La leggenda del santo cinocefalo

Se vi piace bazzicare nei bestiari medievali, probabilmente sapete anche di quei popoli remoti di cui si parlava nel medioevo: non erano animali, ma esseri dall'intelletto umano il cui corpo, però, era quello di creature leggendarie.

Un esempio sono gli sciapodi: skia vuol dire ombra in greco, pod- è il piede: il popolo in cui ci si fa ombra coi piedi. Abitavano da qualche parte in Libia ed erano caratterizzati da un unico, enorme piede, con cui si facevano ombra. Di loro si parlava già dal V secolo prima di Cristo.

Un altro sono i blemmi, di cui ci racconta Plinio: abitanti dell'Africa profonda, privi di testa, il cui viso era invece sul torace.

Ma quelli più interessanti per me restano i cinocefali. Ne parlano un po' tutti i popoli antichi che abbiano lasciato dei testi, e sembra vivessero sulle coste del Mar Nero, anche se la collocazione ogni tanto veniva spostata. Ma cosa avevano di particolare i cinocefali? Be', avevano la testa di un cane! Il fatto più speciale però è che i cinocefali sono, fra questi popoli, gli unici a vantare un convertito alla cristianità poi addirittura divenuto santo: San Cristoforo!

Chi di voi conosce l'iconografia occidentale di San Cristoforo probabilmente lo immagina così:

Questo San Cristoforo era un pagano, descritto a volte come un gigante, che, forte com'era, di mestiere traghettava a piedi la gente attraverso un fiume, portandola sulle proprie spalle! In realtà, quella non era la carriera che avrebbe voluto. Era arrivato lì dopo un periodo passato a cercare "il re più potente di tutti" per porsi al suo servizio, in un curriculum che l'aveva portato a servire prima un re, poi il demonio e infine, dopo un dialogo con un eremita, a servire Dio attraverso il servizio al prossimo. Inaspettatamente, avrebbe avuto modo di servire Dio direttamente quando un bambino gli chiese di trasportarlo sull'altra riva: dopo essere riuscito con grande fatica a traghettarlo, perché il fiume si era gonfiato e il bambino era diventato pesante come il piombo, il bambino rivelò di essere Cristo.

Ma esiste una tradizione orientale che, invece, ce lo rappresenta così!

(quella è la testa di un cane, non di un cavallo).
A quanto pare, questo Cristoforo veniva da una regione lontana lontana, ed era un cinocefalo. Quando si era già convertito al cristianesimo, venne catturato da soldati romani e si unì alle Legioni. Venne poi martirizzato sotto Decio o Diocleziano.

Sono la stessa persona? In teoria, potrebbero. Sappiamo che alcuni cristiani, come S. Martino, ritenevano di non poter servire nell'esercito, ma altri, come S. Giorgio e la Legione Tebana, erano soldati.

Ovviamente, pretendere di affermare che S. Cristoforo davvero avesse la testa di un cane non è nelle mie intenzioni. L'iconografia segue leggi proprie, per cui ad esempio Mosé viene rappresentato con le corna. Tuttavia, mi sembra un segno molto importante di quanto la Chiesa (all'epoca ancora unita) fosse pronta ad accettare la prontezza della Grazia per ogni uomo, indipendentemente dal suo aspetto o dal suo passato.

Ne seguirono anche alcune discussioni nel medioevo, riguardo a come si dovesse considerare una specie con intelletto e costumi umani ma corpo bestiale: come uomini o come bestie? La questione fu discussa dal monaco e teologo franco Ratranno, già nel IX secolo. Ratranno concluse che lo spirito soprassedeva al corpo e che i cinocefali avevano anima umana.
www.documentacatholicaomnia.eu/02m/0800-0868,_Ratramnus_Corbeiensis,_Epistola_De_Cynocephalis,...
Forse un giorno la traduco.