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La casata dei Drake (by Black and White Drake)

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2005 03:25
23/01/2005 00:21
 
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E così tutto cominciò.


Un uomo dai capelli castani stava passeggiando per la via principale della città di Niwa. Gli piacciono molto le passeggiate. Durante la sua passeggiata mattutina venne salutato da Hojo, il noto fabbro della piccola città, famoso per la sua bravura nel costruire armi ed armature:
-Salve Black!-
-Salve Hojo, come va la vita?- Rispose il giovan’uomo.
-Non bene mio caro amico… È da un paio di giorni che la notte nella mia dimora, si introduce di nascosto uno strano essere incappucciato che non mi permette di riposare e dice “Drake è qui”.
Ho tentato di allontanarlo, ma tutte le volte che ho cercato di colpirlo i fendenti gli passavano attraverso. Non ho idea di quale demone oscuro si trattasse, l’unica cosa che so è che continuava a ripetere “Drake è qui”.-
-In che senso “Drake è qui”? A Niwa sono l’unico che ha cognome “Drake”… Sicuro che non ha detto altro?-
-Ora che mi ci fai pensare, ha detto qualcosa come “La luce dei Paladini di Zeus deve essere spenta.”-
-Ma quanti Paladini di Zeus ci saranno in tutto il Mondo? Tre o quattro? Devo avvertire gli altri. Dobbiamo rimanere uniti.-
-Non sarebbe più opportuno parlarne con Lo Re?-
-No, non vorrei importunarlo nel caso questo sia uno scherzo di cattivo gusto.-
-Allora buona fortuna!-
-Grazie Hojo! Se mi cercano, dì che sono andato un po’ in vacanza!-
-Riferirò.-
E con questo Black si diresse poco più a Nord di Niwa, dove viveva il suo amico Xelian Forot, esperto nel contattare le persone con il pensiero. Due volte vide sorgere il sole e altrettante volte lo vide scomparire all’orizzonte, prima di arrivare alla famigerata Brughiera di Horoby. Il giorno in cui percorse la malvagia palude. Black non si accorse dell’empia presenza che lo attendeva dietro l’angolo. Il paladino, tranquillo e con la sicurezza di essere solo, fu sorpreso quando un mostro con degli enormi tentacoli al posto delle labbra, Horoby disse:
-Salve piccolo verme, come mai sei ancora da queste parti?-
-Non ti conviene sfidarmi Horoby, sono molto più forte di allora.-
-Bene, allora buona morte! Ah! Ah! Ah!-
Black prese la spada pronto al combattimento, ma era troppo stanco per combattere.
Così iniziò a indietreggiare verso la fine della palude. Horoby scagliò uno dei suoi tentacoli contro la spada in modo da disarmarlo, ma Black si scansò e diede un colpo di spada talmente potente che troncò di netto una parte del tentacolo, Horoby impazzì dal dolore e cominciò a scagliare tutti i suoi tentacoli contro il paladino. Black cercò di evitare la scarica di propaggini violacee, ma non ce la poteva fare mai:
-Horoby, fermati! È mio amico!-
Tutto d’un tratto arrivò uno strano mago con i capelli arruffati biondi con sfumature verdognole e gli occhi grigio perla.
-Oh dio! White sia ringraziato il cielo!-
-Horoby! Quante volte ti devo dire di non attaccare gli estranei?-
-Scusami… Ma io ho fame!-
-Hai fame? Perché non ti mangi quel bel pezzo di tentacolo?-
-Non iniziare a prendermi in giro!-
-Sembra che hai una faccia di polpo.-
-Afferrato al volo!-
-Comunque vieni Black, ti offro da bere.-
Entrando nella dimora del mago, Black vide che tra la brughiera e la casa, non c’era alcuna differenza:
-Cosa vuoi Black? Idromele o un boccale di Nastro Blue Dragon?-
-Un boccale di birra grazie.-
-Evocatio birres!- E comparve una tigre dai denti a sciabola dormiente.
-Oh no! La sbaglio sempre. Evanescet!- E la tigre scomparve in un “pop” di fumo bluastro.
-Evocatio birris!- E comparve un boccale di birra.
-Alla salute Black!-
-Alla salute White!-
Il giorno dopo, Black si rimise in cammino per la casa di Xelian, ma qualcosa lo tratteneva:
-Ehi! Che mi vuoi lasciare qui?!-
White Drake voleva intraprendere una nuova avventura insieme a Black:
-Va bene! Vieni ma non mi intralciare.-
Il giorno proseguì molto velocemente, senza ostacoli. Usciti dalla palude videro una casa abbastanza grande e costruita in legno, con le pareti verniciate di verde. Un grande edificio in marmo si ergeva alla sinistra della casa. Black bussò alla porta della dimora in legno e venne accolto da una faccia rugosa e stanca con una voce rauca. Era proprio lui, Xelian Forot:
-Ehi, Black! Come stai? Ti offro da bere!-
-Ciao Xelian, scusami ma non sono qui per visita di piacere.-
-Ciao Xelian, ti ricordi di me sono White!
-White? Sei quel tizio che una volta distrusse completamente la mia casa?-
-Emmmm…e una parte di palude? Si, sono io.-
-Comunque, Black, quali persone devi contattare?-
-Tutti i Paladini di Zeus che esistono al Mondo.-
-Sarà un po’ difficile… mi servirà una settimana di tempo per contattarli tutti.-
-Prenditi tutto il tempo che vuoi. Io intanto mi allenerò insieme a White. Quella palestra che mi costruisti è ancora intatta?-
-Sì, pulita come nuova. Gli ho inserito anche dei manichini animati, dicendo la formula partono. Naturalmente non ti attaccheranno tutti insieme. Se dici una volta la formula ti attaccherà un manichino, se la dici 2 volte ne partono 2 e così via…-
-Grazie Xelian, buonanotte.-
-Non c’è di che, buonanotte a tutti.-
-White! Rispondi al saluto, sciagurato!-
-Ciao! Meglio che non ti risponda tanto calorosamente. Sai, i miei saluti sono un po’ esplosivi.-

La storia continua nella prossima puntata...
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