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L'arco di Pan

Ultimo Aggiornamento: 29/10/2013 21:35
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Sesso: Maschile
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17/10/2013 03:09
 
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L'interno della caverna era decisamente buio, molto più di quanto i viaggiatori si sarebbero aspettati, ed i loro occhi ci misero un bel po' ad abituarsi alla nuova condizione crepuscolare.
Quando, finalmente, iniziarono a vedere con più chiarezza, il panorama che si parò innanzi a loro era lugubre.
<<Iniziamo bene!>> mormorò, guardandosi intorno, Eruner.
Ad intervalli regolari, fuochi dalla fiamma verde smeraldo, posti in larghi bracieri di bronzo, illuminavano un sentiero sterrato che sembrava destinato a tuffarsi nel buio assoluto che avvolgeva il fondo della caverna.
Otrebmu chiuse gli occhi e si concentrò per qualche istante, chinando la testa sul petto.
<<Non avverto aure nemiche, per il momento! Direi che possiamo avanzare! Eruner?>>
Anch'io non percepisco nulla di ostile, se escludiamo il fatto che tutto quello che riesco a vedere mi sembra ostile e promettente niente di buono! rispose telepaticamente l'Elfo.
<<Anche Eoden sembra tranquillo!>> constatò Jekyll.
I bluedragoniani iniziarono ad avanzare cautamente, seguendo il percorso indicato da quegli strani fuochi verdi.
<<Quello che non ho ancora ben capito, di tutta questa faccenda, è come mai la Strega Eron non si sia mai sentita nominare prima!>> disse Otrebmu <<Voglio dire che, insomma, se una Strega, che già di per sé non deve essere proprio una persona raccomandabile, riesce a sgominare un intero ordine cavalleresco per conquistare e custodire un'arma tanto potente quanto l'Arco di Pan, una volta sicura del proprio successo, avrebbe usato l'Arco per qualche impresa degna di nota...qualcosa che sarebbe rimasta scritta negli annali della storia del mondo! Ed invece niente! La Strega si tiene l'Arco per un periodo lunghissimo e non lo usa, anzi scompare e, se non fosse stato per la pergamena trovata di Ikarus, non ne avremmo saputo niente nemmeno noi!>>
Dimenticate, Otrebmu, che nella leggenda si dice che, nonostante tutto e maledicendolo, Lort abbia ucciso Eron! rispose Eruner.
<<Vero ma Jekyll ha detto che la Strega è ancora là a sorvegliare il suo tesoro!>> esclamò il Vassallo.
Allora si vede che sta aspettando qualche ghiotta occasione per manifestarsi al mondo!! tagliò corto Eruner, già annoiato dalla discussione, nella testa dei compagni.
<<E voi, Jekyll, che cosa ne pensate?>> chiese il Vassallo, incurante dell'insofferenza dell'Elfo.
<<Beh, veramente non saprei...nelle mie terre si dice che Eron, in gioventù, fosse stata una delle amanti di Pan e, anzi, che sia stato proprio lui ad iniziarla alla magia!>> rispose l'Aspirante Vassallo, mentre i suoi compagni si fecero attenti al racconto.
<<Questo Pan era una creatura di origini divine e popolava l'olimpo del mondo pagano che c'è stato prima della nostra era e, come tutti gli dei o semidei, era di gusti volubili...>>
...e si stancò presto della sua amata! finì per lui Eruner, mentre un lieve sorriso gli increspava le labbra.
<<Infatti!>> annuì l'Aspirante Vassallo dall'armatura d'argento <<Eron ne soffrì molto, ma non potè fare nulla! Tuttavia, grazie alla vicinanza con Pan, il suo potere era enormemente cresciuto e visse molto più a lungo di quanto sia lecito aspettarsi da una creatura mortale! La Strega potè assistere alla caduta di Pan, anzi qualcuno suggerisce che la aiutò per vendetta!>>
Jekyll, certamente la vostra storia è affascinante, ma non risponde ai dubbi del nostro amico Vassallo!
<<Il punto è che Eron, secondo le nostre tradizioni, volle prendere l'Arco di Pan come trofeo della sua vendetta, ma durante i grandi sconvolgimenti che accompagnarono la caduta delle false divinità pagane, Pan nascose il suo Arco, quando capì che tutto era perduto, affinchè non cadesse in mani sbagliate!>>
<<Come quelle della Strega!>> chiosò Otrebmu.
<< Fu trovato accidentalmente e messo sotto la custodia dei Cavalieri del Giglio>> continuò Jekyll <<Ma Eron deve aver preso questi fatti come un'usurpazione di ciò che riteneva le spettasse!>>
Un refolo di aria gelida e mefitica gonfiò i mantelli dei viaggiatori, interrompendo la loro discussione: non era cosa buona l'odore di morte che quell'aria portava con sé.
<<Com'è possibile che ci sia del vento dentro una caverna?>> chiese Jekyll.
<<Perchè non è una vera caverna!>> rispose il Vassallo, indicando una lama di luce che filtrava sopra le loro teste.
Jekyll ed Eruner alzarono lo sguardo e compresero: non si trovavano dentro una caverna, ma nel percorso delimitato da diversi costoni di roccia, sporgenti dai fianchi delle montagne attorno a loro, che, sovrapponendosi, impedivano alla luce ed all'aria di passare, creando un percorso al chiuso proprio come una caverna.
Ora erano arrivati in un punto in cui questi costoni iniziavano ad allontanarsi gli uni dagli altri, permettendo ai bluedragoniani di riconoscere i fianchi delle montagne e di vedere che il sentiero che stavano seguendo iniziava, proprio in quel punto, a scendere lungo un pendio rapidissimo. Davanti a loro un'altra lama di luce a forma di V li avvisava che, presto, sarebbero giunti in una stretta gola tra due montagne.
Il cielo e la luce che si intravedevano dalle spaccature di roccia erano plumbei e carichi di pioggia.
<<Questa sì che è una sorpresa!>> esclamò Jekyll.
Sorpresa o no, non ci resta che proseguire! disse, con fare pratico, il Paladino di Atlantide.
<<Giusto!>> convenne Otrebmu <<Ma facciamo attenzione!>>
I tre continuarono a camminare e, man mano che procedevano, un cielo coperto da nuvole sempre più nere si aprì sopra le loro teste ed una fitta pioggia iniziò a cadere su di loro.
<<Ci mancava anche la pioggia!>> mormorò Otrebmu.
Seguendo il sentiero ed i fuochi verdi, costeggiarono il fianco della montagna ed arrivarono in una stretta gola.
Nel centro della stretta valle, molto sotto di loro, un'imponente maniero, dall'aspetto diroccato, sorgeva al centro di una complessa struttura muraria, anch'essa in scarso stato di conservazione. Enormi blocchi di pietra giacevano a terra ed ampie crepe attraversavano le mura da parte a parte, ma la struttura complessiva era ancora perfettamente conservata e dava un'idea dell'imponenza e dell'inespugnabilità che caratterizzavano quel posto. Piante infestanti si infiltravano ovunque tra i blocchi squadrati e qualche fiore abnorme punteggiava di rosso le vaste aree di vegetazione cresciuta sulle mura, contribuendo a sottolineare l'atmosfera di abbandono in cui giaceva il luogo.
<<Non ha senso quella costruzione!>> mormorò Otrebmu <<Le mura sono estremamente lontane dal castello, una volta superate il nemico potrebbe porre un assedio senza problema alcuno!>>
<<I vostri occhi vi tradiscono, amico mio!>> mormorò Ernuer, l'espressione del viso turbata <<Ammesso anche che un nemico possa scavalcare quelle mura enormi, prima di arrivare al castello che vediamo, dovrebbe sopravvivere a ciò che sta dietro di esse...ed un esercito, certamente, non potrebbe...>>
Fu allora che, guardando con maggiore attenzione, anche Otrebmu e Jekyll videro ciò che Eruner grazie ai suoi occhi elfici aveva già visto.
Costituito di mura robuste ed alte, infestato di rampicanti ed apparentemente in parte diroccato come le mura ed il Castello, si estendeva, enorme e sconfinato il Labirinto di Eron.
<<Infine siamo arrivati a destinazione>> commentò Jekyll, mentre Eoden iniziava a ringhiare sommessamente.
Eruner annuì, cupo.
<<Un esercito che superasse le mura, dovrebbe frammentarsi in quel dedalo di viuzze, larghe a stento per far passare un uomo in armatura! Ed ogni soldato, anche se con i compagni al seguito, sarebbe come solo in quella vastità!>> mormorò il Vassallo.
Andiamo, amici miei, abbiamo una missione da compiere, ma stiamo attenti! Ogni singola pietra di quel posto trasuda magia e malvagità!
Otrebmu e Jekyll annuirono ed i bluedragoniani iniziarono la loro discesa verso il Labirinto.

Nascosta dietro una finestra del castello, una sagome nera si mosse a disagio: aveva visto due uomini ed un Elfo scendere verso il Labirinto, seguiti da un enorme lupo bianco e, questo, secondo la Profezia di Pan, non era bene.
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