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[fanfiction e originali] Folclore d'Italia | Prima edizione

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2021 14:57
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Giudice*****
31/10/2020 01:00
 
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VI CLASSIFICATO
I GIORNI DELLA FIAMMA NERA DI ANATRA.VALERIA


- Grammatica e stile: 6.5/10
Credimi, darti un simile punteggio – e per giunta proprio in questo parametro – è stato durissimo, ma il testo si presenta con molte imprecisioni grammaticali, errori di distrazione un po’ grossolani e alcune imprecisioni nella consecutio temporum. Premesso che non li sottolineerò tutti, ma per sommi capi questi sono quelli più evidenti che ho riscontrato:
[…]a spiegare le cosa in generale[…] Errore di battitura, le cose.
[…] ciò che non fù scritto andò perduto. Questo è un errore d’ortografia, il verbo essere al passato remoto non si accenta mai, fu non fù.
[…] A volte neanche chi sa i fatti non sa quale sia la risposta. Qui v’è una doppia negazione che però non rende il senso che vuoi conferire alla frase. Sarebbe più opportuno scrivere “A volte anche chi sa i fatti non sa quale sia la risposta” oppure “A volte neanche chi sa i fatti sa quale sia la risposta”.
[…]– Edgar, non ho tempo da perdere –[…] Questo è un errore di cui non ho tenuto conto nella valutazione, ma ci tengo a segnalarti che normalmente con l’utilizzo dei trattini per la battitura dialogata il secondo trattino puoi ometterlo quando affronti un discorso diretto, per cui avresti potuto semplicemente scrivere: - Edgar, non ho tempo da perdere. con il punto fermo.
[…]delle spaccature che s'allargavano per tutta la parete rocciosa. Queste spaccature sembrarono attivare un meccanismo[…] Questo è solo un esempio, ma nella storia si ripropone più volte l’utilizzo continuo di ridondanze e costrutti pleonastici, che di per sé non costituiscono un vero e proprio errore, ma appesantiscono sicuramente lo stile, che quindi ne risente nella valutazione.
[…]La porta era bella spessa[…] L’utilizzo dell’attributo bella per indicare moltitudine, grandezza, in realtà è colloquiale. Sarebbe stato più opportuno molto spessa.
[…]Sporgendosi dalla spirale. […] Questa è una subordinata implicita non retta da alcuna proposizione reggente.
[…]scalinata più tosto ripida[…] Piuttosto è il termine corretto.
[…]divenendo un tunnel claustrofobico[…] Qui v’è un problema d’incompatibilità semantica, l’attributo claustrofobico indica tutto ciò che è inerente alla sfera della claustrofobia, paura degli spazi chiusi. Un tunnel non può essere claustrofobico, può generare claustrofobia.
[…]passaggio estremamente claustrofobico[…] Stesso errore descritto sopra, è un caso d’incompatibilità semantica.
[…]Kniverod segno qualcosa sul suo taccuino. Errore di distrazione, segnò.
[…]fino all'ora erano[…] All’ora è utilizzato in modo improprio. Fino ad allora.
[…]demoni dell'oltre tomba[…] Credo sia stato un errore di battitura perché subito dopo è scritto in maniera corretta, ma è oltretomba.
[…]lontano discendete della famosa negromante[…] Errore di distrazione. Discendente.
[…]quando mio maritò non sarà morto[…] Errore di distrazione. Marito.
[…]Tante strutture sono state costruite lì attorno, tante sono cadute in disuso e poi riutilizzate, ma una sola restava immutata nei secoli, la meravigliosa e secolare Arcana Bibli. Qui c’è un errore nella consecutio temporum, perché passi da un passato prossimo ad un imperfetto.
[…]Aggiunge un secondo dopo, poi lo strinse forte in un abbraccio. […] Aggiunse.
[…]Qual'era la ragione[…] Errore d’ortografia sicuramente più grave dei precedenti, è Qual era.
[…]Dicevano fosse più uomo che bestia[…] Qui credo che tu ti sia confusa, perché a livello narrativo è una frase che non ha senso con ciò che vogliono esprimere il fratello e la madre. Credo sia stato un errore di distrazione, ma intendo che tu volessi scrivere dicevano fosse più bestia che uomo.
[…]treccia a spiga di pesce.[…] Spina di pesce.
[…]Gargoyle sopra i tetti di prismarino,[…] Ho fatto qualche ricerca perché giuro di non aver mai sentito prima la parola prismarino, e credo che tu ti riferisca ad un tipo di materiale ch’è presente in Minecraft, perché è l’unico contesto in cui io sia riuscita a riscontrarlo.
[…]S'inginocchio e rivolse lo sguardo verso il basso. Errore di distrazione, s’inginocchiò.
[…]Svart ora si alzò ed osservò la platea[…] Allora, normalmente il termine ora viene implicitamente inteso con il tempo presente, mentre se lo si vuole esprimere al passato sarebbe più corretto scrivere in quell’istante, in quel momento.
[…]Giunto nel mezzo dell'appezzamento di terreno si fermo, […] Si fermò.
[…]un morbido chignone[…] Credo sia un errore di battitura, ma è chignon.
[…]Un colpo leggero di vento leggero[…] Frase ridondante per la ripetizione dell’aggettivo leggero.
[…]dalla coltre nebbia nera[…] Qui manca una preposizione semplice, dalla coltre di nebbia nera.
[…]Poco dopo l'incontro con la futura sposa, Svart si precipitò fuori dalla stanza come una furia[…] Ti segno questa frase non perché sia sbagliata, ma perché all’interno della storia viene ripetuta senza motivo, credo sia stata una svista.
[…]Non c'è tempo cocchiere, vada lei all'interno e vada a cercare l'esploratore Logan. Digli che il Re lo sta convocando[…] Questo non è stato particolarmente penalizzante, ma Svart si rivolge al cocchiere prima dandogli del lei, poi del tu.
[…]effetti siamo molto più colorati rispetto alla sua gente, ma sappi che[…] Stesso errore di prima, prima ci si rivolge alla persone dando del lei, poi del tu.
[…]Senza offesa, ma siete assai diverso da vostro fratello. […] Anche qui, prima la principessa da del lei poi del voi.
[…]non far trapanare alcuna emozione[…] Il verbo trapanare è usato in senso improprio. Credo che tu volessi scrivere trapelare.
[…]che pian piano si proseguiva diveniva sempre[…] Manca un che. Pian piano che si proseguiva diveniva sempre…
[…]Si guardo bene intorno[…] Si guardò.
[…]Logan diede un occhiata fugace[…] Manca un apostrofo. Un’occhiata.
[…]ma infondo cosa vuoi dire ad una donna lasciata sola all'altare?[…] Infondo è la prima persona singolare indicativo presente del verbo infondere, mentre è corretto scrivere in fondo. “Cosa vuoi dire ad una donna lasciata sola” è espressione colloquiale, che non si sposa bene con il tempo della narrazione. Sarebbe stato graficamente più preciso “cosa si sarebbe mai potuto dire ad una donna lasciata sola”, perché s’esprimerebbe, per mezzo del si passivante, un’idea generale, eccettuando il più colloquiale tu.
[…]l'amico quassi lo investì[…] Errore di battitura. Quasi.
La storia, dal punto di vista stilistico, si fa leggere in maniera abbastanza fluida, se si eccettua qualche punto fermo omesso alla fine di alcune frasi. L’unico consiglio che preferisco darti è il seguente: tendi spesso a mettere il soggetto della frase reggente dopo il predicato verbale (es. Esitò per qualche istante la regina, Distese il collo l'anziana, Tossicchiò nervosamente il ragazzo), il che di per sé non sarebbe un grave problema, ma l’uso continuato di questa licenza poetica – non è un termine che uso in senso sarcastico, il costrutto predicato verbale + soggetto è una licenza poetica per davvero – a lungo andare affatica molto la lettura, facendo a volte perdere il filo del discorso.
Nonostante il risultato che mi rendo conto non essere dei più soddisfacenti, trattare una mini-long è sempre abbastanza ostico, soprattutto quando si ha poco tempo a disposizione magari per rivedere il tutto, per cui sono comunque contenta d’aver letto questa storia, specie per i parametri seguenti.

- Caratterizzazione dei personaggi: 12/15
La storia presenta una buona caratterizzazione del protagonista, che in questo racconto è Svart. Una buona premessa è anche rappresentata da un po’ tutti i personaggi, specie quelli di contorno, ma sicuramente mi sarebbe piaciuto osservare un po’ più da vicino alcuni profili caratteriali, soprattutto quelli di Berenice e Birken, che forse rimangono un po’ più sullo sfondo. Per come ho percepito la storia, credo che sia un preludio a qualcosa che viene dopo, indi per cui ritengo tu abbia scelto volutamente di selezionare magari più scene con Svart per approfondire nel dettaglio la sua indole, che potremmo definire piuttosto ambivalente. Ho apprezzato moltissimo l’ottima resa che hai fatto di questo personaggio, perché si nota perfettamente il suo repentino mutamento, il cui fattore scatenante m’è parso essere proprio la morte del padre: questa dicotomia tra uomo e bestia è un espediente narrativo a cui non avevo affatto pensato all’inizio, e devo ammettere che è stata davvero una piacevole sorpresa. Normalmente nel dark fantasy si ha la tendenza a “scadere” in qualcosa di banale e privo di una reale motivazione, ma in questo caso sei stata molto brava ad ovviare ad un simile cliché. Svart è un ragazzo giovane e all’inizio inesperto delle cose della vita, non comprende quelli che sono i suoi timori più nascosti e ci appare subito di una bellezza singolare e dotato d’un fascinoso carisma. Queste sue indubbie peculiarità vengono cedono via via il passo ad una sottaciuta follia – che in realtà non è affatto follia – che lo porta a dubitare persino di ciò che prova, disconoscendo la sua nuova natura. L’unico che sembra in grado di capire persino questo repentino cambiamento caratteriale è Logan, di cui però – almeno in questa storia – non sappiamo molto, a parte che è un esploratore amico del principe. Da quei pochi frammenti descrittivi su questo personaggio, intuiamo subito che il ricercatore sia una specie di giramondo appassionato d’avventura e che gli stiano stretti i luoghi chiusi e le beghe continue con la propria mentore. Insomma, Logan appare come uno spirito libero e vagabonda, e tuttavia si nota subito la sua crescente preoccupazione nei confronti del principe. Forse è davvero l’unico a preoccuparsene.
Sebbene sia Svart che grossomodo anche Logan siano trattati con “più cura”, la figura di Birken mi affascina molto di più. Mi sarebbe piaciuto osservare la sua crescita emotiva e caratteriale, che cosa l’ha spinto ad allontanarsi così repentinamente dal fratello piuttosto che concedergli il suo aiuto, se sia stata solo invidia o ci fosse sotto qualcosa di più importante. Allo stesso modo anche Berenice, che mi è parsa subito una figura alquanto affascinante, avrei voluto vederla un po’ più approfondita, ma almeno in questo racconto appare molto sullo sfondo, se non nella parte finale, dove devo dire che la sua persona acquista un valore decisamente più significativo.
A parte queste brevi delucidazioni, credo che comunque tu abbia fatto un ottimo lavoro.

- Trama: 9/10
Credo sia stato il parametro migliore di questa storia, ma con un intreccio simile era impossibile che prendesse un punteggio basso, ammettiamolo. Questa storia è interessantissima – poi ammetto anche di essere particolarmente legata al dark fantasy. Premetto subito che, sarà una mia mera impressione, ma ho notato parecchi riferimenti a Game of Thrones, persino l’alone di mistero che si aggira intorno alle figure principali ricalca molto l’ambientazione della serie – il nome Brann poi è una citazione evidente, questo penso di averlo compreso. Da grande amante del genere, ho chiaramente apprezzato la tua resa narrativa, che come sempre si compone di molte variabili: in questo caso hai scelto un racconto abbastanza fluido e rapido nello scorrere degli eventi, cosa che gli ha senza dubbio fatto guadagnare molti punti. Altro aspetto che ho apprezzato davvero molto è stata la presenza di un finale aperto, che fa affacciare lo sguardo su una finestra piena di possibilità per un possibile sequel – che leggerei volentieri, detto francamente. In base a quanto appena scritto, passo a spiegare la motivazione del mancato punteggio pieno. A mio avviso, ma è anche comprensibile visto che credo non fosse lo scopo di questa storia, vi sono molti punti rimasti irrisolti. Primo fra tutti, questo nuovo bambino nato da Berenice, è anch’egli la Fiamma Nera? E Birken che fine fa? C’entrerà qualcosa con il bambino appena nato? Diventerà egli il nuovo sovrano? Berenice prende parte al piano per spodestare Svart? E Logan che ruolo potrebbe avere in tutto questo?
Sono tanti interrogativi quelli che si susseguono e che richiederebbero una risposta, ma il tuo finale – ripeto – fa ben sperare in un proseguo altrettanto avvincente. Ah, voglio spezzare una lancia a favore delle ambientazioni da te create, sono davvero molto evocative e d’effetto, un vero capolavoro. Ti sei soffermata adeguatamente senza che la descrizione di queste realtà divenisse pesante, il che ti ha sicuramente fatto guadagnare molti punti sotto questo aspetto.
La trama e l’intreccio narrativo sono tra i migliori di questo contest, quindi ti faccio davvero i miei complimenti e spero di poter leggere qualcosa in più sugli altri personaggi e sugli sviluppi che potresti apportare alla storia.

- Utilizzo del pacchetto: Obbligo 8/8 + Prompt bonus 2/2
Il pacchetto è stato ampiamente rispettato, sia per quanto riguarda l’obbligo sia per il prompt. Anche in questo caso sono rimasta molto soddisfatta dall’utilizzo in particolare dell’obbligo: Eliodoro di Catania era un pacchetto abbastanza versatile, se non fosse stato per il prompt ch’era difficilmente impiegabile all’interno di un contesto diverso. L’obbligo della condanna a morte è stato abbondantemente sviscerato, anzi direi che rappresenta la perfetta chiusura di questa storia, senza la quale il racconto non si può in alcun modo concludere. Svart è come se s’immolasse per il suo popolo, e più implicitamente comprende che sia lui il vero problema della situazione, che quindi non può che concludersi con la sua dipartita. È stata una decisione molto saggia impiegarlo in quel modo, ritengo tu sia stata molto accorta anche nella sua resa. Sono molto soddisfatta.
Ma l’utilizzo del prompt negromante mi è piaciuto davvero tantissimo: la storia pullula di questa parola, che sembra il tema portante di tutta la vicenda. Ti dilunghi parecchio sulla descrizione della negromanzia, sui rischi che comporta e su chi può praticarla, in certi casi trattando l’argomento come una sorte di poema didascalico, indi per cui anche in questo caso – soprattutto in questo – sono davvero stata soddisfattissima della cosa.
All’apparenza poteva apparire come un pacchetto abbastanza semplice, ma credo fosse uno dei più ostici proprio per la presenza indipendente dell’obbligo e del prompt che non erano in adiacenza l’uno all’altro. Avevo pensato a molti modi per sviluppare questo pacchetto, ma mai la mia immaginazione sarebbe giunta a partorire un’idea così ben fatta e sviluppata, sia dal punto di vista narrativo che anche descrittivo in alcune scene, bravissima.

- Gradimento personale: 4/5
Non mentirò, il parametro grammatica mi ha lasciata un po’ interdetta, specie perché sono una grande amante del tuo stile e ho già avuto modo di apprezzare il tuo sublime modo di scrivere. Sicuramente la lettura mi è parsa più pesante rispetto alle altre storie che ho letto, ed in alcuni punti ho fatto davvero molta fatica, ma l’interesse che ha suscitato in me questa storia ha superato perfino la mia indisposizione nei confronti dell’aspetto grammaticale – dove, lo ammetto, mi do al più ustionante rigorismo.
È un racconto che ha un ottimo potenziale per svilupparsi in qualcosa di sicuramente più compiuto, magari una long in cui tu sia libera d’esprimere al meglio la fascinosa raffinatezza dei tuoi personaggi, il loro modo d’interfacciarsi fra loro e gli sviluppi d’un intreccio che, per il limite della lunghezza, è rimasto incompiuto. Ci sono molte cose di cui vorrei sapere la risposta, domande così come supposizioni che aspetteranno solo d’esser risolti, per questo spero davvero che tu decida di continuarla, perché è davvero una storia singolarmente affascinante. In particolare mi è piaciuta molto la figura di Svart e il suo lento capitolare alla sua natura di bestia, ma anche la presenza del fratello Birken l’ho trovata perfettamente adattata al contesto di riferimento, anche se è stata meno approfondita. Diciamo solo che mi piacerebbe leggere qualcosa in più su questo splendido mondo che sei riuscita a creare, davvero complimenti, una storia appassionante ed avvincente.

Totale: 41.5/50
[Modificato da _Vintage_ 31/10/2020 01:01]
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