentito di strani movimenti nelle vicinanze del Regno e le voci che ne narravano sembravano abbastanza solide da giustificare un controllo accurato.
Era immerso nella predisposzione del percorso e delle tappe da seguire, quando delle voci concitate interruppero il filo dei pensieri.
Due Guardmen che probabilmente avevano terminato il loro turno di guardia venivano nella direzione opposta di quella dell'Aspirante, confabulando tra loro.
Trekentoff colse due parole nel loro discorso che attirarono la sua attenzione.
Drago e Setta.
"Holux a voi, messeri!" li salutò cordialmente.
I guardmen erano cosi immersi nella loro discussione che quel slauto li colse di sorpresa. Si fermarono di botto e guardarono Trekentoff per un istante prima di rispondere.
"Holux, Aspirante Trekentoff!" risposero quasi all'unisono come da consuetudine delle guardie ben addestrate e il Regno di Bluedragon poteva vantarne senza dubbio le migliori del mondo.
"Perdonatemi se interormpo la vostra discussione, ma mi sembra di aver sentito nelle vostre paorle il nome di Drago e di una setta, è vero?"
A rispondere fu uno dei guardmen: "E' vero, Trekentoff, parlavamo della missione che Drago ha intrapreso"
Trekentoff aggrottò la fronte. Non ne sapeva niente.
"Vi spiace parlarmene?"
Fu cosi che i due Guaardmen raccontarono a Trekentoff di come Drago avesse appreso pe rbocca del Sommo in persona della verità riguardo alla morte di suo padre Torondor, una notizia che Drago aveva sostenuto in modo ammirevole, e della sua decisione di partire da solo per griferia per affrontare la setta a capo della quale c'era il responsabile della morte del grande Arci-Vassallo.
Quando il Guardmen smise di parlare, Trekentoff era immerso nel silenzio totale.
L'Aspirante mormorò qualcosa di incomprensibile tra i denti, qualcosa che alle due guardie suonò come "Razza di imprudente...ma perchè diavolo non ha avvertito prima?...finirà per perdere il collo...". Si riprese di colpo, quasi saltando al collo del Guardmen che gli aveva raccontato tutto.
"Avete detto che è partito da poco, giusto?" domandò con foga, quasi aggredendo il povero Guardmen.
"Penso di si" rispose precipitosamente la guardia "Non dovrebbe aver attraversato i Cancelli che un'ora fa"
"Vi ringrazio, Holux!" Il tempo di pronunciare il saluto e Trekentoff era già corso via, lasciando i due Guardmen preoccupati e perplessi per la situazione mentale dell'Aspirante.
Percorse rapidamente tutto i ltragitto per la Sala del Trono e, salutate le guardie ai lati della porta, entrò quasi correndo.
Non c'era nessuno, ma Trekentoff se lo aspettava.
Tirò fuori dalle tasche del mantello una piuma d'oca e una piccola pergamena piena a metà di descrizioni delle tattiche d'assedio per cui aveva impiegato una mezza giornata di lavoro. Vi vergò sopra un breve messaggio al Sommo in cui lo avvertiva di essere partito in aiuto di Drago.
Ci pensò un istante su e corresse "quello sconsiderato di Drago", aggiunse gli omaggi al Sommo, poi, dopo essersi inchinato rispettosamente, appoggiò il messaggio sul primo gradino dei tre che bisognava superare per arrivare al Trono.
Era sicuro che il Sommo lo avrebbe visto.
Fatto ciò, si inchinò ancora per congedarsi e corse di nuovo via.
Alcuni minuti dopo, stava attraversando di gran carriera i Cancelli del Regno, armato di tutto punto e trasportato da un bel cavallo dal pelo nero e appena strigliato.
Mentre distanziava rapidamente il Regno, imprecò per la millessima volta contro la sconsideratezza di Drago per essersi avventurato da solo contro un Male capace di tener testa addirittura un Arci-Vassallo.
E tutto per non ammettera sè stesso che ammirava il coraggio della guardia Reale e sperava di non trovarlo zombificato da qualche oscuro Signore dei Lich.
E, cosa gravissima, per la fretta si era anche dimenticato la pipa! Avrebbe preferito affrontare tre RedDragon uno dopo l'altro che doversi allontanare dal Regno senza la sua pipa! Ah, ma Drago questa gliela avrebbe pagata con un giro di birra in Taverna al loro ritorno, questo era poco, ma sicuro.
Con questi pensieri in testa, accelerò l'andatura.
Il vantaggio che Drago aveva su di lui era molto limitato, ma conoscendo la Guardia Reale e sopratutto la misisone in cui si stava imbarcando, Trekentoff era sicuro che si sarebbe imposto un ritmo serrato di viaggio.
"A quanto pare ci aspetta un bel viaggetto, vecchio mio" mormorò, battendo una mano sul fianco del cavallo.
Tarnoc, questo era il suo nome, nitrì in risposta. Sembrava quasi che lo stesse rimproverando.
Sospirando tra sè, Trekentoff si abbassò la celata sull'elmo.
Galopparono per otto giorni di fila, facendo solo brevi soste per mangiare e riposare. Le ultime due notti, Trekentoff si ocncesse dei brevi sonni direttamente in sella per risparmiare tempo.
Come il suo padrone, Tarnoc era un veterano di lunghi tragitti come quelli e quindi era perfettamente addestrato a mantenere la direzione, mentre Trekentoff dormiva.
Il viaggio trascorse tutto sommato tranquillo, nonostante le inevitabili fatiche, e infine arrivarono al ponte distrutto di Griferia.
Sceso a terra, Trekentoff notò i segni ancora freschi di un attraversamento e capì che ormai erano vicini.
Carezzò il collo schiumante di sudore di Tarnoc.
"Ottimo lavoro, vecchio mio" disse, grato all'animale per la sua resistenza. "Coraggio, ci manca poco" Tarnoc nitrì e si impennò in risposta, come a voler affermare che aveva ancora energie da vendere.
Trekentoff sorrise.
Quel pomeriggio, mentre le prime goccie di pioggia cadevano dal cielo, attraversarono rapidamente il fiume, utilizzando una corda che Trekentoff legò all'altra spomda usando un gancio, quindi l'Aspirante risalì in sella e proseguirono.
I problemi vennero verso sera. La pioggia rada si era trasformata in un violento acquazzone che offuscava la vista e rendeva fangosi e infidi i sentieri.
Trekentoff stava attraversando al galoppo un tratto di foresta, pensando alla distanza che mancava, quando una palla di fuoco nero uscì dalla boscaglia e si schiantò contro il fianco di Tornac.
Il cavallo nitrì dal dolore e crollò al suolo mentre ancora correva, sollevando una valanga di spruzzi di fango.
Colto di sorpresa, Trekentoff cadde di sella e fu solo per questo colpo di fortuna che non si ritrovò con la gamba schiacciata dal peso dell'animale.
Volò in avanti e rotolò per terra, finendo di schiena nella terra resa fangosa dalla pioggia.
Con la testa che girava per la caduta, si tirò faticosamente in piedi, imbracciando le armi. Il terreno fangoso lo rallentava nei movimenti e rischiava di cadere se non avesse fatto la dovuta attenzione. L'armatur anon l oaiutava, a parte ripararlo dalla pioggia, anzi il suo peso lo appensativa ulteriormente, rischiando di farlo affondare nel fango.
Digrignando i denti, consapevole della pericolosità della sua situazione, si volse in cerca della fonte dell'attacco. A pochi metri da lui Tarnoc si agitava, cercando di rimettersi in piedi. Una larga bruciatura gli attraversava il fianco, ma ci voleva ben altro per mettere a tappeto un veterano del suo stampo e l'Aspirante non si preoccupò eccessivamente per lui, anche perchè l'attacco non smebrava avere ripercusisoni velenose.
Impugnando la lancia e lo scudo, si pose di fronte all'animale steso a terra, fronteggiando la selva immersa nella fitta barriera della pioggia.
Poteva sentire chiaramente delle presenza al suo interno, ma non sapeva distinguerne il numero precisamente.
Solo di una cosa era certo.
Non erano benevole.
Altre due sfere di fuoco nero sfrecciarono verso di lui, ma vennero assorbite dallo scudo sollevato dell'Aspirante. Altre tre le seguirno, ma fecero la stessa fine. Svanirono senza causare danni.
Trekentoff decise di sfruttare l'occasione.
"Come vedete i vostri oclpi sono troppo deboli per ferirmi! Che ne dite di smettere di nascondervi come dei vigliacchi e venire di a combattere? O avete paura che la lama di questo Aspirante sia troppo veloce per voi?"
Nessuno rispose, ma l'Aspirante sentì chiaramente la rabbia delle presenze. Rabbia a cui seguì l'avvicinarsi di altre presenze, diverse dalle altre, vuote, niente emozioni, niente pulsazioni, niente di niente.
Trekentoff strinse il manico della lancia, mentre sette cadaveri putrefatti uscivano barcollando dagli alberi.
"Non-morti" pensò lugubre.
Dunque i negromanti infestavano il territorio di Griferia, proprio come aveva detto il Sommo.
L'Aspirante piantò la lancia a terra e puntò il palmo aperto in avanti. Un'aura color argento gli avvolse la mano. Lentamente si condensò poi schizzò violentemente sotto form adi sfera contro lo zombie più vicino.
Il fuoco argentato esplose con violenza contro il non-morto e avvolse rapidamente le carni putrefatte dell'abominio, che comunque riuscì a compiere ancora due passi prima di stramazzare con un gemito pietoso.
Incuranti della sua fine, gli altri avanzarono imperterriti.
Trekentoff ne distrusse un secondo con un'altra sfera di fuoco, poi sguainò la spada e avanzò verso di loro.
Il primo che arrivò abbastanza a vicino fu tagliato in due dalla lama dell'Aspirante e crollò, finalmente senza vita. Lo stesso destino ebbe un altro, la cui testa rotolò a terra, seguita subito dopo anche dal corpo sventrato.
Trekentoff puntò la spada contro altri due che sollevavano gli arti deformi per colpirlo e li distrusse con una fiammata magica. Ma nel far ciò l'ultimo zombie stava per colpirlo alle spalle.
Non potè mai riuscire nel suo intento, perchè Tornac lo travolse con la sua mole e lo schiacciò ripetutamente con gli zoccoli, finchè non si mosse più, finalmente morto.
La scaramuccia era sta breve, ma intensa e Trekentoff rinfoderò la spada con un leggero fiatone. Sfilò la lancia dal terreno fangoso, ma ormai ogni presenza era svanita dall'area. Le aure oscure che aveva avverito prima nel folto del bosco era sparite, probabilmente fuggite, approfittando dell'attacco degli zombie.
l'Aspirante si volse verso Tornac ed esaminò la sua ferita. Borbottando controi Negromanti e contro tutti i loro accoliti, appoggiò le mani sul fianco dell'animale. Una lieve luce azzzurrina percorse le sue mani, riversandosi poi nella ferita, che si richiuse.
Trekentoff battè una mano sul fianco del cavallo e sospirò. Le magie curative non erano proprio il suo forte, lo stancavano da morire e lo costringevano sempre ad usare tutta l'energia magica che immagazinava.
Borbottando tra sè, risalì a cavallo e riprese il viaggio.
Sperava che Drago non avesse subito un'imboscata, ma nel dubbio doveva affrettarsi.
Per fortuna la pioggia aveva smesso di battere, cosi potè percorrere molto più velocemente il tratto che lo sperava ancora da Griferia.
All'ingresso, per evitare di attirare spie, da cui i Guardmen lo avevano avvertito, disse di essere un Cavaliere Errante in cerca di lavoro.
Odiava dover mentire, ma in fondo era veramente un Cavaliere Errante, al servizio del Sommo BlueDragon, però.
Ad accoglierlo no nfu proprio quella che si chiama una città accogliente. L'atmosfera lugubre, la vicinanza del cimitero, le occhiate sospettose ed ostili della gente fecero capire a Trekentoff che a Griferia stava succedendo qualcosa, o forse era successo, forse drago lo avrebbe saputo.
Co nquesti pensieri i nmente, si diresse verso la Taverna, i lprimo posto dove poter raccogliere informazioni senza dare nell'occhio.

-OT- Ecco qua il mio Post, l'ultimo pezzo l'ho scritto con il mal di testa, quindi non assicuro molto la coerenza dell'opera [SM=x92710] Drago, a te la scelta delle modalità dell'incontro [SM=x92709]
x Utrebmu: Ho cercato di rispettare la cronologia, partendo poco dopo di Drago, se ci sono incongrueze dimmi pure e provvederò a modifivare [SM=x92709] -OT-




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"Il Regno è ben più di un luogo, ben più di un palazzo, ben più di un castello.
Il Regno è una luce nel buio.
Il Regno è una costruzione più resistente dell'
acciaio e più duratura del tempo.
Il suo architrave sono i Valori, i suoi mattoni sono le persone.
Non serve cercarlo lontano.
Ovunque ci sia uno sguardo che si solleva contro l'ingiustizia, ovunque ci sia un sussurro che combatte la menzogna, ovunque ci sia un cuore che respinge l'Oscurità, là c'è il Regno.
Più solido dell'acciaio, più duraturo del tempo.
Il Regno è nel cuore. La sua Luce è nel cuore.
Pensate di poterlo abbattere?
Oh, io non credo che potrete riuscirci.
Anche nel buio più profondo c'è una scintilla, anche nella luce più fulgida c'è una macchia.
Umana natura.
Dio ci ascolta e piange per le Luci che si spengono, lacrime di amarezza e compassione
A noi sta la scelta, condanna e grande benedizione.
Qualunque essa sia, il Regno è qui."

Piccolo componimento scritto di getto. Non pretendo che vi ci ritroviate.
Io si. O almeno tento, giorno dopo giorno.
Trekentoff, Aspirante Vassallo del Sommo Blueragon

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01/10/2010 12:30
 
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Le mura di Griferia comparvero all'orizzonte, mentre il sole sorgeva a Est. Fendor ansimava vistosamente ed il suo possente collo grigio era coperto di schiuma ed Eoden trotterellava tra le lunghe zampe del grande cavallo grigio, apparentemente insensibile alla fatica del lungo viaggio di ritorno.
Jekyll era di ritorno dalle terre meridionali del Continente ove era stato mandato dai Sommi per perlustrare alcune regioni nelle quali grandi gruppi di non morti avevano iniziato a scorazzare, recando molti danni ai popoli locali. Purtroppo le cose non erano andate come i Sommi si auguravano, Jekyll non era riuscito a scovare la fonte del potere che animava quelle fetide creature e, ora, stava pensando a come riferire gli eventi accaduti alle loro Maestà.
Ancora una volta, passando nella regione di Griferia, così com'era successo durante il viaggio di andata, il Cavaliere del Nord percepì una sensazione buia: sembrava che la luce in quei luoghi fosse diventata più fioca nonostante il sole nascente promettesse una giornata limpida, anche i suoni parevano attutiti e, guardandosi intorno, persino i colori davano l'impressione di essersi spenti.
Tuttavia, quel giorno c'era qualcosa di diverso...qualcosa di buono pulsava entro il perimetro murario di Griferia, due aure benigne, due aure del Regno, due aure amiche e che ben conosceva.
-Fendor, temo che dovremo fermarci a Griferia! C'è bisogno di biada fresca ed una bella strigliata, senza contare che anche Eoden ed io dobbiamo mangiare qualcosa!- mormorò il Vassallo, accarezzando il collo muscoloso del possente stallone grigio e stimolandone i fianchi con due decisi colpi di tacco.
Ubbidiente, Fendor iniziò un trotto sostenuto e Jekyll diresse la propria cavalcatura verso le porte della città.
Più il Cavaliere del Nord si avvicinava alla città, più percepiva una variazione in una delle due aure...quella di uno sei suoi fratelli di spada.
Le riflessione di Jekyll furono interrotte bruscamente da un altolà intimato da una voce ruvida ed incerta.
Jekyll fissò la guardia, munita di lancia, che gli sbarrava il passo: era un uomo tarchiato, dai lineamenti pronunciati ed una barba brizzolata che cresce incolta e disordinata sul viso.
Certamente un veterano - pensò il Vassallo Ma come mai, Griferia, affida a uomini così avanti negli anni la difesa delle proprie mura?
-Chi siete, straniero!- vociò nuovamente l'uomo, che indossava un'armatura di cuoio, segnata dal tempo, con impresso lo stemma della città.
-Io sono...-iniziò il Vassallo.
-Lasciate perdere, messere!- lo interruppe una voce più forte e sicura -In realtà a noi non importa molto il vostro nome! Quello che ci preme sapere sono le vostre intenzioni! Venite a Griferia con propositi di pace?
L'uomo che aveva parlato era più giovane della guardia, indossava un'armatura pesante senza elmo e portava un folto e disordinato paio di baffi rossastri.
-Signore- iniziò Jekyll, sorridendo -perdonatemi l'ardire, ma, secondo voi, se venissi a Griferia con cattive intenzioni ve lo direi?
L'uomo tacque, imbarazzato, osservando pensieroso l'equipaggiamento, l'armatura, le armi dello straniero e, soprattutto, quell'enorme lupo bianco che gli aveva piantato in viso i gelidi occhi grigi.
-Ahahahahahah!- l'uomo esplose in una sonora risata -Avete ragione, straniero! La verità è che non siamo più abituati a ricevere la gente qui a Griferia! I bei tempi sono passati e, ormai, sono stati dimenticati!
-I bei tempi potrebbero sempre tornare, messere, non siate così pessimista!- rispose, cordiale, Jekyll.
L'uomo tacque all'improvviso e la luce del sorriso scomparve immediatamente dai suoi occhi come se un pensiero tremendo gli avesse attraversato la mente senza preavviso.
-Già!- rispose, cupo, mentre con una mano tentava inutilmente di lisciare i grandi baffi ribelli- Comunque...il mio nome è Valorian e sono il Guardiano delle Mura di Griferia! Come mai venite a Griferia, cavaliere?
-So che in città ci sono un paio di amici, mi vorrei fermare per incontrarli oltre che per occuparmi del mio cavallo e rifocillarmi, prima di riprendere la strada verso casa!
-Mmmh...siete il terzo straniero che si avvicina alle porte in poco tempo dopo che sono passati molti mesi senza che nessuno le abbia varcate! Mi sembrate un tipo a posto, messere, passate pure!
-Grazie, messer Valorian!- Jekyll salutò, sollevando la mano destra in segno di amicizia.
-Troverete i vostri amici alla Locanda ai Tre Luppoli, signore...vanno tutti là, dopo essere entrati in città! Vi troverete anche una stalla per il vostro cavallo!- lo informò Valorian, scoccando un'occhiata preoccupata al grande lupo bianco che accompagnava lo straniero: quello nella stalla non ci sarebbe potuto stare, ma dubitava che l'oste avrebbe concesso a quel cavaliere di farlo entrare nella Locanda.
-Ancora grazie, messere!
Jekyll entrò così a Girferia, mentre rifletteva sulla qualità delle guardie di quella città...gli avevano chiesto il nome, ma alla fine, probabilmente, se ne erano dimenticati o disinteressati.
Ma che razza di guardie sono, che non chiedono informazioni precise a chi si avvicina alle porte della città che dovrebbero difendere!
Il Vassallo lasciò correre lo sguardo per le vie della città: le strade sterrate, trasformate in pantano dalle piogge recenti, i volti schivi degli abitanti riflettevano la trasandatezza delle guardie alle porte...Griferia sembrava una città in declino.
Ora che era entrato in città, Jekyll era certo dell'identità delle aure: Drago e Trekentoff. Ma Drago aveva un'aura che sembrava appannata.
Chissà cosa turba quel ragazzo! si chiese il Vassallo, ormai giunto davanti alla Locanda.
Jekyll smontò da cavallo, legò Fendor fuori dalla porta e fece cenno ad Eoden di aspettarlo, quindi entrò.
La grande schiena dell'armatura di oricalco dell'amico, con le due spade incrociate, sovrastava, solitaria, ad un tavolo appartato, dando le spalle alla porta, mentre non si vedeva segno alcuno di Trekentoff.
Con passo deciso, il Cavaliere del Nord si avvicinò alla Guardia Reale che sembrava non essersi accorta di lui e gli posò una mano sulla spalla.
-Un kion per i vostri pensieri, Drago!- disse, allegro, Jekyll sedendosi accanto all'amico, poi, osservandolo attentamente, aggiunse- Cosa vi turba, amico mio?
Drago osservò il Cavaliere del Nord per qualche istante.
-Sono contento che siate qui, Jekyll!- sorrise la Guardia Reale, facendo cenno ad un ragazzo di portare un boccale di birra per l'amico, poi piantò gli occhi in quelli del Vassallo e raccontò la sua storia.





Jekyll, Cavaliere del Nord

Vassallo del Sommo Blue Dragon

Membro del Sacro Ordine dei Paladini del Regno

Membro dell'Ordine dei Templari Sin Fein



Trova nel tuo cuore la Fede e la Forza e con esse camminerai al di sopra del Destino
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Cacciatore di demoni
Regio Cronologo
02/10/2010 04:33
 
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OT-- Alcuni png di Griferia, Drago ecco i png che ti avevo detto, altre informazioni sui png le trovi nel forum dell'ordine sono informazioni che il mio pg ha detto al tuo pg, puoi decidere di dirle in gdr agli altri o tenerle per te.
Per gli altri ricordate che voi siete una cosa e i pg un'altra quindi anche se sapete tutto di un png non potete dire tu sei Clevia la figlia del mercante e hai un coltello sotto la gonna [SM=x92706]
vorrei essere nel racconto ma non posso [SM=x92707]

PNG di Griferia

Kraten –Ufficiale anziano della VIMA di Griferia, fedeltà assoluta al Sommo Blue Dragon, forza come un Aspirante di 140 VP, altezza 2 metri, età 45 anni, uomo.
Equipaggiamento indossa pensante armatura, elmo che lascia scoperto il viso, scudo braccio destro, spada fianco destro, coltello da caccia fianco sinistro, è mancino, forza erculea, abile con la spada, e nel parare con scudo e colpire con spada.
Se lo scontro è improvviso ha spada e scudo se si prepara porterà un’alabarda che grazie alla forza userà con una sola mano usando lo scudo per difesa.
Cicatrice visibile sul viso, dal mento all’orecchio sinistro. Allineamento legale-legale
I suoi soldati lo chiamano Kraken, quando combatte non lascia scampo.
La sede VIMA ha 40 soldati 2 ufficiali e un mago.

Fedeltà dei 40 soldati al Sommo Blue Dragon assoluta. Grazie alla magia si assicurano che siano fedeli e leali, con incantesimi di verità e rivela il male.
Forza:
10 veterani come Aspiranti con 80 VP
20 esperti schermidori come Aspiranti con 75 VP
5 guerrieri come Aspiranti con 70 VP
5 reclute come Aspiranti con 50 VP

Tisak- Ufficiale giovane VIMA fedeltà assoluta al Sommo Blue Dragon, alto 1,80 età 30 anni corporatura robusta. Armatura che copre il torace fino alle ginocchia e le braccia, forza come Aspirante con 90 VP, spada fianco sinistro, scudo braccio sinistro. Ha ascia dietro la schiena sempre. Il fratello Gerim è morto alcuni anni prima, non specifico quando perché non so quando va questo racconto. Allineamento legale-legale

Aimal- Ragazzo età 17 anni, fa parte di una delle tante gilde di ladruncoli, indumenti normali, coltello in orizzontale dietro la schiena nascosto da una grossa cinta di tessuto. Agile e veloce.
Cicatrici visibile sul dorso di entrambe le mani, 3 tagli sui dorsi in orizzontale.
Capelli molto corti, lineamenti normali. Allinemaneto neutrale-buono

Clevia- Ragazza età 17 anni, figlia di un mercante, indumenti normali, capelli lunghi fino alla schiena biondi, lineamenti orientali. Sotto la gonna legato a una gamba ha nascosto un coltello da caccia, lo sa usare bene e non solo per scuoiare animali.
Sguardo malinconico ma sorride sempre. Allineamento legale-neutrale.

Gamen- Uomo magro e basso, contabile, cammina guardandosi indietro, si spaventa per poco, ogni rumore etc, abiti normali, ha piccolo coltello nello stivale destro. Allineamento neutrale-neutrale.
fine

Purtroppo Drago credo che questo racconto sarà l'ultimo prima del mio con tutti i pg quindi ancora in fase di bilbioteca in lavorazione [SM=x92713] , quindi non ci potrò essere [SM=x92712] --OT

[Modificato da Otrebmu Ittoram 02/10/2010 23:46]
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Gran Maestro
02/10/2010 10:37
 
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OT-Molte grazie grandissimo Cronologo Otrebmu! [SM=x92710] Saranno molto utili come PNG, e spiegherò a Jekyll e Trekentoff su chi si può fare maggior affidamento per informarci e ovviamente dirò solo quello che tu mi avrai consigliato. Di certo neanche il mio PG saprà delle loro abitudini o delle armi nascoste. Chissà se un giorno non potrai parteciparvi anche tu, perchè come ho anche detto in precedenza ci sarà modo di partecipare anche molto più in avanti con la storia. Quindi, non disperare! [SM=x92702]-OT
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Paladino Lord
06/10/2010 00:36
 
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"Fate un'offerta, vi prego"
L'anziana donna vestita di stracci sembrava tenersi in piedi per miracolo sulle gambe malferme. Si sporgeva verso la strada, tendendo verso chiunque passasse una ciotola di legno sporca e scheggiata.
Ad un tratto un passante per la fretta di superarla la spinse con troppa forza, facendola inciampare.
Due mani robuste la sorressero prima che potesse cadere.
"State bene, madama?" chiese Trekentoff, mentre la donna si rimetteva in modo malfermo in piedi.
"Oh, state tranquillo, cavaliere, è tutto a posto" si affrettò a rassicurarlo.
Trekentoff aggrottò la fronte a quella reazione.
Sembrava spaventata.
"Ne sono felice, comunque..." L'Aspirante si frugò nelle tasche e ne estrasse il borsellino che conteneva i suoi averi.
"Grazie, nobile cavaliere, grazie" ringraziò sentitamente la donna, quando una decina di monete caddero, tintinnando, nella sua ciotola.
Trekentoff sorrise.
"Vi auguro una migliore fortuna, madama" le disse cordialmente.
La donna lo ringraziò ancora e Trekentoff si allontanò, solo con i suoi foschi pensieri.
Il fatto di aver dovuto mentire al cancello ancora non gli era andato giù.
Avrebbe dovuto inventarsi qualcos'altro, pensò per la ventesima volta.
Sospirò. Purtroppo c'era anche un'altra cosa che lo irritava e preoccupava maggiormente, ed era lo stato in cui sembrava essere la città. Le condizioni poco igieniche delle strade, le strade semideserte, le case trascurate e danneggiate, la scarsa sicurezza.
La città e i suoi abitanti non dovevano passarsela molto bene in quel periodo.
Chiedendosi a cosa fosse dovuto un tale degrado, Trekentoff svoltò in una via laterale.
Un osservatore esterno avrebbe detto che si aggirava senza metà o al massimo seguendo la fortuna, ma in realtà fin da quando era entrato a Griferia l'Aspirante Vassallo stava seguendo due aure ben note, due aure appartenenti a compagni del Regno.
"Jeckill e Drago" mormorò, sorridendo.
La "pista" lo portò ad una taverna. Gli ci volle parecchio per raggiungerla a causa delle strade labirintiche di quella città in decadenza e per il numero di persone che vi abitavano, ma alla fine la raggiunse.
Al suo interno le aure dei suoi due fratelli brillava chiara e decisa nel buio che sembrava aver avvolto Griferia.
Solo quella di Drago sembrava leggermente titubante e Trekentoff si rabbuiò.
Non bisognava cercare molto lontano per capirlo...
Eoden, il grande lupo che accompagnava Jeckill, era accucciato accanto alla porta. Quando lo vide sollevò l'enorme testa ed uggiolò quasi come se volesse salutarlo.
Trekentoff sorrise e rispose con un cenno del capo a quel magnifico animale, poi entrò nella taverna.
Gli ci volle poco per individuare coloro che stava cercando in un tavolo poco leggemermente più isolato dagli altri.
Marciò nella loro direzione e si pose di fronte a loro..
"Holux a voi, fratelli"
"Trekentoff! Benvenuto!" rispose Drago. Vedendo arrivare un altro cliente il ragazzo addetto al bancone fece subito dietro-front per andare a prendere un'altra birra.
Il saluto di Drago ricevette in risposta un colpo di Trekentoff sul tavolo.
"Proprio voi cercavo, razza di imprudente" sbottò il vecchio Guerriero.
Drago lo guardò come se fosse impazzito.
"Ehm, è successo qualcosa?"
Trekentoff lo fulminò con lo sguardo e si sedette.
"Qualcosa? Vi siete lanciato contro un nemico che è stato in grado di tener testa a un Arci-Vassallo senza neanche avvertirmi! Adesso, che lo vogliate o no, la spada di questo vecchio sarà al vostro fianco per compiere questa missione. E non voglio sentire discussioni su questo!"

-OT- Ecco qua il post come ti avevo detto, Drago.
Se altera qualcosa, qualsiasi cosa, dimmelo 
Ecco qua ho modificato La storia mi era stata raccontata dai due guardmen dell'inizio -OT-





Aspirante Vassallo del Sommo BlueDragon
Scribacchino dilettante
Campione mondiale di salto carpiato sul divano

"Il Regno è ben più di un luogo, ben più di un palazzo, ben più di un castello.
Il Regno è una luce nel buio.
Il Regno è una costruzione più resistente dell'
acciaio e più duratura del tempo.
Il suo architrave sono i Valori, i suoi mattoni sono le persone.
Non serve cercarlo lontano.
Ovunque ci sia uno sguardo che si solleva contro l'ingiustizia, ovunque ci sia un sussurro che combatte la menzogna, ovunque ci sia un cuore che respinge l'Oscurità, là c'è il Regno.
Più solido dell'acciaio, più duraturo del tempo.
Il Regno è nel cuore. La sua Luce è nel cuore.
Pensate di poterlo abbattere?
Oh, io non credo che potrete riuscirci.
Anche nel buio più profondo c'è una scintilla, anche nella luce più fulgida c'è una macchia.
Umana natura.
Dio ci ascolta e piange per le Luci che si spengono, lacrime di amarezza e compassione
A noi sta la scelta, condanna e grande benedizione.
Qualunque essa sia, il Regno è qui."

Piccolo componimento scritto di getto. Non pretendo che vi ci ritroviate.
Io si. O almeno tento, giorno dopo giorno.
Trekentoff, Aspirante Vassallo del Sommo Blueragon

"La vita è un viaggio, perciò a voi tutti auguro:"
Buen camino

Joe Commoner, Vassallo del Sommo Bluedragon

"C'è bisogno sopratutto di uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto"
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08/10/2010 17:47
 
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La Locanda “ai Tre Luppoli” era a pianta rettangolare, l’interno era formato da un breve corridoio principale, da cui si entrava ed usciva, per poi arrivare all’atrio a mo’di quadrato con una caterba di tavoli e sedie. Appesi al muro, rigorosamente in legno massiccio, vi erano una testa di cinghiale ed un quadro della cittadina. Il bancone dell’Oste si trovava all’estrema sinistra, dove sul retro vi erano delle scale che scendevano e che probabilmente portavano alla cucina, infatti l’addetto alle prenotazioni andava e veniva da quel punto. Inoltre vi era un corridoio più a nord del bancone che portava molto probabilmente alle stanze. L’unica pecca era la scarsa illuminazione, solo alcune lampade ad olio appese alle pareti o su alcuni tavoli permettevano di vedere… e rendevano piuttosto tetra la sala.
Sin da quando il giovine era entrato molti sguardi insicuri ed obsoleti si erano spostati su di lui e sui suoi compagni. Effettivamente tre uomini corazzati e ben attrezzati, senza contare il grosso lupo bianco accovacciato sotto il loro tavolo, i quali davano senz’altro un po’ nell’occhio, anzi potevano anche preoccupare non poco. La Guardia Reale fu felice di vedere un altro volto amico in quella tetra Locanda ed all'improvvisa comparsa del caro vecchio amico di avventure, non potè fare a meno di sobbalzare.
<<Che mi venga un colpo, siete voi, Trekentoff! Ma prego sedete pure, sono onorato di avere anche voi al mio fianco...>> fece una pausa per poi continuare sottovoce <<ora vi spiegherò tutto sia a voi che a Jekyll>>.
Il Guerriero dello Scudo lo guardò con le sopracciglia inarcate e con sguardo tetro, dopodichè disse sottovoce:
<<Siete uno sconsiderato...>>
In quel mentre il ragazzo delle ordinazioni si era ripresentato al tavolo per chiedere al nuovo venuto cosa volesse. Non vi era molta scelta se non la birra del posto dal sapore acidulo, l'idromele buono come sempre dappertutto o quasi, del buon vino casereccio o semplicemente acqua di pozzo. Per quanto concerneva il cibo vi era una bella zuppa di verdure o zuppa di legumi, cinghiale arrosto ed altro ancora. Drago optò per la zuppa di legumi ed anche i suoi amici fecero le proprie ordinazioni, secondo i loro gusti.
<<Mentre mangiamo vi informerò sulla faccenda>> disse poi il giovane Guardiano Reale.
Quando ebbero finito di mangiare si intrattennero ancora al tavolo. Dopo un bel po’di tempo, Drago aveva informato nei minimi dettagli sia Jekyll che Trekentoff, la leggendaria armatura, le immani forze del Male a cui andavano incontro, le svariate trappole magiche e non, che avrebbero potuto incontrare sul proprio cammino e per finire la strana apparizione al ponte di Griferia. Ci fu’un attimo di silenzio poi il Cavaliere del Nord incominciò:
<<Ah, ragazzo vi immischiate sempre in cose più grandi di voi, se non vi conoscessi bene direi che siete uscito di senno… ma ne abbiamo passate davvero tante insieme e vi garantisco che sarò sempre al vostro fianco, comunque vada>>.
<<Jekyll, amico mio, vi ringrazio per la vostra fiducia..>> rispose Drago.
Il Guerriero dello Scudo sembrava ancora più torvo di prima ma subito dopo prese la parola e disse:
<<Mmh… in poche parole andiamo incontro a morte certa… ma nonostante tutto io vi seguirò>>
<<Ringrazio anche voi Trekentoff per il vostro sostegno… ma ora lasciatevi spiegare su chi possiamo fare affidamento per ottenere eventuali informazioni sull’ubicazione di quel nefasto loco..>> si rischiarò la voce e continuò <<prima di effettuare questo viaggio ho fatto una visita al Vassallo Otrebmu, che non ringrazierò mai abbastanza per tutti i consigli e le informazioni di cui ora faccio tesoro… riassumendo il succo ci sono svariate persone che potrebbero aiutarci ma non conterei troppo su Gamen, Clevia ed Aimal… uno ha molta paura, l’altra ha avuto problemi in passato ed il terzo è un ladro, sarebbe meglio riservarceli come ultima possibilità. Il nostro obiettivo è raccogliere informazioni principalmente da coloro che sono estremamente fedeli al Sommo in questa Griferia tetra e stranamente desolata… sto parlando di un’ufficiale di nome Tisak e di un'ufficiale anziano della sede Vima, ovvero Kraten. Ed a questo proposito Otrebmu, non potendo venire lui stesso a causa di lavori urgenti per la Biblioteca, ha ricevuto dal suo amico Kraten alcune informazioni preoccupanti che forse sono attinenti con la nostra missione..>> menzionò Drago, informando i fratelli sulle possibili piste da seguire.
Jekyll soppesò molto bene quelle parole dopodiché esordì:
<<Bene, quindi abbiamo una miniera di informazioni, dobbiamo solo sperare che chi era fedele al Sommo lo sia ancora tutt’ora…>>
L’Aspirante Trekentoff suggerì di riposarsi, siccome la sera era ormai scesa sul villaggio, e di mettersi all’opera l’indomani. In effetti al gruppo non restava altro da fare che pernottare per la notte, tutti loro erano stanchi ed affaticati dal viaggio piuttosto faticoso e quanto mai lungo. Quindi alle parole del Guerriero sia Jekyll che Drago annuirono, persino Eoden emise uno sbadiglio come per dimostrare anche la sua stanchezza. Così si alzarono dal tavolo, pagarono cibo e bevande consumate, in più rimasero qualche kion in più per l’addetto alle prenotazioni. Si avviarono verso il bancone e parlarono all’Oste. Era un uomo paffuto con le guance rosse ed i capelli arruffati alla bell’e meglio. Pagarono le camere almeno per quella notte e si diressero nella direzione indicata dall’uomo, cioè il corridoio che era alla destra del bancone e che portava su per delle scale verso le loro stanze. Arrivati al piano superiore Drago parlò nuovamente ai suoi amici e disse di fare molta attenzione e di dormire sempre con occhio vigile… anche sé sembrava più un controsenso. Alfine ognuno si ritrovò nella propria camera. Il giovane Guardiano si tolse l’armatura e ripose le spade su di una mensola a portata di mano, non si sa’mai pensò in quell’istante, dopodiché si lasciò cadere con un tonfo sul letto.
Quella notte Drago fu'tormentato da uno strano incubo. La strana apparizione comparve nella sua testa e disse con tono d'oltretomba:
<<Nooon ooosaaateeee prooooosseeeeguiiiireee...>>
Ad un tratto si tolse il cappuccio ed emerse una testa di scheletro ripugnante!
Il giovane si svegliò di soprassalto urlando. Era sudato come non mai... l'incubo sembrava quasi reale.
[Modificato da Drago.89 09/10/2010 01:40]
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08/11/2010 09:16
 
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Il Cavaliere del Nord venne destato nel bel mezzo della notte dall'ululato di Eoden. Non riusciva a capirne il perchè ma si svegliò comunque di soprassalto pensando al peggio. Era molto strano che il grande lupo bianco ululasse. Il fiuto e l'udito del lupo erano finissimi, probabilmente Eoden aveva percepito la Guardia Reale urlare e cercò di farlo capire al suo padrone in tutti i modi.
<<Yaaaawn... uh oh, Eoden... cosa c'è?>>
Il grande lupo bianco si lamentò con un verso stonato e si avvicinò alla porta della stanza. Jekyll a quel punto si rivestì alla bell'e meglio, avendo capito l'intento di Eoden, che stava graffiando con le zampe la porta, dando come segnale di voler uscire. Dopo essersi vestito leggermente prese le armi per sicurezza ed aprì la porta... subito Eoden schizzò fuori e si precipitò alla stanza poco distante di Drago, graffiando nuovamente la porta. Il Cavaliere si diresse anch'egli in quella direzione, ivi bussò alla porta dell'amico. Nessuna risposta... riprovò stavolta bussando più forte... ancora niente... era risaputo che il giovine Guardiano avesse il sonno pesante, ma non fino a questo punto. Qui qualcosa non quadra, non è possibile che non risponda ancora o non si svegli... diamine devo sfondare questa porta per svegliarlo?
A quel punto Jekyll optò per sfondare la porta, non avendo ancora risposta dall'altra parte.
<<Uno, due... tre!>> Disse il Cavaliere caricando tutta la sua forza nella spalla destra. Ci vollero tre forti spallate per sfondarla.
Non appena entrò Drago era sparito... e con sè anche le sue vesti e le sue armi. Le porte che davano sul balconcino di legname erano spalancate, il lupo si diresse fuori e svoltò a destra rapido come un fulmine. Jekyll lo seguì svoltando anch'egli a destra e vide una rampa di scale che dava sul tetto. Dopo un po'di sforzo Jekyll arrivò sul tetto e vide il fido Eoden accoccolato ai piedi di una figura che osservava la luna alta nel cielo oscuro. La figura si rivelò essere Drago... stava fissando il cielo, probabilmente era sovrappensiero perchè non si accorse nè del lupo nè del Cavaliere, che gli si avvicinò di soppiatto. Alle spalle del giovane Guardiano, Jekyll esordì sbadigliando vistosamente:
<<Giovanotto cosa fate quì fuori... yaaaaaawn... a quest'ora di notte?>>
La Guardia Reale sobbalzò girandosi di scatto, incrociando Alba e Tramonto ben salde fra le sue mani robuste.
<<Uh... perdonatemi Jekyll siete voi, Eoden!>> Disse Drago accarezzando il grosso lupo che si era accoccolato alle sue spalle.
<<Allora? Come mai siete qui fuori?>> Disse nuovamente Jekyll. Questa volta ebbe risposta e gli venne spiegato cosa era successo. Passarono una bella mezz’ora a discutere seduti sul tetto in compagnia del grosso lupo albino.
<<E così si è ripresentata questa figura? Mmm di sicuro avrà qualcosa a che fare con noi... ma non riesco a carpirne il perchè… poi ho capito dal vostro sguardo che sentite ancora forte la mancanza di Torondor… dovete farvi forza>> Ragionò Jekyll, aiutando moralmente l’amico.
<<Come sempre avete colto in pieno segno e vi ringrazio delle vostre parole…>> ci fu un attimo di silenzio poi Drago riprese con tono austero <<Sapete più volte ripenso a quella figura più volte il mio pensiero torna su Mardrakan... forse il nemico sa già della nostra presenza a Griferia>> spiegò Drago con tono austero.
Passarono un’altra mezz’ora a discutere sull’indomani dopodichè, entrambi seguiti dal fido lupo, tornarono nei propri giacigli. Per fortuna la restante notte passò senza problemi.
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15/11/2010 13:11
 
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L'indomani non tardò ad arrivare. Il giovane Guardiano Reale prima di indossare l'armatura la guardò per un'istante, era ormai logora e scheggiata in più punti, il suo colore verde-smeraldo si sbiadiva sempre più. Amica mia... tenete duro per un altro po' un pensiero disperato rivolto alla sua armatura, dopo di che indossò per ultimo l'elmo e si avviò giù al salone. Come da accordi si ritrovarono al solito tavolo della locanda in un angolo, lontani da occhi e orecchie indiscrete. Armati e preparati di tutto punto, consumarono un pasto frugale a base di biscotti di segale insaporiti al limone, forse una ricetta del luogo, il tutto innaffiato o da latte di mucca appena munto o idromele fresco. Il Cavaliere del Nord chiese al ragazzo delle ordinazioni una bella fetta di carne per Eoden, che scodinzolava per l'appetito che aveva. Dopo essersi rifocillati pagarono l'Oste ed uscirono dalla locanda. Il tempo purtroppo si era messo a male, fosche nubi si stagliavano all'orizzonte, come a presagire un grande temporale, rendendo così ancor più cupa Griferia.
<<Bene, adesso amici, dovremo far rotta sulla sede Vima, sperando di trovare direttamente Kraten>> disse poi la Guardia Reale.
Jekyll e Trekentoff annuirono con un semplice cenno del capo, così si incamminarono per le strade della cittadina, alquanto lugubre e con un'atmosfera da far accapponare la pelle. Pochissime persone giravano per strada, occhi curiosi li scrutavano nell'ombra di qualche vicolo, solo qualche soldato o guardia del posto qua e là giravano per le strade.
Mmm è peggiorata molto questa cittadina, molto più fosca di un tempo pensò Jekyll. Il grosso lupo albino scrutava con occhi rapidi le vie in ombra, come se fosse pronto a qualsiasi evenienza.
Erano arrivati alla piazza del luogo, piuttosto smorta, ma un po'più viva dei vicoli che contornavano il posto.
Dopo non molto cammino i tre si ritrovarono un ragazzino vestito con abiti logori e lerci. Aveva i capelli ramati ma piuttosto spettinati. Il lupo ringhiò un poco, ma venne subito calmato dal Cavaliere. Il ragazzino si accasciò al suolo innanzi a loro ed implorante esordì, piangendo vistosamente:
<<Vi prego avventurieri... ho perso quanto di più caro ho al mondo... vi sarei immensamente grato se mi aiutaste...>>
I tre si scambiarono un'occhiata annuendo e sperando in cuor loro che non fosse una trappola degli infidi servi del Male, ma d'altronde negare l'aiuto ad un ragazzino era ignobile e poi faceva una pena tremenda... non potevano non aiutarlo.
E così Trekentoff esordì:
<<Non preoccupatevi piccolino, se potresti esporci il problema saremo ben lieti di aiutarvi, dico bene amici?>>
<<Ma certo!>> Risposero quasi all'unisono Drago e Jekyll.
Persino Eoden levò un lieve ululato di conferma.
<<H..ho perso la mia... mamma... ne..nel... cimitero>> disse il ragazzino piangente e spaurito.
<<E'successo qualcosa in quel loco... come dovremo chiamarvi?>> Disse poi Drago.
<<Jonas Messere... eravamo al cimitero... pe..per... pregare sulla tomba... di mio papà... m-ma... quando mi sono allontanato un po'... non ho più trovato la mia.. mamma>> disse poi Jonas.
<<Bene Jonas, aspettateci pure nella locanda di Griferia, noi andremo al cimitero per ispezionare il luogo, non preoccupatevi e state tranquillo>> disse poi il giovane Guardiano Reale rassicurando il ragazzino che si diresse dove indicatogli, sempre un po'triste.
In questo modo, di gran carriera si diressero al cimitero della cittadina, non appena furono nei pressi si respirava un'aria, come di olezzo.
<<Umpf... non sentite un'aria un po'malsana?>> Disse Jekyll stranito da quella sensazione odorosa, piuttosto nausebonda.
Drago e Trekentoff annuirono. Sguainarono le spade e si addentrarono nel cimitero con le armi in pugno, sperando di trovare la donna. Ad un tratto, vicino ad una statua di un angelo al centro del loco videro il corpo della donna.
<<L'abbiamo trovataa!>> Esultò il Guerriero dello Scudo.
Stranamente Alba e Tramonto presero a sfavillare di luce propria.
<<Uhm... cattivo segno amici... non prevedo nulla di buono>> disse il giovine Guardiano temendo una trappola. Anche il Cavaliere del Nord e soprattutto il lupo però erano alquanto preoccupati. Eoden ringhiava vistosamente in direzione del corpo della donna, mentre Jekyll avvertì gli amici con volto tetro:
<<Drago, Trekentoff allontanatevi, avverto un'aura maligna provenire dal corpo della donna... ed è abbastanza preoccupante... preparatevi ad ogni evenienza..>>
Improvvisamente il corpo della donna sparì ed al suo posto comparve avvolto in una nube nera... l'apparizione del ponte e dell'incubo!
Era avvolta da una tunica completamente nera, stracciata in più punti, il volto leggermente visibile, rappresentava uno scheletro in decomposizione... nella mano reggeva un bastone vermiglio, nel cui pomolo era incastonato un teschio umano.
<<Viii aveeevooo avvertiiitoooo, non proseguiiireeeteee oltreee esssseeeriii del Beneee>>
Una strana sfera nero-rossiccia comparve dalla manco cadaverica del nemico, in cui non reggeva il bastone.
Ancora lui! Lo sapevo... era una trappola... pensò mestamente la Guardia Reale.
<<Drago è la stessa apparizione che ci avete descritto!>> Inveì Trekentoff preparandosi al combattimento.
Però prima che cominciasse la battaglia imminente, il cielo si oscurò del tutto e la pioggia incominciò il suo incessante cadere.
La forza e la velocità di Drago aumentarono vistosamente, le spade incrociate saldamente innanzi a sè.
<<Sto incominciando a stancarmi di quest'assurda presenza! Per il Regno di Blue Dragooon! Chaaarge!>> Ringhiò poi la Guardia Reale gettendosi verso il nemico, senza distogliere lo sguardo dalla sfera.
Jekyll si morse il labbro per l'impazienza del giovane amico ma anch'egli, il suo fido lupo e Trekentoff si scagliarono all'attacco.
[Modificato da Drago.89 15/11/2010 13:12]
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15/11/2010 13:31
 
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<<Mhmhmh che ingenui... questo attacco era e sarà solo per voi... Drago! Perirete qui!>> Proferì l'essere, con voce d'oltretomba ma stavolta scandì le sue parole per bene. Dopo di che scagliò il suo attacco sull'Aspirante obiettivo. La sfera viaggiò ad una velocità impressionante, ma sulla traiettoria vi era Trekentoff. Tutto accadde in una frazione di secondo, il corpo del Guerriero dello Scudo venne scagliato violentemente di lato da qualcuno.
No Trekentoff no, così sia allora per me... fu l'ultimo pensiero del giovane che aveva scansato l'amico con forza. La sfera non appena sfiorò il petto dell'armatura di Drago esplose con un'energia di Magia Nera mai vista prima. L'armatura del Guardiano si sbriciolò sotto gli occhi impotenti di Jekyll, mista al sangue dell'amico, l'elmo schizzò via. Il corpo invece venne scaraventato piuttosto lontano, atterrando con un tonfo sordo.
<<No... Drago... Trekentoff assicuratevi che stia bene!>> Ma in cuor suo il Cavaliere del Nord quasi non sentiva più l'aura del compagno...
Il Guerriero dello Scudo non appena si avvicinò, sentì il polso del fratello, ma non respirava più...
<<NOOO! PERCHE'? PERCHE' LUI?>> Urlò Trekentoff collerico.
Una cosa era alquanto strana, le spade non erano più in pugno alla Guardia Reale, ma con stupore di Jekyll e del Guerriero erano conficcate nel corpo dell'essere, purtoppo ancora in vita, al contrario di Drago...
Il giovane si trovava in un'altra dimensione probabilmente, forse al fianco di Torondor.

OT-Piaciuto il colpo di scena? [SM=x92702] Non preoccupatevi, forse per me non è giunta ancora la mia ora... forse. [SM=x92714] Chi lo sà nessuno puo'dirlo, tutto dipende dalla forza d'animo e tanto altro... il colpo era stato scagliato su di me con lo scopo di eliminarmi. Il mandante di questa creatura credo che ormai lo sappiate. [SM=x92702] -OT
[Modificato da Drago.89 15/11/2010 13:38]
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30/11/2010 13:09
 
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<<Drago!>> gridò il Cavaliere del Nord, cercando di raggiungere l'amico <<Eoden! Da Drago!>> ordinò Jekyll e, ubbidiente, il possente lupo bianco si schierò davanti all'Aspirante a terra, pronto a difenderlo.
<<Prenderò la sua energia e lo schianterò!>> disse Trekentoff, sollevando il suo scudo.
<<State fermo dove siete!>> ordinò il Paladino dall'armatura d'argento, suscitando stupore e disappunto nell'Aspirante.
<<Il voooostrooo amicoooo è mooooltooo piùùù saaaaggioooo diii voiiii!>> disse in un lugubre lamento l'apparizione., strappandosi dal corpo le lame di Drago. Neri fumi uscirono dalle ferite che subito, liberate da Alba e Tramonto, si chiusero senza lasciare traccia.
<<Jekyll, così ho abbattuto un Golem! Vi ricordate la battaglia sotto la città di Omar?>> Trekentoff era francamente irritato.
<<Questa volta non vi basterà, Trekentoff!! Quest'ombra è molto più potente di quanto non ci voglia far credere!!!>> sentenziò il Cavaliere del Nord.
<<E, di grazia, Paladino, chi vi ha posto a capo di questa missione?! Chi vi dà l'autorità di dirmi cosa devo o non devo fare?!>> la voce di Trekentoff era gelida e carica di astio.
<<Badate a quello che dite, Aspirante! Non costringetemi a dire cose spiacevoli!>> replicò, asciutto, il Cavaliere del Nord, poi continuò <<Nessuno mi ha posto a capo della missione, entrambi siamo qui per aiutare Drago che, ora più che mai, è in difficoltà!! Vi sto dando solamente un consiglio, Trekentoff, ma siete certamente libero di fare quello che meglio credete...la vita è la vostra!>>
<<Appunto! E non sono certamente u guerriero di primo pelo!>> Trekentoff si voltò a guardare l'apparizione che, nel frattempo, era rimasta immobile.
<<Mi basterà colpirla e la sua energia diverrà mia!>>
<<Non...>> Jekyll iniziò a parlare.
<<Ma vi ascoltate mentre parlate, Cavaliere del Nord? Sembra che abbiate paura!>>
<<Vi ho già avvertito una volta, Trekentoff...>>
<<Dico solamente che quest’ombra è riuscita ad atterrare Drago senza nessuna fatica…e Drago è un Aspirante molto più potente di voi, amico mio! Non sottovalutate il vostro avversario, come ha fatto Drago, o la vostra impulsività potrebbe esservi fatale!>>
<<Che bel Vassallo siete, Cavaliere del Nord! Non so cosa possa aver annebbiato il giudizio dei Sommi o quali maneggi abbiate potuto inventarvi per ottenere il Dono di Blue Dragon, ma di certo so che siete un vile! E le vostre stesse parole vi condannano!>>
Jekyll aprì la bocca per ribattere, ma gli mancarono le parole, poi sorrise e si voltò verso l'ombra che ancora li fronteggiava.
<<Brava, bel trucco!>> sorrise Jekyll, poi voltò le spalle al nemico ed al Guerriero dello Scudo e, lentamente, si avvicinò alla Guardia Reale che giaceva immobile a terra, lo sguardo sbarrato che fissava il cupo cielo sopra Griferia senza poterlo vedere.. .
<<Mi dispiace, amico mio!>> mormorò il Cavaliere del Nord, mentre una lacrima gli solcò una guancia e cadde su ciò che restava della splendida armatura di Oricalco dell’Aspirante..
<<Bravo! Il nostro nemico è quel mostro e voi vi mettete anche a piangere! I Sommi dovevano essare proprio ubriachi, quando vi hanno elevato al titolo di Vassallo!>> abbaiò, esasperato, Trekentoff, lanciandosi contro il Vassallo che, ancora, gli dava le spalle.
Prima ancora che l'Aspirante potesse sollevare la spada, Jekyll fu accanto a lui e con un colpo preciso e ben assestato centrò il ventre del compagno: l'aria uscì rumorosamente dai polmoni del Guerriero dello Scudo che si afflosciò a terra privo di sensi.
<<Perdonatemi, Trekentoff!>> disse Jekyll, osservando il compagno steso a terra, poi si voltò verso l'avversario.
<<Sono un Vassallo del Sommo Blue Dragon! Certi trucchi da circo con me non funzionano!>>
La creatura emise un grido acuto di disappunto e si scagliò sul Paladino: dal bastone vermiglio fuoriuscirono lampi neri.
Jekyll fronteggiò la creatura, parando i suoi colpi, man senza contrattaccare, mentre Eoden vegliava sui corpi dei due Aspiranti.
Nel frattempo anche Trekentoff aveva ripreso i sensi e, portandosi le mani sulla pancia, si mise in ginocchio.
<<Mi sembra di essere stato travolto da un branco di cavalli selvatici!>> mormorò disorientato, mentre nella sua testa riaffiorava il ricordo di uno spiacevole alterco con il Cavaliere del Nord.
<<Trekentoff!>> lo chiamò Jekyll <<Come state?>>
<<Indolenzito...grazie a voi...credo...>> rispose, incerto, l’Aspirante Vassallo, rialzandosi faticosamente..
<<Bene!>> rispose il Vassallo <<Ora, tocca a voi, amico mio! Drago, Trekentoff, sapete cosa fare!>> disse Jekyll, imprigionando il bastone vermiglio tra le lame della Sciabola d'Argento e la Spada di Acciaio Azzurro.
Trekentoff impugnò Alba e Tramonto che giacevano a terra.
<<Trekentoff, colpite il nostro nemico senza esitazioni! Non potrò trattenerlo a lungo!>>
<<Sparisci da questa terra consacrata, maledetta bestia!>> gridò l’Aspirante, affondando le sue lame nel corpo dell'apparizione <<Per Drago!!! Morite!>>
Subito l'ombra emise un lungo lamento, mentre Alba e Tramonto bruciavano nel suo corpo e diventavano incandescenti.
Trekentoff gridò di dolore, mentre la pelle delle sue mani si ustionava.
<<Tenete duro, amico mio!>> disse Jekyll che continuava a tenere bloccato l'attacco dell'apparizione <<La vostra lancia!!!>> il Vassallo indicò la lancia a terra, mentre notava con soddisfazione un lampo di furore nel tetro sguardo dell’avversario..
L'Aspirante non se lo feci ripetere, afferrò la sua lancia con le mani gravemente ustionate e, nonostante il dolore e la scarsa sensibilità del suo tatto danneggiato, la scagliò con una precisione assoluta:il bastone vermiglio venne strappato dalle mani scheletriche della creatura. Soddisfatto dal suo colpo, Trekentoff, rapido come un lampo, si avvicinò e, conficcando profondamente il suo scudo nel fianco, privò il nemico di tutta la sua energia.
Con un ultimo grido stridente, l'apparizione scomparve completamente.
I due amici rimasero a guardarsi a disagio.
<<Se non sapessi che è impossibile, giurerei che mi abbiate colpito, Jekyll!>>
<<L'ho fatto, invece, Trekentoff!>> ammise il Cavaliere del Nord, osservando il volto dell’Aspirante e le sue mani coperte di vesciche.
<<Ricordatemi di non farvi mai arrabbiare sul serio, Jekyll!>> commentò il Guerriero dello Scudo, massaggiandosi distrattamente l'addome ancora dolorante.
<<L'effetto dell'aura di quella creatura ci stava mettendo uno contro l'altro...ci saremmo massacrati tra noi!>> spiegò Jekyll <<Non mi avete lasciato scelta!>>
<<Non so perchè, ma ho come l'impressione di dovervi delle scuse, Paladino!>> ammise Trekentoff, raccogliendo la sua lancia.
<<Non so di cosa stiate parlando, amico mio...qualunque cosa mi abbiate detto, ormai è acqua passata!>> sorrise il Cavaliere del Nord, poi si diresse lesto verso il corpo di Drago che ancora giaceva immobile.
<<Temo sia morto!>> la voce di Trekentoff sembrava provenire da molto lontano <<Non sento più la sua aura!>>
<<C’è ancora, ma è estremamente tenue! Il nostro amico ora si trova in un altro…spazio! Bisogna aiutarlo a venirne fuori…dovunque sia, le energie del suo corpo si stanno esaurendo rapidamente!>> disse il Vassallo inginocchiandosi e stendendo le mani sopra il corpo dell’amico: rimase in quella posizione per tre lunghe ore, mentre ghiacciava con la sua aura la Guardia Reale, cercando di contrastare gli effetti del mortifero colpo dell’apparizione.
<<Più di così non posso fare, per ora…Drago ha bisogno di cure adeguate…sarà meglio andare alla VIMA, magari sapranno indirizzarci!>> concluse il Cavaliere del Nord, poi voltandosi a guardare il bastone vermiglio che giaceva nell’erba alta, aggiunse <<Trekentoff, prendete quel bastone, forse alla VIMA sapranno dirci di che cosa si tratta! Qualcosa mi dice che quello non è il primo bastone così che vedono!>>
Mentre Jekyll sollevava il corpo di Drago, Trekentoff raccolse con diffidenza il bastone dell’apparizione: così, mesti, i due amici si diressero verso la città per raggiungere la sede VIMA di Griferia.
Quando giunsero all’uscita del cimitero, Eoden emise un lungo ululato, guardandosi indietro.
<<Andiamocene rapidamente da qui, Trekentoff! L’ombra non è stata sconfitta e potrebbe tornare presto!>>
<<Cosa vuol dire che non è stata sconfitta?! Io ho raccolto la sua ener…>> Trekentoff sollevò il suo scudo per mostrarlo al Vassallo, ma le parole gli morirono in bocca: non c’era segno che l’energia di quella creatura fosse stata incamerata nell’arma dell’Aspirante Vassallo.
<<Quell’ombra ha un potere molto più grande di quanto non ci abbia mostrato! Probabilmente anche un Vassallo più potente di me potrebbe trovarsi in difficoltà contro di lei!>>
<<Ma io…>> obbiettò Trekentoff, profondamente irritato per essere stato giocato.
<<L’ombra ha dissolto la sua energia prima che voi la poteste prendere, perché senza il bastone vermiglio i suoi poteri sono di molto ridotti…tuttavia, non aveva interesse a continuare lo scontro, dal momento che aveva già ottenuto il risultato che si era prefisso!>> disse, meditabondo, il Cavaliere del Nord, posando lo sguardo sul volto sempre più pallido della Guardia Reale.
<<Ma cosa voleva da Dragon, perché ha preso solamente lui come bersaglio?>>
<<Non lo so, amico mio, non lo so…ma temo che i vecchi nemici di Torondor siano ancora in cerca di una vendetta!>>
<<Maledetta!>> imprecò Trekentoff.
<<Andiamocene, presto! Qui Drago non è al sicuro!>>
Il Vassallo ed il Guerriero dello Scudo si affrettarono e lasciarono il triste cimitero di Griferia.

OT-Scusate il ritardo, ma sono in un periodaccio al lavoro! Trek, mi spiace non aver cambiato il post in cui fai un po' lo spaccone, ma mi sembrava carina l'idea e, sinceramente, non ho avuto il tempo di scrivere ex novo un post diverso!!-OT
[Modificato da @Jekyll@ 30/11/2010 13:10]
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30/11/2010 20:19
 
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E così il Cavaliere del Nord e Trekentoff si diressero, lugubri in volto, verso la sede VIMA di Griferia in cerca di spiegazioni e soprattutto in cerca di aiuto per Drago, in bilico fra la vita e la morte.
Intanto in un altra locazione a noi sconosciuta. Di sicuro era un luogo immerso dalla luce, ma si potevano distinguere delle figure, non ancora chiarissime.
<<Drago>> disse ad un tratto una voce piuttosto familiare.
<<Sento delle voci... ma dove mi trovo?>> disse il giovane ancora in stato confusionario e annebbiato da quella nuova vista.
<<Drago>> disse nuovamente la voce.
Dopo qualche minuto il giovane riuscì a mettere a fuoco la vista in quel luogo in cui tutto splendeva, in cui tutto era calmo, in cui regnava la pace...
Forse ho capito, sono morto... ahimè... avrei voluto fare tante altre cose anche se...
<<No, non siete morto, almeno non ancora... figlio mio... che vi è saltato in mente... stolto proprio come vostro padre, se non peggio... state andando incontro ad un Male molto potente! Ma d'altronde il Sommo crede bene in voi e nei vostri amici, avete davvero una forza che è difficile da piegare... lo capirete un giorno>> la voce parlò nuovamente, ma stavolta il giovane riconobbe in essa Torondor! Suo padre! Non era possibile, non riusciva a crederci, ma era pur sempre innanzi ai suoi occhi, anche se in realtà lottava fra vita e morte!
Torondor era giovane e forte come un tempo, portava sempre i suoi baffi corti ed era immerso in una splendida armatura d'acciaio da capo a piedi, di un bianco candido, rifulgente di luce propria. L'ambiente circostante era come immobile... almeno per ora attorniato dall'azzurro chiaro, dal bianco cristallino, più di questo non riusciva a distinguere in quell'ambiente in cui il giovane Guardiano si sentiva finalmente in pace, tranquillo.
<<Padre... questa volta non verserò lacrime... ma se non sono morto dove sono?>> Disse più che stupito ed incuriosito il giovane.
<<...siete in bilico fra le due strade... vita... e morte, ma siete lontano dalla seconda, ringraziando i vostri amici... e non pensate neanche lontanamente di poter morire per raggiungermi, avete tutta una vita davanti... ah non avete mai conosciuto Jana...>> disse l'apparizione eterea di Torondor, la quale, stranamente, dopo aver parlato si fece da parte, come se dovesse arrivare qualcuno.
Ad un tratto, come sbucata dal nulla, si fece largo fra la luce imperante una figura di donna... man mano che si fece largo fra la luce, arrivò alla portata degli occhi del giovane che potè distinguerla chiaramente. Una donna giovane... snella, dagli occhi azzurri e i capelli ramati, anch'essa avvolta in un abito dal colore bianco.
<<Figlio mio... vi posso vedere finalmente...>> disse poi la donna.
<<M..madre? Ancora non ci credo... ma è possibile tutto questo?>> Chiese poi ancor più sbalordito il giovane.
<<Forse è una tua invenzione o forse non lo è, ma quando vi sveglierete ricorderete poco o nulla di tutto ciò... i vostri amici si stanno dando da fare... continuate a lottare per il bene e non crucciatevi sull'argomento di morte, non è ancora la vostra ora nè il momento di riabbracciarsi... questo dovrà rimanere scolpito nella vostra mente e voi lo sapete>> continuò la donna.
Drago non riuscì a replicare perchè era tutto vero, si limitò ad osservare colei che era stata sua madre e che non aveva mai conosciuto.
-
In un altro posto Jekyll e Trekentoff si avevano portato il manufatto oscuro alla sede VIMA. Parlarono a lungo con l'ufficiale più alto in grado lì dentro, Kraten, un'uomo imponente che non appena sentì "Blue Dragon" e in "difficoltà" si adoperò nel migliore dei modi.
Ad un suo ordine, alcuni soldati scattarono e tornarono con due chierici, uno dei quali era il più in gamba di Griferia.
<<Ufficiale Kraten, abbiamo portato i chierici!>> Disse un soldato.
<<Ben fatto soldato, muoviamoci forza!>> Disse poi Kraten.
Non appena arrivarono constatarono una cosa importante.
<<Il vostro amico non è morto... ma è in una fase intermedia>> disse il più anziano e in gamba dei due chierici.
<<Cosa intendete dire?>> Chiese poi il Guerriero dello Scudo.
Il secondo chierico rispose per l'anziano:
<<Se non perdiamo altro tempo possiamo cercare di riprenderlo... è in una fase di vita e non-vita>>
<<Muoviamoci allora!>> Inveì Jekyll.
Senza farselo ripetere i chierici fecero portare in una stanza il corpo "quasi" esanime del fratello e chiesero espressamente di attendere fuori. Passò un'ora snervante e colma di tensione, in cui il meglio che si poteva fare era "pregare".
Allo scadere dell'ora, i chierici uscirono. Solo l'anziano proferì parola:
<<Abbiamo fatto tutto quanto era in nostro potere, ora spetta al vostro amico... dipende tutto dalla sua forza di volontà, vedete la creatura che avete affrontato aveva puntato sul fatto che la sua volontà fosse poca... ma non credo che sia così>>.
Detto questo non restava che sperare.
-
Nel luogo di luce invece, le immagini che il giovine vedeva chiaramente, iniziarono a dissolversi.
<<Drago ora vi sveglierete!>> Furono le ultime parole che fuoriuscirono dall'eterea figura del padre.


OT- Come detto in FFZ, grande Jekyll! Non ho saputo resistere ed ho velocizzato un po', cogliendovi di sorpresa. [SM=x92705]
Ora spetta a chi se la sente di continuare. [SM=x92702]
Tutto grava sulla forza di volontà del mio pg.-OT
[Modificato da Drago.89 30/11/2010 20:23]
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04/12/2010 00:10
 
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E così i chierici dopo aver fatto tutto quello che era in loro potere uscirono dalla sede VIMA. Jekyll e Trekentoff sembravano piuttosto sconsolati. Il corpo del giovane giaceva nella Sala Riunioni della sede VIMA di Griferia, mentre tutti i membri della sede insieme al Vassallo e all'Aspirante attendevano nell'atrio senza trovare parole. Ci fu silenzio per ore. Dopo un po'il Guerriero dello Scudo non riusciva più a stare sulle spine e pensò di parlare con il Cavaliere del Nord, sperando avesse le risposte che cercava.
<<Ma perchè quella nefasta creatura voleva proprio eliminare Drago?>> Chiese a quel punto Trekentoff, rivolgendo il suo sguardo triste al Cavaliere.
<<Ah... a quanto vedo non conoscete tutta la storia... nei dettagli>> si decise a rispondere Jekyll, anche se non gli andava molto di parlare si sforzò. Persino Eoden giaceva ai piedi del Vassallo senza muoversi... anche il lupo albino aveva carpito perfettamente l'aria di tristezza generale.
Il Vassallo si decise a spiegare tutto quello che era accaduto mesi prima, in una missione, apparentemente insignificante ma rivelatasi poi una grave minaccia e di gran significato per il giovane Guardiano.
Il tempo continuò a scorrere mentre Trekentoff capiva... sempre più a fondo la vita del giovane Guardiano e la missione che affrontò insieme ad Albins, Claudium e lo stesso Jekyll. Il Guerriero solo ora incominciava a capire chi fosse realmente Mardrakan, ma restava un interrogativo. Chi era a capo di tutto, dietro quest'immensa oscurità? Un interrogativo che forse un giorno avrebbe trovato risposta. Quasi senza accorgersene la sera cominciò a calare... i due passarono la notte alla sede VIMA, quasi come per sorvegliare il corpo dell'amico. Nonostante tutto non volevano credere che lui fosse morto davvero... si rifiutavano di crederlo. Non poteva morire così, non dopo tutto quello che si lasciava alle spalle. Una lacrima solcò il viso del gelido cuore di Jekyll.
Entrambi si rifiutarono di toccare cibo, non dopo quello che era successo.
Ah ragazzo... ne abbiamo passate tante insieme, perchè proprio ora vi arrendete... combattete la vostra battaglia e ritornate! Pensò il Cavaliere del Nord, inginocchiatosi vicino al tavolo su cui giaceva il corpo e pregando. Anche il Guerriero seguì l'esempio del Vassallo. Ed insieme pregarono finchè non si addormentarono in posizione supina per l'eccessiva stanchezza. Di primo mattino, quando i primi raggi del sole illuminarono Griferia, un raggio di luce penetrò anche nella finestra a mò di rosone della Sala della Sede VIMA illuminando Drago. Quasi come ad esaudire le loro preghiere, si iniziò a sentire una strana aura... una nuova aura diversa da quella di un tempo, forse anche più potente.
Jekyll si destò all'istante, il ragazzo non lo aveva deluso.
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07/12/2010 17:36
 
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Pian piano riaffiorava di nuovo vita dentro il corpo del Guardiano. Non si era mai arreso in vita sua, nè lo avrebbe fatto un giorno. E sotto lo stupore e la commozione dei compagni iniziò ad aprire gli occhi, mosse gli arti per fare movimento e riscaldarsi.
<<Non ricordo nulla... ma sono felice di essere ancora in vita... chisà quale buona stella devo ringraziare, dite un po'vi sono mancato per caso? Cosa sono quei visi pallidi?>> Esordì poi il giovane non tralasciando la sua solita ironia.
<<Q-questo si che è un miracolo!>> Riuscì a dire il Cavaliere del Nord, felice di constatare che in realtà il loro amico era un osso più duro di quanto pensasse la creatura. Trekentoff rimase sbalordito per un po', ma poi spiegò insieme a Jekyll tutto quello che era successo durante il suo stato di intermezzo fra la vita e la morte.
<<Caspita, deve avermi assestato un bel colpo per avermi polverizzato l'armatura...>> Commentò poi Drago, sbalordito anch'egli da quanto successo.
<<Ah vi abbiamo messo da parte dei vestiti puliti, mentre Kraten vi ha preparato un'armatura d'acciaio placcata... nel caso...>> Il Guerriero dello Scudo non finì di parlare ed indicò l'abbigliamento e l'armatura alla Guardia Reale.
Detto questo il giovane si alzò dal tavolo su cui era stato poggiato, si rimise in piedi a fatica, Jekyll fece per aiutarlo ma Drago si divincolò.
<<Vi ringrazio Jekyll, ma devo farcela da solo!>>
E così arrancando ad ogni passo si diresse sulla panca dove era poggiato l'abito da viaggio e l'armatura, maledicendo il fastidiosissimo formicolio alle piante dei piedi. Si vestì in un baleno.
<<Ah dimenticavo, le vostre spade Drago, sono state di estrema utilità>> disse poi Trekentoff porgendogliele. Si notarono facilmente dei segni di ustioni lievi nelle mani del Guerriero.
<<Lo vedo Trekentoff... e nonostante tutto non siete riusciti ad abbatterlo, immagino che sarà più dura del previsto..>> il giovane rimase per un po'assorto nei suoi pensieri poi continuò cambiando argomento <<stranamente mi sento molto più in forze di un tempo, vabè bando alle ciance credo sia meglio presentarmi alla Sede VIMA e fare le dovute domande sulla nostra meta da raggiungere>>.



[Modificato da Drago.89 07/12/2010 17:37]
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