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Lo Spartito Obliato -aggiornato per la lettura di tutti-

Ultimo Aggiornamento: 25/06/2016 19:03
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Sesso: Maschile
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Regio Analista
21/06/2016 18:22
 
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Frammenti di storia: Le prove degne di un re –Seconda parte-

Si guardò intorno, la folla si era fatta silenziosa. Solo il ringhiare sommesso dei leoni era udibile nell’arena. Là, tra una belva e l’altra, sopra una colonnina bianca, la chiave d’oro scintillava alla luce dei raggi solari; prenderla non era affatto facile. Lucrezia si era avvalsa del nerboruto Manlius, ma il giovane principe aveva deciso di affrontare la prova da solo, come il cinico Julius nelle due prove precedenti davanti al cinghiale e all’enorme ofide. Avanzò lento, munito di uno spadino più bello che utile, ma abbastanza leggero da poter essere maneggiato all’occorrenza. Le due fiere, rianimate da un violento istinto primordiale, iniziarono a sferrare artigliate all’aria, a meno di mezzo metro di distanza. La paura iniziò a lavorarsi le gambe di Lumix, infliggendo una sorta di paralisi al limite del tetanismo. I due leoni iniziarono a ruggire più forte, eccitati alla vista di una preda immobilizzata dalla paura. Tra la folla si levarono voci di compassione. Alcune incoraggiavano il giovane a correre e concludere la prova, altre incitavano le guardie dell’arena a intervenire, altre ancora si disperavano. Sulla tribuna reale Re Rhupert osservava preoccupato, Lumix era in fin dei conti solo un ragazzino che aveva da poco raggiunto la maggiore età. La regina Flavia era sul punto di svenire, quando lesto ser Madhead l’afferrò per un braccio, assicurandole che al figlio non gli sarebbe successo niente. I leoni erano legati e a pochi passi da loro vi erano due gruppi di lancieri pronti a intervenire, li avrebbero uccisi se fosse stato necessario.
<<Pff che vigliacco, come può pretendere di fare il re!>> vomitò dal proprio ego smisurato il principe Rufus.
<<… è solo un ragazzino>> disse a pochi passi Julius.
Il principe Rufus storse il naso, come per disprezzare l’intervento dell’altro fratello.
<<Meno male Manlius, io sarei morta di paura, i serpenti sono decisamente più docili>> affermò la principessa Lucrezia.
<<Mia signora, ogni vostro ordine per me è legge>> aggiunse Manlius.
Le urla della folla mossa a compassione fecero ritornare quel briciolo di coraggio a Lumix. Una scossa lo passo dai piedi alla testa. Lumix, senza esitazione, compì un salto che lo portò lontano dai grossi felini verso la colonnina bianca. Si voltò e spaventato dai leoni che balzavano invano, il giovane principe corse tremolante e afferrò la chiave d’oro.
La folla urlo di gioia, la regina riprese il suo naturale colorito e il re fece un sospiro affannoso di sollievo. L’esperto ser Madhead rimase sbalordito, una voce gli diceva ripetutamente: quel ragazzo è della nostra stessa tempra, ma non è ancora pronto.
Il ciambellano di corte invitò il principe Rufus ad affrontare la prova.
Spavaldo e sicuro di se, Rufus scelse di affrontarla da solo. Una volta arrivato davanti al breve percorso dei leoni, il principe maggiore iniziò a camminare a testa alta e con aria fiera. Nonostante tutta l’apparenza, i leoni iniziarono a ruggire feroci con la bava alla bocca. Rufus gli lanciò contro una serie di maledizioni e imprecazioni, poi senza darla a bere ai meno esperti fece una breve corsetta, arrivò alla colonna e prese la chiave. Passò la prova.
Fu la volta di Julius. Questi arrivato sul breve percorso della prova. Iniziò ad attraversarlo. I leoni ruggirono rabbiosi. Il principe dai capelli corvino ne guardò uno negli occhi, la belva abbassò le orecchie e ringhiò al livello del suolo; ma l’altro leone riuscì, a furia di strattonare la catena, a staccare il picchetto. L’enorme felino saltò alle spalle del principe Julius. La folla trasalì. Re Rhupert scattò in piedi dal suo scranno. Stava già per intervenire il gruppo di lancieri, quando il principe Julius, senza accennare il minimo sforzo, afferrò con una mano la pelliccia del petto dell’animale. Il leone si ritrovò al suolo. Il principe se l’era tolto di dosso.
La belva ringhiante tentò poi di aggredire l’avversario umano. Fu un fendente rapido. Il leone si ritrovò con la testa divisa in due, pulsante sangue a fontana. L’altra belva si acquietò dal terrore. Il silenzio.
Poi il principe Julius prese la catena e trascinò l’animale morto dove era, quando era vivo. Il principe guardò per un istante negli occhi dei soldati e abbassato, puntò il picchetto su una parte di suolo integra. Lo spinse fino a farlo sprofondare totalmente nel terreno, solo l’anello e la catena erano visibili. Julius alzò la testa.
Alla fine di un interminabile silenzio, il popolo direno andò in visibilio. Volarono fiori e lodi. L’entusiasmo della folla era incontenibile, il principe aveva preso la chiave e concluso la prova di coraggio in un modo spettacolare, che mai nessuno si sarebbe aspettato da un nobile.
<<Incredibile!>> esclamò re Rhupert lasciandosi cadere seduto sul suo scranno dorato.
Che mi venisse un colpo, quest’uomo può eguagliare il prode Parfisal… Non dovrebbe essere possibile! Non è nemmeno Aspirante Vassallo… dovrei chiedere parere ai Sommi. Pensò ser Madhead.
Le prove di coraggio terminarono e iniziarono quelle delle abilità. Non mancarono nuovi colpi di scena. Nella prova del tiro con l’arco e della cavalcata la principessa Lucrezia eccelse, adombrando le abilità grezze degli altri. Nella prova del duello la superiorità di Julius annichilì il campione ser Galvano. Anche Rufus superò la prova, vinse per corruzione, essendo il campione, all’oscuro di tutti, un suo alleato. Ser Galvano si vergognò quando sconfisse senza dar possibilità ser Tancredi, sostituto del principe Lumix, e Manlius, sostituto della principessa Lucrezia.
Iniziarono le tre prove di comando. La prima prova consistette nello spegnere una grande catasta di legno e salvare il fantoccio di paglia. Quasi tutti i principi superarono la prova, tranne Rufus, che con aria superficiale aveva preso il fantoccio senza far attenzione a una piccola fiammella. Rufus fece ricadere la colpa del suo insuccesso sul comandante Stargard, incolpato per goffaggine, e sul capitano Aetius, incolpato di aver battuto la fiacca.
La seconda prova di comando venne superata con successo da tutti i principi, si trattò di dirigere un schiera di alabardieri in una sorta di parata militare.
Fu il momento dell’ultima prova: la camminata bendata!
Nell’arena furono erette un serie di pedane di ogni lunghezza che, disposte in maniera irregolare, formarono un percorso sospeso su pozze di fango e cumuli di fieno. Al di sopra del percorso i collaboratori dei principi si sarebbero mossi bendati per prendere lo stendardo dell’Aquila Direna. Questi sarebbero stati guidati localmente dai rispettivi principi. La prova avrebbe avuto un solo vincitore, colui che si sarebbe impossessato dello stendardo. La curiosità del popolo crebbe.
Per la prova furono scelti il capitano Aetius per il principe Rufus, una guardia personale per la principessa Lucrezia, Genziana per il principe Julius e ser Tancredi per il principe Lumix.
<<Che significa? Julius ha fatto iscrivere solo ser Probus! Perché mi fate partecipare Genziana?>> obiettò la principessa Lucrezia.
<<Ehm mia signora, non è colpa mia! Il principe Julius ha fatto direttamente richiesta a sua magnificenza Re Rhupert e la richiesta è stata accolta>> giustificò il ciambellano.
<<Non è giusto, quel che è detto è detto. Ha forse paura della goffaggine di ser Probus?>> insinuò la principessa, rivolta con sguardo malevolo al fratello in lontananza, che era intento ad allacciare l’elmo dell’alabardiera.
<<Non c’è da preoccuparsi, tanto vincerà il capitano Aetius! Inutile che vi illudete tutti quanti. Ah ah ah i soliti poveri illusi>> sganasciò il principe Rufus costeggiato dai suoi assistenti.
<<Siete uno spaccone! Vincerà la mia guardia>> ribatté la principessa Lucrezia.
<<Chi? Quel pivello in armi? Siete spacciata, non vincerete>> disse il principe Rufus indicando e schernendo la guardia personale della sorellastra.
La guardia della principessa sembro rimpicciolirsi alle provocazioni del principe Rufus e alle risate dei suoi accompagnatori. La principessa, invece, inizio a bacchettare il suo provocatore.
<<Comunque miei signori, potete mandare chi volete. Re Rhupert ha ritenuto inutile la regola dell’iscrizione, per questa prova>> disse il ciambellano tentando si riappacificare i due principi.
<<No per me va bene così. Vincerà la mia guardia. Tsk>> replicò la principessa.
<<Illudetevi quanto vi pare>> controbatté il principe.
Re Rhupert, dopo aver preso una pausa, ritornò con la sua ancella al suo posto nelle tribune. Il ciambellano, ritornato anch’egli a fianco del re, annunciò al popolo direno presente in arena l’inizio della prova.
I quattro campioni, scelti dai rispettivi principi, salirono le scale di legno e si posizionarono sulla prima pedana vicini alla linea d’inizio percorso. A seguire salirono due uomini muniti di bende nere. Il capitano Aetius, la guardia di Lucrezia, l’alabardiera Genziana e ser Tancredi vennero bendati fortemente, la vista non gli sarebbe servita, solo la voce del proprio principe sarebbe bastata a indirizzarli sul percorso fino a raggiungere il traguardo. Re Rhupert colpì con una bacchetta di bronzo una piccola campana, la prova era ufficialmente iniziata.
<<Genziana fate sette passi avanti e tre passi sulla destra>> iniziò Julius a condurre la sua concorrente.
L’affascinante alabardiera scatto in avanti e fece sicura il primo tratto del percorso come detto dal suo principe. Fu svelta, senza esitare arrivò al tratto successivo.
<<Cosa aspettate Aetius andate avanti!>> incitò il principe Rufus.
<<Muovetevi, dovete andare avanti! Vi dico io quando fermarvi>> disse la principessa al suo concorrente.
Anche gli altri due partecipanti iniziarono il percorso. Solo ser Tancredi doveva partire. Il cavaliere di Lumix iniziò a camminare lentamente, di tanto in tanto barcollando su una tavola e su un’altra.
La giovane Genziana, seguendo alla lettera le parole di Julius, si era portata a metà percorso, acquisendo un vantaggio enorme. La guardia della principessa Lucrezia venne superata dal capitano Aetius. Ser Tancredi era ancora a un quarto del percorso. Vi erano tavole bagnate, appiccicose e forate, sarebbe bastata una piccola distrazione per cadere dal percorso sospeso.
Intanto che l’alabardiera procedeva spedita verso il traguardo, la guardia della principessa riprese la sua seconda posizione, lasciando il capitano Aetius in una terza posizione piena di imprecazioni e ingiurie del principe Rufus. La principessa rise di gusto e distratta non avvertì il suo concorrente di una tavola sospesa. La guardia avanzando si sentì mancare il suolo, perse l’equilibrio e cadde, ma non giù dal percorso.
<<Grrr dannazione, rialzatevi! Potevate attendere le mie istruzioni!>> rimproverò con voce acuta la principessa.
Intanto sopraggiunse il capitano Aetius e con una faziosa indicazione del principe, urtò la guardia della principessa facendola finire giù dal percorso. La principessa Lucrezia perse la prova, lasciandosi prendere da risate nervose e pianti isterici.
Genziana era giunta all’ultimo tratto del percorso, composto da molti tronchi impiantati nel terreno. Il principe Julius indicò come attraversarlo, come suo solito, in un unico suggerimento.
L’alabardiera saltò ben quindici tronchi, ma dimenticò la posizione del sedicesimo e compì un passo falso.
Genziana sbilanciata e senza qualcosa a cui aggrapparsi, cadde all’indietro. Il principe Julius lasciò rapidamente la sua posizione e compiendo un grosso balzo afferrò a volo l’alabardiera. Anche il principe Julius perse la prova, ma suscitò un forte applauso del pubblico dell’arena.
<<Dei pagliacci in meno! Forza Aetius camminate!>> disse soddisfatto il principe Rufus.
Il capitano Aetius ruppe una tavola per il troppo peso, era anche lui in bilico. Ser Tancredi gli passò di fianco, stava per superarlo, quando il principe Rufus ordinò al capitano di agitare le braccia. Aetius seguì l’ordine e urtò più volte l’altro concorrente. Il principe Lumix suggerì al suo cavaliere di abbassarsi e mantenersi alle tavole, che sul lato di Aetius si ruppero completamente. Il capitano finì in una pozza di fango e catrame.
<<GRRRR AEEEETIUUS IMBECILLE!>> urlò il principe Rufus.
Ser Tancredi riprese a percorrere il labirinto sospeso e dopo molte esitazioni ed incertezze, di lui e del suo principe, raggiunse il traguardo. Lumix, contro ogni pronostico sfavorevole, aveva vinto la prova.
Nell’arena entrarono molti uomini di fatica e in poco tempo la sgomberarono degli ostacoli del percorso. I quattro principi e i loro accompagnatori si portarono al centro dell’arena sotto la tribuna reale. Quando si alzò Re Rhupert dal trono, per rispetto la voce del popolo direno tacque e l’arena entrò nella sua fase più solenne delle premiazioni.
<<Sono sbalordito fratelli miei e mio amato popolo con quanta abilità sono state affrontate le prove>> iniziò a valutare il re.
Ser Madhead era in piedi e si portò leggermente avanti interessato dal discorso del re e dal vedere le reazioni del popolo e dei principi. Era curioso, voleva vederci chiaro, Blue Dragon doveva sapere di quanto fosse maturata Direnia in questi lunghi anni.
<<Ho visto in tutti voi dei validi partecipanti, avete grinta e molto coraggio, ma mi dispiace… nessuno di voi può dirsi di aver superato la mia valutazione finale. Nessuno di voi è ancora pronto per prendere il mio posto!>> sentenziò Re Rhupert.
Alle parole del re si levò un mormorio sempre più assordante. I principi non la presero tutti bene. Il principe Rufus iniziò a sbraitare il suo disappunto, aveva vinto molte prove ed era il più adulto dei tre. La principessa Lucrezia iniziò ad alludere sottovoce dell’incapacità mentale del Re di decidere. Il principe Julius, avendo superato con successo quasi tutte le prove, iniziò a prendersela con se stesso per il fallimento dell’ultima, mentre un’intimorita Genziana lo guardava con sensi di colpa. Il principe Lumix non obiettò e da subito accettò il giudizio del re. Anche i collaboratori iniziarono a discutere delle prove.
Il ciambellano colpì con forza la piccola campana e tutti tacquero di nuovo.
<<Ognuno di voi è stato bravo a modo suo. Rufus nonostante la vostra età e il vostro carattere impaziente, siete riuscito a superare prove molto difficili. Lucrezia, la vostra abilità con l’arco e la vostra scaltrezza mi sono rimaste ancora impresse. Julius, voi siete un uomo estremamente forte e coraggioso. Lumix voi avete una volontà di ferro. Tutte cose lodevoli, ma per essere il sovrano di un regno così grande non basta. Rufus, voi dovreste avere più controllo degli altri e pretendere di meno dai vostri assistenti. Lucrezia, lo stesso vale per voi. Julius, dovete essere meno severo con voi stesso e non dovete sottovalutare le prove. Lumix la sicurezza è un requisito essenziale per essere re. Mi dispiace, mi dispiace profondamente di avervi fatto perdere tempo. Dovete maturare e troverò per tutti voi la soluzione giusta, o non mi chiamo più Re Auron Rhupert>> spiegò il re direno a tutti i presenti.
I cimenti direni non diedero i risultati sperati. Nessun principe era il favorito, pronto a prendere scettro e corona. Direnia aveva ancora un futuro incerto, Re Rhupert avrebbe dovuto trovare presto una soluzione.
[Modificato da SolarKnight 21/06/2016 18:22]






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

[SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
[SM=x92726]Cavaliere
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