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La prima "Alba" e l'ultimo "Tramonto"

Ultimo Aggiornamento: 29/09/2018 21:33
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Sesso: Maschile
Gran Maestro
24/12/2016 23:16
 
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IV CAPITOLO - LA PROVA


Sotto la statua della cittadina vi era un passaggio segreto che solo il precedente borgomastro conosceva, che poi ha tramandato a Thorvald. Ma di tutto questo se ne sarebbe parlato dopo un breve periodo da cavaliere, il ragazzo aveva la stoffa ma aveva ancora una lunga gavetta da fare. Così dopo un mese di duro addestramento e missioni superate con grandi risultati: potremo ricordare quando aveva aiutato una ragazza del paese a sfuggire da alcuni banditi oppure quando aveva accettato umilmente di aiutare lo stalliere. Era mezzanotte inoltrata e oramai gran parte del paese era preda del sonno ristoratore, mentre tre figure si stagliavano all’ombra della luce lunare. Camminarono all’unisono sino a quando arrivarono innanzi alla grande statua, Ser Mareon, Ingmir e Lord Thorvald, la situazione richiedeva discrezione .
<<Quod lux praevalebunt!>> pronunciò Lord Thorvald all’ombra della grande statua di Baron.
A quelle parole ai piedi della statua si aprì un passaggio segreto che conduceva nelle profondità di Baron e la percorreva tutta dal sottosuolo sino alla montagna, di lì in poi li aspettava un varco percorribile solo dal prescelto… dopo di che il cammino era tutto in salita ed esclusivamente per colui che veniva scelto. Così senza attendere oltre si inoltrarono nel passaggio, mentre percorrevano il cammino, Mareon si rese conto che non era semplice terriccio ma tutto lastricato in pietra, persino il soffitto. Il percorso era abbastanza agevole da permettergli di camminare in due affiancati, ma il terzo stava o dietro o davanti, nel nostro caso Thorvald faceva da guida e dietro seguivano l’Aspirante e il giovane cavaliere.
Dopo una camminata che sembrava non finire mai arrivarono innanzi ad un portale di un colore bianco acceso, sopra di esso vi erano scritte delle parole in lingua latina:

“SOLUS QUI EST CASTUS POTUERIT INCEDERE”


<<Bene, siamo arrivati… a questo punto cedo la parola a voi Ingmir>> disse con tono greve Thorvald.
<<Ragazzo, quando sarete la dentro ricordatevi questo: siate sempre voi stesso, con tutti i difetti e i pregi che avete, pensate a tutti i momenti felici che avete passato e fate del vostro meglio, se riuscirete ritornerete diverso, ritornerete con una forza in più>> disse il vecchio Aspirante.
<<Abbiate fiducia in me… ormai voi siete l’unica persona che mi sia rimasta al mondo… prima di andare posso chiedere una cosa ad entrambi?>>
Ingmir e Thorvald annuirono.
<<Un abbraccio…>> disse Ser Mareon spiazzandoli.
Sia Ingmir che Thorvald abbracciarono Mareon, delle lacrime solcarono i volti duri e severi dei due grandi combattenti ben sapendo cosa avevano chiesto ad un ragazzo… ma tutto ciò poteva veramente salvare tante vite.
<<Vi ringrazio infinitamente entrambi per tutto ciò che mi avete regalato… aiuto morale, spirituale, fisico, onore, lealtà, ideali giusti… luce… serenità… con questo parto con fiducia>> disse Ser Mareon senza lasciar adito alla commozione.
Dopo essersi ripreso dal momento, Thorvald disse:
<<Quando siete pronto pronunciate le parole in alto e oltrepassate il varco… riponiamo tutte le nostre speranze in voi Ser Mareon!>>
A quelle parole Ser Mareon pronunciò la scritta in latino e oltrepassò con fiducia il varco lasciandosi alle spalle il Lord ed il guerriero, nel fare ciò si sentì come travolto da un onda di luce impenetrabile e quasi poteva sentire il tepore che infondeva. Passarono pochi secondi e in men che non si dica si ritrovò in un posto con un pavimento e delle mura in pietra ma stavolta tutte incise con simboli magici e fra l’altro il cammino era tutto illuminato da una perseverante luce bianca di cui non capiva la natura. Mosse i primi passi e iniziò a sentire una strana voce nella sua testa:
<<Voi che avete intrapreso il cammino della luce, orsù affrettatevi, non avete più tempo..>>
Detto questo gli vennero trasmesse delle immagini di battaglia dove Baron era stata attaccata dagli orchi, insieme ad un demone degli inferi richiamato dal vile Red Dragon per distruggere un’arma segreta già usata in passato da un grande condottiero, il parente più stretto di Re Ulthur! Vide Thorvald e Ingmir combattere, la gente in preda al panico fuggire, vide gli orchi e poi ritorno in sé, doveva proseguire!
<<Non è possibile! Allora tutto è stato vano! Devo sbrigarmi!>> dicendo ciò Mareon si mise a correre. Ansimava, aveva la fronte imperlata di sudore ma dopo due ore e dopo aver smarrito due volte il cammino arrivò in cima ove vi era una porta di luce che aprì immediatamente. Un ampio stanzone lastricato in pietra bianca lucida si apriva innanzi a lui e al centro sorgeva un’enorme piattaforma con un’armatura enorme. Era di un colore blu scintillante, gambali, stivali, guanti, elmo alato e una grande corazza con scritto sopra una sola parola “spes”.
All’interno dell’armatura vi era un globo di luce bianco-giallastra che si animò non appena mise un passo nella stanza.
<<Voi! Ser Mareon vi attendevo!>>
<<Come? Un globo di luce parlante? Chi siete?>>
<<Non ha importanza chi sono, l’unica cosa che conta è chi siete voi e chi scegliete di essere!>>
Ser Mareon non rispose e continuò ad ascoltare.
<<Sarete sottoposto ad una prova, dimostratemi che tipo di persona siete e vi concederò una grande forza che risiede nella sacra armatura del Bastione che giace da tempo immemore su questa piattaforma, usata da grandi eroi del passato. Solo una persona pura di cuore può indossarla e può persino donare il potere immenso della luce più pura ma con un costo elevato>>
<<Quale sarebbe questo costo?>>
<<La morte>>
<<Hm… accetto, ma ditemi… persino chi era imparentato con Re Ulthur in persona ha avuto l’onere di indossarla?>>
<<Si, adesso preparatevi>> detto questo il globo scomparve e poco dopo ricomparve sull’armatura.
Il Globo stava assemblando l’armatura attaccando ogni pezzo tramite l’energia della luce, alla fine del processo un’armatura di luce sbarrava il passo a Ser Mareon.
<<Preparatevi adesso morirete>> sentenziò il globo immerso nella sacra armatura del Bastione e si avventò con delle lame di luce sul suo nemico.
Quell’istante parve durare in eterno, Mareon ripensò a ciò che gli aveva detto Ingmir e si lasciò prendere dai ricordi… ricordò quanto gli era accaduto di buono nella vita, ricordò quando Hans suo padre lo salvò da un lupo nero, ricordò il sorriso della madre, il sorriso di sua sorella, il parroco, Ser Ingmir stesso, Lord Thorvald poi vide il Sommo in persona per un’istante fugace. A quel punto il Globo era ad un palmo di naso dal giovane cavaliere ma il ragazzo non provò nemmeno ad estrarre le due spade, anzi si inginocchiò prima della sua fine.
Di colpo il Globo di luce si bloccò frenando la sua avanzata inesorabile.
<<Perché vi siete inginocchiato?>>
<<Non oserei mai levare la mia spada contro gli inermi, non leverò mai la mia spada contro la luce… io combatterò sempre l’oscurità che giace con ostentazione nel nostro mondo, attendendo il momento opportuno per fiaccare la luce che risiede in ognuno di noi>> rispose con ferma convinzione Mareon.
Passarono pochi secondi e il Globo pronunciò le sue ultime parole.
<<Avete superato la prova, potete indossare la sacra armatura del Bastione… Ser Mareon, adesso indosserete l’armatura e vi teletrasporterò fuori di qui, affronterete Breonak un demone che purtroppo non è mai stato annientato del tutto, vi farò un favore scagliandovi contro l’essere, ricordate che avrete poco tempo per infondere la vostra luce e distruggerlo, infondete speranza in coloro che l’hanno persa!>>
Detto questo il Globo scomparve dall’armatura e con la sua luce inondò il ragazzo staccando la vecchia armatura in modo da potergli calzare la nuova e come aveva detto prima lo teletrasportò a Baron.
Intanto la città sembrava quasi un’enorme cumulo di macerie, vi erano alcuni orchi ancora vivi, soldati morti ovunque, persone innocenti dai corpi straziati, Thorvald in fin di vita con quattro frecce nel torace ed Ingmir ricolmo di ferite che tentava inutilmente di riprendere la sua fida alabarda per fronteggiare “Breonak” il demone di fuoco scarlatto.
<<PATETICO MORTALE, PENSAVATE DI AVERMI SOGGIOGATO NEGLI INFERI CON IL VOSTRO AMICHETTO LORD? MUAHAHA NON SAPEVATE CHE SAREI RITORNATO? GUARDATE IN CHE STATO PIETOSO GIACE UN’ASPIRANTE VASSALLO E UN GRANDE GUERRIERO. MORITE VERMI!>> inveì urlando con ferocia il demone che tempo orsono aveva completamente raso al suolo la vecchia patria di Thorvald, ormai prossimo a stroncare la vita dell’Aspirante con la sua lancia fiammeggiante.
<<Non… non può finir..re così…>> disse con un filo di voce il vecchio accasciandosi al suolo.
Improvvisamente un globo di luce materializzò una luce fortissima innanzi agli occhi del demone alato che si bloccò non capendo cosa stesse succedendo. Il globo di luce scagliò un proiettile umano contro il torace del demone scaraventandolo pochi metri più lontano. Ser Mareon era tornato ed era immerso in una luce sfolgorante, merito della sacra armatura del Bastione.
<<Patetici mortali avete detto, vi dimostrerò che anche un demone come voi può provare terrore!>> disse lanciandosi in una corsa sfrenata verso il demone. L’armatura del Bastione pesava una tonnellata ma in quel momento, dopo ciò che aveva visto il giovane cavaliere, sentì una forza smisurata dentro di lui da aver raggiunto la potenza di un grande Vassallo. Estrasse Alba e Tramonto e cercò di conficcarle con forza nell’immondo torace del demone, che deviò l’affondo riprendendosi dallo sbalzo volando in aria.
<<COMBATTI, ESSERE VILE!>> urlò il giovane cavaliere.
Il demone in preda alla furia provocò un’onda di fuoco diretta sul ragazzo, che si inginocchiò proteggendosi con le spade. Il fuoco non riuscì a scalfire la sua corazza ma si ustionò leggermente. In preda alla debolezza per il colpo di fuoco attutito anche grazie alle spade magiche, Breonak si lanciò in picchiata verso il cavaliere.
“Adesso immondo essere tremerete dinanzi all’estremo potere della luce, eviterò la vostra ricomparsa”
Senza perdere un secondo si concentrò facendo scaturire una luce immensa dalla sacra armatura, il giovane cavaliere guardò il cielo, osservò il suo ultimo Tramonto e pensando alla sua famiglia sterminata dalle forze del Male infine pronunciò le fatidiche parole:

<<LUX AETERNA!>>


Il demone era fin troppo vicino al cavaliere per riuscire a volare via e di colpo ci fu un’esplosione di luce enorme che annientò all’istante tutti gli orchi rimasti e disintegrò eradicando totalmente il demone che non avrebbe mai più avuto la possibilità di ritornare sulla terra in nessun modo, allo stesso tempo il cavaliere prendendo questa drastica decisione aveva distrutto anche se stesso, ma la luce non permette ai giusti di perire invano. Se il corpo di Ser Mareon era andato distrutto, l’anima di Ser Mareon si salvò e andò a fondersi nell’armatura marchiando a fuoco la scritta “Spes”.
[Modificato da Drago.89 24/12/2016 23:21]
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