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La casata dei Drake (by Black and White Drake)

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2005 03:25
06/03/2005 10:14
 
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Il giorno dopo si svegliarono di buon ora per entrare nella stanza. Andarono verso la palestra, che sembrava in movimento, si avvicinarono alla porta e la aprirono. Entrati nella stanza notarono di essere sospesi nell’aria; non c’erano né pareti né pavimento, era come navigare nel totale vuoto.
Black dopo qualche minuto si spazientì:
-E allora?-
-Pensate qualcosa. -
-Cosa?-
-Pensate qualcosa. - ripeté Xelian.
Black annuì a quello strano consiglio, anche se alle orecchie di White suonava come un ordine.
Pensò allora pensò di essere in una palestra enorme equipaggiata di tutto il necessario per allenarsi nell’arte della guerra e della magia.Uno sfrigolio percorse il niente. Black si voltò verso il fratello che rispose con uno sguardo piuttosto stranito. Poche volte lo aveva visto così. Quindi il paladino rivolse uno sguardo interrogativo a Xelian:
-Non era abbastanza intenso- disse l’amico.
Black si sforzò. Un pensiero intenso, un pensiero felice…
Immaginò di essere nel castello de Lo Re, nella torre Nord-Ovest, di ammirare il panorama e vedere davanti il cielo stellato il Sommo nella sua forma originale, almeno per quanto sapesse lui.
“Se davvero s’avverasse…” pensò. I tre videro il solito sfrigolio, e Black si preparò ad un altro pensiero, ma tutt’ad un tratto si cominciò a delineare nel vuoto sotto i loro piedi il noto pavimento in mattoni, White si scansò all’ultimo momento dalla scala in marmo che doveva condurre al piano inferiore.
Quando tutti tornarono coi piedi per terra osservarono il paesaggio. Era come l’aveva immaginato Black, ma mancava qualcosa. Anzi mancavano qualcuno. Un particolare non indifferente: Lo Re. Non aveva espresso bene il pensiero?
“Xelian?”
“È scomparso. ”rispose White “Oppure è esploso…” aggiunse con un tono scherzoso.
“Sembra proprio il Reg…” ma White non riuscì a finire la frase. Un lampo splendente illuminò l’area ed investì in pieno il mago che scomparve in un “puf” aureo-verdastro. Black si ritrovò da solo. Un altro lampo, questa volta ceruleo, sopraggiunse, ma arrivato a pochi centimetri da Black diventò sanguigno. Una sagoma mastodontica, dall’aspetto spaventoso, con delle ali gigantesche ed un corpo draconico spuntò fuori dalle mura del castello del Sommo.
“Funziona!” pensò Black. Ma dov’erano Xelian ed il fratello? Perché erano scomparsi? Il sogno era suo… forse doveva essere solo. Ma in questo caso, perché Xelian non gliel’aveva detto? Tutte domande senza risposta. Si inchinò all’imponente figura. Era il Sommo, enorme ma pur sempre il Sommo. Non si spaventò del drago. Era il Sommo, sapeva che era buono… qualcosa andò storto. Due lampi rossastri e il falso Blue Dragon attaccò Black:
-N-non è possibile!!- Black indietreggiò. Non era il Sommo, non poteva essere lui. Poi, infastidito dall’ennesimo sfrigolio decise di difendersi. Impugnò bene Tunderbolt, la sua fidata lama e cercò di utilizzarla come scudo. Tutto ad un tratto il drago iniziò a mutare. La faccia divenne nera e cominciò ad assumere una forma inconsistente, quasi come il fumo. Un cappuccio coprì quella nebbia plumbea che cominciava a diramarsi per tutto il corpo cambiando il colore delle scaglie. Le ali diventarono nere ma non inconsistenti come il volto e le scaglie del tronco diventarono rossastre. Qualsiasi cosa era accaduta non era niente di buono. La malvagità emanata dalla creatura era palpabile. Questo cambiava tutto. Black si ritirò dalla sua posizione difensiva ed iniziò ad invocare il potere del suo dio… Il mezzo-drago sputò dalla sua bocca una fiammata di colori cangianti. Ma il paladino riuscì ad evitarla all’ultimo momento. Tutto d’un tratto davanti a lui comparve White:
-CHE DIAVOLO STATE FACENDO, BLACK!-
-Fratello!- Una fiammata partì dalla bocca del mago che investì Black. Black riuscì a scansarne la maggioranza che gli sarebbe stata sicuramente fatale:
-CHE MALVAGITÀ È MAI QUESTA!!!- disse Black. Il fratello era sparito. Ma era davvero lui? Black prese la spada e la tirò verso il drago, sperando di colpirlo nel cuore. Ma non ci riuscì. Comunque non fu un totale fallimento. Prese il drago in un’ala. Aveva ucciso la più grande arma del mostro: la supremazia sui cieli. Il drago, non potendo più volare, iniziò ad attaccare via terra
“Cerca il Bene dentro di te. ”:
-Cosa?!?- disse Black.
“Cerca il Bene dentro di te.” Ripeté la voce che sembrava sentisse solo Black.
“Rammenta l’Inizio o troverai la Fine. ”:
-Va bene. – Disse sottovoce il Paladino
-ELECTRICUS, TONUM ET FULMINARA!- esclamò Black. Era questa la formula che gli era stata insegnata all’addestramento di Paladino. Non aveva mai portato a nulla quella strana formula ma tanto vale provare. Dei fulmini partirono dalle dita dell’uomo che colpirono il drago. Scariche mortali avvolsero il mostro che cadde con un tonfo davanti le mura del Regno illusorio. Ce l’aveva fatta. Era salvo. Ma aveva utilizzato ogni sua energia. La faccia pallida riusciva ad esprimere solo poche parole:
-A…Aiuto…N-non… ce la f-faccio…-
Svenne. Era passato del tempo, ma non sapeva quanto. Era su di una piattaforma rocciosa sospesa nel vuoto. Una luce accecante illuminava il sentiero roccioso di fronte a lui.Black si mise a correre, sapeva dov’era. C’era stato quando fu proclamato paladino. Passò molto tempo, forse due ore, ma la fatica non sopraggiungeva, anzi, le ferite riportate dallo scontro con la creatura immonda si stavano rimarginando più velocemente di quanto si aspettasse. Alla fine della scalinata vide il Tempio. Era l’unica costruzione nel raggio di migliaia di chilometri. Era un tempio circolare, molto piccolo, circondato da colonne raffiguranti Eroi del Passato e del Presente. I primi otto pilastri antropomorfi erano più recenti. Sopra, una cupola chiudeva il tempietto. Entrò nel tempio. Un corridoio interminabile era di fronte a Black. Lo percorse, ma si fermò due stanze prima dell’enorme salone a capo del corridoio. La stanza era riccamente decorata da quadri che ritraevano ambienti celesti. A terra un tappeto dorato con un inspiegabile movimento interno decorava la stanza che doveva essere circa il triplo del tempio totale. Seduto su di un immensa poltrona Zeus era lì:
- Mio dio. Grandissimo Zeus, cosa mi succede?-
- Il Sapere Black, il Sapere. Ne hai accumulato moltissimo nell’ultima settimana. Perciò ho deciso di premiarti. Ma non è solo per questo. Eravamo in pericolo. -
-Eravamo? Come mai eravamo?-
-Io non vivo senza di voi nonostante voi possiate vivere senza di me. -
-Cosa mi volete spiegare, mio Dio?-
-Black voi siete l’unico mio paladino al momento. Un Dio prima di morire può scegliere un suo successore, in modo che lo sostituisca, ed ogni prescelto tiene in sé una parte del Dio precedente. Se voi venite ucciso io vengo distrutto per sempre, poiché non ho più nessuno da scegliere come mio successore. Se pensavate che esistono cose immortali scordatelo, niente è immortale, neanche il Sommo purtroppo lo è. E chissà cosa faremmo senza di esso. –
-Come è possibile che il Sommo non sia immortale! È il Bene, non può morire!-
-Purtroppo il Male è forte. Si insidia negli animi dove vi è una crepa, e quando succede nulla può fermarlo. Quando ogni uomo sulla Terra avrà una ferita nell’animo, allora il Male se ne approfitterà. Red Dragon è furbo. Se verrà questo sfortunato giorno, il Male non attaccherà mai frontalmente, ma metterà in evidenza gli errori che il Bene commetterà sicuramente quando sarà senza forze e presente in ogni angolo del Mondo. Dopo colpirà il Bene, annientandolo e infrangerà le promesse fatte ai suoi stupidi servi. Ma se anche solo una persona continuerà a credere nel Bene e se quella persona riuscirà a diffondere la Bontà in altre persone, il Male subirà una sconfitta. Ecco perché dobbiamo restare uniti. Siamo tutti Fratelli. -
-Per ora non ho altre domande mio Dio. Che la luce prevalga. -
-Che la luce prevalga. -
Black si svegliò a terra, con White, Xelian ed un’altra figura sopra di sé:
-Ehi! Black svegliatevi !- Disse una voce femminile
-Dai Black! Sono io. Sono Pink! -
- PINK!!!-
Al sentire il nome della ragazza, Black si svegliò del tutto.
-Sorellina come state? Ma… Come avete fatto a sapere che io e White eravamo qui?-
-Non lo sapevo… Ero venuta a trovare Xelian e vi ho trovato qui. Sapete che ora so usare l’arco?-
- Complimenti! Xelian? - Black chiamò l’amico
-Si?-
- Dov’è la palestra di Pink?-
- Dietro la vostra. Non l’avete mai vista?-
- Faccela vedere Pink!- Disse White
- COSA?!- Domandò stupita la ragazza
- La palestra…-
- Ah! Fortuna per te. -
Si avviarono verso la palestra di Pink:
- Sono bravissima ad usare l’arco! E potenzio le mie frecce con gli incantesimi. -
-Fantastico! Mi servirete tutt’e due. - Disse Black
-Per cosa?- Domandò White
-Poi ve lo spiego. -
Andarono dietro la palestra di Black, e si trovarono davanti un palazzo per il tiro con l’arco. Era un edificio del tutto simile alla palestra di Black, con un piccolo particolare. Era completamente rosa:
-Questa è la mia palestra!-
-Bellissima! Vediamo se…-
- White stai fermo… White non… WHITE!-
BOOOOOOOM!!!! Pronunciando un incantesimo sbagliato, White fece saltare in aria la casa di Xelian, la palestra di Black e la palestra di Pink:
- White ti uccido!!!-
- D’accordo con Pink .-
- Anch’io. -
E Xelian, Pink e Black si scagliarono contro White.
- Rotas mobilis!- delle sfere comparirono sotto gli stivali di White che scomparve dentro la palude.
- Giusto ora doveva fare un incantesimo giusto?!?!?- Disse Pink.
I due fratelli si addormentarono su di un albero, speranzosi nel ritorno del fratello, mentre Xelian si costruiva una rudimentale capanna con le assi verdi della casa distrutta, le stelle alte nel cielo.

Continua nella prossima puntata...
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