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[fanfiction e originali] Folclore d'Italia | Prima edizione

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2021 14:57
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Post: 398
26/10/2020 16:41
 
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Re:
_Vintage_, 26/10/2020 12:33:

Ragazzi vi chiedo davvero scusa, ma infine le valutazioni riuscirò a postarvele entro la data di scadenza del 30, normalmente ci metto la metà del tempo a disposizione ma le disposizioni lavorative e dell'università col COVID cominciano a far sclerare anche me. Mi manca solamente una storia da correggere e procederò con il controllo di tutte e sei, spero di non farvi troppo danno con quest'attesa.
A presto!





Tranquilla Vintage, non preoccuparti, hai ancora tempo e giorno più giorno meno non cambia assolutamente nulla 😄
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Post: 858
Giudice*****
27/10/2020 09:50
 
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Vi ringrazio per la vostra comprensione, siete speciali 😍😍.
Nel frattempo, per correttezza, vi lascio qui sotto il contenuto di tutti i pacchetti:

La leggenda di Colapesce:
Obbligo: Qualcuno si sacrifica per il bene di uno o più persone
Prompt: Colonna

La leggenda della scrofa semilanuta:
Obbligo: Fondazione di qualcosa (una città, uno stato, un’impresa, un’azienda, un’associazione, etc.)
Prompt: Principio

La leggenda dei giorni della merla:
Obbligo: Cambiamento radicale
Prompt: Nido

La leggenda dell’uovo di Colombo:
Obbligo: Il protagonista trova una soluzione ad un problema per il quale tutti hanno fallito
Prompt: Necessità

La leggenda del Ratto delle Sabine:
Obbligo: Sequestro di qualcuno o qualcosa
Prompt: Rischio

La leggenda di Silvio Brabone:
Obbligo: Il protagonista uccide qualcuno
Prompt: Fermezza

La leggenda della Donna del Gioco:
Obbligo: Presenza di un fantasma
Prompt: Languido

La leggenda del Mausoleo di Porsenna:
Obbligo: Uno dei luoghi della storia è un labirinto
Prompt: Filo

La leggenda di Dina e Clarenza:
Obbligo: Nella storia vi dev’essere un assedio
Prompt: Campane

La leggenda d’Eliodoro di Catania:
Obbligo: Condanna a morte
Prompt: Negromante

La leggenda di Pietro Bailardo:
Obbligo: Un mago brigante
Prompt: Maschera

La leggenda di Maria Puteolana:
Obbligo: Qualcuno difende qualcosa in cui crede fino alla morte (un’idea, un oggetto, una fede, etc.)
Prompt: Pazzia

La leggenda della Spada di Damocle:
Obbligo: Scambio di ruoli
Prompt: Potere

La leggenda di San Pietro al Monte:
Obbligo: Ossessione verso qualcosa o qualcuno
Prompt: Cecità

La leggenda di Gammazita:
Obbligo: Amore non corrisposto
Prompt: Pozzo

La leggenda di San Giorgio e il Drago:
Obbligo: Uccisione di una bestia
Prompt: Sacrificio

La leggenda di Campanetta:
Obbligo: Il/La protagonista è molto brutto/a
Prompt: Furbizia

La leggenda di Cristalda e Pizzomunno:
Obbligo: Morte di una persona cara
Prompt: Attesa


Spero comunque di riuscire a trovare un po' di tempo per consegnare tutto prima, ma se così non fosse ci aggiorniamo tra tre giorni 😘😘.
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Post: 2.943
Giudice*****
30/10/2020 14:28
 
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Re:
_Vintage_, 27/10/2020 09:50:

Vi ringrazio per la vostra comprensione, siete speciali 😍😍.
Nel frattempo, per correttezza, vi lascio qui sotto il contenuto di tutti i pacchetti:

La leggenda di Colapesce:
Obbligo: Qualcuno si sacrifica per il bene di uno o più persone
Prompt: Colonna

La leggenda della scrofa semilanuta:
Obbligo: Fondazione di qualcosa (una città, uno stato, un’impresa, un’azienda, un’associazione, etc.)
Prompt: Principio

La leggenda dei giorni della merla:
Obbligo: Cambiamento radicale
Prompt: Nido

La leggenda dell’uovo di Colombo:
Obbligo: Il protagonista trova una soluzione ad un problema per il quale tutti hanno fallito
Prompt: Necessità

La leggenda del Ratto delle Sabine:
Obbligo: Sequestro di qualcuno o qualcosa
Prompt: Rischio

La leggenda di Silvio Brabone:
Obbligo: Il protagonista uccide qualcuno
Prompt: Fermezza

La leggenda della Donna del Gioco:
Obbligo: Presenza di un fantasma
Prompt: Languido

La leggenda del Mausoleo di Porsenna:
Obbligo: Uno dei luoghi della storia è un labirinto
Prompt: Filo

La leggenda di Dina e Clarenza:
Obbligo: Nella storia vi dev’essere un assedio
Prompt: Campane

La leggenda d’Eliodoro di Catania:
Obbligo: Condanna a morte
Prompt: Negromante

La leggenda di Pietro Bailardo:
Obbligo: Un mago brigante
Prompt: Maschera

La leggenda di Maria Puteolana:
Obbligo: Qualcuno difende qualcosa in cui crede fino alla morte (un’idea, un oggetto, una fede, etc.)
Prompt: Pazzia

La leggenda della Spada di Damocle:
Obbligo: Scambio di ruoli
Prompt: Potere

La leggenda di San Pietro al Monte:
Obbligo: Ossessione verso qualcosa o qualcuno
Prompt: Cecità

La leggenda di Gammazita:
Obbligo: Amore non corrisposto
Prompt: Pozzo

La leggenda di San Giorgio e il Drago:
Obbligo: Uccisione di una bestia
Prompt: Sacrificio

La leggenda di Campanetta:
Obbligo: Il/La protagonista è molto brutto/a
Prompt: Furbizia

La leggenda di Cristalda e Pizzomunno:
Obbligo: Morte di una persona cara
Prompt: Attesa


Spero comunque di riuscire a trovare un po' di tempo per consegnare tutto prima, ma se così non fosse ci aggiorniamo tra tre giorni 😘😘.



Bellissimi pacchetti, anche se avrei scelto comunque quello che m'è capitato 😘 Aspetto tue notizie e in bocca al lupo 😁
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Post: 398
30/10/2020 15:53
 
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Grazie per aver pubblicato i pacchetti!
Anch'io sono contenta di quello che ho scelto, credo fosse forse l'unico che mi avrebbe dato ispirazione 🤣
Sono in trepidante attesa delle valutazioni!😍
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Post: 858
Giudice*****
30/10/2020 18:23
 
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Ciao ragazzi, volevo solo avvisarvi che - non so neanche io come - sono riuscita a finire le valutazioni. Ve le posterò tuttavia questa sera, sul tardi, perché non sono ancora arrivata a casa ^^.
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Post: 2.943
Giudice*****
30/10/2020 18:39
 
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Re:
_Vintage_, 30/10/2020 18:23:

Ciao ragazzi, volevo solo avvisarvi che - non so neanche io come - sono riuscita a finire le valutazioni. Ve le posterò tuttavia questa sera, sul tardi, perché non sono ancora arrivata a casa ^^.




Grazie per l'aggiornamento, ti aspettiamo 💙
30/10/2020 18:54
 
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_Vintage_, 30/10/2020 18:23:

Ciao ragazzi, volevo solo avvisarvi che - non so neanche io come - sono riuscita a finire le valutazioni. Ve le posterò tuttavia questa sera, sul tardi, perché non sono ancora arrivata a casa ^^.

Fai con calma, non vedo l ora di leggere i risultati 🦆🦆
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Post: 858
Giudice*****
31/10/2020 00:59
 
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Risultati!
Pensavo di pubblicarli prima, ma - complice quella stanchezza che non ti fa dormire - ho preferito rileggermi tutte le valutazioni e ovviare ad ogni dubbio che mi era rimasto.
Cosa dire? Niente, se non che mi sono divertita moltissimo e le vostre storie mi sono piaciute tantissimo. Come sempre, anche se c'è una classifica da stilare, non ritengo una storia più meritevole dell'altra, perché il solo fatto d'esser riuscita col mio contest a farvi scrivere queste perle significa che anche voi vi siete appassionati, e questo mi basta davvero.
Svarionate a parte, partiamo coi giudizi. Va da sé che, qualora i giudizi non rispecchiassero i vostri pareri o desideraste delle delucidazioni, sono sempre pronta a rispondervi.
Partiamo.
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Post: 858
Giudice*****
31/10/2020 01:00
 
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VI CLASSIFICATO
I GIORNI DELLA FIAMMA NERA DI ANATRA.VALERIA


- Grammatica e stile: 6.5/10
Credimi, darti un simile punteggio – e per giunta proprio in questo parametro – è stato durissimo, ma il testo si presenta con molte imprecisioni grammaticali, errori di distrazione un po’ grossolani e alcune imprecisioni nella consecutio temporum. Premesso che non li sottolineerò tutti, ma per sommi capi questi sono quelli più evidenti che ho riscontrato:
[…]a spiegare le cosa in generale[…] Errore di battitura, le cose.
[…] ciò che non fù scritto andò perduto. Questo è un errore d’ortografia, il verbo essere al passato remoto non si accenta mai, fu non fù.
[…] A volte neanche chi sa i fatti non sa quale sia la risposta. Qui v’è una doppia negazione che però non rende il senso che vuoi conferire alla frase. Sarebbe più opportuno scrivere “A volte anche chi sa i fatti non sa quale sia la risposta” oppure “A volte neanche chi sa i fatti sa quale sia la risposta”.
[…]– Edgar, non ho tempo da perdere –[…] Questo è un errore di cui non ho tenuto conto nella valutazione, ma ci tengo a segnalarti che normalmente con l’utilizzo dei trattini per la battitura dialogata il secondo trattino puoi ometterlo quando affronti un discorso diretto, per cui avresti potuto semplicemente scrivere: - Edgar, non ho tempo da perdere. con il punto fermo.
[…]delle spaccature che s'allargavano per tutta la parete rocciosa. Queste spaccature sembrarono attivare un meccanismo[…] Questo è solo un esempio, ma nella storia si ripropone più volte l’utilizzo continuo di ridondanze e costrutti pleonastici, che di per sé non costituiscono un vero e proprio errore, ma appesantiscono sicuramente lo stile, che quindi ne risente nella valutazione.
[…]La porta era bella spessa[…] L’utilizzo dell’attributo bella per indicare moltitudine, grandezza, in realtà è colloquiale. Sarebbe stato più opportuno molto spessa.
[…]Sporgendosi dalla spirale. […] Questa è una subordinata implicita non retta da alcuna proposizione reggente.
[…]scalinata più tosto ripida[…] Piuttosto è il termine corretto.
[…]divenendo un tunnel claustrofobico[…] Qui v’è un problema d’incompatibilità semantica, l’attributo claustrofobico indica tutto ciò che è inerente alla sfera della claustrofobia, paura degli spazi chiusi. Un tunnel non può essere claustrofobico, può generare claustrofobia.
[…]passaggio estremamente claustrofobico[…] Stesso errore descritto sopra, è un caso d’incompatibilità semantica.
[…]Kniverod segno qualcosa sul suo taccuino. Errore di distrazione, segnò.
[…]fino all'ora erano[…] All’ora è utilizzato in modo improprio. Fino ad allora.
[…]demoni dell'oltre tomba[…] Credo sia stato un errore di battitura perché subito dopo è scritto in maniera corretta, ma è oltretomba.
[…]lontano discendete della famosa negromante[…] Errore di distrazione. Discendente.
[…]quando mio maritò non sarà morto[…] Errore di distrazione. Marito.
[…]Tante strutture sono state costruite lì attorno, tante sono cadute in disuso e poi riutilizzate, ma una sola restava immutata nei secoli, la meravigliosa e secolare Arcana Bibli. Qui c’è un errore nella consecutio temporum, perché passi da un passato prossimo ad un imperfetto.
[…]Aggiunge un secondo dopo, poi lo strinse forte in un abbraccio. […] Aggiunse.
[…]Qual'era la ragione[…] Errore d’ortografia sicuramente più grave dei precedenti, è Qual era.
[…]Dicevano fosse più uomo che bestia[…] Qui credo che tu ti sia confusa, perché a livello narrativo è una frase che non ha senso con ciò che vogliono esprimere il fratello e la madre. Credo sia stato un errore di distrazione, ma intendo che tu volessi scrivere dicevano fosse più bestia che uomo.
[…]treccia a spiga di pesce.[…] Spina di pesce.
[…]Gargoyle sopra i tetti di prismarino,[…] Ho fatto qualche ricerca perché giuro di non aver mai sentito prima la parola prismarino, e credo che tu ti riferisca ad un tipo di materiale ch’è presente in Minecraft, perché è l’unico contesto in cui io sia riuscita a riscontrarlo.
[…]S'inginocchio e rivolse lo sguardo verso il basso. Errore di distrazione, s’inginocchiò.
[…]Svart ora si alzò ed osservò la platea[…] Allora, normalmente il termine ora viene implicitamente inteso con il tempo presente, mentre se lo si vuole esprimere al passato sarebbe più corretto scrivere in quell’istante, in quel momento.
[…]Giunto nel mezzo dell'appezzamento di terreno si fermo, […] Si fermò.
[…]un morbido chignone[…] Credo sia un errore di battitura, ma è chignon.
[…]Un colpo leggero di vento leggero[…] Frase ridondante per la ripetizione dell’aggettivo leggero.
[…]dalla coltre nebbia nera[…] Qui manca una preposizione semplice, dalla coltre di nebbia nera.
[…]Poco dopo l'incontro con la futura sposa, Svart si precipitò fuori dalla stanza come una furia[…] Ti segno questa frase non perché sia sbagliata, ma perché all’interno della storia viene ripetuta senza motivo, credo sia stata una svista.
[…]Non c'è tempo cocchiere, vada lei all'interno e vada a cercare l'esploratore Logan. Digli che il Re lo sta convocando[…] Questo non è stato particolarmente penalizzante, ma Svart si rivolge al cocchiere prima dandogli del lei, poi del tu.
[…]effetti siamo molto più colorati rispetto alla sua gente, ma sappi che[…] Stesso errore di prima, prima ci si rivolge alla persone dando del lei, poi del tu.
[…]Senza offesa, ma siete assai diverso da vostro fratello. […] Anche qui, prima la principessa da del lei poi del voi.
[…]non far trapanare alcuna emozione[…] Il verbo trapanare è usato in senso improprio. Credo che tu volessi scrivere trapelare.
[…]che pian piano si proseguiva diveniva sempre[…] Manca un che. Pian piano che si proseguiva diveniva sempre…
[…]Si guardo bene intorno[…] Si guardò.
[…]Logan diede un occhiata fugace[…] Manca un apostrofo. Un’occhiata.
[…]ma infondo cosa vuoi dire ad una donna lasciata sola all'altare?[…] Infondo è la prima persona singolare indicativo presente del verbo infondere, mentre è corretto scrivere in fondo. “Cosa vuoi dire ad una donna lasciata sola” è espressione colloquiale, che non si sposa bene con il tempo della narrazione. Sarebbe stato graficamente più preciso “cosa si sarebbe mai potuto dire ad una donna lasciata sola”, perché s’esprimerebbe, per mezzo del si passivante, un’idea generale, eccettuando il più colloquiale tu.
[…]l'amico quassi lo investì[…] Errore di battitura. Quasi.
La storia, dal punto di vista stilistico, si fa leggere in maniera abbastanza fluida, se si eccettua qualche punto fermo omesso alla fine di alcune frasi. L’unico consiglio che preferisco darti è il seguente: tendi spesso a mettere il soggetto della frase reggente dopo il predicato verbale (es. Esitò per qualche istante la regina, Distese il collo l'anziana, Tossicchiò nervosamente il ragazzo), il che di per sé non sarebbe un grave problema, ma l’uso continuato di questa licenza poetica – non è un termine che uso in senso sarcastico, il costrutto predicato verbale + soggetto è una licenza poetica per davvero – a lungo andare affatica molto la lettura, facendo a volte perdere il filo del discorso.
Nonostante il risultato che mi rendo conto non essere dei più soddisfacenti, trattare una mini-long è sempre abbastanza ostico, soprattutto quando si ha poco tempo a disposizione magari per rivedere il tutto, per cui sono comunque contenta d’aver letto questa storia, specie per i parametri seguenti.

- Caratterizzazione dei personaggi: 12/15
La storia presenta una buona caratterizzazione del protagonista, che in questo racconto è Svart. Una buona premessa è anche rappresentata da un po’ tutti i personaggi, specie quelli di contorno, ma sicuramente mi sarebbe piaciuto osservare un po’ più da vicino alcuni profili caratteriali, soprattutto quelli di Berenice e Birken, che forse rimangono un po’ più sullo sfondo. Per come ho percepito la storia, credo che sia un preludio a qualcosa che viene dopo, indi per cui ritengo tu abbia scelto volutamente di selezionare magari più scene con Svart per approfondire nel dettaglio la sua indole, che potremmo definire piuttosto ambivalente. Ho apprezzato moltissimo l’ottima resa che hai fatto di questo personaggio, perché si nota perfettamente il suo repentino mutamento, il cui fattore scatenante m’è parso essere proprio la morte del padre: questa dicotomia tra uomo e bestia è un espediente narrativo a cui non avevo affatto pensato all’inizio, e devo ammettere che è stata davvero una piacevole sorpresa. Normalmente nel dark fantasy si ha la tendenza a “scadere” in qualcosa di banale e privo di una reale motivazione, ma in questo caso sei stata molto brava ad ovviare ad un simile cliché. Svart è un ragazzo giovane e all’inizio inesperto delle cose della vita, non comprende quelli che sono i suoi timori più nascosti e ci appare subito di una bellezza singolare e dotato d’un fascinoso carisma. Queste sue indubbie peculiarità vengono cedono via via il passo ad una sottaciuta follia – che in realtà non è affatto follia – che lo porta a dubitare persino di ciò che prova, disconoscendo la sua nuova natura. L’unico che sembra in grado di capire persino questo repentino cambiamento caratteriale è Logan, di cui però – almeno in questa storia – non sappiamo molto, a parte che è un esploratore amico del principe. Da quei pochi frammenti descrittivi su questo personaggio, intuiamo subito che il ricercatore sia una specie di giramondo appassionato d’avventura e che gli stiano stretti i luoghi chiusi e le beghe continue con la propria mentore. Insomma, Logan appare come uno spirito libero e vagabonda, e tuttavia si nota subito la sua crescente preoccupazione nei confronti del principe. Forse è davvero l’unico a preoccuparsene.
Sebbene sia Svart che grossomodo anche Logan siano trattati con “più cura”, la figura di Birken mi affascina molto di più. Mi sarebbe piaciuto osservare la sua crescita emotiva e caratteriale, che cosa l’ha spinto ad allontanarsi così repentinamente dal fratello piuttosto che concedergli il suo aiuto, se sia stata solo invidia o ci fosse sotto qualcosa di più importante. Allo stesso modo anche Berenice, che mi è parsa subito una figura alquanto affascinante, avrei voluto vederla un po’ più approfondita, ma almeno in questo racconto appare molto sullo sfondo, se non nella parte finale, dove devo dire che la sua persona acquista un valore decisamente più significativo.
A parte queste brevi delucidazioni, credo che comunque tu abbia fatto un ottimo lavoro.

- Trama: 9/10
Credo sia stato il parametro migliore di questa storia, ma con un intreccio simile era impossibile che prendesse un punteggio basso, ammettiamolo. Questa storia è interessantissima – poi ammetto anche di essere particolarmente legata al dark fantasy. Premetto subito che, sarà una mia mera impressione, ma ho notato parecchi riferimenti a Game of Thrones, persino l’alone di mistero che si aggira intorno alle figure principali ricalca molto l’ambientazione della serie – il nome Brann poi è una citazione evidente, questo penso di averlo compreso. Da grande amante del genere, ho chiaramente apprezzato la tua resa narrativa, che come sempre si compone di molte variabili: in questo caso hai scelto un racconto abbastanza fluido e rapido nello scorrere degli eventi, cosa che gli ha senza dubbio fatto guadagnare molti punti. Altro aspetto che ho apprezzato davvero molto è stata la presenza di un finale aperto, che fa affacciare lo sguardo su una finestra piena di possibilità per un possibile sequel – che leggerei volentieri, detto francamente. In base a quanto appena scritto, passo a spiegare la motivazione del mancato punteggio pieno. A mio avviso, ma è anche comprensibile visto che credo non fosse lo scopo di questa storia, vi sono molti punti rimasti irrisolti. Primo fra tutti, questo nuovo bambino nato da Berenice, è anch’egli la Fiamma Nera? E Birken che fine fa? C’entrerà qualcosa con il bambino appena nato? Diventerà egli il nuovo sovrano? Berenice prende parte al piano per spodestare Svart? E Logan che ruolo potrebbe avere in tutto questo?
Sono tanti interrogativi quelli che si susseguono e che richiederebbero una risposta, ma il tuo finale – ripeto – fa ben sperare in un proseguo altrettanto avvincente. Ah, voglio spezzare una lancia a favore delle ambientazioni da te create, sono davvero molto evocative e d’effetto, un vero capolavoro. Ti sei soffermata adeguatamente senza che la descrizione di queste realtà divenisse pesante, il che ti ha sicuramente fatto guadagnare molti punti sotto questo aspetto.
La trama e l’intreccio narrativo sono tra i migliori di questo contest, quindi ti faccio davvero i miei complimenti e spero di poter leggere qualcosa in più sugli altri personaggi e sugli sviluppi che potresti apportare alla storia.

- Utilizzo del pacchetto: Obbligo 8/8 + Prompt bonus 2/2
Il pacchetto è stato ampiamente rispettato, sia per quanto riguarda l’obbligo sia per il prompt. Anche in questo caso sono rimasta molto soddisfatta dall’utilizzo in particolare dell’obbligo: Eliodoro di Catania era un pacchetto abbastanza versatile, se non fosse stato per il prompt ch’era difficilmente impiegabile all’interno di un contesto diverso. L’obbligo della condanna a morte è stato abbondantemente sviscerato, anzi direi che rappresenta la perfetta chiusura di questa storia, senza la quale il racconto non si può in alcun modo concludere. Svart è come se s’immolasse per il suo popolo, e più implicitamente comprende che sia lui il vero problema della situazione, che quindi non può che concludersi con la sua dipartita. È stata una decisione molto saggia impiegarlo in quel modo, ritengo tu sia stata molto accorta anche nella sua resa. Sono molto soddisfatta.
Ma l’utilizzo del prompt negromante mi è piaciuto davvero tantissimo: la storia pullula di questa parola, che sembra il tema portante di tutta la vicenda. Ti dilunghi parecchio sulla descrizione della negromanzia, sui rischi che comporta e su chi può praticarla, in certi casi trattando l’argomento come una sorte di poema didascalico, indi per cui anche in questo caso – soprattutto in questo – sono davvero stata soddisfattissima della cosa.
All’apparenza poteva apparire come un pacchetto abbastanza semplice, ma credo fosse uno dei più ostici proprio per la presenza indipendente dell’obbligo e del prompt che non erano in adiacenza l’uno all’altro. Avevo pensato a molti modi per sviluppare questo pacchetto, ma mai la mia immaginazione sarebbe giunta a partorire un’idea così ben fatta e sviluppata, sia dal punto di vista narrativo che anche descrittivo in alcune scene, bravissima.

- Gradimento personale: 4/5
Non mentirò, il parametro grammatica mi ha lasciata un po’ interdetta, specie perché sono una grande amante del tuo stile e ho già avuto modo di apprezzare il tuo sublime modo di scrivere. Sicuramente la lettura mi è parsa più pesante rispetto alle altre storie che ho letto, ed in alcuni punti ho fatto davvero molta fatica, ma l’interesse che ha suscitato in me questa storia ha superato perfino la mia indisposizione nei confronti dell’aspetto grammaticale – dove, lo ammetto, mi do al più ustionante rigorismo.
È un racconto che ha un ottimo potenziale per svilupparsi in qualcosa di sicuramente più compiuto, magari una long in cui tu sia libera d’esprimere al meglio la fascinosa raffinatezza dei tuoi personaggi, il loro modo d’interfacciarsi fra loro e gli sviluppi d’un intreccio che, per il limite della lunghezza, è rimasto incompiuto. Ci sono molte cose di cui vorrei sapere la risposta, domande così come supposizioni che aspetteranno solo d’esser risolti, per questo spero davvero che tu decida di continuarla, perché è davvero una storia singolarmente affascinante. In particolare mi è piaciuta molto la figura di Svart e il suo lento capitolare alla sua natura di bestia, ma anche la presenza del fratello Birken l’ho trovata perfettamente adattata al contesto di riferimento, anche se è stata meno approfondita. Diciamo solo che mi piacerebbe leggere qualcosa in più su questo splendido mondo che sei riuscita a creare, davvero complimenti, una storia appassionante ed avvincente.

Totale: 41.5/50
[Modificato da _Vintage_ 31/10/2020 01:01]
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Post: 858
Giudice*****
31/10/2020 01:03
 
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V CLASSIFICATO
IL GRANDE ASSEDIO DEL MUSIC CENTER DI EVELYN80


- Grammatica e stile: 9.7/10
Dal punto di vista grammaticale ho trovato solo due imprecisioni che preferisco segnalarti, anche se non hanno inciso granché sulla valutazione:
“Le voci del pubblico che gridava[…]” Credo che sia un errore di distrazione perché in tutte le altre volte che hai usato questo costrutto l’hai sempre reso bene, ma il che pronome esprime sempre il soggetto, che in questo caso è le voci. Per cui sarebbe più corretto dire “Le voci del pubblico che gridavano” o, se avessi voluto sottintendere il pubblico, sarebbe stato meglio “Le voci del pubblico, il quale gridava” che avrebbe espresso esplicitamente il soggetto della subordinata. Ripeto, è una sottigliezza che non ho riscontrato tutte le altre volte.
“Non appena di nuovo sul palco […]” Qui manca il predicato verbale furono, che credo tu abbia voluto sottintendere oppure che sia stato un errore di distrazione, ma sottintenderlo è inerente alla sfera puramente parlata e colloquiale; trattandosi del tempo della narrazione il verbo è sempre necessario, a meno che non vi sia uno stile ermetico o comunque poetico, non prosastico.
Per quanto riguarda lo stile non ho assolutamente nulla da segnalarti, anzi ti faccio i miei complimenti, è una storia che si lascia leggere con una semplicità disarmante. In particolar modo ho apprezzato moltissimo il tuo utilizzo della punteggiatura: sono sempre abbastanza intollerante in materia, giacché a volte riscontro un uso e un abuso di virgole, due punti, caporali ripetute diciottomila volte, puntini di sospensione – quale odio – e apici messi a caso. In questa storia, invece, tutto è al posto giusto ed è stata davvero una gioia per gli occhi, bravissima.

- Caratterizzazione dei personaggi: 10/15
Non si apprezza una vera e propria caratterizzazione dei personaggi, ma questo è in parte (in somma parte, a dire il vero) al fatto che questa è una storia a carattere narrativo, non introspettivo: ciò che si premura di fare è il racconto goliardico ed episodico d’uno stralcio di vita vissuta, per cui comprendo che questo parametro per una storia del genere sia davvero molto ostico. Sia ben chiaro, questo non significa che tu abbia non abbia caratterizzato bene i tuoi personaggi, al contrario: ognuno di essi è definito all’interno del suo modo d’operare all’interno della vicenda e hai improntato bene le loro personalità, da quella un po’ più “ansiogena” di Peter al menefreghismo di Terry, che addirittura arriva a farsi un pisolino. I personaggi hanno una buona caratterizzazione, che però non è supportata da altro se non dai fugaci attimi descrittivi durante i quali non vi sono sequenze dialogate.
Ripeto, questa non è una mancanza dello scrittore, ma semplicemente un dare priorità alla vicenda piuttosto che all’introspezione e lo comprendo, giustifico pienamente questo punteggio, che non mi rende certo delusa della storia, anzi: un episodio narrativo come questo avrebbe rischiato d’esser messo in ombra dalla pesantezza dell’introspezione, perdendo parte della sua ilarità. Difatti, l’obiettivo di questo racconto è quello di suscitare una risata in chi legge, non certo di fare una descrizione dei personaggi di cui si ha già ampiamente una panoramica.
Tengo a fare un’ulteriore precisazione – perdonami la pedanteria – che forse è doverosa soprattutto per questa storia: in quanto scrittori, a volte siamo tenuti a dover soppiantare un parametro piuttosto che un altro. Questo va fatto e si deve fare perché altrimenti si perderebbe il senso della nostra scrittura e finiremmo tutti per scrivere le stesse cose, perdendo forse anche il gusto per la semplice narrazione. Per cui, anche se mi rendo conto che il punteggio non è dei più brillanti, io sono davvero strafelice che questo racconto sia così com’è, perché per quanto mi riguarda è risultato davvero piacevole e distensivo. Brava.

- Trama: 9/10
Se la caratterizzazione rappresenta un po’ il “punto debole” di questa storia, la trama è sicuramente il suo cavallo di battaglia. Tutto si svolge con una velocità e un dinamismo incredibili, tanto da stravolgere il lettore che si ritrova immerso anch’egli in mezzo alla folla di fan inferociti, compatendo in parte i poveri Chicago che vengono letteralmente presi d’assalto e obbligati ad una battuta di fuga, anch’essa ostica da realizzare. Lo stratagemma della lavanderia l’ho trovato davvero divertente ed in più di un’occasione, ritrovandomi ad immaginare la scena, mi è scappata ben più di una risata. Questo perché il racconto, che assume quasi i connotati d’una commedia degli equivoci, appare proprio con tutti gli elementi dai toni ironici e riccamente umoristici.
Uno dei suoi maggiori punti di forza è sicuramente rappresentato dalle interazioni tra i protagonisti, in particolar modo dalle figure di Peter e Terry, che sono forse quelli che prendono un po’ più piega nell’intera vicenda, giocando i ruoli del diavolo e dell’acqua santa. Anche in questo caso, ho trovato la scelta particolarmente azzeccata e godibile dal punto di vista del lettore, che ha la possibilità di apprezzare l’intreccio semplice ma riccamente intarsiato da gag e scenette buffe e divertenti. Anche la figura dei fan sfegatati è un tratto di cui tener conto: in questo testo i fan vengono visti come un’entità a sé stante, l’”antagonista” se vogliamo dei nostri poveri Chicago. E la cosa che fa più ridere è che assomiglino proprio ai cattivi, specie quando la voce femminile urla «Lo sappiamo che siete lì! Venite fuori!». Ora, sembrerà davvero una cretinata, ma c’è stato una stravolgimento totale della scena, perché di solito questa è una frase che i poliziotti dicono al criminale di turno, il che mi ha fatto davvero divertire.
Lo scioglimento finale si ha con il tipo della lavanderia, che risulta come il classico aiutante della commedia che arriva a “salvare” i nostri malcapitati, tra l’altro con una tranquillità senza precedenti proprio perché ormai si è abituato a scene simili. Insomma, questa storia, dal punto di vista della trama, è stata davvero molto ben scritta, nonostante l’intreccio non sia particolarmente complesso, ma la semplicità in questo caso ha davvero rappresentato la scelta giusta, bravissima.

- Utilizzo del pacchetto: Obbligo 8/8 + Prompt bonus 2/2
Quando ho improntato questo pacchetto ho pensato davvero a moltissimi contesti narrativi, descrittivi, introspettivi. Insomma, avevo delle aspettative che sforavano in ogni possibile ambito della scrittura. Ma ti giuro che mai, mai, avrei pensato ad uno svolgimento simile. Insomma, hai completamente superato e fatto a pezzi le mie attese, sei stata geniale sia nell’utilizzo del prompt che dell’obbligo, ma andiamo per gradi.
L’obbligo direi che è stato descritto in maniera precisissima, in quanto dovevi descrivere un assedio. E direi, senza stare troppo a girarci intorno, che in questo sei stata davvero brillante, se non di più! A parte il titolo, che ricalca perfettamente ciò che hai descritto nella storia, l’assedio del Music Center è il tema portante di tutta la vicenda, addirittura i protagonisti devono sprangare la porta per evitare d’esser travolti dall’ondata di fan, richiamando alla mente le tipiche scene alle quali si assiste nei film proprio durante un assedio, indi per cui mi ritengo più che soddisfatta.
Però, se posso esser sincera, l’utilizzo del prompt mi è piaciuto ancora di più: uno, perché era davvero difficile inserirlo all’interno di questa storia; due, perché le campane rappresentano il tempo della narrazione, scandiscono precisamente gli attimi, ogni istante dei nostri protagonisti in preda all’assedio. È come se fossero messe lì con un che d’inquietante e maestoso, sbattendo prepotenti per segnalare il passare delle ore. L’ho trovata una scelta davvero molto coraggiosa e bella, perché ripeto che, inserire questo pacchetto in chiave moderna non era per niente semplice e tu sei stata davvero grandiosa in questo. Una storia che ha pienamente rispettato – e superato aggiungerei – le aspettative del pacchetto, bravissima.

- Gradimento personale: 4/5
Io non sono una grandissima amante dei Chicago, lo ammetto. Credo sia dovuto in parte al fatto che mio padre era uno di quei fan sfegatati di cui racconti e quindi forse da piccola sono andata un po’ in rigetto delle loro canzoni. Tuttavia, questa storia mi è piaciuta tantissimo. È un racconto divertente, che non necessita di una comprensione eccelsa e di una concentrazione inossidabile. È come ritrovarsi a leggere un bel libro dai connotati comici, semplice nella lettura ma avvincente. Metti il lettore nell’attitudine di voler continuare la storia per sapere come andrà a finire, se i poveri cristi dei Chicago riusciranno a sfuggire alle grinfie dei loro fan, che in questa storia rappresentano più i carnefici che dei personaggi positivi – cosa che per una band non è così scontata.
Ho apprezzato questa storia perché è stata una ventata d’aria fresca, una novità: sono una strenua sostenitrice del dramma e della tragedia, per cui ritrovarmi a leggere qualcosa di così divertente mi ha portata a pensare che non morirebbe nessuno se mi mettessi ogni tanto a leggere racconti di questo tipo, che sono sempre in grado di farti sorridere, anche se fosse per un singolo, brevissimo istante.
Insomma, sei stata davvero bravissima, complimenti!

Totale: 42.7/50
[Modificato da _Vintage_ 31/10/2020 01:04]
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31/10/2020 01:05
 
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IV CLASSIFICATO
LA NOSTRA NUOVA VECCHIA RADIO DI SOUL_SHINE


- Grammatica e stile: 10/10
Partiamo come sempre dal fatto che ti faccio i miei più vividi complimenti per la grammatica. È curata in maniera quasi ossessiva – concedimi d’utilizzare un simile vocabolo in positivo –, il che dimostra molto bene quanto tu tenga alle tue storie e quanto tempo spendi anche a rileggerle. Non vi è alcuna sbavatura né un eccesso di vocaboli messi lì per fare scena, tutto è narrata con una sequenza precisa e lineare, semplice nel complesso ma molto efficace per chi legge. Lo stile, che di per sé non è particolarmente ricercato né elaborato, l’ho trovato perfetto per il registro contestuale: è una storia che tratta di quattro amici d’infanzia, indi per cui ritengo che lo stile da te impiegato sia opportuno, un registro più complesso avrebbe rovinato la storia nel suo insieme. Così come ho ritenuto molto saggia la scelta d’impiegare molte parti dialogate a scapito magari di quelle meramente descrittive che di certo avrebbero reso la lettura molto più pesante di ciò che in realtà è stata. Davvero bravissima, come sempre.

- Caratterizzazione dei personaggi: 10/15
Se da un lato le sequenze dialogate aiutano e facilitano la lettura del lettore, dall’altro – ma questo credo che sia una lecita conseguenza – penalizzano dal punto di vista dell’introspezione. Ora, per come l’ho percepita io, la storia ha un carattere largamente narrativo, perché la sua esigenza primaria non è quella di delineare i personaggi quanto piuttosto di raccontare un episodio della loro infanzia. Ciononostante, questi piccoli infanti non hanno affatto deluso le mie aspettative. Per quanto la storia sia incentrata sulle sequenze dialogate, durante la lettura il lettore riesce a carpire da piccoli spezzoni le personalità di tutti i protagonisti, che rimandano quasi a degli stereotipi caratteriali (premetto che per me la parola stereotipo non ha affatto una connotazione negativa, tutt’altro): Brian, Freddie, John, Roger sono tutti personaggi apprezzabili per determinate caratteristiche, chi per la calma, chi per l’impulsività, chi per il raziocinio e chi per l’intelligenza. Sensazioni che non descrivi apertamente, ma che lascia aleggiare sullo sfondo ad una scena che fa sorridere il lettore, perché rappresenta lo spezzone di una vita vissuta nel pieno degli anni giovanili, quando le preoccupazioni più grandi sono quelle di far funzionare una vecchia radio e di andare a prendere il gelato. Ho apprezzato questo tuo modo di tratteggiare la cosa, sebbene abbia dovuto togliere qualche punto proprio perché, in realtà, non vi è una vera e propria introspezione. Però sai? Va bene così. Ripeto, non era la storia adatta per un approfondimento caratteriale, sicuramente si sarebbe rovinata.
Un plauso particolare però devo proprio concedertelo, perché ho amato moltissimo la scenetta del ragno, l’ho trovata di un impatto davvero forte: il perché è semplice, ricalca perfettamente una sequenza che risulta credibilissima in un contesto tra bambini. Io stessa ricordo da piccola d’aver fatto salti altissimi pur di non sfiorare un ragnetto rosso, per cui non solo mi è piaciuta la scena, ma mi ci sono rivista in pieno. Credo che questa sia una delle tue doti più grandi di scrittrice: riesci sempre a fare in modo di mettere quel quid in più dentro le tue storie, che generano nel lettore dei ricordi subitanei e malinconici, per cui anche qui non posso fare a meno che farti i miei complimenti più sinceri, non sono molti gli autori che riescono in un’impresa simile, bravissima.

- Trama: 8.5/10
La trama non è molto complessa, né l’intreccio risulta particolarmente elaborato, ma nel complesso la storia presenta tutti gli elementi al posto giusto. Proprio perché racconti di un episodio di vita vissuta, non era necessaria la presenza di un’articolata vicenda, anche perché si sarebbe perso il senso più giocondo della vicenda. Tuttavia, ho trovato la storia godibile e molto originale, forse proprio perché si tratta di una kidfic. Anche qui mi piacerebbe fare una premessa: sono una grande amante delle kidfic – come tu ben sai –, anche se normalmente molte le trovo banali e anche stracolme di cliché, che di per sé non sarebbero neanche un problema se fossero usati in maniera più appropriata. La tua storia, invece, non solo possiede una squisita originalità, ma rimane perfettamente in linea coi personaggi, narrando una vicenda banale forse, ma importante per quei ragazzi. Anche da questo punto di vista ho trovato davvero evocativo il titolo, che non è un parametro di giudizio ma che ho considerato davvero molto evocativo: è come se segnasse contemporaneamente una fine e un inizio, un passato che si allaccia al futuro. È sicuramente una mia impressione, ma in questa storia ciò che mi è piaciuto di più è stata l’idea di vedere quattro marmocchi sdentati che non hanno nulla a che vedere con le star che sarebbero diventate, un modo per ricordare che, dovunque si vada, si parte sempre dalla linea che segna l’inizio. Se si pensa a questo, questi ragazzi probabilmente vedono al futuro con speranza e forse anche un accenno di giusta presunzione, senza dimenticare quello che sono stati. È un pensiero che consola, e che rende tutta la lettura un efficacissimo tuffo nel passato, non solo dei protagonisti, ma anche del lettore stesso, che riesce ad evocare immagini della propria infanzia, ricordandosi delle pedalate in bicicletta e delle macchie di gelato sulla maglietta. Veramente una storia bella, sotto ogni punto di vista.
Soul, ancora una volta, complimenti davvero.

- Utilizzo del pacchetto: Obbligo 8/8 + Prompt bonus 2/2
Il pacchetto è stato sicuramente il punto di forza di questa storia, e credimi che la cosa mi ha fatto davvero un piacere enorme. Partiamo dall’obbligo, che è stato davvero rispettato alla perfezione: dopo averle tentate tutte, ognuno a modo suo – Roger personalmente mi ha fatta morire dalle risate – arriva John, in versione moderno Mosè che salva tutti quanti. A parte l’ilarità della cosa, mi è piaciuto tantissimo il modo in cui descrivi la sua estraneità nei confronti degli altri, l’ho trovata davvero molto calzante con l’obbligo che ti era stato assegnato, per non parlare della frase che di tua spontaneità hai deciso d’inserire alla vicenda, rendendola ancora più attinente al pacchetto. Il prompt bonus l’ho ritenuto ampiamente soddisfatto, un po’ per connotazione lessicale – banalmente, hai inserito il prompt – e un po’ per l’alone d’importanza che sei riuscita a concedergli: per quei quattro svitati riparare la radio appariva una necessità, sebbene non lo fosse davvero. Qui potrei dilungarmi tantissimo sulla cosa, ma immagino che ti ammorberei inutilmente. Però alla fine hai ricalcato molto bene un concetto su cui io stessa speravo che qualcuno insistesse, il fatto che la necessità sia qualcosa di puramente soggettivo e che essa vari a seconda della persona di riferimento. Ho trovato anche molto corretta la scelta di far pronunciare la frase con il prompt a Freddie, che sdrammatizza subito dopo. Sembra quasi che, messa in bocca a lui, quella frase possa tingersi di significati nuovi e sconosciuti, quasi profetica per certi aspetti. Insomma, stiamo pur sempre parlando di colui che sarebbe diventato il più grande cantautore vivente.
Immagino che tu ti sia annoiata a leggere ancora “i miei più sinceri complimenti”, ma onestamente non saprei cos’altro dirti, per cui bravissima anche qui, non ho altro d’aggiungere.

- Gradimento personale: 5/5
Questa storia mi ha riportata indietro anni luce. Grazie a questa storia ho ricordato la voce di mia nonna che mi gridava addosso: “Sporcati quella maglietta appena lavata e ti meno”. Davvero, non so perché, ma questo tuo racconto ha la capacità di portarti davvero lontano, ad attimi della vita di cui ci si dimentica quando si è grandi. Questa tua digressione sui protagonisti della musica l’ho trovata bella ed emozionante, ma non di quell’emozione ricca di pathos, quanto piuttosto della breve e semplice quotidianità di un passato fatto di corse in bici, radio non funzionanti e amici sinceri. È proprio vero che quell’età rappresenta il vincolo della felicità, perché solo quando si è bambini si capisce davvero il valore di una radio rotta, piuttosto che di un buon gelato quando fa caldo. Io adoro le storie coi bambini proprio perché è difficile trovare dei filtri alla vita vera: della serie, chi se ne frega del domani, oggi bisogna aggiustare questa radio. È un pensiero che riesce sempre a confortarmi, e con questa storia ho davvero potuto di nuovo incontrare la me bambina, quindi qui non ti farò i miei complimenti, ma ti dico un sincero grazie. Grazie per essere riuscita a compiere questo piccolo, insignificante miracolo.

Totale: 43.5/50
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31/10/2020 01:07
 
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III CLASSIFICATO
LA COLONNA DELLA LIBERTÀ DI ASMODEUS EFP


- Grammatica e stile: 8.8/10
Il testo scorre fluido e senza intoppi, ho riscontrato un ottimo utilizzo della punteggiatura, che ricalca fedelmente il tempo della narrazione. Vi sono alcune imprecisioni di carattere grammaticale che preferisco segnalarti:
[…]come una fidanzata che ha atteso per troppo tempo il proprio ragazzo ed ora lo rimprovera bonariamente per il ritardo[…] Utilizzi in tutta la reggente verbi al passato, il che va benissimo perché esprimono perfettamente il tempo della narrazione, quindi anche la subordinata dovrebbe esser retta dai verbi al passato: “Come una fidanzata che avesse atteso per troppo tempo il proprio ragazzo ed allora lo rimproverasse bonariamente per il ritardo”.
[…]lei se n’era andata infine andata in camera esasperata[…] Errore di distrazione, ripeti due volte andata.
[…]non pensava che fosse così palese che avevano in mente di fare qualcosa di grosso e pericoloso per l’indomani. Allora, questo appunto non ti ha tolto punti perché in realtà l’italiano ormai è diventato molto più flessibile sull’utilizzo del congiuntivo e dell’imperfetto. Generalmente la frase apparirebbe più corretta scritta: “Non pensava che fosse così palese che avessero in mente…”, però le regole grammaticali odierne permettono l’uso, seppure non filologicamente più corretto, della tua versione.
[…]recuperando il pano dalla dispensa[…] Pane.
[…] domando dunque. Errore di distrazione. Domandò.
[…] contro a ciò che […] Contro in questo caso è usato come preposizione, la a subito dopo non va – ma credo sia un errore di distrazione perché dopo lo scrivi in maniera corretta.
Per quanto riguarda lo stile l’ho senza dubbio adorato: è fluido, scorre molto velocemente ma è molto ricercato, si vede la cura che hai impiegato per questa storia e ancora una volta ti rivango i miei complimenti per l’utilizzo superbo che hai fatto della punteggiatura, ha reso la storia davvero godibile sotto ogni punto di vista.

- Caratterizzazione dei personaggi: 13/15
In assoluto una delle migliori caratterizzazioni di questo contest, la figura di Carla è davvero sorprendente e ricca di sorprese. Ma forse il suo punto di forza più importante è rappresentato proprio dalla sua semplicità, che potrei quasi definire col termine banalità. Nel linguaggio corrente tendiamo sempre a concepire questo termine come un qualcosa di negativo, sbagliando. Il contesto narrativo che hai impiegato per spiegare questa caratteristica è proprio quello della guerra, che è una realtà che noi non abbiamo mai vissuto, non al pari dei nostri nonni, per esempio. In un mondo dove l’anormale risultava normale, Carla appare come la placida figura a cui ci si rivolge per ritrovare un briciolo di serenità, proprio perché è una ragazza assolutamente sradicata dal contesto della guerra.
Se questa sua peculiarità s’evince fin da subito, la sua figura quasi idilliaca si scontra amaramente con l’ambiente descrittivo in cui si muove: la polizia, i controlli, l’ansia di essere scoperta, le scuse approntate per evitare ulteriori interrogatori per strada. L’atmosfera s’appesantisce improvvisamente e ricalca benissimo le sensazioni che vuoi trasmettere, il clima cupo e opprimente di quei giorni che si manifesta in tutta la sua potenza contro una ragazzina a cui dovrebbero tremare le gambe, ma che invece si dimostra abbastanza matura d’affrontare la situazione e, soprattutto, la paura.
La figura di Spartaco risulta altrettanto affascinante, ma poco approfondita rispetto a Carla – ma posso comprenderne facilmente la ragione. Questa è una storia che parla di una piccola eroina, e sottolineo il suo essere donna perché credo sia uno dei punti fondamentali dell’intera vicenda, perché non è così scontato che lo sia. Persino il suo interfacciarsi con Spartaco e raccontargli di Bruno e del suo sacrificio smuovono il lettore nel profondo, gli fanno comprendere una verità semplice e scioccante al tempo stesso: Carla, specie durante la notte prima dell’attentato, ha paura. È agitata, ha dei ripensamenti, crede di sbagliare. Il rischio di questa storia era proprio quello di scadere nel banale cliché di un’eroina bella, brava e coraggiosa, ma in realtà Carla appare tutt’altra storia: non è che non ha paura, semplicemente comprendere che esistono cose più grandi della paura stessa, come il sacrificio, la dedizione, la libertà.
Un personaggio squisito e davvero raffinato, complimenti davvero.

- Trama: 9/10
Intanto anticipo i miei complimenti perché hai scelto un periodo storico che io reputo in assoluto fra i più ostici da trattare. La Seconda Guerra Mondiale, sia per il suo svolgimento sia per il suo decorso, viene sempre trattata con molte imprecisioni storiche e finisce sempre che trovo a fissare storie che non azzeccano nulla con il contesto di riferimento.
La tua, al contrario, è una storia che, seppure nella sua brevità, ha molto da raccontare. È la battaglia personale di una giovane donna, la sua voglia di libertà ma anche il suo desiderio di rivalsa, di far parte di qualcosa di più grande e importante di una semplice vita passata all’ombra delle macchine della polizia.
Ho trovato molto bello il chiaro e lampante riferimento a Bruno, un po’ perché l’ho sempre avuto molto in gloria ed un po’ perché quello scorcio narrativo è forse ciò con cui il lettore tende a immedesimarsi più facilmente: siamo nati e cresciuti durante un periodo tutto sommato pacifico, non possiamo sapere cosa si provasse nel sentire il rumore delle sirene o quello dei fucili. Ce lo spiega Carla per tutto il tempo, con quel suo implicito evadere, non guardare, svicolare, persino montar su una simpatica scenetta con Spartaco pur di non far comprendere le loro reali intenzioni. Forse il punto di forza di questa storia è proprio questo: si sorride spesso in questo racconto, anche se non si dovrebbe. Perché Carla sta lottando, ma non sembra farlo fino a quando non ci si pone la giusta attenzione.
Spartaco, dal canto suo, è il primo a rendersi conto di quanto Carla sia tutt’altro che la mera monotonia della paura: è voglia di vivere, d’emanciparsi, di sentirsi diversa, dove diverso in questo caso non ha alcun connotato negativo. Mi è molto piaciuto il modo in cui li hai avvicinati, l’ho trovato originale e per nulla forzato, per cui anche su questo punto sono rimasta davvero molto soddisfatta.
La scena finale, manco a dirlo, è stata la mia preferita: Carla ripensa ai suoi modelli di comportamento, ed in questi c’è pure sua madre, che le ricorda il perché sta lottando così aspramente contro un futuro che non le piace e in cui non si rispecchia.
Davvero, la definirei una storia dai caratteri altamente educativi e pedagogici, complimenti.

- Utilizzo del pacchetto: Obbligo 8/8 + Prompt bonus 2/2
L’uso del pacchetto è stato rispettato in maniera eccelsa. In particolare, tu hai scelto la leggenda di Colapesce, il cui obbligo era descrivere una persona che si sacrifica per il bene di una o più persone e il prompt era la parola colonna.
Premetto che sono stati perfettamente inseriti all’interno della storia, l’idea che Carla si “sacrifichi” viene ampiamente trattata all’interno della storia e diventa quasi la chiusura finale, dove lei finalmente comprende il suo ruolo e ciò che intende fare per la causa. Più che per una o più persone, lei si sacrifica per la causa, per tutto il popolo, per quelli ch’erano rimasti, per quelli che erano morti e forse per quelli che sarebbero morti dopo. È un pensiero angosciante, lei ne è consapevole, ma nonostante questo guarda avanti, a ciò che può fare, al qui e ora.
Ancora più eccelso è stato l’utilizzo del prompt, colonna. Premesso che avresti comunque preso i due punti per averlo inserito addirittura nel titolo, questa parola di per sé non vale granché, ma nella tua storia assume un significato davvero evocativo e molto d’effetto: una colonna regge, sostiene, ed è quello che fa Carla quando decide di consacrarsi alla causa di Spartaco e degli altri. Diventa Pilar, il pilastro a cui appoggiarsi nel momento del bisogno, le fondamenta stesse della ribellione. Non lo fa per semplice appagamento personale o per egoismo, lo fa per la causa che ritiene più giusta. In questa storia anche la statua di Bruno ricalca molto l’ideale di colonna, il punto di riferimento a cui guardare nel momento del dubbio, quando sale l’angoscia e i sensi vengono conquistati dal panico.
L’idea che proprio Carla, che è una ragazza che appare così tremendamente esile, possa essere una colonna è una scelta azzardata, ma meravigliosa, è un’immagine fortemente evocativa, complimenti anche qui.

- Gradimento personale: 5/5
Hai toccato un tasto dolentissimo con questa storia, te lo assicuro. Ho adorato ogni singola sfaccettatura di questo breve racconto e credo sia in parte dovuto al tuo meraviglioso stile, ma anche all’accortezza e alla delicatezza con cui hai delineato un’epoca davvero contorta e priva di sentimenti, tu al contrario parli proprio di questi ultimi. Ho apprezzato la sensibilità con cui hai sviluppato gli eventi e, se posso fare un appunto in più, ho adorato la figura della mamma di Carla. È stato un personaggio che definirei decisivo ai fini della trama e della realizzazione della personalità della figlia, il punto fermo della narrazione ed anche – forse – ciò che pone più dubbi alla tua protagonista. Non saprei spiegartelo, ma in questo il lettore riesce a specchiarsi in maniera adamantina: tutti noi, per quanto possiamo avere in noia i nostri genitori, abbiamo sempre un occhio di riguardo per loro e non possiamo fare a meno di darci pena nel momento in cui li vediamo preoccuparsi per noi – alla stregua di un cane che si morde la coda.
Questa è una storia che, presa come sommatoria di eventi, insegna l’amore, la paura, il coraggio, la rinuncia, la dedizione verso qualcosa di più grande, ma anche uno sguardo che si volge sempre al passato pur tenendo presente il futuro. Insomma, ha praticamente tutto e mi è rimasta davvero nel cuore. Bravissimo.

Totale: 45.8/50
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31/10/2020 01:08
 
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II CLASSIFICATO
FAR FROM THE SHALLOW DI BESSIEB


- Grammatica e stile: 10/10
Ho letteralmente adorato questa storia, sia per la sua grammatica che per lo stile, ma in massima parte per l’utilizzo perfetto di frasi ermetiche, che non esprimono in toto la loro espliciti natura. È un racconto che si permea di cose dette e sottaciute, un continuo affermare e negare subito dopo, il che s’evidenzia molto nello stile ricercato e preciso, al limite del puntiglioso. Tuttavia, sebbene questo a volte possa risultare forzato e quindi pesante, in questa storia non avviene nulla di simile, anzi: il lettore si ritrova coinvolto in un gioco di proposizioni spezzate, proprio come le ali di Sugawara. È uno stile che ricalca perfettamente l’idea d’incompiutezza della vicenda, una continua ricerca verso i propri personaggi, e ho molto apprezzato anche l’utilizzo del presente, che in queste storie introspettive mi pare sempre più attinente rispetto al passato, che costituisce il tempo narrativo.
Generalmente, su questo parametro, sono di un puntiglioso quasi angosciante, ma ti giuro che non sono riuscita a trovare niente, il nulla, da poterti sottolineare o correggere: è una storia perfetta sotto entrambi i parametri, forse la migliore di questo contest sotto questo aspetto.
Complimenti, non saprei cos’altro aggiungere.

- Caratterizzazione dei personaggi: 14/15
Qui ci sono talmente tante cose da dire che non sono bene da dove cominciare, ma ci proverò comunque. Dunque, se si fosse trattata dell’introspezione di Sugawara e Shimizu, probabilmente avresti ottenuto punteggio pieno. L’introduzione di Asahi, lo ammeto, ha complicato un filino le cose perché certamente è un personaggio che forse avrebbe richiesto un ulteriore approfondimento, ma momentaneamente preferirei concentrarmi sui punti di forza.
Sugawara. Un personaggio che in questo racconto è di una potenza e d’una inquietudine sconcertanti, davvero. Proprio per la sua natura pacifica e d’indole placida, risulta difficile vederla nella veste del cinico – anche se in questo caso non si parla di cinismo, quanto di un realismo terribilmente esasperato: consapevole della sua situazione, il corvo si limita ad analizzare apparentemente impassibile lo scorrere di qualcosa che sa già come andrà a finire. Non appare neppure scosso, sebbene dentro bruci e il suo cuore sia in tumulto. Ti dirò la verità, nonostante l’avvertimento e l’obbligo del pacchetto, non l’ho trovato così fuori contesto dalla sua persona, insomma non ho riscontrato un OOC particolarmente spinto, anzi. In un contesto simile, Suga appare perfettamente integrato senza apparire fuori dal suo solito personaggio: bisogna sempre pensare ad un’esperienza di natura traumatica e a ciò che un personaggio simile potrebbe fare in una data situazione. Pensando a questo, ritengo la tua delineazione di Sugawara particolarmente IC. Anche la figura di Shimizu mi ha entusiasmata parecchio, sei riuscita a renderlo al meglio conservando intatte le sue caratteristiche più peculiari: è ferita anche lei, sta male, ma nonostante tutto conserva con riverente dignità il suo stoicismo, davvero una caratterizzazione ottima, se non eccellente.
Per Asahi, sicuramente il discorso è differente e stessa cosa vale per Yu. Per quel poco che hai descritto, entrambi mantengono il giusto IC – soprattutto Nishinoya, che appare quasi come un bambino spaventato all’idea d’aver deluso il proprio genitori, salvo poi comprendere le reali motivazioni che spingono l’asso a comportarsi in quel modo. Non nascondo che su loro due – che tra l’altro sono tra le mie OTP – avrei apprezzato un ulteriore approfondimento, ma mi reputo comunque davvero molto soddisfatta, bravissima.

- Trama: 9/10
La trama non ha uno sviluppo particolarmente importante, né un intreccio narrativo ricco e variegato, eppure mantiene molto bene il tempo della narrazione. Sei stata bravissima soprattutto perché, in una one-shot a carattere squisitamente introspettivo come questa, schiaffarci una trama decente è veramente complesso, per cui sono strafelice che tu sia riuscita comunque a mantenere alta l’aspettativa del lettore fino alla fine – complice anche lo stile, non lo metto in dubbio.
La storia, di per sé elementare, è incentrata sul dolore di Suga e sul suo repentino cambiamento caratteriale, ch’esprime molto bene un disagio non solo fisico, ma soprattutto emotivo. Attorno alle figure portanti si sviluppa la sotto-trama di Asahi con Nishinoya e il brusio degli altri ragazzi della palestra, che non possono fare a meno di congetturare tutte le possibili spiegazioni ad un simile atteggiamento. Suga è ferito, ma non abbastanza da lasciarsi andare definitivamente, e questo se da un lato gli permette di tornare indietro e raggiungere il vecchio sé, dall’altro lo incatena ancora una volta a Shimizu e al suo amore per lei. Che sia giusto o sbagliato, il cenerino lo accetta senza riserve, sembra quasi nutrirsi di quell’amore, proprio come farebbe un corvo. Poco importa che sia bello o brutto, egli non può esimersi dal provare un simile sentimento e questo vale soprattutto alla luce del fatto che Shimizu potrebbe non ricambiare la nobiltà dell’emozione più dolce chiamata amore.
La vicenda si conclude con un finale aperto che reputo davvero molto d’effetto per tutta la storia – mi è piaciuta tantissimo la scena di Nishinoya che finalmente comprende ciò che Asahi aveva tentato di dirgli con quello sguardo. Ho trovato anche molto attinente l’utilizzo della canzone Shallow, che richiama ciò che Sugawara ripete a Shimizu. Volere di più non è sinonimo d’impegnarsi forse, ma dona l’immagine di una persona ormai impossibilitata a tornare indietro.
Insomma, è una trama che si sviluppa via via che si sviluppano i sentimenti di Sugawara e ho davvero molto apprezzato questa scelta, bravissima.

- Utilizzo del pacchetto: Obbligo 8/8 + Prompt bonus 2/2
Il pacchetto era I giorni della merla, che impiegava l’obbligo di un cambiamento radicale e il prompt nido. Ovvio che entrambi sono stati rispettati ampiamente e sicuramente in chiave ben più originale di quella che mi ero aspettata.
Il cambiamento radicale, in particolar modo, aveva così tante percezioni e sfumature di significato ch’era davvero molto versatile. Sono contentissima di come tu sia riuscita a svilupparlo in una chiave che io non avevo assolutamente preso in considerazione, è stata la sorpresa più piacevole in assoluto. A ciò si aggiunge che questo cambiamento radicale avviene in Sugawara, una persona che non si prestava molto facilmente a quest’idea, il che ha reso ancora più evidente la tua bravura nell’introspezione, complimenti.
Il prompt nido è stato utilizzato in più di un’occasione, anzi direi che è un elemento portante, perché ricalca tutto il tempo della narrazione con metafore – che sarebbe più corretto definire vere e proprie allegorie – le quali esprimono molto bene il concetto di tumulto all’interno del Karasuno e i suoi corvi allo sbando, in contrapposizione all’immagine nostalgica e familiare del nido a cui tornare. Anche qui, bravissima.

- Gradimento personale: 5/5
Vabbè, Sugawara è uno dei miei personaggi preferiti, per cui uno dei miei prediletti inserito in una storia del genere era sicuramente un risultato piuttosto scoppiettante, cioè sono rimasta di sasso per tutto il tempo della lettura. Suga è uno di quei protagonisti che appare sempre sottotono, cammina in punta di piedi e non si fa mai davvero notare da qualcuno.
Per via di molte circostanze, generalmente la mia OTP è la OiSuga e non ho mai particolarmente pensato a lui e Shimizu – nonostante vi fosse ben più d’un motivo per associarli. Il modo in cui hai reso Sugawara, il suo tormento, persino il suo incrollabile raziocinio è stato davvero sopra le righe e piacevolissimo da leggere, perché rappresenta per me una vera e propria ventata di aria fresca, una novità gradevole sia da leggere che da commentare.
Asahi e Yu, che sono pur sempre i miei prediletti corvi, avrei preferito vederli un po’ più approfonditi come già scritto in precedenza, ma nonostante questo mi complimento con te per essere comunque riuscita a conceder loro una “forma”, un modus operandi all’interno della storia, il che la dice lunga sulla tua bravura di scrittrice. Complimenti davvero, una storia magnifica.

Totale: 48/50
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Post: 858
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31/10/2020 01:10
 
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I CLASSIFICATO
IL PADIGLIONE D’ORO DI YONOI.


- Grammatica e stile: 9.9/10
Ci tengo subito a farti i miei più sinceri complimenti, perché la storia è davvero eccelsa sia dal punto di vista grammaticale che stilistico. Ho riscontrato solamente un minuscolo errore nel secondo capitolo:
“[…]subito trattenuta perché non io non pensi male […]” E’ chiaramente un errore dovuto alla distrazione, ma v’è una negazione di troppo.
Dal punto di vista stilistico, devo ammetterlo, sono rimasta completamente in balia della tua storia per tutto il tempo. Premetto che avevo già avuto modo di apprezzare e stimare moltissimo la tua narrazione, ma credo che in questo racconto la mia percezione risulti ancor più alterata dalla presenza di temi a me molto cari e che mi hanno permesso di godere a pieno del tuo stile, il quale mi ha letteralmente incantata. In particolar modo, devo farti i miei complimenti più sinceri per le parti descrittive: l’avevo già notato in altre storie, ma la tua capacità di rendere plastiche le immagini che descrivi ha dell’incredibile, davvero. Mi lasciano ogni volta senza fiato, è come ritrovarsi puntualmente persi nel mondo che racconti, il che è qualcosa di scioccante e meraviglioso al tempo stesso. Sarà che ho un debole per le storie che si soffermano molto sulla descrizione del contesto esterno, ma credo che questa sia stata in assoluto la storia col migliore stile, per cui bravissimo, non saprei cos’altro aggiungere per esprimere la perfezione di questa storia.

- Caratterizzazione dei personaggi: 15/15
Non è assolutamente scontato, per me, dare un giudizio in merito a questo parametro. Proprio per via di questa mia indole votata all’introspezione, trovo sempre da ridire su ogni cosa inerente alla caratterizzazione dei personaggi. Questo perché il termine caratterizzazione imprime in sé non solo il concetto introspettivo, ma sociale, morale, etico dei personaggi. È una sottigliezza che ricalca molte sfumature, e per un motivo o per un altro sono sempre molto restia a concedere il punteggio pieno. Però, qui, sarebbe stato assolutamente impossibile non rimanere incantati dalla modo in cui hai saputo trattare i tuoi personaggi, specie per un’originale, proprio perché al lettore i personaggi sono del tutto sconosciuti.
Andiamo per gradi. Il tuo protagonista. Un soggetto – non inteso nell’accezione derisa del termine – davvero singolare e dai tratti incredibilmente reali. Premetto che mi sono resa conto soltanto alla fine che non so neppure il suo nome, eppure mi è rimasto dentro con una potenza nostalgica e malinconica. È un personaggio che sin da subito si manifesta con una personalità piuttosto dicotomica: si percepisce il suo dolore per la donna amata e da lui persa, ma la sua essenza viene intrisa da un quid d’apatico, che ricalca un po’ quella tristezza che chiunque, di fronte alla perdita di qualcuno di caro, si ritrova a provare, lasciando che il tempo scorra senza concedersi altro che non sia la mera contemplazione di ricordi, sfumature, percezioni che rimangono di quella persona. È uno status mentale nel quale qualsiasi lettore s’immedesimerebbe, ed è di un’intensità a tratti quasi spaventosa. Ma ciò che mi ha affascinata di più di questo tuo personaggio, potrei definirlo come il tema dell’estraneità. Non uso il più inflazionato alienazione, perché comporterebbe una filosofica presa di coscienza del personaggio che non ho affatto riscontrato: per quanto rimanga consapevole della sua non appartenenza alla quotidianità che lo circonda, egli non fugge né rifiuta la sua condizione. Fino all’ultimo istante di questa storia mi sono resa conto che questa persona, di cui so poco o nulla, è qualcuno che si potrebbe incontrare alla fermata di un bus, un cameriere di un ristorante mediocre, un addetto al servizio di pulizia. Questa persona evidenzia una molteplicità di aspetti, esperienze, negazioni e capacità sottaciute, che non vengono viste.
È una persona mediocre, di quelle che, quando le incontri una seconda volta, non ti ricordi dove le hai viste la prima. E qui entra in gioco un ambiente ricco – concedimi un’espressione squisitamente naturalistica – di biodiversità, gente con ritmi dissonanti, frenetici per certi versi e che sembrano tante tangenti che, come tali, s’incontrano in un punto. Uno solo e basta.
Il Padiglione d’oro è questo punto; Hirano Ryumei è semplicemente la persona che si trova nel posto giusto al momento giusto. Questo non significa che sia egli, la persona giusta, al contrario. I personaggi di questa storia, dalla Momoko-san al signor Be, appaiono tutti come delle note stonate, ed è forse proprio questo a renderli incredibilmente potenti, sia dal punto di vista narrativo che introspettivo. Hirano Ryumei non fa assolutamente eccezione, anzi forse risulta proprio il più dissonante dal resto del gruppo: pur soffermandoti pochissimo sulla sua esplicita introspezione, di lui si percepisce un costante alone di sfuggevolezza, un qualcosa di beffardo ed inafferrabile, come se fosse un fantasma – e per il tuo protagonista forse lo è, dato la sua incredibile somiglianza alla sua amata Fumi. La cosa che più mi ha colpita di questo personaggio è che rimane in un piacevole limbo di mistero fino alla fine: a parte la piccola confidenza che concede al protagonista nel capitolo finale, Hirano Ryumei entra in questa storia in punta di piedi e così ne esce, senza concedere altro. Della sua vita, di ciò che è stato, di quello che sarà, il lettore così come il tuo protagonista non saprà più niente. È un pensiero che s’affaccia ad un tema di mancanza, che poi è un aspetto presente in tutta la storia, dall’inizio fino alla fine – come detto dal tuo protagonista, è come se Fumi andasse via da lui per una seconda volta. Questa nostalgia intrinseca e dai tratti desolanti, è un’etica battaglia proprio contro l’idea del natsukashii nipponico, che ha un’accezione più positiva, che non possiede – come specifichi tu nella storia – i connotati malinconici e tristi della nostra nostalgia. Anche questo punto l’hai trattato in maniera sottile, tuttavia molto profonda.
Potrei scrivere per ore su questo parametro, perché ci sarebbe ancora tantissimo da sviscerare, ma forse non basterebbero altri diecimila battute per esprimere completamente il profondo significato che si cela dietro questa storia: ogni personaggio ha una essenza, da quelli più gretti come il signor Muso a quelli più inafferrabili come la stessa Fumi, e tu sei riuscita a trattare ogni individuo proprio nella sua più intima singolarità.
Qualora non si fosse ancora compreso da questo mio sproloquiante sermone, ho adorato ogni singolo personaggio. Davvero complimenti, una delle migliori storie che io abbia mai letto sotto questo parametro.

- Trama: 10/10
Anche questo parametro, tenendo conto dello spettacolare intreccio narrativo della storia, non poteva che rispecchiare un punteggio pieno. Di per sé non è una trama particolarmente complicata, anzi: rappresenta parimenti al personaggio una forma semplice, godibile per chi legge, senza però appesantirsi via via che si prosegue nella lettura. Ho trovato particolarmente interessante non solo lo svolgimento in senso lato, ma anche il giusto tempo narrativo: intervallato spesso da sequenze squisitamente descrittive, questa storia si prende le sue tempistiche per essere raccontata, e l’ho trovata una decisione davvero molto saggia, perché concede al lettore il tempo per assimilare le ricche sequenze narrative. In parole povere, la bellezza di questa storia non è implicita solo negli eventi, ma in tutta l’espressività stilistica che hai piazzato superbamente in ogni punto del racconto. Persino i dialoghi sono sempre al posto giusto nel momento giusto, creando un susseguirsi di scene che il lettore non ha alcun problema ad immaginare.
Altro parametro che non va in alcun modo sottovalutato è stata la minuzia per la descrizione di piccoli dettagli che hanno costituito dei temi portanti per lo sviluppo di tutta la vicenda: la frenesia di Tokyo, i rumori della città, il padiglione d’oro, il furin, il natsukashii, tendi a descrivere tutto fin nel più insignificante particolare, eppure tutto ciò non reca affatto disturbo a chi legge, bensì lo esalta. Sono sempre stata una grande amante del Giappone, quindi forse alcune cose avrei potuto persino darle per scontate, ma riscoprirle all’interno di questa storia ha conferito loro un fascino decisamente tutto nuovo. L’ambientazione, che di per sé appare molto “quotidiana”, risulta stravagante per via delle suggestive descrizioni e di alcuni “personaggi” che appaiono ben più che sopra le righe – Muso, la signora Namino.
Si potrebbe anche in questo caso dire talmente tante cose che non basterebbero sei fogli di Word, ma per riassumere il contenuto di questa tua piccola opera mi avvarrò dell’attributo onirico, perché credo sia quello che si avvicina più fedelmente a ciò che vorrei esprimere. È una visione rarefatta, sognante, irreale di una malinconica monotonia, dove quest’ultimo termine non si connota dell’accezione negativa, ma assume una sfumatura più dolce, raffinata. Una storia stupenda sotto ogni punto di vista, complimenti.

- Utilizzo del pacchetto: Obbligo 8/8 + Prompt bonus 2/2
La Leggenda di Cristalda e Pizzomunno era uno dei pacchetti che mi era più caro, proprio perché rappresenta una leggenda della mia amata regione. Per cui immagina la mia contentezza nel constatare come tu sia riuscito a rendere perfetti sia l’obbligo che il prompt.
L’obbligo era la morte di una persona cara, che in questo caso è rappresentato dalla figura potrei dire quasi evanescente della tua Fumi, un personaggio che appare per brevi istanti e poi scompare, per poi ricomparire sotto le sembianze d’Hirano Ryumei. In questo caso il tema della mancanza, del dolore sia fisico che emotivo del tuo protagonista s’evincono in maniera del tutto ben sviluppata ed evidente, indi per cui non potevo che darti anche qui punteggio pieno. In particolar modo perché, nonostante il tema si prestasse a molte idee, hai creato un bellissimo alone attorno alla figura di Fumi, che appare come il filo conduttore di tutta la storia, per cui un ottimo lavoro.
Il prompt era attesa, e anche qui mi sono piaciuti gli svariati utilizzi che hai fatto di questo termine, che viene più volte ripreso nel racconto. Se vogliamo, l’attesa è proprio uno dei temi portanti che costituiscono la vicenda: è un’attesa aspettare l’ascensore, il continuo sperare del tuo protagonista che Ryumei vada al locale, sono un’attesa i responsi delle case editrici, persino l’incidente sul bus è un’attesa. Come dire, questo prompt seppur non particolarmente evidenziato permea la storia da cima a fondo, per cui anche qui sono rimasta davvero molto soddisfatta del risultato.

- Gradimento personale: 5/5
Vabbè, penso che si sia già abbastanza evinto dai parametri precedenti, ma io di questa storia ho adorato praticamente tutto: la malinconia, la tristezza, la voglia di ricominciare e di non riuscire a sapere come si faccia, Fumi, Hirano Ryumei, il signor Be, il tuo protagonista e le sue etichette sui prodotti per la pulizia perché altrimenti non si ricorda cosa faccia cosa. Questa storia è così ricca, così piena di sfumature da poterla rileggere per ore senza mai arrivare ad un punto fermo, e forse mi è piaciuta anche per questo. Ricalchi delle emozioni vere, seppur frutto d’una storia. Ciò che descrivi risulta agli occhi di chi legge così incredibilmente reale da potervi scorgere molto della propria vita, o almeno è quello che ho fatto io.
In particolare, ho adorato il tuo modo di descrivere il natsukashii. Forse perché mi rispecchio molto nel protagonista e concepisco la malinconia come qualcosa all’italiana, qualcosa di nostalgico e triste, ma è decisamente più rassicurante la versione nipponica, almeno a mio avviso. Forse perché ognuno di noi si porta dietro quei rimpianti di cui non parla mai a nessuno e che forse non riuscirà mai a superare, ma il tuo protagonista non sembra affatto preoccupato della cosa, al contrario, sembra quasi che accetti questa realtà. Non è rassegnato, ha imparato ad andare avanti. Un finale aperto che ricalca infinite possibilità e futuri, di cui però non ci sarà mai dato sapere.
Una storia che non parla, letteralmente grida ai cuori di chi legge, complimenti sinceri.

Totale: 49.9/50
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31/10/2020 01:12
 
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Riepilogo della classifica:

VI CLASSIFICATO - I GIORNI DELLA FIAMMA NERA DI ANATRA.VALERIA
V CLASSIFICATO - IL GRANDE ASSEDIO DEL MUSIC CENTER DI EVELYN80
IV CLASSIFICATO - LA NOSTRA NUOVA VECCHIA RADIO DI SOUL_SHINE
III CLASSIFICATO - LA COLONNA DELLA LIBERTÀ DI ASMODEUS EFP
II CLASSIFICATO - FAR FROM THE SHALLOW DI BESSIEB
I CLASSIFICATO - IL PADIGLIONE D’ORO DI YONOI.

Alla luce dei risultati, i premi sono i seguenti:

yonoi.: 4 Recensioni a scelta; ✅
BessieB: 3 Recensioni a scelta; ✅✅✅
Asmodeus EFP: 2 Recensioni a scelta. ✅✅

Se avete dubbi o chiarimenti o semplicemente volete mandarmi al diavolo per l'ora o per i giudizi pedanti vi do il mio permesso 😆😆. Scherzi a parte, spero i giudizi siano di vostro gradimento!
Aspetto di sapere se gradite la valutazione come recensione e per le storie vincitrici attendo un vostro riscontro per le storie da recensire! 😘😘
[Modificato da _Vintage_ 12/04/2021 14:57]
31/10/2020 01:31
 
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Cara! Mi hai iniettato una forte dose di autostima con la tua valutazione! Il tempo era quel che era e non sono contenta di molte cose della mia long, specie la sezione grammaticale.
Non hai idea di quante correzioni a livello sintattico ho dovuto fare, purtroppo il mio cervellino non vuole mettersi in testa queste regole, ma di certo grazie ai contest sto migliorando moltissimo.
(Dovevi leggere alcuni testi, orripilanti)
Come avrai letto sopra la grammatica è uno dei motivi, be per farla breve sono poco soddisfatta della morte di Svart e della sua metamorfosi che doveva essere descritta ancor di più e con toni più drammatici, per non parlare di Berenice ridotta ad una figura di sfondo, quando è un personaggio che inizialmente era mooolto presente. Il cut content c'è ed è bello grosso, spero di continuare a scrivere e mostrare a tutti i miei personaggi al massimo della loro bellezza, odio farli vedere in questo stato così acerbo, ma è questo il prezzo delle beta.
Sono felicissima che ti sia piaciuta la storia e sono anche sorpresa del parametro obbligo, io personalmente l ho trovato forzato 🤔
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Post: 398
31/10/2020 07:48
 
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Buongiorno Vintage! Ammetto che ieri sera ho atteso fino a mezzanotte, poi sono crollata dal sonno 😅. E mentre aspettavo ho riletto la mia storia e mi sono accorta dell'errore sulle voci che mi hai segnalato. E non sai quanti schiaffi mentali mi sono data perchè di solito anch'io, sulla grammatica, sono pignola al punto da rasentare la pedanteria😆. Pazienza... correggerò appena possibile. E sono felicissima di aver azzeccato l'uso delle virgole: di solito le metto, poi le tolgo, poi le rimetto da un'altra parte... Insomma, pignoleria anche qui.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, sono completamente d'accordo con te. Infatti, anche nelle note finali avevo scritto che immaginavo fosse carente l'introspezione ma appunto, per una storia del genere dovevo per forza tralasciare quel parametro. Sapere di averti fatto apprezzare una storia comica quando i tuoi generi preferiti sono altri non può che riempirmi d'orgoglio ☺.
Sono contentissima anche di aver sfruttato al meglio il bonus: non sapevo siceramente che farne di quelle campane 😆. Poi ho pensato all'orologio di Ritorno al Futuro...
Per concludere, mi dispiace che tuo padre ti abbia fatto un po' schifare i Chicago 😂, ma non sai quanto sia contenta di sapere che, in Italia, esiste qualche giovane che li conosce! (E riferita a me la parola "giovane" é relativa, visto che quest'anno sono entrata negli "anta" 😆).
Sono ovviamente molto soddisfatta della tua valutazione accurata e precisa, che vorrei tantissimo ricevere come recensione. Le storie erano tutte davvero molto valide e quindi faccio i complimenti a tutti gli altri!
Spero di poter partecipare a qualche altro tuo contest!
Bacioni!
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Post: 711
31/10/2020 10:51
 
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Buongiorno, Vintage, che dire... grazie per la valutazione accurata ed esauriente, grazie per l'apprezzamento profondo che hai voluto riservare alla mia storia. Direi che hai colto tutte le sfumature e impressioni che desideravo passassero al lettore. Non ho parole, davvero. E' stato un piacere partecipare a questo contest e sono riuscito a viverlo come piace a me, ovvero leggendo le altre storie in gara: è sempre un insegnamento e ho potuto scoprire testi molto belli (mi manca solo Bessie, ma ci arriverò).
Per le recensioni premio, scegli pure a tuo piacimento sulla mia pagina. Ancora grazie, a tutti.
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Post: 398
Giudice***
31/10/2020 11:05
 
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Re:
Testo nascosto - clicca qui


Buongiorno Vintage!
Innanzitutto ti ringrazio ancora una volta per questo splendido contest sul folklore del nostro bellissimo Paese perché mi ha permesso di scoprire tante leggende nostrane nuove di cui nemmeno avevo mai sentito parlare - e imparare cose nuove a me piace moltissimo! *__*
Per quanto riguarda il tuo giudizio, poi, sono davvero rimasto senzza parole. Hai fatto un'analisi estremamente approfondita, e la tua valutazione sulla mia storia è splendida. Ti ringrazio immensamente per tutti i complimenti e le preziose osservazioni che hai scritto; sono estremamente felice di essere riuscito a consegnare un testo che hai gradito così tanto, nonché di aver creato questi personaggi così ben riusciti (mi sto muovendo da poco tra le storie originali, e vedere i tuoi complimenti per la caratterizzazione dei personaggi mi ha fatto un immenso piacere❤). Adoro il fatto che il personaggio di Carla ti abbia colpito così tanto, nonchè le tue osservazioni sulla figura di sua madre. Hai colto appieno tutto ciò che volevo trasmettere, e probabilmente sei andata persino oltre perché non pensavo proprio che questa mia piccola storia potesse avere questi "caratteri altamente educativi e pedagogici", come affermi tu. Credo sia uno dei più bei complimenti che mi siano mai stati fatti, ti ringrazio dal profondo del cuore.🙏
Grazie altresì per le osservazioni sulla grammatica, mi vergogno di tutti quegli errori ma sono felice che tu abbia apprezzato così tanto il mio stile.
Mi piacerebbe avere questa valutazione come recensione alla storia, se possibile, mentre per le recensioni premio hai piena libertà tra le mie storie.
Ti ringrazio ancora una volta per tutta questa splendida esperienza, e vorrei complimentarmi con tutti gli altri partecipanti perché è stata una splendida competizione che ci ha regalato storie davvero meravigliose 😊
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Post: 2.943
Giudice*****
01/11/2020 11:25
 
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Re:
_Vintage_, 31/10/2020 01:08:

II CLASSIFICATO
FAR FROM THE SHALLOW DI BESSIEB


- Grammatica e stile: 10/10
Ho letteralmente adorato questa storia, sia per la sua grammatica che per lo stile, ma in massima parte per l’utilizzo perfetto di frasi ermetiche, che non esprimono in toto la loro espliciti natura. È un racconto che si permea di cose dette e sottaciute, un continuo affermare e negare subito dopo, il che s’evidenzia molto nello stile ricercato e preciso, al limite del puntiglioso. Tuttavia, sebbene questo a volte possa risultare forzato e quindi pesante, in questa storia non avviene nulla di simile, anzi: il lettore si ritrova coinvolto in un gioco di proposizioni spezzate, proprio come le ali di Sugawara. È uno stile che ricalca perfettamente l’idea d’incompiutezza della vicenda, una continua ricerca verso i propri personaggi, e ho molto apprezzato anche l’utilizzo del presente, che in queste storie introspettive mi pare sempre più attinente rispetto al passato, che costituisce il tempo narrativo.
Generalmente, su questo parametro, sono di un puntiglioso quasi angosciante, ma ti giuro che non sono riuscita a trovare niente, il nulla, da poterti sottolineare o correggere: è una storia perfetta sotto entrambi i parametri, forse la migliore di questo contest sotto questo aspetto.
Complimenti, non saprei cos’altro aggiungere.

- Caratterizzazione dei personaggi: 14/15
Qui ci sono talmente tante cose da dire che non sono bene da dove cominciare, ma ci proverò comunque. Dunque, se si fosse trattata dell’introspezione di Sugawara e Shimizu, probabilmente avresti ottenuto punteggio pieno. L’introduzione di Asahi, lo ammeto, ha complicato un filino le cose perché certamente è un personaggio che forse avrebbe richiesto un ulteriore approfondimento, ma momentaneamente preferirei concentrarmi sui punti di forza.
Sugawara. Un personaggio che in questo racconto è di una potenza e d’una inquietudine sconcertanti, davvero. Proprio per la sua natura pacifica e d’indole placida, risulta difficile vederla nella veste del cinico – anche se in questo caso non si parla di cinismo, quanto di un realismo terribilmente esasperato: consapevole della sua situazione, il corvo si limita ad analizzare apparentemente impassibile lo scorrere di qualcosa che sa già come andrà a finire. Non appare neppure scosso, sebbene dentro bruci e il suo cuore sia in tumulto. Ti dirò la verità, nonostante l’avvertimento e l’obbligo del pacchetto, non l’ho trovato così fuori contesto dalla sua persona, insomma non ho riscontrato un OOC particolarmente spinto, anzi. In un contesto simile, Suga appare perfettamente integrato senza apparire fuori dal suo solito personaggio: bisogna sempre pensare ad un’esperienza di natura traumatica e a ciò che un personaggio simile potrebbe fare in una data situazione. Pensando a questo, ritengo la tua delineazione di Sugawara particolarmente IC. Anche la figura di Shimizu mi ha entusiasmata parecchio, sei riuscita a renderlo al meglio conservando intatte le sue caratteristiche più peculiari: è ferita anche lei, sta male, ma nonostante tutto conserva con riverente dignità il suo stoicismo, davvero una caratterizzazione ottima, se non eccellente.
Per Asahi, sicuramente il discorso è differente e stessa cosa vale per Yu. Per quel poco che hai descritto, entrambi mantengono il giusto IC – soprattutto Nishinoya, che appare quasi come un bambino spaventato all’idea d’aver deluso il proprio genitori, salvo poi comprendere le reali motivazioni che spingono l’asso a comportarsi in quel modo. Non nascondo che su loro due – che tra l’altro sono tra le mie OTP – avrei apprezzato un ulteriore approfondimento, ma mi reputo comunque davvero molto soddisfatta, bravissima.

- Trama: 9/10
La trama non ha uno sviluppo particolarmente importante, né un intreccio narrativo ricco e variegato, eppure mantiene molto bene il tempo della narrazione. Sei stata bravissima soprattutto perché, in una one-shot a carattere squisitamente introspettivo come questa, schiaffarci una trama decente è veramente complesso, per cui sono strafelice che tu sia riuscita comunque a mantenere alta l’aspettativa del lettore fino alla fine – complice anche lo stile, non lo metto in dubbio.
La storia, di per sé elementare, è incentrata sul dolore di Suga e sul suo repentino cambiamento caratteriale, ch’esprime molto bene un disagio non solo fisico, ma soprattutto emotivo. Attorno alle figure portanti si sviluppa la sotto-trama di Asahi con Nishinoya e il brusio degli altri ragazzi della palestra, che non possono fare a meno di congetturare tutte le possibili spiegazioni ad un simile atteggiamento. Suga è ferito, ma non abbastanza da lasciarsi andare definitivamente, e questo se da un lato gli permette di tornare indietro e raggiungere il vecchio sé, dall’altro lo incatena ancora una volta a Shimizu e al suo amore per lei. Che sia giusto o sbagliato, il cenerino lo accetta senza riserve, sembra quasi nutrirsi di quell’amore, proprio come farebbe un corvo. Poco importa che sia bello o brutto, egli non può esimersi dal provare un simile sentimento e questo vale soprattutto alla luce del fatto che Shimizu potrebbe non ricambiare la nobiltà dell’emozione più dolce chiamata amore.
La vicenda si conclude con un finale aperto che reputo davvero molto d’effetto per tutta la storia – mi è piaciuta tantissimo la scena di Nishinoya che finalmente comprende ciò che Asahi aveva tentato di dirgli con quello sguardo. Ho trovato anche molto attinente l’utilizzo della canzone Shallow, che richiama ciò che Sugawara ripete a Shimizu. Volere di più non è sinonimo d’impegnarsi forse, ma dona l’immagine di una persona ormai impossibilitata a tornare indietro.
Insomma, è una trama che si sviluppa via via che si sviluppano i sentimenti di Sugawara e ho davvero molto apprezzato questa scelta, bravissima.

- Utilizzo del pacchetto: Obbligo 8/8 + Prompt bonus 2/2
Il pacchetto era I giorni della merla, che impiegava l’obbligo di un cambiamento radicale e il prompt nido. Ovvio che entrambi sono stati rispettati ampiamente e sicuramente in chiave ben più originale di quella che mi ero aspettata.
Il cambiamento radicale, in particolar modo, aveva così tante percezioni e sfumature di significato ch’era davvero molto versatile. Sono contentissima di come tu sia riuscita a svilupparlo in una chiave che io non avevo assolutamente preso in considerazione, è stata la sorpresa più piacevole in assoluto. A ciò si aggiunge che questo cambiamento radicale avviene in Sugawara, una persona che non si prestava molto facilmente a quest’idea, il che ha reso ancora più evidente la tua bravura nell’introspezione, complimenti.
Il prompt nido è stato utilizzato in più di un’occasione, anzi direi che è un elemento portante, perché ricalca tutto il tempo della narrazione con metafore – che sarebbe più corretto definire vere e proprie allegorie – le quali esprimono molto bene il concetto di tumulto all’interno del Karasuno e i suoi corvi allo sbando, in contrapposizione all’immagine nostalgica e familiare del nido a cui tornare. Anche qui, bravissima.

- Gradimento personale: 5/5
Vabbè, Sugawara è uno dei miei personaggi preferiti, per cui uno dei miei prediletti inserito in una storia del genere era sicuramente un risultato piuttosto scoppiettante, cioè sono rimasta di sasso per tutto il tempo della lettura. Suga è uno di quei protagonisti che appare sempre sottotono, cammina in punta di piedi e non si fa mai davvero notare da qualcuno.
Per via di molte circostanze, generalmente la mia OTP è la OiSuga e non ho mai particolarmente pensato a lui e Shimizu – nonostante vi fosse ben più d’un motivo per associarli. Il modo in cui hai reso Sugawara, il suo tormento, persino il suo incrollabile raziocinio è stato davvero sopra le righe e piacevolissimo da leggere, perché rappresenta per me una vera e propria ventata di aria fresca, una novità gradevole sia da leggere che da commentare.
Asahi e Yu, che sono pur sempre i miei prediletti corvi, avrei preferito vederli un po’ più approfonditi come già scritto in precedenza, ma nonostante questo mi complimento con te per essere comunque riuscita a conceder loro una “forma”, un modus operandi all’interno della storia, il che la dice lunga sulla tua bravura di scrittrice. Complimenti davvero, una storia magnifica.

Totale: 48/50



Ciao cara, sono commossa da questo giudizio così accurato 🤩 Ti ringrazio per l'opinione, che condivido pienamente (purtroppo in due giorni ho potuto far questo, e Yuu si è intromesso nella vicenda a spintoni).
Sono comunque molto contenta che la storia ti sia piaciuta, nonostante la tua OTP HAHAHA
Ovviamente mi piacerebbe avere la valutazione come recensione. per le recensioni premio, scegli pure a tuo gusto, ma ti prego rimani entro il 2017 perché sennò rischi di inciampare in storie della mia adolescenza 😅
Grazie ancora.
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Post: 2.664
Giudice*****
01/11/2020 20:35
 
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VINTAGE *________*
Ma come puoi avermi scritto un commento così bello? Cioè, io ti presento questa storia che è tutta una grande fesseria e tu... tu mi scrivi questa valutazione?
MA IO TI ADORO *________*
E, davvero, pensavo di arrivare ultima, infatti ancora sono sconvolta (positivamente) da questo quarto posto! Ho letto solo la storia di Evelyn tra quelle partecipanti ed ero già pronta a essere stracciata o.o
Ma poi il modo in cui hai analizzato ogni dettaglio, tutto ciò che sei riuscita a leggere tra queste righe... davvero, sto volando!
Tra l'altro pensavo di aver utilizzato malissimo il pacchetto, e invece... davvero, sono sorpresissima!
E ti do assolutamente ragione sui punti in cui mi hai penalizzato, so che la caratterizzazione (cioè, soprattutto l'introspezione) non era il punto forte di questa storia, ma in fondo era pensata per rimanere una shottina leggera e non va bene così ^^
GRAZIE per la stupenda opportunità e per l'ennesimo bellissimo commento a una mia storia (a proposito, vorrei OVVIAMENTE riceverlo come recensione), che mi ha davvero emozionato e trasmesso tantissima fiducia! Dovrebbero esistere più giudici e lettori come te al mondo, sei preziosissima ♥
Alla prossimaaaaa, e spero di poter partecipare al più presto a qualche altra tua iniziativa *______*
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Post: 858
Giudice*****
03/11/2020 22:11
 
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Re:
Anatra.Valeria, 31/10/2020 01:31:

Cara! Mi hai iniettato una forte dose di autostima con la tua valutazione! Il tempo era quel che era e non sono contenta di molte cose della mia long, specie la sezione grammaticale.
Non hai idea di quante correzioni a livello sintattico ho dovuto fare, purtroppo il mio cervellino non vuole mettersi in testa queste regole, ma di certo grazie ai contest sto migliorando moltissimo.
(Dovevi leggere alcuni testi, orripilanti)
Come avrai letto sopra la grammatica è uno dei motivi, be per farla breve sono poco soddisfatta della morte di Svart e della sua metamorfosi che doveva essere descritta ancor di più e con toni più drammatici, per non parlare di Berenice ridotta ad una figura di sfondo, quando è un personaggio che inizialmente era mooolto presente. Il cut content c'è ed è bello grosso, spero di continuare a scrivere e mostrare a tutti i miei personaggi al massimo della loro bellezza, odio farli vedere in questo stato così acerbo, ma è questo il prezzo delle beta.
Sono felicissima che ti sia piaciuta la storia e sono anche sorpresa del parametro obbligo, io personalmente l ho trovato forzato 🤔



Anatra carissima! <3
Sono contenta che la valutazione ti sia piaciuta, anch'io sono rimasta molto soddisfatta della tua storia e ti rinnovo ancora una volta i miei complimenti per questa piccola perla - era da un bel po' che non mi concedevo una lettura dark fantasy, per cui è stata davvero una piacevole sorpresa.
Immaginavo che vi fossero state delle scene tagliate, e un po' me ne dispiaccio perché è il mio limite quando devo giudicare delle storie, preferisco sempre non sforare troppo per evitare ritardi nella lettura, però sono comunque contenta che tu sia riuscita a consegnarmi una storia di un simile valore, grazie davvero per aver partecipato e spero di rivederti presto ad un mio contest! ^^

evelyn80, 31/10/2020 07:48:

Buongiorno Vintage! Ammetto che ieri sera ho atteso fino a mezzanotte, poi sono crollata dal sonno 😅. E mentre aspettavo ho riletto la mia storia e mi sono accorta dell'errore sulle voci che mi hai segnalato. E non sai quanti schiaffi mentali mi sono data perchè di solito anch'io, sulla grammatica, sono pignola al punto da rasentare la pedanteria😆. Pazienza... correggerò appena possibile. E sono felicissima di aver azzeccato l'uso delle virgole: di solito le metto, poi le tolgo, poi le rimetto da un'altra parte... Insomma, pignoleria anche qui.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, sono completamente d'accordo con te. Infatti, anche nelle note finali avevo scritto che immaginavo fosse carente l'introspezione ma appunto, per una storia del genere dovevo per forza tralasciare quel parametro. Sapere di averti fatto apprezzare una storia comica quando i tuoi generi preferiti sono altri non può che riempirmi d'orgoglio ☺.
Sono contentissima anche di aver sfruttato al meglio il bonus: non sapevo siceramente che farne di quelle campane 😆. Poi ho pensato all'orologio di Ritorno al Futuro...
Per concludere, mi dispiace che tuo padre ti abbia fatto un po' schifare i Chicago 😂, ma non sai quanto sia contenta di sapere che, in Italia, esiste qualche giovane che li conosce! (E riferita a me la parola "giovane" é relativa, visto che quest'anno sono entrata negli "anta" 😆).
Sono ovviamente molto soddisfatta della tua valutazione accurata e precisa, che vorrei tantissimo ricevere come recensione. Le storie erano tutte davvero molto valide e quindi faccio i complimenti a tutti gli altri!
Spero di poter partecipare a qualche altro tuo contest!
Bacioni!



Ciao evelyn!
A dirtela proprio tutta, le storie erano corrette, valutate e i giudizi definitivamente aggiornati intorno alle dieci, poi sono stata tipo quattro ore a rileggermi tutto - da maniaci lo so, ma ho sempre il terrore di scrivere fischi per fiaschi o di non calcolare bene i punteggi xD.
Che dire, io con questa storia mi sono proprio divertita, mi hai risollevato un morale che in questi mesi dire che era a terra sarebbe un eufemismo.
In realtà, lo ammetto, ci sono delle canzoni dei Chicago che ho amato tantissimo, penso fin da quando riesco a ricordare, però per rimangono un bel ricordo perché mi fanno pensare a mio padre, quindi liberissima di partecipare ad un altro mio contest con loro, si sono dimostrati vincenti dopotutto!
Ti posterò entro domani la valutazione come recensione, grazie mille per aver partecipato al contest! <3

yonoi., 31/10/2020 10:51:

Buongiorno, Vintage, che dire... grazie per la valutazione accurata ed esauriente, grazie per l'apprezzamento profondo che hai voluto riservare alla mia storia. Direi che hai colto tutte le sfumature e impressioni che desideravo passassero al lettore. Non ho parole, davvero. E' stato un piacere partecipare a questo contest e sono riuscito a viverlo come piace a me, ovvero leggendo le altre storie in gara: è sempre un insegnamento e ho potuto scoprire testi molto belli (mi manca solo Bessie, ma ci arriverò).
Per le recensioni premio, scegli pure a tuo piacimento sulla mia pagina. Ancora grazie, a tutti.



Ciao yonoi, e sono io quella che deve ringraziarti. Questa storia per me è stata un toccasana, e più che godermela come giudica l'ho fatto come lettrice. Ho provato la stessa sensazione di quando sfoglio le pagine di un libro che ho appena comprato, ammetto che il giudizio è venuto da sé. Non potrò mai esprimerti in maniera completa ciò che ho sentito leggendola, posso solo continuare a ringraziarti e sperare che tu possa partecipare ad un altro mio contest! Grazie mille!

Asmodeus EFP, 31/10/2020 11:05:

Testo nascosto - clicca qui


Buongiorno Vintage!
Innanzitutto ti ringrazio ancora una volta per questo splendido contest sul folklore del nostro bellissimo Paese perché mi ha permesso di scoprire tante leggende nostrane nuove di cui nemmeno avevo mai sentito parlare - e imparare cose nuove a me piace moltissimo! *__*
Per quanto riguarda il tuo giudizio, poi, sono davvero rimasto senzza parole. Hai fatto un'analisi estremamente approfondita, e la tua valutazione sulla mia storia è splendida. Ti ringrazio immensamente per tutti i complimenti e le preziose osservazioni che hai scritto; sono estremamente felice di essere riuscito a consegnare un testo che hai gradito così tanto, nonché di aver creato questi personaggi così ben riusciti (mi sto muovendo da poco tra le storie originali, e vedere i tuoi complimenti per la caratterizzazione dei personaggi mi ha fatto un immenso piacere❤). Adoro il fatto che il personaggio di Carla ti abbia colpito così tanto, nonchè le tue osservazioni sulla figura di sua madre. Hai colto appieno tutto ciò che volevo trasmettere, e probabilmente sei andata persino oltre perché non pensavo proprio che questa mia piccola storia potesse avere questi "caratteri altamente educativi e pedagogici", come affermi tu. Credo sia uno dei più bei complimenti che mi siano mai stati fatti, ti ringrazio dal profondo del cuore.🙏
Grazie altresì per le osservazioni sulla grammatica, mi vergogno di tutti quegli errori ma sono felice che tu abbia apprezzato così tanto il mio stile.
Mi piacerebbe avere questa valutazione come recensione alla storia, se possibile, mentre per le recensioni premio hai piena libertà tra le mie storie.
Ti ringrazio ancora una volta per tutta questa splendida esperienza, e vorrei complimentarmi con tutti gli altri partecipanti perché è stata una splendida competizione che ci ha regalato storie davvero meravigliose 😊



Io ringrazio te per aver partecipato, ho amato tantissimo la tua storia ed il tuo stile, davvero ancora tanti complimenti!
Appena avrò un filo di tempo - entro domani sera sicuramente - ti farò avere la valutazione come recensione e spero vivamente di rivederti presto ad un altro mio contest! 😃

BessieB, 01/11/2020 11:25:

_Vintage_, 31/10/2020 01:08:

II CLASSIFICATO
FAR FROM THE SHALLOW DI BESSIEB


- Grammatica e stile: 10/10
Ho letteralmente adorato questa storia, sia per la sua grammatica che per lo stile, ma in massima parte per l’utilizzo perfetto di frasi ermetiche, che non esprimono in toto la loro espliciti natura. È un racconto che si permea di cose dette e sottaciute, un continuo affermare e negare subito dopo, il che s’evidenzia molto nello stile ricercato e preciso, al limite del puntiglioso. Tuttavia, sebbene questo a volte possa risultare forzato e quindi pesante, in questa storia non avviene nulla di simile, anzi: il lettore si ritrova coinvolto in un gioco di proposizioni spezzate, proprio come le ali di Sugawara. È uno stile che ricalca perfettamente l’idea d’incompiutezza della vicenda, una continua ricerca verso i propri personaggi, e ho molto apprezzato anche l’utilizzo del presente, che in queste storie introspettive mi pare sempre più attinente rispetto al passato, che costituisce il tempo narrativo.
Generalmente, su questo parametro, sono di un puntiglioso quasi angosciante, ma ti giuro che non sono riuscita a trovare niente, il nulla, da poterti sottolineare o correggere: è una storia perfetta sotto entrambi i parametri, forse la migliore di questo contest sotto questo aspetto.
Complimenti, non saprei cos’altro aggiungere.

- Caratterizzazione dei personaggi: 14/15
Qui ci sono talmente tante cose da dire che non sono bene da dove cominciare, ma ci proverò comunque. Dunque, se si fosse trattata dell’introspezione di Sugawara e Shimizu, probabilmente avresti ottenuto punteggio pieno. L’introduzione di Asahi, lo ammeto, ha complicato un filino le cose perché certamente è un personaggio che forse avrebbe richiesto un ulteriore approfondimento, ma momentaneamente preferirei concentrarmi sui punti di forza.
Sugawara. Un personaggio che in questo racconto è di una potenza e d’una inquietudine sconcertanti, davvero. Proprio per la sua natura pacifica e d’indole placida, risulta difficile vederla nella veste del cinico – anche se in questo caso non si parla di cinismo, quanto di un realismo terribilmente esasperato: consapevole della sua situazione, il corvo si limita ad analizzare apparentemente impassibile lo scorrere di qualcosa che sa già come andrà a finire. Non appare neppure scosso, sebbene dentro bruci e il suo cuore sia in tumulto. Ti dirò la verità, nonostante l’avvertimento e l’obbligo del pacchetto, non l’ho trovato così fuori contesto dalla sua persona, insomma non ho riscontrato un OOC particolarmente spinto, anzi. In un contesto simile, Suga appare perfettamente integrato senza apparire fuori dal suo solito personaggio: bisogna sempre pensare ad un’esperienza di natura traumatica e a ciò che un personaggio simile potrebbe fare in una data situazione. Pensando a questo, ritengo la tua delineazione di Sugawara particolarmente IC. Anche la figura di Shimizu mi ha entusiasmata parecchio, sei riuscita a renderlo al meglio conservando intatte le sue caratteristiche più peculiari: è ferita anche lei, sta male, ma nonostante tutto conserva con riverente dignità il suo stoicismo, davvero una caratterizzazione ottima, se non eccellente.
Per Asahi, sicuramente il discorso è differente e stessa cosa vale per Yu. Per quel poco che hai descritto, entrambi mantengono il giusto IC – soprattutto Nishinoya, che appare quasi come un bambino spaventato all’idea d’aver deluso il proprio genitori, salvo poi comprendere le reali motivazioni che spingono l’asso a comportarsi in quel modo. Non nascondo che su loro due – che tra l’altro sono tra le mie OTP – avrei apprezzato un ulteriore approfondimento, ma mi reputo comunque davvero molto soddisfatta, bravissima.

- Trama: 9/10
La trama non ha uno sviluppo particolarmente importante, né un intreccio narrativo ricco e variegato, eppure mantiene molto bene il tempo della narrazione. Sei stata bravissima soprattutto perché, in una one-shot a carattere squisitamente introspettivo come questa, schiaffarci una trama decente è veramente complesso, per cui sono strafelice che tu sia riuscita comunque a mantenere alta l’aspettativa del lettore fino alla fine – complice anche lo stile, non lo metto in dubbio.
La storia, di per sé elementare, è incentrata sul dolore di Suga e sul suo repentino cambiamento caratteriale, ch’esprime molto bene un disagio non solo fisico, ma soprattutto emotivo. Attorno alle figure portanti si sviluppa la sotto-trama di Asahi con Nishinoya e il brusio degli altri ragazzi della palestra, che non possono fare a meno di congetturare tutte le possibili spiegazioni ad un simile atteggiamento. Suga è ferito, ma non abbastanza da lasciarsi andare definitivamente, e questo se da un lato gli permette di tornare indietro e raggiungere il vecchio sé, dall’altro lo incatena ancora una volta a Shimizu e al suo amore per lei. Che sia giusto o sbagliato, il cenerino lo accetta senza riserve, sembra quasi nutrirsi di quell’amore, proprio come farebbe un corvo. Poco importa che sia bello o brutto, egli non può esimersi dal provare un simile sentimento e questo vale soprattutto alla luce del fatto che Shimizu potrebbe non ricambiare la nobiltà dell’emozione più dolce chiamata amore.
La vicenda si conclude con un finale aperto che reputo davvero molto d’effetto per tutta la storia – mi è piaciuta tantissimo la scena di Nishinoya che finalmente comprende ciò che Asahi aveva tentato di dirgli con quello sguardo. Ho trovato anche molto attinente l’utilizzo della canzone Shallow, che richiama ciò che Sugawara ripete a Shimizu. Volere di più non è sinonimo d’impegnarsi forse, ma dona l’immagine di una persona ormai impossibilitata a tornare indietro.
Insomma, è una trama che si sviluppa via via che si sviluppano i sentimenti di Sugawara e ho davvero molto apprezzato questa scelta, bravissima.

- Utilizzo del pacchetto: Obbligo 8/8 + Prompt bonus 2/2
Il pacchetto era I giorni della merla, che impiegava l’obbligo di un cambiamento radicale e il prompt nido. Ovvio che entrambi sono stati rispettati ampiamente e sicuramente in chiave ben più originale di quella che mi ero aspettata.
Il cambiamento radicale, in particolar modo, aveva così tante percezioni e sfumature di significato ch’era davvero molto versatile. Sono contentissima di come tu sia riuscita a svilupparlo in una chiave che io non avevo assolutamente preso in considerazione, è stata la sorpresa più piacevole in assoluto. A ciò si aggiunge che questo cambiamento radicale avviene in Sugawara, una persona che non si prestava molto facilmente a quest’idea, il che ha reso ancora più evidente la tua bravura nell’introspezione, complimenti.
Il prompt nido è stato utilizzato in più di un’occasione, anzi direi che è un elemento portante, perché ricalca tutto il tempo della narrazione con metafore – che sarebbe più corretto definire vere e proprie allegorie – le quali esprimono molto bene il concetto di tumulto all’interno del Karasuno e i suoi corvi allo sbando, in contrapposizione all’immagine nostalgica e familiare del nido a cui tornare. Anche qui, bravissima.

- Gradimento personale: 5/5
Vabbè, Sugawara è uno dei miei personaggi preferiti, per cui uno dei miei prediletti inserito in una storia del genere era sicuramente un risultato piuttosto scoppiettante, cioè sono rimasta di sasso per tutto il tempo della lettura. Suga è uno di quei protagonisti che appare sempre sottotono, cammina in punta di piedi e non si fa mai davvero notare da qualcuno.
Per via di molte circostanze, generalmente la mia OTP è la OiSuga e non ho mai particolarmente pensato a lui e Shimizu – nonostante vi fosse ben più d’un motivo per associarli. Il modo in cui hai reso Sugawara, il suo tormento, persino il suo incrollabile raziocinio è stato davvero sopra le righe e piacevolissimo da leggere, perché rappresenta per me una vera e propria ventata di aria fresca, una novità gradevole sia da leggere che da commentare.
Asahi e Yu, che sono pur sempre i miei prediletti corvi, avrei preferito vederli un po’ più approfonditi come già scritto in precedenza, ma nonostante questo mi complimento con te per essere comunque riuscita a conceder loro una “forma”, un modus operandi all’interno della storia, il che la dice lunga sulla tua bravura di scrittrice. Complimenti davvero, una storia magnifica.

Totale: 48/50



Ciao cara, sono commossa da questo giudizio così accurato 🤩 Ti ringrazio per l'opinione, che condivido pienamente (purtroppo in due giorni ho potuto far questo, e Yuu si è intromesso nella vicenda a spintoni).
Sono comunque molto contenta che la storia ti sia piaciuta, nonostante la tua OTP HAHAHA
Ovviamente mi piacerebbe avere la valutazione come recensione. per le recensioni premio, scegli pure a tuo gusto, ma ti prego rimani entro il 2017 perché sennò rischi di inciampare in storie della mia adolescenza 😅
Grazie ancora.



Bessie! 💙
Immaginavo che il tempo ti avesse privata del piacere della scrittura, è una cosa che succede spessissimo anche a me 😁. A parte tutto, sono stata strafelice di leggerla perché mi hai fatto conoscere un nuovo aspetto della personalità di Sugawara che non avrei mai pensato di trovare! xD
Per le recensioni premio no problem, mi atterrò a questi ultimi anni, tranquilla 😆.
Spero di risentirti presto ad un altro contest! 😘

Soul_Shine, 01/11/2020 20:35:

VINTAGE *________*
Ma come puoi avermi scritto un commento così bello? Cioè, io ti presento questa storia che è tutta una grande fesseria e tu... tu mi scrivi questa valutazione?
MA IO TI ADORO *________*
E, davvero, pensavo di arrivare ultima, infatti ancora sono sconvolta (positivamente) da questo quarto posto! Ho letto solo la storia di Evelyn tra quelle partecipanti ed ero già pronta a essere stracciata o.o
Ma poi il modo in cui hai analizzato ogni dettaglio, tutto ciò che sei riuscita a leggere tra queste righe... davvero, sto volando!
Tra l'altro pensavo di aver utilizzato malissimo il pacchetto, e invece... davvero, sono sorpresissima!
E ti do assolutamente ragione sui punti in cui mi hai penalizzato, so che la caratterizzazione (cioè, soprattutto l'introspezione) non era il punto forte di questa storia, ma in fondo era pensata per rimanere una shottina leggera e non va bene così ^^
GRAZIE per la stupenda opportunità e per l'ennesimo bellissimo commento a una mia storia (a proposito, vorrei OVVIAMENTE riceverlo come recensione), che mi ha davvero emozionato e trasmesso tantissima fiducia! Dovrebbero esistere più giudici e lettori come te al mondo, sei preziosissima ♥
Alla prossimaaaaa, e spero di poter partecipare al più presto a qualche altra tua iniziativa *______*



Soooooul! <3
Ma come "fesseria"?! Perché me la sminuisci così xD.
Io sono stata contentissima di averla letta, anzi ti dirò che al gradimento personale gli avrei dato altri dieci punti, perché questa storia mi è davvero rimasta nel cuore per tutti i motivi che ti ho spiegato!
Entro domani t'inserirò la valutazione come recensione, e spero davvero di vederti ad un prossimo contest perché ormai mi sono affezionata alle storie che mi proponi ogni volta - niente, che siano Ethan, Ives, Jia o personaggi esistenti sai sempre come creare la magia! 😍
A presto 💙.
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Post: 2.943
Giudice*****
04/11/2020 15:40
 
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Tesoro passo per dirti che, se vuoi, a giorni posterò una OiSuga, quindi se temporeggi un po' tanto la troverai sul mio profilo (se ti interessa) 😘


Lascio il link: efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3944569&i=1
[Modificato da BessieB 08/11/2020 09:21]
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Post: 858
Giudice*****
04/11/2020 18:08
 
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Re:
BessieB, 04/11/2020 15:40:

Tesoro passo per dirti che, se vuoi, a giorni posterò una OiSuga, quindi se temporeggi un po' tanto la troverai sul mio profilo (se ti interessa) 😘



Allora ASPETTERO' PER FORZA xD.
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Post: 711
06/11/2020 14:18
 
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Grazie per la tua risposta, Vintage. Spero davvero di poter partecipare ancora ai tuoi contest. Tra l'altro, anche se la mia storia era ambientata in Giappone, il folklore e i misteri italiani sono le mie ambientazioni consuete. Dimenticavo! Vorrei assolutamente la tua valutazione come recensione alla storia.
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Post: 858
Giudice*****
11/11/2020 09:49
 
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Re:
yonoi., 06/11/2020 14:18:

Grazie per la tua risposta, Vintage. Spero davvero di poter partecipare ancora ai tuoi contest. Tra l'altro, anche se la mia storia era ambientata in Giappone, il folklore e i misteri italiani sono le mie ambientazioni consuete. Dimenticavo! Vorrei assolutamente la tua valutazione come recensione alla storia.



Perdona il ritardo, ma sono finalmente riuscita a trovare un attimo di tempo per venire qui su EFP e postarti la valutazione. Ti faccio ancora i miei più sinceri complimenti e non vedo l'ora di poter leggere altre tue storie 😊😊.
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