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La Nascita del Sacro Fulmine

Ultimo Aggiornamento: 19/05/2014 16:02
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Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Dissipatore di tenebre
19/05/2014 16:02
 
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Il Sole era ormai risorto nel tranquillo villaggio di Vetoio, i suoi luminosi raggi irradiavano la ridente cittadina, talvolta scomparendo e riapparendo nascosti dietro cuscini di bianche nuvole che fluttuavano attorno alla stella.
Carion, illuminato anch'egli dai lucenti raggi del Sole, si destò dal lungo sonno che lo cullava, dopodiché si alzò dal suo giaciglio con lo sguardo ancora piuttosto perduto nel sonno.
<<Quanto avrò dormito...>> pensò il giovane mago stropicciandosi gli occhi. Poi, dopo essersi stirato le membra, si mise in piedi ed ammirò il panorama del villaggio illuminato dai caldi raggi del Sole, oramai in un piuttosto alto punto del cielo.
<<E' molto tardi, sarà meglio andare a fare colazione>> In seguito il giovane si vestì con i suoi abiti incantati ed abbandonò la sua stanza per recarsi al piano inferiore. Scese le scale si recò nella sala da pranzo dove era presente sul tavolo un vassoio d'argento con la colazione. Una fetta di pane cosparsa di miele, seguita da un abbondante bicchiere di latte. Il giovane prese posto a tavola e cominciò a gustarsi il pasto, quando dalla cucina apparì una figura femminile.
<<Oh, buongiorno Carion, finalmente vi siete destato>> disse la giovane con tono soave.
<<Buongiorno Mifea>> replicò il mago <<Eh si, la cena di ieri sera deve avermi particolarmente conciliato il sonno, eheheheh>> disse divertito accarezzandosi la nuca. Una volta finita la colazione, Carion notò la lettera che il padre di Mifea le aveva lasciato nella mano della ragazza.
<<A proposito...>> ricominciò il mago <<...avete poi capito come aprire il baule di vostro padre?>>
<<No...>> rispose con tono piuttosto deluso la giovane, dando un'altra occhiata alla lettera <<...non riesco a capire cosa vogliano dire questi numeri...>>
<<Fate un po' vedere...>> le rispose il giovane mago. Mifea porse la lettera a Carion, il quale la prese e focalizzò il suo sguardo su quei numeri posti alla fine della lettera, XVIII, II e I <<Mi sembra di aver già visto questi numeri... ma non rammento dove...>> replicò il ragazzo pensieroso.
<<Penso che potrebbe essere qualche specie di combinazione...>> disse poi la ragazza <<...ma il baule non ha una serratura a combinazione, solo due strani lucchetti...>>
<<Davvero?>> domandò incuriosito Carion <<Potreste farmelo vedere?>>
<<Certamente...>> ripose Mifea. I due si recarono nella stanza da letto del padre di Mifea, dove ai piedi del letto vi era il suo baule. Era costruito con pregiato legno di noce con rifiniture e due lucchetti d'oro con l'apertura sul davanti, talmente lucidi che ci si poteva specchiare. Carion si accovacciò e diede un'occhiata ai due lucchetti, i quali non presentavano una rientranza per una normale chiave, ma due incavature della larghezza i pochi millimetri all'interno di un cerchio.
<<E' molto strano...>> disse il mago <<Non ho mai visto serrature del genere, sembra che non ci vada una normale chiave, cosa servirà per aprirlo...?>> Il giovane si smarrì nei suoi pensieri, fin quando Mifea lo riportò nel mondo reale.
<<Forse serve qualcosa di più sottile, come la lama di un coltello o non so...>> Subito dopo la frase pronunciata dalla ragazza si accese una luce abbagliante nella mente di Carion.
<<Coltello?! Ma certo!!>> Il mago si alzò di colpo e scappò fuori dalla stanza lasciando di stucco la giovane Mifea con un'espressione completamente allibita, mentre udiva i forti rumori provocati dalla corsa del giovane mago calare sempre di più. Così come era uscito, Carion rientrò nella stanza di corsa e con un leggero affanno.
<<Ma che vi prende?>> Domandò attonita la giovane Mifea.
<<Ho avuto un'illuminazione!>> rispose soddisfatto il mago <<Guardate qua!>> Dopodiché il giovane fece vedere alla ragazza due foderi contenenti due coltelli.
<<E questo cosa dovrebbe significare?>> Rispose sempre più confusa Mifea, quando le sue parole quasi morirono prima di uscire dalle labbra della giovane dall'improvvisa interruzione di Carion.
<<Questa, cara mia, potrebbe essere la chiave di cui avevamo bisogno!>> Il giovane posò uno dei due coltelli nelle vicinanze del baule, poi estrasse l'altro dal fodero che lo proteggeva e fece vedere la lama a Mifea <<Guardate!>>
<<Ma...>> pronunciò nuovamente la ragazza <<sono gli stessi numeri presenti nella lettera!>>
<<Esattamente>> confermò il mago <<E potrebbe combaciare con le serrature dei lucchetti!>> Senza ripeterlo una seconda volta Carion si accovacciò nuovamente dinanzi al baule con in mano uno dei suoi coltelli <<O la va o la spacca...>> Il giovane mago provò a far entrare il coltello nella serratura, il quale entrò senza problemi facendo un leggero scatto.
<<Funziona!!>> esclamò trionfante Carion con un'espressione in viso altrettanto trionfante, anche Mifea si lasciò sfuggire un sorriso <<Bravo! Ce l'avete fatta!>> esclamò anch'ella. I festeggiamenti però durarono ben poco, poiché quando il giovane tentò di girare il coltello per aprire la serratura veniva fermato da un suono, probabilmente un blocco.
<<Non capisco...>> Il mago tentò girare la lama anche nell'altro senso ma non andò meglio <<Perché non funziona...?>>
<<Cosa c'è che non va?>> domandò Mifea accucciandosi anch'ella dinanzi al baule del suo ormai defunto padre.
<<Sembra che ci sia un blocco che mi impedisce di girarlo...>> rispose deluso Carion. La ragazza si perse qualche attimo nei suoi pensieri, poi anche lei ebbe un'idea che non perse tempo a proporre al mago.
<<I coltelli sono due...>> disse la giovane <<Probabilmente dovremmo girarli insieme...>>
<<Può darsi...>> replicò il giovane Carion, prendendo poi l'altro coltello ed estraendolo dal fodero, dopodiché lo porse a Mifea <<Mi raccomando, state attenta a non tagliarvi, eh!>> disse scherzosamente il ragazzo.
<<Tsk! Per chi mi avete presa?>> disse la ragazza anche lei scherzosamente prendendo il coltello, poi i due infilarono le taglienti lame nelle serrature del baule.
<<Al mio tre, va bene?>> disse il mago <<Uno...due...tre.>> I ragazzi girarono all'unisono i coltelli e stavolta le lame girarono con successo emettendo un sonoro clac.
<<Grandioso!>> esclamò gioioso Carion <<stavolta sono io a complimentarmi con voi, Mifea!>>
<<Suvvia, non ho fatto nulla di grandioso, ahahahah>> scherzò gioiosamente Mifea, interrotta poi dal giovane mago.
<<Beh, apriamo?>> disse sorridente il giovane mago. La ragazza mutò in un aspetto piuttosto nervoso, emise un sospiro ed annuì alla domanda del mago. Dopodiché aprirono il baule insieme.
Dentro vi si trovavano alcuni libri e manoscritti antichi. Racconti, libri di cultura e quant'altro. <<Wow, guardate qua...>> disse il giovane affascinato da quello che gli si prestava davanti. Libri di storia, teologia, racconti come "La Battaglia dei Draghi" o "La comparsa di Red Dragon" o ancora "La leggenda di Tur".
<<Controlliamo cosa c'è ancora...>> pronunciò Mifea scavando tra i libri e i manoscritti. Carion notò un piccolo ritratto raffigurante una donna.
<<Uh? Chi è...?>> chiese intrigato il giovane mago.
<<Mia madre...>> disse quasi sottovoce la giovane Mifea <<Morì quando io ero piccola, mio padre non me ne voleva mai parlare...>> Carion comprendeva fin troppo bene il dolore che provava Mifea, ma la morte di un genitore in tale tenera età, poteva essere un dolore probabilmente maggiore.
<<Fatevi forza Mifea>> era tutto ciò che aveva da dire il ragazzo. Dopo quel momento i due giovani ricominciarono a frugare all'interno del baule, fino a trovare, in fondo, quello che probabilmente stavano cercando.
<<Uh...?>> Carion vide qualcosa illuminare il buio fondo del baule, una luce blu che penetrò gli occhi e la mente dei giovani.
<<Che...cos'è...?>> chiese Mifea ipnotizzata da quella profonda luce. Carion tese la mano verso la luce e prese quello strano oggetto. Era un ciondolo, formato da una liscia pietra blu con quattro strisce di ferro che scendono verticalmente dalla cima e che si riuniscono all'estremità inferiore fino a formare una punta. La luce ipnotizzante proveniva dall'interno della stessa pietra che, dopo qualche istante, si spense lentamente lasciando posto ad una normale pietra blu.
<<Incredibile...>> disse meravigliato Carion <<Che razza di pietra è mai questa?!>> Mai nella sua vita il mago poté ammirare un qualcosa del genere.
<<Guardate Carion, c'è un foglio...>> puntualizzò la giovane scorgendo dal baule un foglio nel punto in cui vi era il ciondolo. Mifea allungò nuovamente la mano all'interno del baule e afferrò il foglio.
Codesta è la Lacrima di Crono, colei che volge lo sguardo avanti e indietro, colei che concede a chi la porta al proprio cuore di ammirare il passato ed il futuro, propri e dei previ utilizzatori. Ma attenzione voi che accompagnate la Lacrima, se il vostro cuore non sarà nobile e puro, essa lo rifiuterà e verso un altro cuor nobile andrà cercando
<<Ho capito bene?>> intervenne Carion <<Questa pietra permette di guardare nel passato e nel futuro? E non solo di chi la indossa ma anche di chi l'ha precedentemente indossata??>>
<<Così pare...>> rispose Mifea <<La Lacrima di Crono...>>
<<Dovreste provare Mifea, se la buon' anima di vostro padre vi ha lasciato una talmente preziosa cosa...>> disse il giovane mago rivolgendo nuovamente il proprio sguardo al ciondolo <<...sicuramente vuole farvi sapere qualcosa...>>
<<Ma...io...>> Le parole morirono sulle labbra della ragazza quando il mago di colpo pose il ciondolo attorno al collo di Mifea.
<<Ehi!>> strepitò la giovane colta di sorpresa dal gesto del tutto imprevisto del giovane mago, il quale ammirò la nuova Mifea ornata da quella mistica pietra.
<<Però! Devo riconoscere vi si abbina molto bene!>> disse folleggiando il ragazzo <<Mph, Carion, non cambierete mai>> Ma a differenza delle aspettative dei due, la pietra non reagì affatto, giacendo ferma ed impotente al petto della ragazza.
<<Non capisco...perché non funziona...?>> Chiese perplesso Carion, non comprendendo lo stato inerte della pietra.
<<Non so...>> gli rispose ugualmente perplessa Mifea, prendendo in mano la pietra e fissandola con lo sguardo <<Può darsi che io non abbia il cuore così puro...>>
<<Non dite idiozie!>> Ribatté il giovane mago con un pizzico di disappunto <<Non conosco altra persona con più cuore nobile e puro di voi! Non so, forse la pietra non reagisce sul momento, proviamo ad attendere un po', magari avremo più fortuna...>>
<<Spero sia come affermate voi Carion...>> Delusione e sconforto ma allo stesso tempo speranza riempirono il volto della giovane Mifea. Carion supponeva che quella pietra, in un certo senso, fosse viva, che essa leggeva nell'anima di chi la possedesse e concedesse solo a chi aveva un cuore onesto e generoso di infrangere le leggi temporali <<Sono sicuro che Mifea abbia tutte le qualità necessarie>> pensò sereno il giovane <<Probabilmente la pietra vuole solo assicurarsi che sia veramente pura di spirito>>
Trascorsero delle ore, Mifea si trovava nella sua stanza, illuminata parzialmente dai raggi del Sole. Ella era seduta sul suo giaciglio, con la testa chinata verso il basso ed immersa completamente all'interno dei suoi pensieri.
<<Padre...>> un'espressione malinconica apparve sul dolce viso della ragazza, ancora una volta l'anima del suo tanto amato padre le si era infiltrata nella mente <<...mi dispiace moltissimo che ve ne siate andato così presto, spero con tutta me stessa che ora siate in un posto migliore...>> Mifea strinse le mani unite sopra le sue gambe mentre i suoi cerulei occhi cominciarono a brillare ed a produrre lacrime che, lentamente, calavano sul suo volto <<Non vi ho mai ringraziato abbastanza...per aver permesso a Carion di entrare in questa famiglia...non esiste altra persona, oltre voi, più nobile di cuore e spirito che abbia incrociato il mio cammino...>> Le lacrime percorsero tutto il volto della ragazza, scivolando sulle estremità delle sue labbra, per poi cadere nel vuoto e morire sul suo vestito <<Da quando siete passato a miglior vita, ha fatto di tutto per rallegrarmi, divertirmi, ammirare nuovamente il mio sorriso...>>
<<Tuttavia...>> riprese la giovane <<...voi mi avete sempre insegnato...di inseguire i propri sogni...ricordate, padre?>> Mifea si asciugò le lacrime che le accarezzavano il viso <<E temo che Carion, per prendersi cura di me, stia rinunciando al suo sogno, quello di combattere il Male al servizio del Sommo Blue Dragon...>> pensò mentre nuove lacrime cominciarono a percorrere il suo viso <<Il mio sogno...è quello che smettesse di pensare troppo a me e che pensasse un po di più a sé stesso...ai suoi sogni...come voi mi avete insegnato, padre...>> la giovane si asciugò nuovamente le lacrime <<Io...>>
<<Cosa...?!>> Mifea fu improvvisamente ridestata dai suoi pensieri quando la pietra della Lacrima di Crono incominciò a brillare di luce propria, una luce blu all'interno della pietra cominciò a crescere fino a quando si impossessò completamente della mente della ragazza.
Vari ricordi cominciarono a riaffiorarsi nei suoi pensieri, sia suoi che di suo padre, varie scene passarono davanti ai suoi increduli occhi. Il matrimonio dei suoi genitori; la sua nascita; la morte di sua madre; i bei momenti passati assieme tra lei e suo padre; fino a quando non le si posò davanti una scena in particolare.
Essa era svolta in un bosco, mentre due figure indistinte, probabilmente due ragazzini, si avvicinavano. Queste figure cominciarono a schiarirsi: erano i due gemelli, Carion e Derion! Quest'ultimo camminava con le mani dietro la nuca e con espressione piuttosto seccata mentre Carion teneva in mano un piccolo scrigno di legno pregiato. Derion lanciò una furba occhiata a questo scrigno e si rivolse al fratello:
<<Ehi Carion>> disse <<Siete davvero sicuro di non voler sapere cosa ci sia lì dentro?>>
<<Vi ho già detto di no>> fu la risposta pronta del gemello <<Nostro padre ci ha chiaramente detto che non dobbiamo aprire questo scrigno per alcuno motivo al mondo!>>
<<Suvvia...>> ribatté Derion lasciandosi cadere le mani dalla nuca <<...credete davvero che lo verrebbe a sapere? E poi perdonatemi, ma la curiosità non vi ferisce?>>
Carion posò un attimo il suo sguardo sullo scrigno, per poi distoglierlo e rivolgersi nuovamente a suo fratello <<Ho detto che questo scrigno non verrà aperto>> rispose alla fine il giovane <<Nostro padre ripone la massima fiducia in noi, ci ha affidato quest'importante incarico, cioè di nascondere questo scrigno e di non aprirlo a qualunque costo! Se ci ha detto questo ci sarà certamente un valido motivo, quindi diamogli retta!>> dopodiché Derion sbatté le mani verso il basso con aria infastidita <<Uff...e va bene! In fondo non avete tutti i torti...>> rispose seccato <<Certo che quando vi ficcate una cosa in testa non si riesce più a farvi cambiare idea!>> concluse.
Ad un certo punto si udì uno strano rumore nell'aria <<Cos'è stato?>> intervenne Derion mentre cercarono di capire da dove venisse il rumore, volgendo lo sguardo verso tutte le direzioni <<Non lo so...>> rispose Carion cercando ancora di capire da dove nasceva quel rumore. Dopodiché il giovane fermò il suo sguardo in un punto imprecisato del bosco <<Probabilmente sarà venuto da lì...>> allora decise di andare a controllare la situazione, estrasse il suo Bastone e porse lo scrigno al fratello <<Io vado a controllare, voi tenete lo scrigno e restate qui>>
<<Mmh...va bene>> fu la risposta di Derion prendendo lo scrigno <<E mi raccomando...>> ribatté poi Carion <<non aprite assolutamente quello scrigno, rispettiamo le scelte di nostro padre>>
<<Oh, non vi preoccupate...>> rispose l'altro giovane mago <<In fondo, come farei ad aprirlo senza la chiave? Andate pure, io vi aspetto qui>> concluse accennando un leggero sorriso al fratello.
Carion annuì, variò direzione e si avviò dove aveva udito quel rumore. Nel frattempo, Derion si trovò lì, con quello scrigno in mano contenente chissà cosa, la sua curiosità prese il sopravvento e decise di disobbedire agli ordini del padre e del fratello, aprendo lo scrigno. Il ragazzo prese dalla tasca dei pantaloni una forcina per capelli, che infilò nella minuta serratura dello scrigno. Accennò qualche movimento e la serratura emise un clac, segno che lo scrigno fu aperto con successo.
<<Ci siamo...>> pensò eccitato Derion, per poi aprire lentamente quell'arcano scrigno. Dentro ci trovò un ciondolo, con una pietra di colore blu decorata con quattro strisce di ferro <<Sembra essere un ciondolo...>> il giovane mago vi trovò anche un foglio in cui venivano descritti i potenziali della pietra. Lesse il foglio, sebbene non tutto, e donò nuovamente il suo sguardo alla nobile pietra.
<<Pazzesco...>> pensò con grande stupore il ragazzo <<Quindi questa...Lacrima di Crono...consente a chi la possiede di guardare nel passato e nel futuro...devo provarla subito!>> pensò nuovamente indossando quel magico ciondolo intorno al collo.
Ma, stranamente, la pietra giacque senza accennare movimento alcuno, mutando l'espressione esaltata del giovane in un'altra fredda e delusa <<Ma...non funziona! Quale inganno!>> pensò arrabbiato Derion, rimuovendosi dal collo il ciondolo, con aria molto irritata e amareggiata.
Fu una figura seminascosta tra la natura che, avvicinandosi man mano al mago, lo riportò completamente alla realtà, suo fratello stava tornando. Derion si apprestò a riporre il mistico ciondolo all'interno dello scrigno, per poi richiuderlo <<Allora?>> chiese a Carion, facendo finta di niente.
<<Non era nulla>> fu la riposta del fratello <<Solo qualche ramo mezzo spezzato mosso dal vento...di solito questa foresta è molto silenziosa, si sentono solo i versi di eventuali mostri...>>
<<Bene>> ribatté l'altro <<Direi di proseguire, non vale la pena perdere altro tempo>>
<<D'accordo, proseguiamo>> Carion si girò verso un punto imprecisato a Nord-Est <<Il punto si trova in quella direzione, andiamo>> Detto questo i due fratelli si indirizzarono verso la loro strada fino ad arrivare in una piccola radura con al centro albero più grande degli altri, esso aveva molteplici rami coperti da una folta chioma di foglie ed un buco al centro del tronco.
<<Eccolo qui>> disse Carion <<Questo è l'albero indicato da nostro padre per nascondere lo scrigno>> Dopodiché volse lo sguardo verso il fratello, il quale aveva lo scrigno nelle sue mani <<A voi l'onore, fratello>> ironizzò il giovane, mentre Derion emise un leggero verso di dissenso e posò lo scrigno all'interno del buco, poggiandolo delicatamente sui ramoscielli che ne formavano la base <<Perfetto, ora possiamo andare>> enunciò Derion con tono stancato, mentre poggiandosi le mani dietro la nuca si girò e tornò sui suoi passi <<Avete proprio fretta di tornare a casa, eh?>> intervenne Carion seguendo il gemello. Così i due fratelli maghi si avviarono sulla via verso casa, scomparendo tra la fitta foresta.
La scena riprese qualche settimana dopo, quando lo scrigno venne ritrovato da un uomo dell'età compresa tra i trenta ed i quarant'anni. La sua figura apparve dapprima sfocata, poi si identificò sempre di più. Era il padre di Mifea.
La scena si spostò subito a casa sua dove la serratura dello scrigno venne forzata e di seguito rotta. L'uomo aprì lo scrigno e vide una pietra emettere un bagliore blu che lo ipnotizzò.
E poi tutto diventò blu.
Mifea si ridestò di colpo, ancora sconvolta e col respiro affannato, mai nella sua vita aveva vissuto una tale esperienza ultraterrena, mentre la luce emessa dalla pietra man mano si occultò.
<<E'...stato...sconvolgente...>> Lentamente il respiro di Mifea divenne sempre più stabile fino a riprendere il controllo di sé stessa <<Devo subito dirlo a Carion!>> disse alzandosi di colpo dal suo giaciglio e scendendo al piano inferiore della sua casa, non trovando, però, il giovane mago.
<<Carion! Dove siete?>> Mifea uscì di corsa dalla sua casa, girando per tutto il villaggio in cerca di Carion, ma la cerca non andò a buon fine <<Ma dove si sarà cacciato...?>> Neanche ai confini del villaggio vi era traccia del mago. Fu solo un attimo di gelido silenzio, rotto da un fragoroso rumore.
<<Uh?>> Fece confusa la ragazza, non era la prima volta che sentiva un rumore simile <<Proveniva dall'esterno del villaggio! Vuoi vedere che...?>> Mifea senza perdere alcun secondo corse al di fuori del villaggio, attraversando i cancelli e scorgendo una figura poco più in lontananza <<Lo sapevo!>> La giovane corse verso quella direzione, dove provenivano gli insoliti rumori.
Carion era in mezzo ad un'area deserta, vi era solo dell'erba e un masso ad una decina di metri di fronte a lui. Con il suo magico Bastone nella mano destra, la portò davanti al suo mento ed il suo corpo si illuminò di un viola brillante, mentre Mifea lo osservava stupita.
<<THUNDER!>>
Rimbombò nell'aria come un tuono, mentre Carion tese il suo braccio in avanti emettendo una piccola sfera di luce dalla punta del suo Bastone, che subito si traformò in un fulmine bianco-blu, abbattendosi contro il masso riducendolo a frammenti.
<<No, ancora non ci siamo...>> disse con voce quasi assente il mago. Subito dopo vide la sagoma di Mifea correre verso di lui <<Mifea! Cosa diamine ci fate qui?! E' pericoloso stare qui fuori!>> la richiamò il ragazzo con tono arrabbiato.
<<Mi dispiace, ma ero preoccupata per voi...non dovreste allontanarvi così senza dirmi nulla!>> lo rimproverò a sua volta la giovane Mifea, anche se non era realmente in collera.
<<Lo so...dovete perdonarmi...volevo avvertirvi ma pensavo che voleste starvene da sola per un po'...>> rispose il mago con aria dispiaciuta chinando il capo verso il basso. La ragazza rispose con un sorriso.
<<Suvvia, in fondo non è successo nulla>> Carion si rigirò verso i pezzi del masso.
<<Vedete...>> riprese il giovane <<...sto cercando di mettere a punto una nuova magia, ma con scarsi risultati...>>
<<Capisco...beh, non arrendetevi, sono sicura che riuscirete a perfezionarla!>> Carion annuì vedendo l'allegro volto di Mifea ed anche a lui sfuggì un sorriso di rimando.
<<Ma ditemi, come mai mi cercavate? Avete da dirmi qualcosa?>> Chiese incuriosito il giovane mago. Mifea quindi gli spiegò tutto quello che era successo per filo e per segno, e Carion ne rimase sbalordito.
<<Non è possibile!>> gridò il ragazzo, scioccato da quello che aveva appena udito <<Eppure è vero...>> fu la risposta della ragazza, sconvolta anche lei dalle sue stesse parole <<Quindi quello scrigno conteneva...la Lacrima di Crono?! Ma è incredibile!>> Il giovane mago, in preda alla rabbia, infilzò il suo Bastone nel duro terreno.
<<Derion! Stolto! Perché avete disobbedito a nostro padre?! Cosa vi è saltato in quella zucca vuota?!>> Urlò Carion ai quattro venti, dando sfogo alla sua frustrazione.
<<Calmatevi Carion>> cercò di placarlo Mifea <<Oramai quel che è fatto è fatto, non ha rilevanza>>
<<Avete ragione Mifea>> disse il mago calmandosi, con la gola ancora bruciante dopo quell'urlo di sfogo <<Vogliate scusarmi ancora, ma certe volte quel ragazzo mi fa davvero saltare su i nervi...>> disse riponendo il magico Bastone dietro la sua schiena <<Ad ogni modo non siamo al sicuro qui, faremmo meglio a rientrare al villaggio>> continuò il ragazzo cominciando ad avviarsi verso il villaggio <<Si, andiamo>> concluse la ragazza annuendo e seguendo Carion sulla via di casa.
Era ormai tardo pomeriggio ed il crepuscolo stava prendendo il sopravvento in cielo, quando i due giovani giunsero nel loro tetto. Carion si presentò ancor più silenzioso e pensoso dell'usuale e questo richiamò l'attenzione di Mifea.
<<Carion...>> cominciò <<Qualcosa vi inquieta? Non avete aperto bocca da quando siamo rientrati al villaggio...>>
Allora il mago si ridestò di colpo dalle ansie che gli affollavano la mente <<Uh? Oh, non è nulla Mifea, non vi crucciate>> rispose con titubanza.
<<Ne siete sicuro?>> ribadì la giovane, intuendo che qualcosa c'era che lo angosciò <<Non avete nulla da dire sull'avvenuto?>> Codeste parole, tuttavia, non fecero altro che ribadire il suo previo silenzio, che portò quasi a farlo rimmergere nei suoi pensieri.
Invece risollevò il suo quasi smarrito sguardo verso la ragazza prima che essa riuscisse nuovamente ad aprire bocca <<Io...>> enunciò tentennante Carion <<Credo di... credo di dover venire a conoscenza su cosa è successo a mio padre...e a mia madre...e al mio villaggio...>>
<<Concordo, dovreste saperlo, non potete continuare a trasportarvi il dubbio...>> fu la risposta di Mifea, ma il mago ancora manifestò perplessità <<Avete una qualche idea da dove iniziare?>>
<<Ecco, in realtà ce l'avrei, ma non credo sia efficace...>> ribatté, mentre la giovane lo osservava con attenzione, attendendo una risposta <<Il Regno di Blue Dragon...come vi ho già detto mio padre Darkhunter era un Aspirante Vassallo, potrei trovare qualche risposta lì, oppure no, ma per il momento è l'unica fonte che mi viene in mente>>
<<E perché vi sembra una cattiva idea? A me pare molto buona, il Regno è un ottimo punto di partenza, ho udito che molti viandanti hanno trovato l'aiuto che cercavano proprio lì>> replicò la ragazza.
<<Ecco...vedete...il problema è che...>> le parole sembravano non voler oltrepassare la bocca del giovane mago, ma in conclusione la frase venne spinta fuori <<Mifea, il problema è che non mi sembra affatto una buona idea lasciarvi qui da sola, dopo tutto quello che è capitato...>>
<<Carion...>> sospirò Mifea, con un tono seccato ma allo stesso tempo premuroso. Stavolta nessuna nuova frase fu emessa da Carion, rimpiazzata da uno scomodo silenzio.
<<Non dovete stare in pena per me, io me la potrò cavare, posso prendermi cura di me stessa>> assicurò la giovane.
<<Ma io...>> ribadì il mago.
<<Fidatevi di me>>
Carion rimase come spiazzato da quelle parole e nuovamente il silenzio regnò nell'aere, troncato poco dopo dalla ragazza.
<<Ascoltatemi Carion, da quando ho fatto la vostra conoscenza avete sempre mostrato grande considerazione verso di me e mio padre, siete sempre stato una persona premurosa e gentile come pochi e vi sarò per sempre riconoscente per questo, ma dovete smettere di agire come se fossi un fardello>>
<<Non dite così>> la interruppe il giovane <<Io non vi reputo affatto un fardello>>
<<Ed allora cominciate ad agire come tale>> continuò Mifea <<Qui me la caverò benissimo. Piuttosto, se quei vili che hanno commesso quel disastro al vostro villaggio sono ancora in circolazione, molte altre vite innocenti potrebbero essere in pericolo! Quindi ora la vostra necessità è di sapere cosa è avvenuto in quell'infausto giorno, e di raggiungere il Regno di Blue Dragon>>
A tali parole il giovane mago cambiò espressione, adesso sembrò molto più deciso e sicuro di sé.
<<Avete pienamente ragione Mifea, vi debbo le mie più sentite scuse, il punto è che per me voi siete l'unica persona cara rimasta, e non metto in dubbio il fatto che vada in modo reciproco, ma siete una persona forte e di certo qualunque cosa accada troverete sempre la forza dentro di voi per riuscire ad andare avanti>> Ed un soddisfatto sorriso spuntò sul volto della ragazza, vedendo in lui una tale fiducia che mai prima d'allora aveva notato.
<<Mi avete convinto, partirò alla volta del Regno di Blue Dragon>> concluse trionfante Carion <<Ma mi servirà qualcosa per sapere che tragitto seguire, tipo una mappa...>>
<<Ho trovato anche questa nel baule di mio padre>> disse la giovane estraendo un grande foglio di carta, che poi pose sul tavolo lì vicino ed aprì, rivelando una mappa del Continente Centrale.
<<Vediamo...Vetoio è qui...ed il Regno di Blue Dragon è qui>> disse il mago esaminando con attenzione la mappa, indicando i punti rilevanti con il dito <<Non è molto lontano, se non erro mio padre menzionò un passaggio segreto sotto la vetta più alta del Gran Massiccio, una volta oltrepassato dovrei essere arrivato a destinazione...credo che basteranno pochi giorni di viaggio>>
<<Benissimo>> replicò Mifea <<Credo sia meglio che partiate subito, dovreste raggiungere il Regno il prima possibile>>
<<D'accordo>> rispose annuendo Carion.
E quindi i due giovani si avviarono nuovamente verso i cancelli del villaggio, dove si sarebbero salutati prima che Carion partisse per il Regno. Il percorso fu di nuovo silenzioso e nel clima attorno a loro regnarono tristezza e malinconia. Quando i due raggiunsero finalmente le frontiere del villaggio, si scambiarono un cordiale abbraccio e quasi le lacrime evasero dai loro sguardi.
<<Mi mancherete>> disse Mifea, seguita dalla risposta di Carion <<Anche voi>>
Ma prima che il mago partisse, una volta rotto l'abbraccio, la giovane si tolse la Lacrima di Crono dal collo e gliela porse <<Aspettate Carion, prendete questa prima di andare...>>
<<M-ma...questa ve l'ha lasciata vostro padre, credo vorrebbe che la terreste voi...>>
<<Quello che dovevo sapere penso d'averlo già saputo...e poi di certo tornerà molto più utile a voi, vi prego, accettatela come dono da parte mia...>>
Allora prese il mistico ciondolo in mano e lo indossò al proprio collo <<Se ha funzionato con me, sicuramente farà lo stesso con voi...sono certa che anche mio padre vorrebbe così...>> disse poi la ragazza.
<<Va bene...credo che sia il momento di salutarci...a presto Mifea, sono sicuro che un giorno ci rivedremo>>
<<Potete contarci. A presto Carion, che Dio vi assista durante il vostro Viaggio>>
Detto questo, il mago si voltò e si incamminò verso Sud, dove lo attendeva il cammino verso il Regno di Blue Dragon.
<<Bravo, Carion...>> pensò infine Mifea <<Inseguite il vostro sogno...>>
Fu un addio molto doloroso, ma i due si consolarono pensando che sicuramente si sarebbero rivisti, anche se, ciò nonostante, questo sarebbe potuto anche non realizzarsi. I loro cuori erano colmi di tristezza, ma allo stesso tempo speranza nell'avvenire.
E chissà quando gli sguardi dei due giovani si sarebbero reincontrati.



OT- Finalmente, ecco la seconda parte [SM=x92716] Sinceramente la prima mi era piaciuta di più, ma spero che vi possa piacere lo stesso [SM=x92705] e per chi vuole un po' d'azione, ho già qualcosa in mente per la terza ed ultima parte [SM=x92710] E lì verrà il difficile perché per il combattimento non mi potrò basare sugli altri racconti, visto che il mio PG è un mago e quasi tutti gli altri sono guerrieri, cavalieri e paladini [SM=x92713] spero comunque che non uscirà tra un altro anno come adesso [SM=x92706]

Ah, per rispondere a Drago (non l'ho fatto prima per non intasare il racconto con altri OT quindi lo faccio ora) grazie mille dei consigli e comunque non è detto che il borgomastro debba essere lo stesso [SM=x92702] -OT
[Modificato da Carion 19/05/2014 16:09]




Mago
Aspirante Vassallo del Sommo Blue Dragon
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